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Si è svolto a Roma un vertice tra Cesa, Casini e Trematerra.

Dal vertice è uscito il nome di Occhiuto quale assessore per la regione Calabria.

Resta fuori il capogruppo del partito in consiglio regionale Alfonso Dattolo che era dato da tutti come il futuro assessore dell’UDC. Gli restano solo le parole di elogio per quanto fatto finora.

Ora però questa scelta crea grossi problemi a Scopelliti.

Fino a stamattina venivano dati per certi come nuovi assessori l'ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena, la presidente della provincia di Catanzaro Wanda Ferro e l’ex onorevole Giovanni Dima.

Il problema era, ed è, che lo Statuto dice che la giunta regionale può avere al massimo quattro assessori “esterni”ed in giunta ce ne sono già tre (Antonella Stasi, Giacomo Mancini e Mario Caligiuri).

Praticamente a bocce ferme ( se restano, cioè, Stasi, Mancini e Caligiuri)c’è spazio SOLO per OCCHIUTO e pertanto resterebbero fuori sia Arena, che la ferro che Dima.

Ma sembra molto difficile. Soprattutto per Arena.

Ma se Arena deve, come sembra entrare, ad ogni costo, allora deve uscire uno dei tre assessori esterni. Si fa con forza il nome di Caligiuri, anche perché non ha certamente fatto una bella figura alle recenti elezioni politiche.

Ma fermo restando qualche capro espiatorio resta comunque il problema di Dima, vittima del Porcellum, e per il quale insistono da Roma

In questo modo però Cosenza avrebbe 4 assessori , cioè Pino Gentile, Michele Trematerra, Occhiuto e Mancini.

E resterebbe fuori Wanda Ferro la cui carica starebbe per scadere e che vanterebbe il posto del sacrificando catanzarese Caligiuri. Difficile, quindi, che la giunta si disequilibri a favore di Cosenza

Tanto più che dopo le dimissioni di Francescantonio Stillitani, Vibo è rimasta senza rappresentanza e sia Nazzareno Salerno che Alfonso Grillo, rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore del Pdl vibonese, hanno fatto sapere di essere interessati ad avere un ruolo nella giunta che verrà ridisegnata.

Insomma la questione non è semplice. Vedremo

Pubblicato in Italia

Sembrava cosa fatta e la Calabria ci teneva ad avere un deputato calabrese( visti i tanti non calabresi e finti calabresi) come Occhiuto. Almeno a giudicare dalla lettera che il segretario dei Giovani Udc della Calabria Andrea Bruni ha scritto al segretario nazionale del partito, Lorenzo Cesa, invitandolo a lasciare il seggio conquistato in Calabria al deputato uscente Roberto Occhiuto. Anzi aggiungeva che “E' ovvio che se la scelta relativa alle opzioni tra le regioni da premiare non dovesse ricadere sulla Calabria, e il movimento giovanile (tra i primi in Italia per partecipazione) si vedesse privare di colui che fino ad oggi ne ha costituito il punto di riferimento, in molti sarebbero disorientati, delusi e disillusi”. Una minaccia, un avvertimento od una semplice constatazione non è dato sapere.

Ma non è andata così. Cesa ha scelto la Calabria lasciando libero il posto di deputato in Puglia a favore di Angelo Cera. Ed ora tutti si interrogano sul perché!

Qualcuno pensa che possa avere inciso la frizione interna al partito calabrese dove Mario Tassone, vicesegretario nazionale in rottura, ha chiesto e ottenuto il congresso, contestando la decisione di correre con Monti e la gestione della campagna elettorale. Una posizione che, visti i risultati, potrebbe avere ingarbugliato gli equilibri interni al partito che sembravano propendere a favore di Occhiuto.

Qualcuno pensa semplicemente che Cesa abbia preferito il suo amico Angelo Cera, sindaco di San Marco in Lamis, all’amico di Pierferdinando Casini Roberto Occhiuto.

Qualcuno pensa che in questo modo si è conservato l’equilibrio tra le componenti dell’UDC in Calabria che pendeva fortemente verso Casini, il perdente.

Qualcuno invece pensa che saggiamente Cesa abbia voluto offrire a Cesa la opportunità di approfondire cosa sia lo Spread e cosa sia Standard & Poor's ( 1)

Nulla di tutto questo.

Le uniche cose certe sono, la prima è che evidentemente è accaduto qualcosa, la seconda è che l'Udc calabrese si appresta ad affrontare uno dei suoi peggiori momenti.

Ecco le reazioni:

Saggio ed elegante Roberto Occhiuto che dichiara"Da oggi non sono più parlamentare. Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'UDC, ha scelto infatti di optare per il seggio della Calabria. Ringrazio di cuore gli elettori e tutti gli amici che mi hanno sostenuto. Continuerò il mio impegno nel partito e in politica, perché non abbandono il campo né quelli che credono in me. Avanti, la vita continua"

Pragmatico il neo deputato Cera il quale ha dichiarato "Oggi è stata confermata la mia rielezione alla Camera dei Deputati. Di questo ringrazio tutti voi anche per il forte sostegno e la vicinanza che mi avete fatto sentire in questi giorni. Chi mi conosce lo sa, non è un punto di arrivo ma una partenza. Ho ben chiara la mia grande responsabilità per tutti voi e per il Paese"

(1)A Sabrina Nobile de Le Iene che lo interroga, l'Udc Angelo Cera su cosa sia lo spread risponde con un certo imbarazzo che lo spread è «la differenza tra quello che si produce e quello che uno realmente spende».

Poi interrogato su Standard & Poor's, Cera, invece, risponde alla Totò: «Guarda io l'inglese non lo conosco. Io parlo in italiano e per quanto mi riguarda non ti so rispondere su questa domanda. Lo leggo, lo riesco anche a capire ma non te lo riesco a spiegare».

Pubblicato in Calabria

Tassone avrebbe voluto l'azzeramento dei vertici dell’UDC e l'avvio di una fase commissariale fino al congresso, ma se alla proposta hanno aderito tutti quegli esponenti del partito contrari alla scelta di consegnarsi anima e corpo a Mario Monti, pur tuttavia ha impaurito e non è stata vincente.

E’ passata, invece, quella di Cesa per il congresso da tenersi il 27 aprile. Un congresso da preparare meticolosamente e sulla base di un assunto imprescindibile reso nella dichiarazione di Cesa:«Nei prossimi giorni possiamo fare tutto, criticarci, discutere, confrontarci anche aspramente. Quello che non possiamo permetterci assolutamente è dividerci. Sappiamo bene che l’1,8% non è un risultato del tutto sincero, noi valiamo molto di più. Quell'1,8% finale che abbiamo raccolto due settimane fa è un risultato che ci sottostima».

Casini non c’è! Casini, il perdente, responsabile di aver drammaticamente sceso il partito a soli otto seggi alla camera e due al Senato, ha inviato un messaggio con il quale dichiara «finita una stagione».

E mentre Cesa cerca “ idee nuove e costruttive” per una nuova “idea politica” di un “nuovo UDC” esce amaro il commento di Tassone: «se fossimo andati da soli alle elezioni» non saremmo qui oggi e così!

Ma c’è anche chi sorride. E’ Roberto Occhiuto al quale Cesa ha dato il via libera per il parlamento. Cesa sceglierà il seggio in Puglia, lasciando libero ad Occhiuto quello calabrese. E Roberto sorride e si limita a dichiarare: «È tutto ok».

D’altro canto il dato elettorale calabrese offerto dalla gestione del potere è rilevante ( solo il nipote di De Mita, peraltro nemmeno eletto, ha fatto meglio in Campania) ed intoccabile.

Per questo sorride anche Scopelliti. E chi toccherà più, ora, questa alleanza in Calabria?

Pubblicato in Alto Tirreno
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