Dove metto il vecchietto? Dove lo metto non si sa. Ve la ricordate, cari amici, la canzoncina cantata dal grande Domenico Modugno? Era il 1977. Sono passati tanti anni. Testo amaro, amarissimo, profetico. Dove li mettiamo i vecchietti che hanno smesso di lavorare e che non sono più per la maggior parte dei casi autosufficienti? A casa non li possiamo più tenere perché le badanti ci costano parecchio. Sono d’intralcio, sempre in giro per le stanze a lamentarsi continuamente. Spesso si ammalano ed hanno bisogno di cure. E allora mettiamoli negli ospizi. Ma anche lì si ammalano. Il coronavirus colpisce anche loro, soprattutto loro che sono persone vulnerabili e muoiono. In questi ultimi mesi ne sono morti parecchi nelle case di cura e di riposo. Ora, però, neppure negli ospizi c’è più posto per loro. Le nuore non li vogliono più. I bambini sono fatti grandi e non hanno più bisogno dei nonni, ma la paghetta settimanale la pretendono, eccome. I nonni sono vecchi, hanno vissuto abbastanza, sono malandati ormai. Fanno le valigie, abbandonano la casa dove hanno sempre vissuto, i loro cari, i loro affetti, i loro nipotini che amano tanto. Vanno all’ospedale. Ma anche lì non c’è un posto per loro. I letti sono tutti occupati, causa coronavirus. Non c’è un posto neppure dentro il cesso. Allora con una corda al collo si vanno a buttare in mare. Ripescati e portati al cimitero anche il guardiano è incavolato. Non c’è neppure un loculo disponibile. Va a finire che non c’è neppure un posto neppure nell’aldilà. No, in cielo c’è posto per tutti, per ricchi e poveri, nobili e plebei, giovani e vecchi. Per noi vecchietti il buon Dio ha preservato un posticino tranquillo dove non ci saranno più affanni, tribolazioni, pianto e stridori di denti.
Domenico Modugno non poteva sapere che dopo oltre 40 anni la sua canzoncina scherzosa sarebbe stata di grande attualità. Questo coronavirus che ha sconvolto la nostra vita ha messo in luce il problema degli anziani. In questi tristi e amari giorni per i nonni, specie se malandati, sono giorni difficili, perché sono considerati ormai anche di chi ci governa non indispensabili allo sforzo produttivo del paese. Se Giovanni Toti avesse fatto questa affermazione prima delle elezioni regionali ligure certamente non sarebbe stato rieletto Governatore. Anche i nonni nel loro piccolo si incazzano.