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“Non mi faccio intimidire da Occhiuto”ha dichiarato Di Natale.

 

 

 

 

 

 

Come aveva detto il consigliere anziano Graziano Di Natale che si ritiene investito dell’onere della presidenza ( in pectore) della provincia di Cosenza, ieri mattino era andato in Provincia per prendere possesso del suo ufficio ha trovato le barricate di Occhiuto

“Se Occhiuto e i suoi burocrati pensano di intimidirmi – ha scritto poco fa Di Natale su FB – hanno sbagliato indirizzo.

Intanto ho provveduto ad avvisare, questa mattina, la Questura di Cosenza, che vi è una illegittima interferenza nelle esercizio delle mie funzioni con una occupazione fisica delle stanze della Provincia di Cosenza.

Poi ho protocollato la presa d’atto della decadenza di tutta la burocrazia esterna nominata da Occhiuto e pagata dai cittadini”.

In sostanza Di Natale ritiene di avere la legge dalla sua parte e che stamattina

Di Natale ha anche reso noto di avere presentato un esposto sulla vicenda alla procura di Cosenza.

Secondo tempo:

Anche occhiuto denuncia Di Natale per esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lo accusa di aver occupato alcune stanze e di aver minacciato i dipendenti.

«Alla Provincia le leggi si rispettano, nessuno ha mai pensato il contrario»

Occhiuto ha spiegato che «Tale ordinanza dichiara illegittima la nomina vicepresidenziale in favore di Franco Bruno adottata l'8 febbraio 2016. Presone atto, mi riservo di comunicare eventuale nuova nomina a vicepresidente. Ciò detto appare gravissimo il comportamento tenuto in questa vicenda dal consigliere Graziano Di Natale, il quale oggi è arrivato in Provincia con toni minacciosi, allertando, in maniera farsesca, addirittura la Questura, adducendo questioni di ordine pubblico, assolutamente inesistenti, posto che il personale dipendente, al quale va il mio ringraziamento per il contegno mantenuto, non è caduto nella sua trappola provocatoria. Ai funzionari della Questura intervenuti, ho sottoposto, anzi, denuncia penale per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, consumato dallo stesso mediante la occupazione della stanza di dirigenti e dipendenti, nonché per la formulazione di gravi frasi nei confronti di alcuni dipendenti. Come era già successo qualche settimana fa, quando una dipendente, a causa dei suoi toni, ha dovuto addirittura fare ricorso all'intervento dei sanitari del 118».

Poi occhiuto ha concluso «Trovo davvero arrogante l'atteggiamento di chi continua a pretendere di rivestire un ruolo che non gli è stato affidato nell'esercizio delle funzioni democratiche del voto da nessuno, un ruolo al quale, da consigliere comunale, non può neanche ambire, essendo riservato solo ai sindaci eletti nella provincia. E nessun giudizio è stato emesso su questa fattispecie, che possa smentirmi. Se, in futuro, un giudice dovesse pronunciarsi in merito, non esiterò a mettermi da parte. Ma, come detto, il Consiglio di Stato si è pronunciato solo sulla legittimità della nomina del vicepresidente, in un frangente preciso della vita amministrativa dell'ente. E di quella sentenza abbiamo preso atto».

Terzo tempo

Solonicamente interviene Luigi Guglielmelli il quale ha dichiarato

“Occhiuto, a nostro avviso, sta facendo una forzatura”.

“La legge nazionale e le sentenze dicono che non può essere reintegrato a presidente della Provincia il sindaco che è stato sfiduciato. Quindi farsi scudo dello statuto è una forzatura. L’appello al sindaco Occhiuto è quello di non mortificare ulteriormente l’istituzione, ma di indire le elezioni e lui potrà ricandidarsi, e saranno gli elettori a decidere. Non capisco questa volontà di non lasciare la poltrona”.

Ora la procura ha un indirizzo.

Pubblicato in Cosenza

Il Consiglio Provinciale della Provincia di Cosenza ha approvato all’unanimità il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2014, gestito per dieci dodicesimi dalla precedente Giunta Oliverio.

Ma il bilancio , presenta problematicità legate, si dice alla riduzione dei trasferimenti economici della Legge Del Rio e del taglio operato dalle Leggi di Stabilità.

Ben 79 milioni di euro in meno nel triennio 2011-2014.

Secondo il Presidente della Commissione Bilancio Nicola Tenuta, il conto ha evidenziato un risultato positivo per 21 milioni di euro in gestione competenze cui fa da contraltare un disavanzo di amministrazione di circa mezzo milione di euro che preoccupa.

Tenuta ha anche precisato che ci si trova, nel complesso, di fronte ad un risultato positivo, con una percentuale del 67% fra riscossioni e accertamenti sul Titolo Primo ed un buon tasso di riscossione delle Entrate Extratributarie del Titolo Terzo.

Alta la spesa del personale proprio a causa del calo dei trasferimenti.

Luci e ombre che per Nicola Tenuta «non possono esimere la Provincia dal dare risposte al territorio, perché deve poter operare con dignità e quindi pretendere risorse, assumendosi comunque la responsabilità dell’approvazione del rendiconto 2014 per la necessaria continuità amministrativa».

In sostanza l’unica opportunità per garantire i servizi è quella di trasferire velocemente il personale delle funzioni regionali.

La sostanza è che le risorse per scuole e strade non ci sono più perché le Province sono state chiamate a contribuire in modo abnorme al riequilibrio della finanza pubblica, al punto che molti Enti sono già in dissesto.

Insomma i debiti ci sono e sarà difficile ripianarli senza ulteriori sacrifici per gli amministrati.

Pubblicato in Cosenza

Tanti sono i misteri calabresi che non saranno mai rilevati. Per esempio, sapremo mai quanti sono stati i voti alle primarie del PD? . Nessuno è stato in grado di dircelo. Una persona onesta già del PD ci ha detto “E’ inutile che ti disperi. Non li saprai mai, perché non li conosce nessuno!”

 

Ma almeno possiamo sapere chi ha venduto chi o chi ha impallinato chi alle provinciali di Cosenza?

Il buon Gianni Papasso, sindaco di Cassano Ionio e candidato a presidente della Provincia di Cosenza, fino a ieri certo presidente della provincia in un incontro tenuto sabato 11 ottobre ( alla vigilia delle elezioni) insieme a Mario Oliverio ha detto: “Oggi testimoniamo la certa e sicura unità del centrosinistra sul mio nome con la consapevolezza che non possiamo perdere la Provincia di Cosenza perché dobbiamo vincere la Regione”.

Certa e sicura unità del centrosinistra sul suo nome ?

Era un dire sibillino?

Od era un avvertimento a chi se lo stava giocando?

Infatti, aveva detto “Ci sono giochetti che alcuni fanno per disturbare e credo che ci siano stati articoli di stampa molto, molto interessati per frenare la nostra corsa alla Provincia”.

Giochetti di alcuni?

Sapeva, quindi!

Ma non sapeva quanto!

Certamente riteneva impossibile di poter arrivare ultimo.

Dire , infatti, che è giunto terzo è una grande fesseria.

La verità, netta, cruda, è che il buon Gianni Papasso abbia avuto il 25,91% contro un centro destra ( Occhiuto e Manna) che hanno avuto 74,09.

Praticamente la provincia da sempre più rossa avrebbe un quarto di elettori di centro sinistra e 3 quarti di elettori di centro destra .

Almeno a livello di sindaci e consiglieri comunali!

Ma allora perché la provincia era costantemente governata dal centro sinistra?

Ed ancora .

Possibile che i Gentile abbiano un terzo dei voti della provincia di Cosenza?

Chi ha impallinato Papasso?

Chi ha trasferito( venduto?) i voti del centro sinistra agli altri due candidati di centro destra?

Sembra possibile che una parte del PD abbia portato i propri voti verso il candidato Manna per provare un accordo ( inciucio) con i Gentile e da questi, poi, avere la restituzione.

E sembra possibile che un’altra parte del PD abbia portato i propri voti verso il candidato Occhiuto per sterilizzare il tentativo pro Manna.

Cosa faranno alle regionali i sostenitori di Papasso?

Chi voteranno?

Possibili che votino chi ha impallinato il sindaco di Cassano?

Sarebbe la dimostrazione del mercato delle vacche che denunciava Papa di IdM e che temeva Papasso.

Pubblicato in Calabria

Ecco il comunicato del Segretario Damiano Covelli.

“E’ ormai evidente a tutti la crisi profonda della esperienza di governo di centrodestra anche nella città di Cosenza.

La nostra città oggi ha subito un indubbio arretramento sia sul piano economico, sociale e culturale.

Il Sindaco e la sua maggioranza che 3 anni fa furono eletti sotto l’egida dell’ex Governatore Scopelliti, stentano persino a garantire l’ordinaria amministrazione come dimostra il fallimento della tanto sbandierata raccolta differenziata e la quasi totale assenza di manutenzione.

Si continuano ad annunciare opere pubbliche faraoniche, si mostrano arditi progetti e non si riesce ad aprire quelle già realizzate, come le piscine del parco fluviale.

Altre, come dimostrano i lavori in Piazza Bilotti, che sono state iniziate in un quadro di forte incertezza che non fa presagire nulla di buono rispetto al loro effettivo completamento nei tempi previsti, con grave danno per le attività commerciali dell’intero centro cittadino.

Stendiamo poi un velo pietoso sulla gestione della vicenda delle cooperative sociali a Cosenza, con centinaia di lavoratori che sono stati posti in una condizione di ulteriore disagio sociale e precarietà.

Ieri abbiamo appreso dalla stampa che un assessore si è dimesso in seguito ad una inchiesta giudiziaria che vede coinvolto anche il marito, ex ministro dell’ambiente e oggi direttore generale dello stesso ministero.

Diciamo, abbiamo appreso, perché alla stragrande maggioranza dei cosentini i nomi dei componenti della Giunta Municipale risultano essere addirittura sconosciuti perché se ne ignora non tanto la collocazione politica ma le specifiche competenze tecniche che ne motivarono la nomina da parte del Sindaco.

Non è nostro costume entrare nel merito delle inchieste giudiziarie.

Queste devono fare il loro corso nelle sedi opportune e fino in fondo deve essere garantita la presunzione di innocenza che è il presupposto fondamentale dello stato di diritto.

Poniamo invece un altro problema, che è quello della effettiva capacità del Sindaco e della Giunta di affrontare i problemi della città.

Si prenda atto, pertanto, che così non si può più andare avanti.

Ad Occhiuto e alla sua Giunta compete ora soltanto l’assunzione di responsabilità di consentire alla città di tornare al più presto al voto.

Cosenza, li 29 maggio 2014                                                  Damiano Covelli

Pubblicato in Cosenza

Cosenza come Roma.

Occhiuto come Alemanno

Impossibile dimenticare le riprese televisive del sindaco di Roma Gianni Alemanno che armato di pala si mostra a spalare la neve che era caduta abbondante sulla capitale creando gravi problemi di circolazione.

Era finita male poi per il sindaco Alemanno superato ella successive competizioni dal nuovo sindaco Marini più noto per girare in bici dopo che la neve si era squagliata.

Non con la stesa enfasi televisiva ma con una buona documentazione fotografica anche il sindaco della città di Cosenza si è prestato ad interpretare il ruolo di netturbino che si dà da fare per raccogliere la spazzatura che abbondante come la neve di Roma di due anni fa è presente sulle strade ma senza essere caduta dal cielo.

Si è svegliato presto il sindaco Occhiuto.

Ha indossato la divisa degli operai di Ecologia Oggi e pala in mano si è mostrato mentre si dava da fare per raccogliere i sacchetti di spazzatura.

«Ho voluto essere vicino agli operai che sono per strada, e sono 150, e che stanno ripulendo la città - ha detto Occhiuto - e ricordo che, per quanto riguarda il Comune, stiamo facendo tutto il possibile. Ma ricordo anche che c'è un riparto delle competenze, ed è la Regione che deve indicare i siti di smaltimento. Siccome nessuno vuole, giustamente, le discariche, è importante che si faccia, sempre meglio, la raccolta differenziata. Noi siamo già al 42% ed aspiriamo ad un obiettivo del 70-80%, perchè non vogliamo che ci siano più emergenze di questo tipo»

Insomma messaggi identici.

Alemanno voleva dire di non aver colpa se nevicava in modo abbondantissimo e sfidava la neve con la pala

Occhiuto, parimenti, vuole dire di non avere colpa della situazione dei rifiuti che vivono e dormono per strada. La colpa è di chi non crea le condizioni per scaricarla.

Insomma “ dateci un punto di appoggio e vi solleveremo il mondo”, diceva Archimede, pardon “dateci una discarica e vi puliremo la città” dice il sindaco Occhiuto.

Appunto.

Pubblicato in Cosenza

La notizia circolava da diversi giorni

Ed era fortemente attendibile per due distinte e complementari ragioni

Da un lato lo sgarbo di Cesa che aveva optato per la Calabria lasciando fuori dal parlamento Roberto Occhiuto, quasi come se i voti presi in Calabria fossero suoi o di Casini.

Dall’altro il rapporto poco felice con i gentiliani, fortemente concorrenti, così che appena Pino e Tonino sono passati con il NCD di Alfano e Quagliariello era gioco forza entrare in Forza Italia.

Per rendere pubblica la cosa i fratelli Occhiuto hanno dovuto attendere l’ incontro con Berlusconi che, ovviamente, non si è lasciato sfuggire la ghiotta occasione .

Fuori i Gentile dentro gli Occhiuto , fa quantomeno 2 a 2.

Scornati ovviamente Cesa-Casini ed i Trematerra il cui UDC continua a “squagliarsi” giorno dopo giorno; dopo la perdita di Tassone oggi anche quella degli Occhiuto.

E non sorprende la soddisfazione di Galati, Morrone e Foti

Giuseppe Galati, anche lui ex Udc ha dichiarato: «La scelta di Roberto e Mario Occhiuto assume un grande significato sul piano politico perché rappresentano personalità di indubbio valore che accrescono l’anima moderata del nostro movimento».

Soddisfatto anche l'ex parlamentare Nino Foti per il quale l’ingresso dei fratelli Occhiuto «sarà un apporto importante e significativo, essendo gli stessi persone valide e stimate. La loro scelta, unita a quella di tanti altri amministratori che in questi giorni hanno deciso di sposare la causa di Forza Italia testimoniano la validità del progetto politico di Forza Italia».

Felice anche Ennio Morrone, capogruppo di Fi in consiglio regionale, il quale ha espresso «vivo apprezzamento riguardo la scelta dei fratelli Occhiuto di aderire a Forza Italia». Non solo ma Morrone si è dichiarato « certo che, a breve, altri amministratori, dirigenti e simpatizzanti seguiranno la medesima scelta».

Nessuna dichiarazione, per il momento, da parte dell’UDC.

Pubblicato in Cosenza

Al povero Troisi forse si accapponerà la pelle se dovesse leggere questo titolo che gioca un po’ sul suo meraviglioso “Ricomincio da tre”.

Ma forse se ricordate quel bellissimo dialogo tra Troisi e Lello Arena vedrete che sposa benissimo la drammatica situazione di Casini:

« Troisi: Chell ch’è stato è stato... basta, ricomincio da tre...
Arena: Da zero!...
Troisi: Eh?...
Arena: Da zero: ricomincio da zero.
Troisi: Nossignore, ricomincio da... cioè... tre cose me so' riuscite dint'a vita, pecché aggia perdere pure chest? Aggia ricomincià da zero? Da tre! »

Ma se l’UDC è solo in Calabria, allora forse è corretto dire che “ ricomincio da t…e” .

Da questa Calabria che grazie a Scopelliti che ha ceduto un pezzo di potere all’UDC, rispettando il patto d’onore e cedendo quanto doveva cedere, resta la sola finestra per la Unione di centro, ex casiniana e cesiana.

Certo, ora solo Casini ed il suo solido rapporto con i Trematerra, perché Cesa, in Calabria, non è che sia ben visto dopo che ha “ fregato” (ci veniva in mente anche una parola alla Troisi” fottuto” ) Roberto Occhiuto.

Tanto più che ormai di Casini chi ne parla più? (Ed allora ecco la foto di Troisi che chiede un passaggio come Casini)

Ed allora ecco che l’UDC “sposa” morganaticamente la Calabria e di nuovo Occhiuto, pronto come già successo a non accreditarlo nell’asse ereditario( di Cesa il mondo è pieno e Casini non è meno Cesa di Cesa!)

Un matrimonio che serve , comunque, a consolidare il bilancio dell’UDC a dargli quella credibilità che dopo la vicenda di Monti, sia ieri che oggi, non ha più( in Calabria diremmo “ca un tene chiù cridenza”

Che poi Casini venga a Cosenza con il suo abito da priore generale della Confraternita uddiccina per celebrare con Roberto Occhiuto il “nuovo corso”, come dicono alcuni giornali molti prossimi ( stavo dicendo dipendenti) a quella politica che avendone bisogna sa colme ingraziarseli, non appare credibile ad alcuni.

Tutti hanno capito ( e la vicenda delle dimissioni di Mario Monti è li a provarlo) che l’UDC dopo essersi lavata( o “pittata”) la faccia( non le mani , certamente) intender avviarsi verso l’area del PPE nella quale entrerà anche il PDL e parte del PD-L in quello che si intravvede essere il grande porto nel quale confluiranno tutte le imbarcazioni politiche alla deriva, quelle malmesse e non più capaci di navigare autonomamente, per giungere a formare un equipaggio a parata, non per far viaggiare la nave Italia ma solo per salvarsi su di essa quando fra breve l’Italia si inabisserà.

E purtroppo non potremmo essere sulla banchina ad assistere al loro inabissamento se non riusciremo noi stessi prima a farli salire di forza sulla nave.

Di chi parlo? Della intera classe politica calabrese ( senza tante eccezioni, per favore) , di tutti i mass media al loro soldo, di tutte le mafie garantite da questo terribile “ sistema calabria” che spoglia il nostro oggi ed uccide il futuro dei nostri figli!

Pubblicato in Calabria

Ma quelli in prima fila a pregare sono i parlamentari del sud? E se sono loro che ci fanno inginocchiati ed assorti in preghiera, con il volto ieratico spiegato al sole che filtra attraverso le vetrate colorate?

Il solito cattivo in fondo alla navata sussurra appena “ Forse pregano il loro santo per un posto di vice ministro o di sottosegretario”.

E poi continuando, come quello che la sa lunga, aggiunge,”Proprio il fatto che non ci siano ministri del SUD dovrebbe indurre un momentino di compensazione almeno per le sottocariche”.

Eh, già, mi convince!

“Certo- aggiungo io- e si tratterà di truppe, non certo di generalissimi, visto che sarebbe ben strano che i big vadano a fare i vice. Comunque sarà un lotta dura. Qualche sottosegretario andrà a Scelta Civica, visto che Casini si sta sciogliendo come neve al sole( Forse Occhiuto,finalmente?. A meno che non nominino Antonio Catricalà e poi dicano che è calabrese! ).La gran parte invece a PD e PDL, forse 18 cadauno. Abbastanza per accontentare le regioni senza presenza nel Governo.

Nel PDL Alfano ha fatto la voce grossa ma ora a guidare la scelta saranno certamente Brunetta, Schifani e il sempre presente Denis Verdini.

Senza dimenticare Berlusca che vuole anche una folta rappresentanza femminile( Jole Santelli, Annagrazia Calabria, Laura Ravetto, Micaela Biancofiore, eccetera ?)

Nel PD sicuramente Bersani pretenderà tanto, con in prima fila Stefano Fassina. Ed anche qui si dovrà avere una folta rappresentanza femminile( Enza Bruno Bossio?)”

Si gira, mi guarda emi spara: “ due, tre posti, forse! Ma molto meno di quelli che stano pregando”

“Si- mi viene da dire- per questo occorre avere buoni santi!”

 

Pubblicato in Italia

Scopelliti era giunta addirittura a ridurre il numero di componenti in Giunta da 10 ad 8 per trovare la soluzione all’impossibile dilemma di un UDC profondamente spaccato tra un Cesa che volva in giunta Occhiuto ed un UDC regionale che voleva Alfonso Dattolo.

Ed alla fine c’è voluto Antonio Gentile con il suo NO, forte ed assoluto.

Un NO che va oltre lo stesso Occhiuto, un NO che condensa in sé una parte del passato, un po’ del presente e, forse, anche un po’ di futuro.

Troppo comodo, avrà pensato Gentile, che un “trombato” dell’UDC ora abbia il potere di un assessore regionale e faccia concorrenza nella sua stessa provincia.

E peraltro un Niet che ha il beneplacito dell’UDC regionale che voleva e vuole Dattolo.

Uno schiaffo doppio: ad Occhiuto ed a Csa!

Ed oggi a Lamezia terme si chiude la storia del rimpasto. Proprio per questo è staro convocato il gruppo consiliare del Pdl per comunicare le decisioni finali. Al termine del vertice con i suoi uomini, il governatore dovrebbe tenere una conferenza stampa per presentare i nuovi assessori. Sarà un esecutivo a dieci più presidente e vicepresidente. Non ci sarà spazio per Roberto Occhiuto ma entrerà l’attuale capogruppo in consiglio regionale Alfonso Dattolo. Gli altri due ingressi riguardano il Pdl ma su questo versante non ci saranno sorprese. A fare il loro ingresso nella squadra di governo saranno l’ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena e il presidente della commissione Sanità Nazzareno Salerno.

E forse altro!

Pubblicato in Reggio Calabria

“Vuolsi così, colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”. Così diceva il Sommo Poeta per indicare che la scelta appartiene ai capi.

Ed i capi hanno deciso che nella giunta regionale deve entrare Occhiuto: troppo importante per perderlo. Niente da fare. Quindi per Alfonso Dattolo, destinato a restare capogruppo!

Che sia Scopelliti trovare la soluzione ai “suoi” problemi

Una soluzione non facile.

Solo la Ferro, e non sappiamo quanto abbia sofferto questa decisione, ha rinunciato al posto di assessore regionale.

Tutti gli altri no.

Ed ora Scopelliti deve trovare una soluzione per Arena

Gli esterni , lo abbiamo detto, sono già 3(Antonella Stasi, Giacomo Mancini e Mario Caligiuri)

Resta solo un posto( lo chiede lo Statuto regionale). E deve essere di Occhiuto.

Per fare posto a Demetrio Arena occorre modificare lo Statuto o cacciare uno dei tre esterni. Chi? Non la Stasi che è l’unica donna! Scopelliti può scegliere solo tra Mancini e Caligiuri.

Chi uscirà?

Ma preme per entrare anche l'ex aennino Giovanni Dima, rimasto fuori dalla Camera per via di un posizionamento in lista non proprio ottimale, spinto dallo stesso Alfano e che dovrebbe avere il poto di sottosegretario.

Chi uscirà? Non è dato per certo. Ma si parla del repubblicano Franco Torchia.

La cosa più facile sembra conservare l’equilibrio territoriale facendo entrare Nazzareno Salerno attuale presidente della commissione Sanità e coordinatore del Pdl vibonese sulla poltrona di Francescantonio Stillitani.

Ma forse è troppo ovvia questa soluzione pert l'alta politica!

Pubblicato in Calabria
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