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25 ANNI FA PIU’ DI 100 EMIGRANTI ANNEGATI IN MARE VICINO AD OTRANTO Tragedia del Venerdì Santo

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annegare-1ppVenticinque anni fa, era il 28 marzo 1997, al Governo c’era la sinistra e i migranti venivano dall’Albania . Venerdì Santo,una nave albanese con 120 persone in fuga dalla disastrosa situazione dell’Albania viene intercettata dalla marina militare italiana che le intima di tornare indietro, di non procedere verso l’Italia. L’imbarcazione albanese non inverte la rotta e la corvetta Sibilla la ostacola, la sperona provocandone l’affondamento: più di 81 persone muoiono affogate. Superstiti 34. 24 migranti mai ritrovati.

È il 1997, anno della guerra civile che sconvolge l’Albania. L’Italia rivive i fantasmi del 1991, quando la nave Vlora stracolma di gente attracca nel porto di Bari. Come al solito, si teme l’invasione. Il governo in carica, governo di sinistra, presieduto da Romano Prodi, col blocco navale vuole fermare i profughi in fuga dal caos. Nell’ambito delle operazioni in mare, tecnicamente chiamate “harassment”, la corvetta Sibilla sperona una imbarcazione che trasporta 120 persone, la maggior parte delle quali moriranno in mare. Berlusconi, lascia la sua abitazione e si precipita a Brindisi. In lacrime afferma “noi non possiamo permettere che accadano queste cose”. Il governo dell’Ulivo aveva come ministro dell’Interno Giorgio Napolitano e Lamberto Dini agli Esteri. Nel centro di Tirana c’è ancora un bunker di cemento costruito dai comunisti. All’ingresso c’è scritta una frase di Nietsche:- Se guardi nell’abisso, anche l’abisso guarda dentro di te-. E l’abisso, amici che mi state leggendo, non è solo la fossa di ieri del Canale di Otranto, ma anche la fossa di oggi della costa Calabra dove i naufraghi morti annegati continuano a guardarci.

Qualcuno questa tragedia l’ha dimenticata. Il nuovo segretario del Pd si è recato a Crotone a rendere omaggio agli uomini, alle donne e ai bambini morti affogati nel mare di Calabria. Quando era al Governo il centro sinistra e al Governo c’era Prodi la Elly Schlein è andata ad omaggiare i morti albanesi? Ha portato loro qualche fiore? E’ andata a trovare i superstiti all’ospedale? Ha chiesto le dimissioni di Prodi? Non è andata da nessuna parte e non ha chiesto le dimissioni di Prodi e di Napolitano. Qualcuno dirà che era molto giovane ed ancora non aveva preso la tessera del partito. Lo ha fatto soltanto due mesi fa. Le dimissioninon le ha chiesteneppureD’Alema, il segretario del PDS, il maggiore partito politico di allora che appoggiava il Governo dell’Ulivo del Governo Prodi. D’Alema dov’era? Stava ancora in ferie sulla sua barca a vela, dirà un Vescovo.Ora, invece, il nuovo segretario del Pd, eletto proprio domenica scorsa nei gazebo, e che è all’opposizione, chiede le dimissioni del Ministro degli Interni, MatteoPiantedosi. Che faccia tosta. I giornali di sinistra tacciono questa notizia perché credono che gli italiani abbiano una memoria corta. Io quella strage del Venerdì Santo me la ricordo molto bene e ho pianto come ho pianto quando ho appreso dell’affondamento della carretta del mare frantumatesi nel mare di Calabria a Steccato di Cutro dove decine e decine di migranti provenienti da Smirne in Turchia hanno trovato la morte. Si erano imbarcati su quella carretta sbattuta dalle alte onde del mare in burrasca perché volevano trovare la libertà. Hanno trovato invece la morte, come l’hanno trovata quei disgraziati albanesi che scappavano dalla ex dittatura comunista diHoxha. Anche oggi come vent’anni fa i nostri governanti e i nostri politici versano lacrime di coccodrillo:-Non possiamo permetterci che accadano queste cose- Purtroppo queste cose ancora accadono e l’altro giorno la Calabria ha dovuto piangere, accogliere i morti e i dispersi in mare, che aumentano di giorno in giorno, consolare, aiutare i superstati, accolti nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Indossano ora vestiti asciutti e caldi donati loro dai calabresi che quando ci sono questi tipi di tragedie non si sono mai tirati indietro. Papa Francesco ha voluto ringraziare all’Angelus di Domenica scorsa tutti quelli che hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. Hanno, i superstiti, ancora gli occhi pieni di terrore, lo sguardo perso nel vuoto. Piangono e gridano il nome del figlio, del marito, del fratello, della sorella, dell’amico che non trovano più.

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