Anche quest’anno si è svolta a Roma in occasione del Venerdì Santo la Via Crucis. Papa Francesco, purtroppo, non era presente. La serata romana era troppo fredda e stare seduto sulla sedia a rotella per più di due ore al freddo e al vento era molto pericoloso e imprudente. Reduce dal recente ricovero in ospedale, Papa Francesco, è stato consigliato dai suoi medici curanti di restare al calduccio in Vaticano e seguire il sacro rito della settimana santa dalla casa di Santa Marta. Il pio esercizio è stato guidato dal Cardinale Angelo De Donatis. Migliaia di fedeli romani e turisti di ogni parte del mondo hanno partecipato anche quest’anno alla Via Crucis, una Via Crucis, diversa dagli altri anni, molto forte e toccante. Hanno portato la croce i profughi, le vittime delle guerre nel mondo, i migranti. Forti, toccanti, sinceri sono stati i loro racconti, specialmente quelli di un russo e di un ucraino nella decima stazione. Il russo ha perso nella guerra in Ucraina che si sta combattendo da più di un anno il fratello più grande e del padre e del nonno non sa più nulla. L’ucraino è un profugo. Ha lasciato la sua amata terra, la sua città Mariupol dove si è combattuto aspramente e dove sono piovuti centinaia di missili distruggendola e polverizzandola. Ha lasciato tutti i suoi affetti e vive oggi in Italia dove risiede la nonna. Ma ha tanta nostalgia della sua amata terra lontana e vorrebbe tornare al più presto per abbracciare i suoi cari. La Via Crucis si è conclusa con una preghiera di “14 Grazie” al Signore letta dal Cardinale De Donatis. Eccone alcune: “Grazie per il coraggio con cui hai abbracciato la Croce. Per la pace. Per averci donato Maria. Per aver amato tutti. Per aver mutato la Croce in albero di vita”.Preghiera d’inizio:
Signore Gesù, tu sei «la nostra pace». Prima della Passione hai detto: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi». Signore, abbiamo bisogno della tua pace, di quella pace che con le nostre sole forze non riusciamo a costruire. Abbiamo bisogno di sentirci ripetere quelle parole con cui, una volta risorto, per tre volte hai rinfrancato i cuori dei discepoli: «Pace a voi!». Gesù, che per noi abbracci la croce, guarda la nostra terra assetata di pace, mentre il sangue dei tuoi fratelli e delle tue sorelle continua a essere versato e le lacrime di tante madri che perdono i figli in guerra si mischiano a quelle della tua santa Madre. Anche tu, Signore, hai pianto su Gerusalemme perché non aveva riconosciuto la via della pace .