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Amantea. Ennesimo furto in una abitazione

Giovedì, 02 Luglio 2015 06:53 Pubblicato in Cronaca

Ennesimo furto ad Amantea. Ad essere derubata una famiglia abitante in Via Torino.

E’ la seconda volta in pochi giorni che avvengono furti in questa via ai margini dell’abitato amanteano, delimitata, da un lato dal rilevato del torrente Santa Maria che nasconde i fabbricati alla vista delle abitazioni.

Ed ancora una volta la casa messa sottosopra alla ricerca di soldi ed i preziosi.

Le porte interne divelte da attrezzi che le hanno forzate.

La porta esterna perfettamente intatta. I ladri, infatti, sono entrati da una finestrella al piano terra; una finestrella nascosta alla vista della strada e quindi inavvertibile.

Nel palazzo nessuno era presente.

La proprietaria ha lasciato l’alloggio intorno alle 15.00 senza notare niente di strano ed al ritorno, intorno alla 19.00 ha trovato la sgradita sorpresa. Le è stato rubato tutto quanto possibile .

E’ forte l’amarezza che le si avverte nella voce ,oltre che negli occhi, quando ci dice che” E’ la seconda volta in poco tempo che rubano nella mia casa. La volta scorsa avevano portato via tutto. Ed ora hanno messo la casa sottosopra aprendo tutti i cassetti fino a quando hanno trovato quei pochi risparmi che avevo in casa e quel poco di oro che faticosamente avevo comprato od avuto in regalo”

Poi l’amara constatazione che “ Nessuna telecamera ha colto le immagini dei ladri, né privata perché non funzionante, né pubblica. Mi chiedo a che cosa servano e per che cosa sono stati spesi tanti soldi?“

Si illude, in sostanza, chi pensa che il sistema di controllo realizzato dal comune sia utile in questi casi

Eppure, a parte qualche possibile basista, pronto a segnalare la eventuale presenza o meno dei residenti, o come il precedente nella stessa zona la assenza per la partecipazione alle prime comunioni, è anche possibile che i furti siano compiuti da gente che viene da fuori. E da fuori si arriva solo con le auto. Allora perché con controllare le telecamere nei giorni dei furti per verificare le targhe della auto che arrivano in città e che si muovono nei pressi delle abitazioni interessate ai furti.

E’ fortemente improbabile che i ladri infatti si muovano a piedi con il rischio di essere conosciuti se Amanteani ed identificati se di altri comune. Perchè non provare? Che cosa costa?

Scrive Gigi El Tarik da Beaumont sur Mer

La politica in Amantea è cosa molto semplice. Da una parte le persone che hanno tutto, denaro, onori, posti; dall’altro le persone che non hanno niente. Per gli uni tutto va bene, per gli altri tutto va male. A destra la digestione, a sinistra l’appetito. Ieri mattina sul lungomare di Amantea ho incontrato un uomo addetto alle pulizie delle strade, alle dipendenze delle cosiddette cooperative "consorziate". Non riceve, il già misero stipendio, da cinque mesi, mentre sulle pagine web appaiono sorridenti i membri della Giunta che amministra la cittadina. Entusiasmo alle stelle per un marchio. “Si svolgerà il prossimo 3 luglio alle ore 18 presso la terrazza del Mediterraneo Palace Hotel la presentazione del marchio d'area “Antica Temesa”. Si tratta di un progetto quanto mai ambizioso che coinvolge i comuni di Amantea (ente capofila), Belmonte Calabro, Serra d’Aiello, Lago ed Aiello Calabro allo scopo di promuovere dal punto di vista turistico il territorio.”

Senza dimenticare il grande evento che sta per aver luogo. “Lavori terminati e pronto ad aprire i battenti con l’inizio del nuovo anno scolastico, per la gioia dei genitori che avranno l’opportunità di portare i propri figli in un ambiente creato appositamente per loro. L’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino aggiunge un altro tassello alla propria azione di governo consegnando idealmente l’asilo nido di Campora San Giovanni alla comunità.”

E poi c’è, la meraviglia delle meraviglie, il tragitto esplorativo del Centro storico. E, dulcis in fundo. Udite! Udite! Il miracolo: “Il Ministero della Salute conferma il rapporto sulla balneazione in Calabria. Sul sito dedicato Portale Acque, quando si ricerca la città di Amantea in Provincia di Cosenza, appare evidente che il mare è pulito lungo gli oltre 14 chilometri di costa nepetina. Un dato confortante che apre ufficialmente la strada a questa estate amanteana. Non resta altro da fare se non quello di tuffarci nel nostro bel mare.”   Tutti al mare a veder le chiappe chiare… con lo stesso sorriso stampato sulla faccia, tranne quello dell’uomo con tre figli a carico e le lacrime che gli solcavano il viso .

Ero tornato in Calabria con qualche idea di scrivere articoli sulle bellezze di questa Terra, ma gli eventi mi hanno dissuaso quasi immediatamente, perché l’unica cosa sensata da fare è sì scrivere, ma su cosa avveniva e avviene nel paese che mi ha visto nascere.

Ad Amantea trovo che la realtà si nasconde dietro una serie di facciate e di “eventi” da presenziare, come quelle che ho poco innanzi citato. Non importa se si tratta per lo più di cose banali e a volte menzognere. Indubbiamente la menzogna la giustificano con lo stato di necessità, (parlare dell’acqua del mare inquinata fa male al turismo) ma è una giustificazione comunque problematica, perché significa trovare un posto alla menzogna all’interno della verità. E’ una bella gatta da pelare quella sul come domare l’eccezionalità, come domare l’indomabile, come mettere argine all’irrazionalità umana. La menzogna, sotto questo aspetto, è la quintessenza dell’irrazionalità. Infatti si può mentire solo perché si presume che tutti gli altri non mentano. Chi è che mente? L’uomo che non riesce a fare la spesa per dare da mangiare alla moglie e ai propri figli, oppure chi questo problema non se lo pone neanche? Passando in rassegna tutto ciò che osservo da più di due anni, trovo che non possono mancare le quattordici terzine del VI canto del Purgatorio, con le quali sette secoli fa Dante Alighieri inchiodò la condotta morale, civile e politica dell’Italia. Lo splendido incipit “Ahi serva Italia….” rischia di nascondere il seguito del suo “ragionamento” a proposito dell’incapacità del suo popolo di trovare un minimo di unità anche dentro “quei ch’un muro e una fossa serra”. La demagogia di piazza è deplorevole ma la demagogia istituzionale è semplicemente vomitevole. Il governo del dire ha spodestato il governo del fare. Ci sono funzionari che non funzionano, dirigenti corrotti, incapaci, inefficienti, e ci sono tantissimi episodi di disservizi, mala gestione, danni commessi dalla pubblica amministrazione che restano impuniti o solo deplorati. Da quando son tornato ho notato che gli Amanteani che comandano non sono persone normali, ma stregoni! Stregoni costretti a nascondere la loro natura e i loro poteri per rispettare le leggi dei Custodi, ai quali devono obbedienza. Leggi che gli altri Amanteani prima o poi, vorranno infrangere e così smentire clamorosamente quelle persone che mi accusano di produrre solo “fiumi di parole” attraverso la mia poca “spontaneità”. Scrivo auspicando che queste parole non diano ragione ai prepotenti che ho appena citato. Il sistema dominante ha fatto del lavoro il suo principale valore. Lo usa come una clava per governare,sottomettere, ricattare e come strumento di guadagno. Le persone vengono costrette ad implorare un piccolo lavoro per pagare a credito la loro miserabile vita. Si sfiancano, si avviliscono, perdono la maggior parte della loro forza vitale e subiscono le peggiori umiliazioni. Dedicano tutta la vita ad un’attività faticosa e lagnosa per il profitto di pochi. L’invenzione della disoccupazione moderna è sempre lì, in agguato, per spaventarli e costringerli a ringraziare la generosità dei potenti. Ciò che auguro agli Amanteani è un’azione contestatrice contro questo sistema di abusi e soprusi.

Beaumont sur Mer Luglio 2015                    Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Rimborsopoli in Calabria ci sembra il segno della arroganza della politica.

Tra le somme rimborsate agli ex consiglieri regionali della Calabria c'è di tutto.

 

Viaggi all’estero (Mosca, Los Angeles), detersivi, ristorazione e soggiorni di terzi, gratta e vinci, contravvenzioni al codice della strada, bollette della tarsu, utenze di abitazioni private, IPad e Iphone, computer, regali natalizi, materiale edile, santini elettorali, mensole e bulloneria, uno spettacolo di lap dance , noleggi di autobus, servizi hostess, un cadeaux in porcellana, per un totale di 800 euro.

 

Ed ancora l’acquisto di magliette e tute da ginnastica, cappellini, portachiavi.

Qualcuno si è fatto rimborsare pure soggiorni al casinò di Campione d’Italia e un pasto personale a Monaco da 727 euro, cornici per 300 euro, due consumazioni da 29 e 50 euro al bar, le gomme dell’auto per 1500 euro, cento copie di un volumetto di fiabe per mille euro.

Non manca il costo per l'allestimento del sito web personale dell’ ex consigliere regionale Santi Zappalà arrestato in un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.

In una sola fattura 520 euro di spese del taxi.

Il senatore Pietro Aiello ha chiesto 1200 euro per un pasto a Soverato

Il consigliere Fedele chiese 727 euro per una lussuosa cena a Montecarlo accompagnata da due preziose bottiglie di champagne del valore di 190 euro ciascuno.

Una penna MontBlanc da 1100 euro acquistata da Bilardi, un’Audi A4 acquistata da De Gaetano (nella foto).

A Guccione viene contestato di essersi fatto pagare il fitto ed il costo dei servizi informatici della sede della sua segreteria politica di Cosenza per 27 mila euro.

Taluni consiglieri regionali calabresi avrebbero duplicato spesso le spese, ottenendo così un doppio rimborso, indifferentemente se si trattava di biglietti aerei od hotel) oppure di pochi euro per un caffè al bar.

Molto spesso si chiedeva l’anticipazione delle spese!

In particolare il senatore Gianni Bilardi al quale vengono contestati i rimborsi chiesti da un suo collaboratore.

Tra questi allegri rimborsi persino un televisore.

Insomma

Le somme contestate sono pari a circa €.2.491.263,00.

E’ stato richiesto il corrispondente sequestro di somme.

Insomma anche la povera Calabria è il paese dei bengodi!

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