Vivo in un piccolo paese della provincia di Cosenza. Tutto è tranquillo. Sono rimasto solo dopo la morte di mia moglie. Rimasto solo, guardo spesso la televisione e prima di andare a dormire ascolto la Rassegna Stampa di TgCom24. Poi all’improvviso l’altra notte scoppia il finimondo. L’Iran ha lanciato centinaia di droni e missili contro Israele. Vedo il cielo che si illumina come fosse giorno. Ma davvero è scoppiata la guerra in Estremo Oriente oppure quei missili sono soltanto fuochi d’artificio? No, siamo in guerra e quelle testate micidiali portano distruzione, miseria, feriti e morte. Meno male che l’esercito israeliano coadiuvato dalle forze militari francese, inglese e americane è riuscito a neutralizzare i missili iraniani lanciati durante l’attacco prima che i razzi cadessero al suolo. Israele era preparata perché avvisata in tempo dall’America e la gente si era rintanata nei rifugi. Teheran ha mantenuto la promessa di vendetta dopo che il primo aprile scorso Israele aveva bombardato l’ambasciata iraniana a Damasco uccidendo il comandante RezaZahadi. E’ la prima volta che l’Iran ha cercato di colpire Israele direttamente dal proprio territorio. Le altre volte ha affidato la vendetta a partner esterni: Hamas, Hezbollah, Houthi, Fath al Islam. L’attacco non ha provocato gravi danni alle cose e alle persone. Alcune bambine sono state colpite dalle schegge cadute dal cielo e sono state prontamente trasportate negli ospedali. Per i politici nostrani da ambo gli schieramenti questo attacco è senza precedenti e molto pericoloso perché potrebbe scatenare una guerra in Medio Oriente e coinvolgere anche i paesi della Nato, Italia compresa. L’Italia ha condannato l’attacco iraniano, ha ribadito pieno sostegno alla sicurezza di Israele e cerca di evitare una ulteriore escaletion del conflitto. Meloni ha convocato d’urgenza il G 7. I partecipanti hanno rivolto un accurato appello a cessare il fuoco, a porre fine alla crisi di Gaza e alla liberazione di tutti gli ostaggi ancora in vita. Parole, parole al vento che i guerriglieri di Hamas e gli Hezbollah e Netanyahu non vogliono ascoltare. E i nostri militari che operano nella zona di guerra sotto l’egida delle Nazioni Unite rischiano la vita e potrebbero trovarsi all’improvviso sotto le bombe e poi venire coinvolti nel conflitto. Intanto rincarano le bollette di luce e gas. E la benzina ha superato i 2 mila euro al litro e nelle autostrade anche molto di più. E c’è pure l’allerta anche in Italia sugli obiettivi sensibili e nelle sinagoghe. E molti fanno finta che non c’è nulla di preoccuparsi. Ma l’Ucraina non è molto lontana dall’Italia e neppure Israele e Gaza. E i missili e i droni potrebbero benissimo arrivare anche in Italia e colpire le nostre città. Allora siamo in guerra, ma nessuno ce lo ha detto. E io ho paura. Penso ai miei due figli e ai miei nipotini. Perché ho conosciuto la guerra negli anni 40 e le dure conseguenze. Ero ragazzo, avevo fame e la mamma che mi diceva:-Allucasciune non ci sono più pane e fichi secchi o infornati-. E poi la guerra degli anni 50 in Korea del Sud da soldato con l’esercito americano. Ero giovane, non avevo più fame, però la paura di essere occupato da un momento all’altro era tanta. Quanta distruzione! Quanta miseria! C’erano le bombe, le cannonate, le avanzate e le ritirate, i morti e tanti, tanti feriti militari e civili che io curavo perché infermiere nella corsia post operatoria N.22 del 121° Ospedale di Evacuazione. E’ brutta la guerra, perché uccide, accumula morti anche tanti civili, esseri umani incolpevoli.
Francesco Gagliardi
San Pietro in Amantea (C.S.)