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Babbo Natale incastrato nel comignolo di casa mia

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babbo55Abito in un paesino silano della provincia di Cosenza. La casa si trova però fuori dal centro abitato. E’ circondata dalla campagna. Dominano gli alberi da frutta, gli alberi di quercia e castagno. Abbiamo la luce, il gas metano, i termosifoni e pure il camino, quasi sempre acceso nei mesi invernali, perché da noi fa molto freddo e c’è pure la neve. Nelle serate rigide invernali tutta la famiglia si riunisce intorno al caminetto e la nonna ci racconta le rumanze, mentre fuori la neve cade lenta, lenta, lenta e copre ogni cosa. Ogni anno, però, la canna fumaria deve essere pulita. Il guaio è che dalle nostre parti gli spazzacamini non ci sono più. Scomparsi. Dobbiamo chiedere aiuto a qualche ragazzino svelto e molto magro del circondario che gentilmente e pagandolo a peso d’oro ci dia una mano per entrare agevolmente nella canna fumaria e pulirla, altrimenti la fuliggine che si è formata all’interno non solo non fa più uscire il fumo, ma non farà più entrare Babbo Natale che nella Notte Santa porta i doni ai bambini. Come tutti sappiamo ogni anno Babbo Natale entra nellenostre case attraverso il comignolo del camino. Quest’anno ha deciso di fare una prova. Con le renne, con la slitta, con il sacco vuoto di regali ma pieno di riccioli di legno del falegname, è venuto nel mio paese a fare le prove. Arrivato a casa mia ha cercato di infilarsi nel camino. E’ arrivato fino alla metà della canna fumaria. C’è rimasto incastrato. E’ pur vero che la canna fumaria era piena di fuliggine, ma Babbo Natale era davvero bello grosso e i bottoni della giacca rossa si erano tutti distaccati. Dallo scorso anno si era molto ingrassato. Era aumentato di parecchi chili. Aveva mangiato evidentemente troppo durante tutto l’anno. Per fortuna se n’é accorto lo spazzino comunale che era venuto a ritirare l’organico. Aveva sentito dei rumori sospetti, pianti e richieste di aiuto. Ha chiamato i Vigili del Fuoco di Cosenza, è salito sul tetto della casa e lo ha tranquillizzato dicendogli che i soccorsi sarebbero arrivati al più presto. C’è voluta un’ora per tirarlo giù. Tira di qua, tira di là, finalmente riescono a fatica a tirarlo giù. Il suo vestito rosso era diventato nero come un carbone. Non si riconosceva più. Com’era ridotto. Povero Babbo Natale! Ma chi glielo ha fatto fare a venire in Calabria e fare una prova perché tutto finisse liscio la Notte di Natale? Un consiglio vorrei dare ai miei 15 lettori, a quelli che vivono in campagna o in paese e che hanno il caminetto. Ricordatevi di tenere sempre pulita la canna fumaria, altrimenti il buon Babbo Natale che ogni anno viene nelle vostre case a portare i doni ai bambini ci resti incastrato e finisca all’ospedale per essere curato per le ferite ricevute. Babbo Natale, dimesso dall’ospedale, tornò in Finlandia e decise di mettersi a dieta, solo pane ed acqua, almeno fino al giorno 26. Mancano solo 10 giorni a Natale, ci riuscirà Babbo Natale a dimagrire? Se non ci riuscirà chi porterà quest’anno i regali ai bambini? Era molto preoccupato. I delfi che abitano con lui lo hanno messo davvero a dieta. Niente pasta asciutta, dolci, patate, carne, uova, formaggi, salame, pizze, polli al forno, tacchini imbottiti, panettoni, pandori, grispelle, turdilli, boccunotti e cioccolata. Tutte cose che a lui piacciono tanto. Ma purtroppo dovrà fare sacrifici se vuole davvero dimagrire, almeno per la notte di Natale. Che figura farebbe se ancora una volta restasse incastrato nel comignolo di un camino? E cosa direbbero i bambini di tutto il mondo senza ricevere i regali da Babbo Natale? Babbo Natale è cattivo, è ingrassato, quest’anno ci ha completamente dimenticato. Ha mangiato troppo durante tutto l’anno. Non ha fatto lunghe camminate. E’ andato in giro sempre con la slitta tirata dalle renne. Nessun esercizio fisico, avrebbe potuto almeno usare la cyclette che gli alunni di una scuola elementare di Cosenza gli avevano regalato. Ha mangiato troppo, è voluto ingrassare, e noi bambini la notte di Natale, per colpa sua, restiamo per la prima volta senza regali. Ma questo non sarà un buon Natale.

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