di Francesco Gagliardi
E’ già trascorsa una settimana e non si è ancora placata la diatriba tra Fedez, la Rai e il mondo politico.
Ma chi è questo Fedez che ha sollevato un putiferio e le prime pagine dei giornali sono piene di sue immagini e di articoli scritti anche dai direttori e da scrittori importanti del giornalismo italiano, monopolizzando l’attenzione mediatica per giorni? Fedez è uno pseudonimo di Federico Leonardo Lucia, di professione rapper.
Nel corso degli anni ha scritto diverse canzoni diventando molto famoso. Ha anche, in occasione della manifestazione 5 Stelle presso il Circo Massimo nell’ottobre 2014, realizzato il brano “Non sono partito”, diventando poi l’inno della manifestazione.
Nel dicembre 2020 il Comune di Milano conferisce a lui e alla moglie Chiara Ferragni l’Ambrogino d’oro per l’impegno nella raccolta fondi a seguito della pandemia di Covid 19.
Nel 2021 ha preso parte al 71^ Festival della Canzone Italiana col brano:- Chiamami per nome -. Il primo maggio di quest’anno si è esibito sul palco di Piazza Sa Giovanni in Roma in occasione della festa dei lavoratori, interrompendo il concerto leggendo un discorso in difesa dei lavoratori? Macchè! Fedez la Festa dei lavoratori l’ha trasformata a festa in difesa del Ddl Zan, disegno di legge contro l’omotransfobia.
Ha attaccato Matteo Salvini e diversi esponenti leghisti, i vertici della RAI, la Sig.ra Capitani e il Direttore RAI 3 Franco Di Mare, perché, secondo lui, avrebbero chiesto di censurare il suo discorso. E’ anche sposato sin dal settembre 2018 con l’imprenditrice Chiara Ferragni e ha due figli. Premesso che a me Fedez non piace, uno perché quei tatuaggi su tutto il corpo e lo smalto sulle unghie mi fanno schifo; due perché il Rap non lo capisco; tre perché le sue canzoni le trovo disgustose. Chiamatemi pure vecchio, retrogrado, ignorante, non fa niente. Prendiamo ad esempio, però, un brano di alcuni anni fa. Tu come li chiami i Carabinieri e i militari? Io li chiamo infami. Tutti quei figli di cani, tu come li chiami? -.
Si scaglia contro chi difende giorno e notte la sua vita e la nostra facendo enormi sacrifici ricevendo paghe da fame. E questo signore, ormai ricco e famoso, salito sul palco dei lavoratori, vorrebbe dare lezioni all’Italia intera? Invitato dagli organizzatori per cantare le sue canzoni ha voluto, invece, fare il moralizzatore. Ha insultato tutti perché sa benissimo che vive in un paese libero e democratico, e ognuno è libero di dire ciò che vuole. Ma non dal palco dei lavoratori nella manifestazione del primo Maggio a Roma. Ha fatto un pubblico comizio, ma ancora la data delle elezioni politiche non è stata annunciata. Ha fatto propaganda politica da una Rete Rai dove tutti gli italiani pagano il canone. Non è stato quindi corretto. E dov’è la “Pav Condicio” tanto cara e amata dal defunto Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro? Non si fa propaganda politica senza contraddittorio. Ma da quel palco non si doveva parlare di Ddl Zan, ma si doveva parlare di lavoro, di Corona virus che ha distrutto diverse aziende, delle migliaia e migliaia di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, delle migliaia di aziende piccole e grandi che hanno abbassato le loro saracinesche per sempre, dei lavoratori morti sul posto di lavoro. Di queste cose avrebbe dovuto parlare il Rapper Fedez, diventato ormai famoso e coccolato dalla sinistra e in particolare da Letta, Conte, Di Maio e dai fallowers pentastellati sui social. Mentre scrivevo questo articolo ho messo su un vecchio giradischi un 33 giri di Lucio Battisti con le sue canzoni più belle. A me piacciono tanto. E tu, se vuoi, chiamale pure Emozioni. (Francesco Gagliardi)