Già a partire dal 2017, l’AIRE ha pubblicato dati incoraggianti riguardanti le aziende italiane che vogliono espandere il proprio business all’estero: più di 6 milioni di italiani hanno deciso non solo di investire all’estero, ma hanno stabilito anche la loro residenza oltre i confini nazionali.
Questa nuovo movimento migratorio che è in continua crescita, è un dato importante e ha una forte risonanza economica per la storia italiana, dal momento che i nostri compatrioti rappresentano la forza trainante dell’economia del paese, diventando strumento di promozione del Sistema-Italia, andando non solo a stabilire nuovi primati ma anche a creare ricchezza.
A supportare tutto ciò vengono in aiuto i dati economici inerenti l’assetto interno, che attestano un calo economico pari allo 0,2%, un calo occupazionale, un deficit in salita; dati negativi ai quali si oppone poi la situazione dell’Italia all’estero.
Le eccellenze italiane all’estero
Ricerca scientifica, cultura, export ed imprenditoria sono solo alcune delle eccellenze che vanno a sottolineare la leadership internazionale.
Si tratta di elementi fondamentali di un valido contesto economico che è in grado di unire il bisogno di globalizzazione con l’identità della Nazione.
Ecco che a questo proposito un ruolo fondamentale è determinato, come sottolinea il noto portale investinaustria.at, proprio dalle istituzioni che devono sostenere e soprattutto fornire un valido aiuto a tutte quelle aziende italiane che decidono di investire il proprio business in paesi particolarmente floridi come l’Austria.
Le Strutture Diplomatiche e Consolari, l’I.C.E. (Agenzie per la Promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle Imprese Italiane), il C.G.I.E. (Consiglio generale degli italiani all’estero), Parlamentari delle Circoscrizioni Estere, i Com.It.Es. (Comitati per italiani all’estero), le Camere di Commercio Italiane all’estero, tutti devono favorire lo sviluppo di coloro che vogliono espandere il proprio business all’estero e che magari non sanno neanche da dove partire.
Aziende ed imprenditori che operano all’estero, sono di fondamentale importanza per l’Italia, ma ovviamente hanno bisogno di un sostegno per poter sviluppare l’internazionalizzazione delle imprese, attraverso strumenti più idonei e soprattutto mettendo in collegamento tra loro Università e mondo lavorativo, concentrando le risorse pubbliche in quei settori con un potenziale maggiore.
Le nuove frontiere dei mercati UE
A sottolineare la floridità del Sistema-Italia in continua crescita, vi sono i dati dell’export che sottolineano come già nei primi mesi del 2019 si è avuto un +2,9% verso i mercati UE, un 1,2%, nell’area extra-UE con un aumento maggiore soprattutto in Svizzera, India e Africa sub-sahariana.
A ciò si aggiungono anche nuovi mercati come:
●Brasile con 11,6%,
●Slovenia dove siamo secondo partner commerciale,
●Marocco con un 10%.
Parliamo di relazioni che rappresentano un terzo del Pil nazionale con 430 miliardi di euro in investimenti e benessere.
Per far sì che questa crescita sia continua, vi è la necessità che le aziende effettuino scelte mirate per quanto riguarda l’investimento del loro business all’estero, che dovrà essere mirato ad incentivare gli scambi oltre che ad ampliarsi al contesto economico internazionale.