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Jole-Santelli-1200x1200Il 26 gennaio in Calabria si è votato per il rinnovo del Consiglio Regionale e per il Presidente Regionale. Ha vinto, come ben sapete, il candidato del Centro destra Jole Santelli distaccando di molto il candidato del centro sinistra Pippo Callipo. Ecco alcune sentenze uscite dalle urne: Sconfitta del Pd, crollo del Movimento 5 Stelle, trombati alcuni personaggi famosi, bassa affluenza alle urne, tre donne entrano nel Consiglio Regionale, per la prima volta una donna viene eletta Presidente della Calabria, un candidato che viene eletto consigliere regionale con appena 1.072 voti, Marcello Anastasi a Reggio Calabria. Mi voglio soffermare soltanto sulla bassa affluenza alle urne che è stata del 44,32%. Ci dovrebbe far riflettere a lungo se fosse stato davvero così, più del 55% dei calabresi, aventi diritto al voto, non sono andati a votare. Falso. Questa è una fake news. Di questo me ne sono occupato alcuni anni fa dopo che il referendum del 18 aprile 1999 non aveva superato il quorum richiesto. Ma perché il quorum non era stato superato? Perché gli italiani non si erano recati alle urne? Era stato affossato perché la gente era stanca di andare a votare? Balle. Grossolane bugie. Tutto falso. Come è tutto falso affermare oggi che la gente di Calabria si è recata alle urne soltanto il 44,32% aventi diritto al voto. E’ tutta colpa del Ministro degli Interni e del Governo se non avessero autorizzato tutti i Comuni Italiani a iscrivere automaticamente, senza richiesta da parte degli interessati, tutti gli italiani residenti all’estero ed emigrati in terre lontane e che forse hanno già acquisito un’altra cittadinanza. Ora, per il Governo Italiano, tutti gli emigranti e finanche i loro congiunti sono considerati cittadini italiani e quindi elettori e per legge vengono iscritti nei registri elettorali con a margine una bella “E” maiuscola che significa residente all’estero, ma che il Presidente del Seggio Elettorale deve tenerne conto come elettore e quindi averne diritto al voto e deve vidimare, firmare e bollare tutte le schede. Esempio ( ma potrebbe valere per tutti i Comuni calabresi dove si è votato domenica scorsa) San Pietro in Amantea, dove io ho esercitato il mio diritto al voto. Residenti nel Comune circa 500. Iscritti nelle liste elettorali 1.209. Hanno quindi diritto al voto 709 persone che da anni non risiedono più in San Pietro in Amantea. Sono andati a votare 302 elettori, per la Prefettura di Cosenza soltanto il 24,98%. Ma il 24,98% si riferisce a 1.209 elettori e non ai 500 residenti effettivi. L’affluenza è stata, invece, del 60,4% degli aventi diritti al voto. E questo è un dato inconfutabile e quindi non è vero che i calabresi non sono andati a votare e hanno snobbato le elezioni. Se il Parlamento non approva subito una legge che cancella dai registri elettorali tutti i residenti all’estero saremmo costretti ancora una volta a scrivere corbellerie e fake news dicendo che i Calabresi non vanno più a votare. E i referendum non raggiungeranno mai il 50+1 dei voti, come non li hanno raggiunti i precedenti fatto eccezione per i referendum sul divorzio e sull’aborto.

Pubblicato in Politica

tasse-soldiLa Befana esiste eccome. A volte, però, arriva con un po’ di ritardo, ma arriva. Anche quest’anno è arrivata nei nostri Comuni in questa settimana, ma la legge è del 27 dicembre, n.160 (Art. 1 comma 29, della legge di bilancio 2020): Misura del contributo Assegno 50.000 (cinquantamila) euro ai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e 90.000 (novantamila) euro ai Comuni oltre 10.000 abitanti. Nella prima fascia rientrano i Comuni di Aiello Calabro, Belmonte Calabro, Lago, Serra Aiello, San Pietro in Amantea .Nella seconda fascia Amantea. Il Viminale ha ripartito i 500 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2020 a favore di tutti i Comuni italiani, nessuno escluso, piccoli e grandi. Le risorse sono destinate all’efficientamento energetico, allo sviluppo territoriale sostenibile, agli interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e all’abbattimento delle barriere architettoniche. La legge è stata già pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.304 del 30-12-2019 . Suppl.Ordinario n.45). Entrata in vigore del provvedimento 01/01/2020. Allegato A : Aiello Calabro al n. 4650; Belmonte Calabro al n. 4658; Lago al n. 4694; San Pietro in Amantea al n. 4744 e Serra Aiello al n. 4758. Amantea invece si trova nell’allegato C al n. 618.

Pubblicato in Calabria

"Avete sentito Grillo: bisogna togliere il voto agli anziani! La verità è che bisogna togliere il fiasco a Beppe Grillo. Ma come si fa a dire di togliere il voto agli anziani?".

Lo ha detto Matteo Renzi, aprendo la seconda giornata della decima edizione della Leopolda.

 

 

 

 

 

Il senatore e leader di Italia viva, Matteo Renzi, apre gli interventi nella seconda giornata di lavori alla stazione Leopolda presentando il Family act col ministro Elena Bonetti e rivolge subito una stoccata al garante del M5S, Beppe Grillo: «L'attenzione per i figli non e' contro gli anziani. Avete sentito cosa ha detto Grillo, bisogna togliere il voto agli anziani. Secondo me bisogna togliere il fiasco a Grillo, come si fa a dire togliere voto agli anziani? Il punto vero e' pensare al domani». Renzi torna anche sulla questione del superamento di quota 100, che vede Italia viva in contrapposizione con la manovra varata dal governo: «Quando diciamo che quota 100 non va bene, non stiamo attaccando gli anziani.

Stiamo dicendo che 20 miliardi messi tutti insieme per 120.000 persone per me - secondo Salvini sono 190.000 - non mi interessa il numerino, possono essere 150.000, sono un'assurdita'».

Gli 80 euro, al confronto, «valgono 10 miliardi e vanno a 10 milioni di persone.

Venti miliardi a 150.000 persone e' un'ingiustizia. Non abbiamo niente contro quelli di quota 100, non ho niente contro mio zio, ma quello che conta e' il concetto di fondo.

Solo che tutti fanno polemica e protestano, noi facciamo una proposta per. Il piano che presenta Elena Bonetti e' tutto in positivo».

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voto disabili2Ci stanno togliendo a poco a poco l’aria che respiriamo, ci vogliono tagliare la pensione, ci vogliono tassare i nostri sudati risparmi, ci vogliono togliere la nostra casa, ci vogliono togliere il crocifisso dalle aule scolastiche,ci vogliono togliere il sacrosanto diritto di fumare in santa pace una sigaretta pur sapendo che il fumo fa male, ci vogliono togliere il piacere di sorbire una coca cola ghiacciata, ci vogliono togliere la speranza di vincere un bel gruzzoletto col gratta e vinci, ci vogliono togliere il nostro diritto al voto, diritto sancito dalla nostra Costituzione che quando fa comodo a loro è la più bella del mondo, Art.48 .- Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età-. Ma evidentemente qualcuno non comprende il significato di “Tutti” o forse lo comprende benissimo e, allora, per poi poter vincere nelle competizioni elettorali che nessuno vota più vorrebbe togliere il diritto di voto agli anziani perché sanno che le persone anziane sono sagge e difficilmente si fanno infinocchiare da un pagliaccio che sa dire soltanto “vaffanculo”. No, non è vero, grida qualcuno. E’ vero invece, tutto vero. E’ l’ultima sparata di Grillo. Il comico, tutti lo sappiamo, è ricchissimo di fantasia. Ed allora si è inventato una bella baggianata. Tutti già ne parlano. Tutti ne discutano A breve la proposta arriverà in Parlamento. Che bella trovata. Parliamone così la gente dimenticherà la manovra finanziaria lacrime e sangue e i nuovi iniqui balzelli inclusi nella finanziaria inclusa la “sugar tax”. I voti degli anziani, secondo Grillo, dovrebbero essere eliminati del tutto, per garantire che il futuro sia modellato da coloro che hanno un reale interesse nel vedere realizzato il proprio disegno sociale. Ed ecco già qualche Deputato, Senatore, Ministro vuole dare ai ragazzi di 16 anni il diritto al voto. Ma se gli anziani non avranno più diritto al voto, non saranno più presenti nelle liste elettorali e così non avremo più anziani Sindaci, Assessori, Deputati, Senatori, Ministri, Presidenti del Consiglio, Presidenti di Camera e Senato, Presidente della Repubblica. Forse è giunto il momento che ci toglieremo dalle palle personaggi squallidi e fallimentari come Peppe Grillo e tutti quei rompiscatole che ogni giorno pontificano nelle reti televisive nazionali. Sono, dunque, d’accordo, menomale, così anche questo pagliaccio si toglierà di torno. Ma perché fermarsi solo al diritto di voto? Togliamo agli anziani il diritto di curarsi così le spese sanitarie diminuiranno a dismisura e le corsie degli ospedali saranno sempre disponibili per accogliere neonati, fanciulli e giovani. Togliamo pure la pensione agli anziani perché hanno meno esigenze dei giovani così i risparmi potrebbero andare a beneficio dei fratelli migranti così tanto bisognosi. Facciamoli morire perché hanno vissuto troppo a lungo e non si vede il perché dovranno continuare a vivere. Le loro risorse potrebbero essere redistribuite tra i giovani e i migranti, specie quelli che ogni giorno incontriamo davanti i negozi che chiedono l’elemosina. Alla venerabilità età di 70 anni tutti all’altro mondo. Fantastico! Che ideona! Solo così gli imbecilli, i cretini, i nullafacenti, i farisei, i sepolcri imbiancati, i rimbambiti, i pagliacci, i bugiardi, i traditori, i voltagabba, i quacquaracqua scompariranno per sempre dagli schermi televisivi e dal Parlamento. Allora non avremo più un Presidente della Repubblica che si piscia addosso. Dopo questa mia riflessione ribadisco che il primo ad andarsene dovrebbe essere Grillo. Va assolutamente fermato. E’ pazzo. Sta facendo solo danni e, purtroppo, c’è tanta gente ancora che lo ascolta e lo segue. Termino con quanto detto dal Santo Padre Papa Francesco:- Le nonne e i nonni sono la nostra forza e la nostra saggezza. Che il Signore ci dia sempre anziani saggi -.

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Agenpress –  A darne notizia sono i  quotidiani la Stampa e Il Secolo XIX che parlano di un’ indagine in corso scattata a seguito della denuncia di una modella di origini scandinave che il figlio di Beppe Grillo, il 19enne Ciro con altri tre amici incontrato in una discoteca in Costa Smeralda.

 

 

 

 

 

 

 

Stando a quanto riportato, la procura di Tempio Pausania avrebbe aperto un fascicolo in seguito alla denuncia di una modella scandinava che ha accusato i quattro di aver abusato di lei al termine di una serata culminata nella residenza estiva del fondatore del Movimento 5 Stelle, in Costa Smeralda.

La vicenda sarebbe avvenuta nella villa del comico a Porto Cervo e a presentare denuncia sarebbe stata una modella 19enne del nord Europa che i ragazzi hanno incontrato in un locale della Costa Smeralda.

La giovanissima avrebbe raccontato di una notte, in cui forse c’è stato un eccessivo uso di alcol, conclusasi con uno stupro.

Oltre al figlio di Grillo, coetaneo della ragazza, sono coinvolti tre suoi amici, tutti figli della “Genova bene” (imprenditori, medici e professionisti), ma la loro versione parla di un rapporto consenziente.

Il gruppo, che ieri è stato ascoltato dal pm titolare del fascicolo, Laura Bassani, si sarebbe difeso sostenendo che il rapporto sia stato consenziente.

Nei giorni scorsi, i carabinieri di Milano hanno perquisito i ragazzi in cerca di indizi sulla vicenda.

Gli investigatori avrebbero acquisito anche un video che sarebbe la prova più importante dell’inchiesta.

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Beppe Grillo infuriato con i grillini sul quesito di Rousseau: la parola "Pd" non doveva esserci

Dopo la marcia indietro di Luigi Di Maio al ruolo di vicepremier, i toni tra M5s e Pd si sono ammorbiditi.

Ma quelle di lunedì 2 settembre sono state ore decisive.

I grillini infatti hanno pubblicato la fatidica domanda "volete un governo con il Pd" su Rousseau.

 

Domanda però che non è andata giù a Beppe Grillo, il quale, secondo diversi rumors, avrebbe inviato un messaggio WhatsApp ai gotha pentastellati per chiedere un cambio nel quesito: l'eliminazione della parola Pd.

Le parole del garante (che ha il potere tra l'altro di far ripetere la votazione) lasciano il segno.

Ma non possono "garantire" l' esito del risultato.

I 115mila aventi diritto al voto - spiega Il Corriere - sono insondabili: i Cinque Stelle si attendono una partecipazione massiccia, di sicuro "sopra i 40 mila votanti".

Il vero problema però si porrà dopo.

Qualunque sia l'esito della votazione, bisogna verificare che il presidente della Repubblica possa dare il suo benestare.

Ipotesi parecchio remota.

Se Mattarella non dovesse accettare il responso negativo dei 5stelle sarebbe la loro fine

3 Settembre 2019

Pubblicato in Primo Piano

Molto spesso i neonati soffrono di tremori neonatali.

Nei bambini i tremori non sono dovuti al freddo ma alla immaturità del sistema nervoso centrale, che risponde ai lievi abbassamenti della glicemia con piccole scariche elettriche.

I tremori neonatali possono anche essere “sotto stimolo”, vale a dire provocati dall’eccitamento del suo sistema nervoso, ad esempio alle visite pediatriche, ma anche semplicemente dal cambio del pannolino o dopo una crisi di pianto.

 

 

 

Una causa patologica invece di tremore neonatale è relativa all’assunzione di farmaci o sostanze tossiche da parte della madre durante la gravidanza.

Se il neonato presenta tremori persistenti (in termini di durata e di episodi durante il giorno) e altri parametri anomali sarà bene invece contattare il pediatra e cercare di approfondire per escludere una compromissione della corteccia cerebrale.

Sembra che anche al neo governo italiano abbia tremori,addirittura, pre parto.

Non si tratta, in questo caso, di glicemia.

Bensì , probabilmente, di crisi “sottostimolo”.

La crisi di pianto di colui al quale viene cambiato non il pannolino ma il posto di governo.

La crisi di chi perde il potere.

La crisi di chi colui la cui madre ha assunto farmaci o sostanze tossiche durante la gestazione

In questo caso non si deve chiamare il pediatra ma il Presidente della repubblica Mattarella.

E se questi elegantemente fa finta di non intervenire per rispetto della “nazione” e della “democrazia” occorre chiamare i “padri” del governo

Parliamo di Renzi, di Zingaretti, di Grillo et similia.

Aspettiamo che il neo governo nasca.

Aspettiamo che sopravviva qualche ora o giorno.

Aspettiamo che abbia i tremori neo o post natali e poi vediamo.

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cannaA partire dal 2019, la cannabis legale ha creato 211.000 posti di lavoro a tempo pieno in America. Ma quanti posti di lavoro ci sono nell’industria legale della cannabis, è una domanda a cui il governo statunitense rifiuta di rispondere.

Poiché la cannabis rimane illegale a livello federale, le agenzie di dati sull’occupazione, come il Bureau of Labor Statistics, ignorano tutti i lavori relativi a questa industria. Forse perché dovrebbero ammettere che è uno dei più grandi boom della recente storia.

Negli ultimi tre mesi il team Leafly, in collaborazione con Whitney Economics, è andato stato per stato a calcolare il numero totale di posti di lavoro diretti a tempo pieno nell’industria della cannabis legale. Ed è emerso che solo nel 2018 c’è stato un incremento di più di 64.000 di posti di lavoro.

La cannabis legale è attualmente la più grande macchina per la creazione di posti di lavoro in America. La forza lavoro è aumentata del 21% nel 2017, del 44% nel 2018 e si prevede almeno un’altra crescita del 20% in termini di posti di lavoro nel 2019. Ciò rappresenterebbe una crescita del 110% dei lavori di cannabis in soli tre anni. Conoscete altro settore simile?

Il Conteggio è disponibile solo su Leafly. La relazione principale offre una panoramica nazionale dell’occupazione diretta nonché delle posizioni indirette e dei posti di lavoro indotti dall’industria legale della cannabis. Inoltre ci sono i dati sulle entrate fiscali negli stati, previsioni di crescita per il 2019, range degli stipendi.

Ma ci si potrebbe chiedere: crescita rispetto a cosa?

Il Bureau of Labor Statistics ha recentemente stilato un elenco delle industrie con i dati sui settori in rapida crescita. Le opportunità per gli assistenti sanitari a casa dovrebbero aumentare del 47%. Per i tecnici per turbine eoliche, del 96%. Per gli installatori di pannelli solari è prevista una crescita del 105%.

Ottimo, direte, ma tali crescite sono stimate nel corso di 10 anni. La cosa incredibile è che la crescita del 110% dei lavori prodotti dal mercato legale della cannabis avverrà in soli tre anni.

Ovviamente per tutto questo c’è voluto tempo.

Colorado e Washington hanno aperto i loro negozi nel 2014 e stanno vedendo solo ora una crescita dei posti di lavoro. Nel frattempo, la Florida (cannabis medica) e il Nevada (uso per adulti), stanno sperimentando un vero e proprio boom di posti di lavoro con guadagni strabilianti.

La Florida ha aumentato l’occupazione del 703% nel 2018, aggiungendo oltre 9.000 posti di lavoro a tempo pieno. Il Nevada ha aggiunto più di 7.500 posti di lavoro durante lo stesso anno. La Pennsylvania ha chiuso il 2017 malissimo, con circa 90 lavori di cannabis, ma finì il 2018 con quasi 3.900. New York ha aumentato l’occupazione del 278%, terminando il 2018 con oltre 5.000 posti di lavoro.

Non si possono più ignorare certi dati, ma è anche ovvio che queste sostanze vanno regolamentate adeguatamente. Guardando alla salute e alla sicurezza, a 360 gradi. Ignorare il problema e le possibili opportunità potrebbe essere un grave errore.

fonte notizia beppegrillo.it

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grillo2019Sei un mafioso oppure lavori in nero, se non vuoi il reddito di cittadinanza. Così parlò Grillo al Politeama di Catanzaro all’inizio del suo show “Insomnia”. Amici carissimi, l’altro giorno ho pubblicato un articolo dal titolo: Schizzi di fango contro Matteo Salvini. Peppe Grillo, il guru, il giullare, il comico, il politico, il garante del Movimento 5 Stelle, a Lecce aveva attaccato volgarmente Salvini e Renzi. Non aveva risparmiato nessuno. Questo volgare attore ormai ha fallito non solo come comico ma anche come politico. Le risate una volta si sprecavano, ora sono tiepide e a comando. E il vaffan….., quello slogan volgare utilizzato contro i suoi avversari politici, ora è diventato un invito esplicito rivolto a chi ne fece una bandiera. Ieri si è esibito in Calabria e ha fatto sapere ai suoi che erano in platea ad applaudirlo che i calabresi non vogliono il reddito di cittadinanza. E sapete perché? Perché sono mafiosi o lavorano in nero. E c’è stato pure qualcuno che ha riso a questa battuta di cattivo gusto e che ha battuto finanche le mani. E lo ha detto non in privato, ma in pubblico, dal palco del Politeama di Catanzaro dove è andato in scena il suo show “Insomnia”. Le sue affermazioni, come era previsto, hanno ovviamente scatenato una bufera. Il Consigliere regionale Tallini di Forza Italia così ha risposto a Grillo:- Ci sarà un motivo se c’è un crollo verticale nei sondaggi per un ex movimento diventato politico. Meditino i calabresi che un anno fa hanno assegnato ai 5 Stelle il 40% dei voti. Anzi hanno già riflettuto, a giudicare dal teatro semivuoto che ha accolto il re dei ciarlatani-. Si vede che i catanzaresi onesti e laboriosi abbiano preferito la partita di Champions League della Juventus contro l’Atletico Madrid trasmessa in televisione. Ma se i catanzaresi presenti allo spettacolo avessero letto il libro “Cuore” di Edmondo De Amicis e il racconto mensile “Il piccolo patriota padovano”, sono sicuro che al Grillo gli avrebbero tirato addosso non solo i mandarini ricevuti in omaggio ma anche le monetine. “Voleva dir ladro ma non poté finire la parola: una tempesta di soldi e di mezze lire si rovesciò sulle loro teste e sulle loro spalle -. “Ripigliatevi i vostri soldi – disse con disprezzo il ragazzo, affacciato fuori dalla tenda della cuccetta; - io non accetto l’elemosina da chi insulta il mio paese -. Altri tempi, altri luoghi, altri personaggi.

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politicaMeno male che fra cinque giorni andremo a votare, così non saremo più costretti a leggere articoli sulle varie testate nazionali e ad ascoltare i vari commentatori politici sulle Reti Rai e Mediaset sulle elezioni politiche della prossima domenica di marzo e se il voto dato a Berlusconi, Renzi, Grasso, Di Maio, Salvini, Meloni sia stato utile o dannoso. Ma quando mai il voto che si da ad un partito o ad una coalizione è inutile. Quando il voto si da con scienza e coscienza è sempre un voto utile e sempre lo sarà. Spetta poi al candidato che ha ricevuto quel voto utilizzarlo per il bene del paese. Se non lo saprà utilizzare al meglio saranno sempre le elezioni dove gli elettori con una matita copiativa ed un semplice segno di croce potranno mandarlo definitivamente a casa negandogli la fiducia. E’ vero, però, che il dibattito sulle elezioni politiche nazionali è stato deprimente. Quante “cazzate” sono state dette e quante promesse sono state fatte che non potranno mai mantenere. Un candidato di Cosenza alla Camera dei Deputati ha promesso ai cosentini che se sarà eletto al Parlamento porterà a Cosenza i vincitori del Festival della canzone di Sanremo 2018. Che bella notizia! Ma avete letto gli slogan sui loro manifesti? Sono davvero deprimenti. Un candidato che nel corso della sua breve vita politica ha cambiato partiti e schieramenti una decina di volte si è rivolto agli elettori chiamandoli “Ohi co! “. Ma io mi chiamo Francesco e se vuoi il mio voto mi devi chiamare per nome, non sono un “Co”. Non voterò per tizio o per caio a vambera, ma neppure per una testa di rape. Altri non avendo nulla da dire hanno scritto che si sono candidati per noi, per il nostro bene. Che facce di bronzo! Ma gli elettori calabresi che non sono fessi non si faranno abbindolare dalle terre promesse, dai posti di lavoro che hanno inventato, dai mari e monti che i Deputati e Senatori uscenti hanno realizzato, dalle case, dai ponti, dalle strade, dalle autostrade che hanno costruito. Tutti sappiamo come sono andate le cose realmente nella nostra martoriata Calabria. Le strade fanno schifo, negli ospedali si muore, nei pronto soccorsi gli ammalati dormono per terra, i trasporti funzionano a singhiozzo, la disoccupazione aumenta, i giovani non trovano lavoro, i vecchi vengono licenziati, le piccole industrie sono costrette a chiudere, le ferrovie sopprimono i treni, le montagne d’estate bruciano e d’inverno, basta un po’ di pioggia, franano, la Salerno Reggio Calabria non è ancora completata, la Statale 106 Jonica è una mulattiera, i termovalorizzatori non ci sono, i depuratori non funzionano e il mare è inquinato. E potrei continuare a lungo, ma non voglio annoiarvi. Questi sono i problemi che affliggono la Calabria e di queste cose i candidati Deputati e Senatori avrebbero dovuto parlare. Ma essi pensano ad altro, non hanno a cuore l’interesse della collettività, hanno a cuore l’interesse del proprio tornaconto. Fanno già i conti di quanto percepiranno e di quanti portaborse potranno nominare ( figli, mariti, moglie, nipoti, zie e zii). Già sognano la macchina blu con autista al seguito e perché no, anche la scorta. Dieci, venti giornali da leggere a sbafo. Viaggi gratuiti sui mezzi di trasporto e ingresso gratis allo stadio per assistere alla partita di calcio della squadra del cuore. Ma il 4 marzo a qualcuno dovremmo pur dare il voto. Astenersi non serve a niente. Prima di entrare nella cabina elettorale facciamoci un bell’esame di coscienza. A chi darò il mio voto? Non importa se è un candidato di destra, di sinistra o di centro. E’ preparato? Sì. Allora lo voto. E’ onesto? Allora lo voto. E’ affidabile? Lo voto. E’ un voltagabbana? Non merita il mio voto. Se ognuno di noi facesse questo ragionamento prima di recarsi alle urne, forse, dico forse qualche cosa anche in Calabria potrebbe cambiare. Ma davvero i calabresi vogliono che le cose cambino? Stento a crederci. In questo sistema di nicchie e di favori molta gente ci sguazza che è una meraviglia.

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