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Diversi utenti che si sono rivolti al servizio assistenza del proprio operatore telefonico per segnalare guasti sulla rete fissa, sono stati contattati su WhatsApp, da un fantomatico “reparto Tecnico” il quale, al fine di sollecitare l’intervento di personale specializzato, richiedeva con varie scuse, copia dei propri documenti di riconoscimento e, in alcuni casi, anche una copia di un secondo documento d’identità.

Ricordiamo che gli operatori telefonici non richiedono mai copie di documenti per interventi di assistenza né tantomeno utilizzano Whatsapp per comunicare con la propria clientela.

In alcuni casi invece, i truffatori informano gli utenti di inesistenti rincari della loro tariffa telefonica invitando gli stessi a passare ad altro operatore telefonico.

Nel dubbio è opportuno sincerarsi attraverso il call center dedicato all’assistenza.

01.08.2019

A lanciare l'allarme è la Polizia Postale, che mette in guardia i cittadini sulla mail solo in apparenza inviata dalla Pec della Polizia di Stato.

Ma in cosa consiste esattamente, e come difendersi?

 

 

 

 

"E' probabile - spiegano gli agenti - che in questi giorni giunga sulla vostra email un messaggio di spam che abbia come oggetto il riferimento ad un 'avvio di procedimento' e che, all'apparenza, sembra essere stato inviato da un indirizzo Pec della Polizia di Stato. Attenzione!!!!

Nulla di tutto questo risponde a verità. Il fine dei cybercriminali è quello di indurci ad aprire il file pdf allegato alla Pec o 'cliccare' sul link presente per generare degli eventi che potrebbero comportare l’installazione di malware o trojan e/o l’avvio di un ramsonware 'crypolocker', con la crittazione, ed il conseguente inutilizzo, dei file presenti sul dispositivo".

Ecco, dunque, alcuni consigli della Polizia su come comportarsi:

Non aprire assolutamente il file '.pdf' né cliccare su eventuali link: se l’indirizzo email del mittente è sconosciuto o palesemente falso non aprire il file allegato.

Se dovesse, invece, pervenire da una persona o da un'azienda con la quale si hanno rapporti epistolari, contattarla per chiedere la conferma dell’avvenuto invio.

Proteggere adeguatamente la nostra email (ed in generale i nostri account virtuali).

Cambiare - se non si è già provveduto a farlo - la password, impostando password complesse.

Non utilizzare mai la stessa password per più profili.

Abilitare, ove possibile, meccanismi di autenticazione 'forte' ai nostri spazi virtuali, che associno all’inserimento della password, l’immissione di un codice di sicurezza ricevuto sul nostro telefono cellulare.

Effettuare periodicamente il backup dei file.

Aggiornare il Sistema Operativo.

Pubblicato in Italia

“A seguito di indagini dirette da questa Procura Distrettuale ed effettuate dalla Polizia di Stato è stato individuato l’autore di un tentativo di estorsione a sfondo sessuale, cosiddetta sextortion, in pregiudizio di una giovane donna catanese.

 

L’indagato, un cittadino di nazionalità cubana di anni 41, attraverso dei profili Facebook falsi, “fake”, aveva compiuto richieste estorsive di denaro alla vittima, con la minaccia della pubblicazione e divulgazione su internet di video che la ritraevano in atteggiamenti intimi.

La donna, sebbene intimorita dalle continue minacce, denunciava l’accaduto alla Polizia Postale di Catania che avviava una immediata indagine riuscendo a risalire al presunto autore, sottoposto a perquisizione su provvedimento del Pubblico Ministero.

L’indagato ha ammesso le sue responsabilità.

Tuttavia, sono stati sequestrati diversi dispositivi informatici, smartphone e computer, al fine di verificare ulteriori attività illecite.

L’uomo aveva conosciuto tempo addietro la vittima ed era riuscito a sottrarre furtivamente alcune immagini da questa conservate che poi aveva utilizzato per il tentativo di estorsione.

Spesso ci si comporta istintivamente o meglio quasi meccanicamente di fronte ad una telefonata che arriva sul nostro cellulare.

E magari non si riesce a leggere bene il numero che ci ha chiamati e che poi ha immediatamente chiuso.

 

Attenzione, può essere una trappola.

Non solo non bisognerebbe rispondere a certi numeri che ti chiamano sul telefono cellulare, e che non conosci, ma laddove si trovasse la chiamata tra quelle perse, è assolutamente sconsigliato farsi vincere dalla curiosità di scoprire chi si cela dietro quei numeri e richiamare.

Potrebbero prosciugarvi il credito a disposizione.

Lo ha divulgato la Polizia di Stato e riportato tra gli altri da Libero quotidiano online in queste ore, «il malcapitato riceve una telefonata da un numero che ha per prefisso 02 (Milano) che, però, appena viene accettata fa cadere la linea –hanno dichiarato gli agenti –. Essendo costretto a richiamare perché potrebbe essere una telefonata importante, la vittima non riceve alcuna risposta dall’altra parte, ma il suo credito inizia a diminuire in base al tempo trascorso in linea».

Sul momento, almeno: perché gli agenti al lavoro sul caso di questa ennesima truffa telefonica, hanno spiegato la dinamica dell’inganno ordito sulla rete, ribattezzato Spoofing, e che consiste nell’attivare un numero telefonico a pagamento gestito da un bot che, automaticamente, chiama gli utenti a caso per poi depredare automaticamente il credito telefonico a disposizione di quel contratto, qualora richiamato. Questo è quanto al momento è dato sapere, senza escludere peraltro la possibilità, paventata in queste ore dagli agenti della polizia, che la dinamica della truffa possa cambiare repentinamente modalità e schermi dietro ai quali si annida la beffa.

La lista dei numeri da non richiamare mai

Nel frattempo, però, ha fatto sapere la polizia e riporta come anticipato il sito di Libero, i numeri ai quali assolutamente non bisogna rispondere sono:

«+39 02 692927527; 

+39 02 22198700; 

+39 02 80887028; 

+39 02 80887589; 

+39 02 80886927».

Pubblicato in Italia

I due si erano conosciuti su Internet ed il loro rapporto si era sviluppato prevalentemente online.

 

 

La ragazza era arrivata al punto di pensare al suicidio.
Un 19enne della provincia di Cosenza aveva costretto una 17enne catanese all’invio di foto intime, minacciandola che avrebbe divulgato le immagini se non ne avesse ricevute altre.

 

I due si erano conosciuti su Internet ed il loro rapporto si era sviluppato prevalentemente online.

La ragazza aveva inizialmente ceduto alle lusinghe del giovane e gli aveva inviato una foto osè.

 

Quell’immagine è stata utilizzata come ricatto per ottenerne altre e al rifiuto della minore, il ragazzo avrebbe detto: “Se mi mandi altre foto non la mando in giro”.

Nonostante le minacce, la ragazza aveva resistito, ma era arrivata sul punto di rispondere che si sarebbe tolta la vita.

 

Il padre della vittima, vedendo la figlia in difficoltà, fortunatamente è riuscito a scoprire la vicenda e a denunciare il tutto alla polizia postale di Catania.

Le indagini hanno consentito in tempi piuttosto brevi di identificare l’autore delle minacce e la procura non ha esitato a porre un decreto urgente di perquisizione, nel corso della quale gli investigatori hanno sequestrato lo smartphone e supporti informatici che saranno oggetto di apposita analisi.

Pubblicato in Calabria

antiIn rete tutte le persone si sentono libere, ma i pericoli sono sempre in agguato: ecco perché occorre essere a conoscenza di tutti i metodi per migliorare la sicurezza informatica.

Virus e malware sono capaci di bloccare le attività lavorative o di riuscire a mettere le persone sotto ricatto, anche con richieste economiche. Le minacce che provengono dal mondo del web si fanno sempre più numerose, ma con buona volontà e la giusta dose di conoscenze, riuscire a sconfiggerle è alla portata di tutti.

L’arma più efficace è sicuramente quella della prevenzione, concetto base per la protezione del computer di casa o del lavoro. Per questo motivo è necessaria un’efficace combinazione di antivirus, firewall e programmi di ottimizzazione del sistema. Un attacco informatico è un tentativo di intrusione o di accesso non autorizzato ad un sistema, violando le misure di protezione e puntando alla violazione degli obiettivi fondamentali di sicurezza.

Tra le tante minacce che ogni giorno insidiano i computer di privati e aziende, i principali sono i worm, ideati per inserirsi nel pc senza lasciare tracce del virus per poi produrre i loro effetti negativi tramite posta elettronica o una semplice connessione tra un sito e l’altro. I computer che si dimostrano vulnerabili diventano una facile preda dell’hackeraggio che può riguardare le carte di credito, le e-mail, i contratti, prospetti di fatturato e operazioni riservate.

Un utente che per esempio effettua acquisti online, deve fare necessariamente alcuni passaggi onde evitare episodi sgradevoli:

-         verificare la legittimità di un sito web per avere la sicurezza che i dati personali siano visibili solo al legittimo proprietario;

-         proteggere il proprio computer da worms, trojan, spyware e spam installando i migliori antivirus per PC;

-         proteggere i propri documenti sensibili, inviati tramite la rete e presenti nel proprio computer, da accessi non autorizzati.

Un ottimo modo per proteggere il PC consiste nell'utilizzare una connessione internet tramite un server proxy o un firewall che permettono di nascondere i nostri indirizzi, perché navigando tramite questi server non sarà il nostro computer ad accedere alle varie pagine, ma un altro computer.

Un altro metodo per aumentare la sicurezza è quello di evitare di acquistare in rete tramite la carta di credito. Il modo migliore è quello di utilizzare il canale PayPal. Il pagamento tramite PayPal è utilizzabile da qualsiasi persona poiché il sito richiede semplicemente una registrazione con l’inserimento dei propri dati anagrafici ed un indirizzo e-amil.

Una volta creato l’account bisogna creare un conto virtuale sul quale è possibile trasferire dei soldi in maniera sicura. Utilizzando questo metodo si potrà creare un livello di protezione molto alto.

Molto importante è anche effettuare sempre gli aggiornamenti di sicurezza del sistema operativo (volendo si può configurare il PC in modo tale da farli installare automaticamente e la stessa cosa vale per i browser e tutti i programmi principali che si utilizzano).

Qualora invece il virus sia già entrato all’interno del sistema la cosa migliore è quella di affidarsi a professionisti del settore qualificati in materia di sicurezza informatica.

Pubblicato in Informatica e Tecnologia

Scrivevamo nei giorni scorsi, tra i primi, l’articolo dal seguente titolo :” Attenzione virus in arrivo! Una bella trappola!” nel quale scrivevamo : “Quando li apri si trova dentro un link ipertestuale. Se lo apri dentro c’è la sorpresa , un virus che induce il vostro computer a sparare messaggi a tutti gli indirizzi mail presenti nel vs PC”

Non tutti i nostri lettori hanno compreso il suggerimento e forse non comprendendolo hanno aperto il link e si sono trovati il virus che ha letteralmente oscurato il loro pc.

Ora stanno arrivando messaggi di posta elettronica in cui si avvisa che si deve essere rimborsati per alcuni acquisti fatti e poi resi al venditore o nei quali si invia documentazione contabile e si chiede di scaricare un modulo allegato.

E' la nuova truffa on line segnalata dalla Polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Catania, che invita a non aprire gli allegati, che infettano il pc, criptano i dati della vittima e richiedono un pagamento per la decrittazione, causando anche gravi danni ai computer.

Noi ve lo ricordiamo, poi….fate come volete.

Pubblicato in Italia
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