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Redazione TirrenoNews
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Comune di Amantea riassume presso il tribunale di Catanzaro la causa contro la Sorical
Venerdì, 03 Luglio 2015 09:16 Pubblicato in CronacaNon demorde il comune di Amantea quando si tratta di rispettare i fruitori del servizio idrico cittadino facendo loro risparmiare somme rilevanti ad essi stessi addebitati dallo stesso comune.
In sostanza il comune di Amantea il15 giugno 2011 iniziava un contenzioso con la Sorical per l’accertamento delle somme illegittimamente calcolate ed addebitate allo stesso ente .
Purtroppo l’adito tribunale di Paola con ordinanza del 19.5.2015 ha dichiarato sussistente la giurisdizione del giudice ordinario ma nel contempo la propria incompetenza territoriale assegnando al comune di Amantea il termine di tre mesi per la riassunzione della causa presso il tribunale di Catanzaro.
Per questo la giunta con recente delibera ha disposto la riassunzione del giudizio presso Catanzaro ma confermando il medesimo avvocato iniziale.
Vicenda è afferente alle tariffe relative agli anni 2004-2011 applicate dalla Sorical giusta delibera della Giunta regionale calabra n 91 del 2.2.2005
Una delibera illegittima atteso che nella questione è intervenuta più volte la Corte Costituzionale, massimo organo di controllo nel nostro Paese, con diverse sentenze (n.246 del 24/07/2009, n.29 del 4/02/2010, n.142 del 23/04/2010, n.67 del 12/04/2013) ribadendo che la competenza dello Stato nella determinazione delle tariffe idriche è “esclusiva” e che tale attività “è preclusa alle Regioni” (sentenza n.142/2010).
Peraltro in sede di conversione delle tariffe da lire in euro venne fatto un arrotondamento che avrebbe determinato un aumento del 3,2678% per l’acqua fornita per sollevamento.
Si ha quindi fiducia in un esito positivo e quindi nel ritorno di somme consistenti a favore del bilancio comunale
La cittadinanza ne è convinta ed in attesa della pronuncia favorevole si appresta a chiedere al comune il ristorno delle somme pagate in più allo stesso ente.
Il mistero delle ordinanze del Comune di Amantea
Giovedì, 02 Luglio 2015 19:12 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaSono 3 giorni che andiamo alla ricerca della ordinanza con la quale si cambia la viabilità del centro storico.
Avevamo ricevuto, infatti, il comunicato n 263 del 27 giugno con il quale venivamo avvertiti che dal successivo lunedì 29 giugno sarebbe stato attivato il nuovo piano viario nel centro storico.
Scrivevamo della nostra difficoltà a comprendere come sarebbe cambiato, anche perché non eravamo riusciti a trovare la ordinanza che rende pubblica e quindi legittima la volontà dell’ente.
Il lunedì è passato. Ed è passato anche il martedì ed il mercoledì
E nemmeno oggi giovedì 2 luglio riusciamo a trovare la riferita ordinanza
Abbiamo però stampato la copia del sito e rilevato che mancano la ordinanza n 74 e la ordinanza n 79.
Che non sia una di esse?
Certo che per essere nel paese dei refusi certamente l’ente comune considera ben piccola cosa il fatto che le ordinanze come spesso le delibere vengano pubblicate a saltapicchio
Ed appare anche inutile chiedersi se ciò sia legittimo nel paese dove tutto sembra possibile.
Quello che ci appare ,però, fortemente illogico è che venga pubblicizzata una scelta senza che sia fatta conoscere nella sua interezza.
Il nostro interesse è correlato al fatto che una precedente ordinanza emanata dai commissari ministeriali venne impugnata con un ricorso straordinario al Presidente della repubblica da noi preparato per conto dei residenti nel centro storico e successivamente ritirata . e gli atti sono tutti negli uffici comunali.
Aspettiamo , perciò, pazientemente.
Giuseppe Marchese
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I difensori dell'ex consigliere regionale Nicola Adamo, Ugo Celestino e Fabio Viglione in relazione alla posizione del loro assistito nell'ambito dell'indagine “erga omnes”, hanno dichiarato:
“Siamo assolutamente fiduciosi di poter dimostrare l'assoluta correttezza dell'operato di Nicola Adamo, confortati anche dalla “natura politica” delle spese contestate e dall'appartenenza dell'ex consigliere al gruppo misto. Nessuna spesa personale, eccentrica o estranea alla funzione svolta.
Peraltro, non gli si contesta di aver “intascato” per sé fondi destinati all'attività politica e istituzionale e tanto non può essere ignorato neanche in una corretta contestualizzazione dei fatti.
Convinti delle nostre ragioni in fatto ed in diritto, abbiamo già proposto istanza di riesame per la revoca del divieto di dimora che riteniamo, peraltro, non assistito dalle esigenze cautelari.
Ora la completa acquisizione degli atti d'indagine, suscitata dalla nostra richiesta di riesame, ci consentirà di procedere ad un'analitica confutazione della tesi sostenuta dall'accusa”.
Reggio Calabria, 2 luglio 2015
Avv. Ugo Celestino
Avv. Fabio Viglione
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