Nel corso del 2016 è stato registrato un netto aumento delle immatricolazioni di autocarri, in particolare tra quelli che presentano una massa totale pari a 3.5 tonnellate. E' un trend positivo che rispetta quello che ha visto protagonista il mondo delle automobili. Analizzando le statistiche nello specifico, l'ANFIA ha registrato che nei primi tre mesi del corrente anno la percentuale di immatricolazioni è cresciuta del 19.2%, rispetto ai primi tre mesi del 2015. Si tratta di mezzi che, a differenza delle automobili, hanno tutti un utilizzo unicamente commerciale. Non si compra di certo un autocarro per spostamenti di piacere. Se in entrambi i casi si è registrato un aumento delle immatricolazioni, è questo l'unico punto in comune tra due mondi che presentano costi del tutto differenti per quanto riguarda l'ambito assicurativo.
Un'auto ha infatti costi decisamente inferiori, sia per la formazione della tariffa, che dipende unicamente dalla portata del mezzo in questione, sia per la differente gestione dei cosiddetti massimali. Quando si contrae una polizza assicurativa per mezzi pesanti, l'utente che appone la firma viene tutelato per un numero limitato di incidenti possibili nell'arco di un anno solare. In questi dodici mesi, qualora si rispetti il numero fissato dalla polizza, al di là della spesa necessaria, il contraente sarà sempre coperto dalla propria compagnia. Qualora si superasse invece il numero di incidenti fissato, sarà necessario apportare la rispettiva aggiunta economica prevista dal caso. Non esiste un tetto unico per ogni compagnia, proprio per questo, prima di stipulare un contratto, sarebbe bene avere sotto mano svariate proposte. Ogni azienda stabilisce un tetto personale di incidenti massimi.
Un limite che le vetture da città non hanno. La spiegazione è decisamente semplice, dal momento che un autocarro, di proprietà ad esempio di un'azienda, potrebbe essere guidato, potenzialmente, da svariate dozzine di autisti. Tutto questo non fa che aumentare statisticamente il rischio di incidenti per il mezzo, cui l'assicurazione sarebbe chiamata a rispondere. Altra differenza è data dal fatto che la classe di merito, per quanto riguarda gli autocarri, non risulta legata in alcun modo all'intestatario dell'assicurazione, bensì al veicolo in sé. Per quanto riguarda la Legge Bersani, che consente a un utente di poter usufruire della classe di merito di un'altra persona, a patto che questi facciano parte di uno stesso nucleo familiare, va sottolineato come per gli autocarri esistano delle limitazioni rispetto a una consuete polizza per auto. E', infatti, possibile avvalersi di tale agevolazione unicamente le società individuali, che siano intestante fisicamente a un titolare, che sia in possesso di partita IVA e con un mezzo recentemente acquistato, che sia questi nuovo o usato. Al di là di tutti questi discorsi è possibile comunque trovare delle compagnia che offrono prezzi vantaggiosi. Infatti, esistono polizze economiche, basta soltanto cercare bene ed il web in questo senso è un ottimo strumento d’aiuto grazie ai siti di comparazione.
Non è possibile, invece, sfruttare i vantaggi della Legge Bersani nel caso in cui il mezzo sia intestato non a un essere umano, bensì alla stessa società per la quale l'autocarro presterà servizio. Dall'attività privata a quella commerciale, l'utilizzo del mezzo da parte di svariati guidatori rappresenta senza dubbio un elemento di grande influenza negativa per quanto concerne la copertura assicurativa. Prima di apporre la propria firma è infatti necessario specificare se ci sarà un unico guidatore prefissato o se un uso promiscuo sarà la norma. In quest'ultimo caso verrebbero mandati in fumo una serie di benefici. Qualora si scelga di optare per un uso esclusivo, il mezzo non potrà essere sfruttato per fini privati. Provando a fare un esempio, in un eventuale incidente in famiglia, con bambini coinvolti, le probabilità di risultare coperti dalla propria assicurazione si abbasserebbero in maniera notevole. In passato alcuni veicoli venivano immatricolati come autocarri così, risultando ben più leggeri rispetto alla media, si potevano sfruttare dei vantaggi non di poco conto. Dal 2006 però è stata riconosciuta tale pratica come truffa ai danni dello Stato, così si è deciso di rendere più restrittive le norme. Oggi infatti soltanto i SUV possono eventualmente essere registrati come autocarri. Va specificato che, qualora si trovasse un assicuratore compiacente, essere scoperto dallo Stato con un veicolo mal immatricolato, può portare a pesanti sanzioni amministrative, con multe che variano dai 389 ai 1559 euro, con la patente sospesa da un minimo di uno a un massimo di sei mesi.