Il Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni alcuni giorno orsono ha partecipato alla Festa del centenario dell’Aeronautica Militare a Roma in Piazza del Popolo ed è salita su un aereo F35 al posto di comando, scatenando l’entusiasmo dei bambini di una scolaresca presenti. I bambini hanno incominciato ad applaudire a gran voce il suo nome: Giorgia, Giorgia! Il Premier ha risposto al coro dei bambini mandando baci con la mano e scherzando disse:- Vi assumo-. Apriti cielo! Non l’avesse mai fatto! Sabato fascista, hanno subito scritto alcuni giornalisti della carta stampata. Studenti radunati in versione Figli della Lupa, Balilla, Piccole Italiane. Si è scomodato finanche Massimo Gramellini che nella sua rubrica “Il Caffè” sul Corriere della Sera ha invitato la politica a vergognarsi. “Che imbarazzo per questi bagnetti di folla infantile. Possibile che genitori e insegnanti si prestino a fornire la materia prima per questi deprimenti spettacoli?- Bene, bravi, ma dove erano quando Renzi, Draghi, Di Pietro, D’Alema facevano le passarelle nelle scuole? Allora la presenza degli alunni andava bene e andavano benissimo le canzoncine cantate dagli scolari e non evocavano certamente nessun sabato fascista e i politici non si dovevano vergognare. Ora è Giorgia Meloni che fa le stesse passerelle e non va più bene. Solo loro sono autorizzati a fare le passerelle. Ma chi lo dice? La Costituzione. Quale? Quella che a loro fa comodo. Le passerelle le fa Giorgia Meloni che loro odiano e che la vorrebbero morta perché li ha sconfitti, li ha umiliati, li ha cacciati a calci da Palazzo Chigi ed evoca il sabato fascista. Ma cosa ne sanno del sabato fascista, molti di loro non erano neppure nati al tempo del fascismo. Le hanno fatte le passarelle altri Presidenti ed evocavano semplici sabati italiani. E come sarebbero? Nessuno lo sa. Ma erano presidenti democratici scesi dal cielo sulla terra a miracolo mostrare. Per loro era tutto corretto, tutto era perdonato. Nessuno si doveva vergognare. Ve lo ricordate il Premier Renzi quando andò a visitare una scuola a Siracusa in Sicilia? Gli alunni lo chiamarono per nome come si fa con un amico, con un compagno, con una persona di famiglia. E Matteo ha ricambiato i saluti affettuosi dando loro un bel cinque. E poi gli insegnanti del plesso scolastico hanno intonato una bella canzoncina composta per l’occasione dall’insegnante di musica sulle note di “Clap and Jump”. Il Premier era felicissimo e raggiante. Si è trovato a suo agio in mezzo a quei bambini che sarebbero stati un domani l’avvenire dell’Italia. Come del resto si trovarono a loro agio Mussolini e i gerarchi fascisti quando i Figli della Lupa, i Balilla, Le Piccole Italiane sfilavano e cantavano inneggiando al fascio e alle cause della rivoluzione fascista.