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Andrea Ianni Palarchio parla del turismo ad Amantea

Sabato, 27 Giugno 2015 13:17 Pubblicato in Politica

La stagione estiva è già arrivata e ad Amantea tutto tace !!!

In molte cittadine calabresi, nostri diretti competitors quando si parla di turismo, già dalla fine del mese di aprile offrono ai visitatori (per la maggior parte stranieri) e a chi come me decide di passare una giornata con la famiglia in un posto diverso opportunità turistico-ricreative che ancora purtroppo ad inizio Luglio ad Amantea mancano.

È di ieri il comunicato stampa fatto dall'associazione albergatori Isca Hotels che sottolinea le gravi carenze organizzative e strutturali in cui versa oggi il nostro Turismo.

Gravi carenze che fanno perdere costantemente alla città la capacità attrattiva acquisita negli anni e che sarà difficilissimo riconquistare.

Pur non essendo tecnici del settore appare ormai è evidente che abbiamo completamente perso il treno del vero turismo.

Ad esempio Il turismo giovanile avente come motivazione principale di viaggio il divertimento non sceglie più Amantea per trascorrere le loro seppur brevi vacanze. Tale perdita, naturalmente, è stata favorita dal fatto che le occasioni di divertimento notturne sono ridotte a lumicino, costringendo anche i giovani che vivono ad Amantea a spostarsi per trovare svago e divertimento in altri luoghi.

Non abbiamo perso solo i giovani . Oltre al turismo giovanile è necessario sottolineare anche la totale assenza di turismo storico-archeologico .

Nonostante potremmo "potenzialmente" essere una delle mete più ambite sia per i reperti ritrovati dell'antica Temesa sia per la parte storica della città (castello-centro storico) nessun investimento o progetto viene fatto in quel senso.

Il centro storico è continuamente oggetto di crolli e di case pericolanti che hanno portato in alcuni casi alla chiusura di intere strade. Chi ci capita "per caso" rimane estasiato per la bellezza dei luoghi ma prontamente segnala anche lo stato di abbandono in cui versa .

Per quanto riguarda il turismo archeologico ad esempio quando si organizzano incontri-dibattiti aventi a tema l'antica Temesa (in questo caso ritengo che se ne debba organizzare qualcuno in piena estate e non quando ad Amantea non ci resta nessuno) la gente rimane esterrefatta dallo scoprire che quella antica città si trova sotto i nostri piedi e naturalmente si chiede come mai non pubblicizziamo e non facciamo vedere anche con mostre fotografiche tale ritrovamenti.

Amantea secondo me è una città che potrebbe e dovrebbe essere definita (ma che purtroppo non lo è) affiancando ai termini di valenza storica-culturale la parola unica.

Anche per quanto riguarda il Turismo Religioso soffriamo di grave carenze organizzative.

Nonostante il bellissimo Convento di San Bernardino , le stupende chiese e la poca distanza dal Santuario di S. Francesco da Paola veramente rare sono la presenza di guide che possano far trascorrere giornate veramente memorabili all'insegna di un percorso cristiano che in molti credo chiederebbero.

Insomma, ad Amantea, il turismo si è ridotto a turismo balneare fatto dal 10 al 25 agosto prettamente da famiglie (spesso anziani) che scelgono Amantea o per merito degli albergatori che promuovono soggiorni nella nostra città a prezzi veramente vantaggiosi rispetto a strutture alberghiere molto meno belle ma ricadenti in luoghi più ambiti o meglio pubblicizzati, oppure, sono persone che trascorrono una vacanza per abitudine o perché orientati da canali personali (passaparola, conoscenze, consigli, parenti.), ma non attraverso un vero e proprio sistema distributivo e promozionale di offerta turistica.

Ciò sottolinea il fatto che è debole la capacità di far giungere offerte provenienti da Amantea ai potenziali clienti provenienti da altre regioni o da altre nazioni.

Normalmente un'amministrazione comunale che voglia ovviare a ciò dovrebbe incentivare e ampliare la collaborazione con il sistema di intermediazione organizzata (Tour Operator italiani ed esteri), al fine di far conoscere l'area sui mercati.

A ciò naturalmente verrebbe affiancata la già ormai consolidata capacità delle strutture di creare e distribuire pacchetti e offerte, facendo supportare il tutto dalle moderne tecnologie telematiche (sistemi di prenotazione centralizzati, Internet,Trip Advaisor ecc.)

Ma ad Amantea tutto tace e ad oggi manca persino un portale di promozione turistica.

A tutto ciò bisogna aggiungere anche che il ruolo del turismo balneare è ulteriormente oscurato da misure fiscali e condizioni certamente non incentivanti, bensì penalizzanti,dovute alle politiche fiscali opprimenti messe in atto dall'amministrazione.

In poche parole e per voler concludere un discorso che potrebbe e dovrebbe essere molto più lungo ed articolato di questo, può una città a forte vocazione turistica-commerciale , che con le parole ogni anno dovrebbe trasformarsi in un centro commerciale all'aperto, trasformarsi anno dopo anno nella città della Notte Bianca? Può permettersi una città come Amantea ridursi ad essere immedesimata con la manifestazione di una sola seppur magnifica notte ??

Spero di no e mi auguro che non sia troppo tardi per invertire la rotta perché se continua così è la fine !!!! Il turismo è lavoro, il turismo è economia, il turismo è vita per una città come Amantea.

Amantea dal passato luminoso e dal futuro ostacolato

Sabato, 27 Giugno 2015 13:05 Pubblicato in Cronaca

Nel 2011 l’amministrazione comunale, cosciente della decadenza turistica di Amantea, chiese alla Cassa Depositi e Prestiti un mutuo di 2,5 milioni di euro per rifare il lungomare ormai vetusto ed inadeguato alle esigenze crescenti dei villeggianti e dei residenti. Un lungomare moderno, vitale e fascinoso, associato ad un quadro confacente di lidi e spiagge accoglienti, che, ovunque, nei posti marittimi, è il motore che produce l’energia necessaria per tutte le attività del luogo.

Da allora le varie maggioranze si sono distratte sull’argomento. Dopo le elezioni comunali del 2014 sembrava arrivato il momento per dare corpo al progetto, rivitalizzando l’asfittica situazione amanteana. Invece succede che l’amministrazione Sabatino, con una decisione che produce smarrimento e ancor più dubbi, decide di utilizzare quel finanziamento per opere estranee alle finalità turistiche del mutuo, che non determineranno alcun beneficio collettivo stratificato, ma vantaggi mirati d’ambito ristretto, molto ristretto, quasi negli affetti, da apparire inaccettabili anche a San Cirano ritenuto il più tollerante dei santi. Tali opere sono:

ponte sul Colongi euro 1.400.000; allargamento via Neto e via Po euro 550.000; adeguamento passerella sul Catocastro euro 200.000; cavalcavia accesso mare a Campora euro 250.000.

Valutazioni di tecnici in merito, tra l’altro, stimano deficitario il rapporto tra gli importi e le opere, da far temere le solite cose iniziate e non finite.

La maggioranza giustifica tale decisione con i vincoli istituzionali essendo il lungomare su terreno demaniale mai normalizzato; tali motivazioni sono state imposte con atto d’imperio d’altri tempi diventando provvedimento ufficiale con la delibera di giunta n.202 del 18-11-2014 susseguente alla discussione del Consiglio comunale del 30-09-2014.

In città questa decisione è stata valutata come mortificazione dalla maggior parte degli amanteani, tranne dai privilegiati dell’Empireo assecondati dalla maggioranza.

Ne è seguito un vivo dialogo tra vari esponenti della socialità cittadina che ha preso forma organizzata con il Comitato Lungomare coordinato dal prof. Antonio Perricone.

E’ stata avviata la raccolta di firme, ben 1609, consegnate al sindaco, il 22-05-2015 con protocollo n. 8983, come Proposta Popolare in base all’art.35 del Regolamento comunale.

La risposta della maggioranza è arrivata nel consiglio comunale del 18-06-2015. Il sindaco ha ribadito la ferma volontà dell’amministrazione comunale di procedere con la devoluzione pur riconoscendo la necessità primaria del lungomare, la sua maggiore valenza rispetto alle opere alternative, l’intenzione di risolvere presto le controversie con il Demanio rimarcando la possibilità esistente secondo le norme di ottenere senza alcun costo la concessione del suolo demaniale, di chiedere in futuro altri prestiti per rifare il lungomare. Questa irragionevole decisione della maggioranza ha causato il distacco del consigliere Salvatore che è passato all’opposizione.

Ne è seguito un grande clamore in città che ha chiaramente evidenziato la contrarietà crescente nei confronti di Sabatino & C.

Qui si collocano tutte le riflessioni di merito che mostrano la follia di questa amministrazione.

Affermare di poter risolvere velocemente senza costi l’impedimento demaniale, ed è vero, e ribadire contemporaneamente la volontà di spostare altrove il mutuo specifico per il lungomare, fa emergere apprensivamente la stranezza di questa maggioranza che non vede oltre il proprio naso e disconosce totalmente quali siano le esigenze di una località a vocazione turistica marina.

Alcuni mesi fa l’importante Consorzio Isca Hotels, che raggruppa molti albergatori del circondario, che è fonte d’occupazione per tanti, ha presentato un decalogo di proposte al Comune; un ventaglio di cose da fare con costi minimi, finalizzati prevalentemente al decoro, all’accoglienza, all’informazione. Il consorzio si era dichiarato disponibile a far parte di un pool, guidato dal comune, per ampi approfondimenti territoriali. Da parte dell’amministrazione non c’è stato nessun interesse verso questa che doveva essere recepita come valida opportunità. Nel frattempo nessun elemento significativo che faccia intravvedere un cambio di rotta nella conduzione del governo cittadino. continua

Quasi tutti, vecchi e nuovi consiglieri di maggioranza, sono storditi da fremiti di visibilità ad ogni costo: selfie, inaugurazioni, palchi, prime file, tagli di nastri, sfilate, ecc.

Tutto ciò rafforzato da una esposizione mediatica senza ragione, persino gl’incontri di preghiera, la pulizia dei cassonetti, la consegna di una pergamena, viaggi di fede, amanteani nominati, ecc.

E invece dovrebbero guardarsi in giro, in Calabria e altrove, capire come far meglio, per esempio all’iniziativa nella regione Lazio per le competenze demaniali da affidare ai comuni.

E’ di ieri l’attesa sentenza della Cassazione che decreta la legittimità operativa del comune di Amantea per quanto riguarda il porto. La decisione dei giudici va in favore del superiore interesse collettivo per cui il porto rimane, per ora, nella disponibilità gestionale del comune.

E’ una notizia che solleva da tante apprensioni e fa guardare avanti con fiducia.

L’amministrazione comunale ha accolto con giubilo la sentenza esaltando il proprio operato in merito alla questione. Se ciò vale per il porto perché non deve valere anche per il lungomare?

Può l’Amministrazione comunale, dopo questa esultanza, continuare a sostenere l’impossibilità ad operare sul lungomare per impedimenti demaniali?

E’ tollerabile, ora, la devoluzione del mutuo per il lungomare verso altre opere?

E’ di ieri anche un preoccupatissimo comunicato di Isca Hotels sulla condizione generale del territorio che non suscita interesse nei circuiti turistici, in fondo a tutte le classifiche di merito, con risvolti pesanti sull’intera economia cittadina.

Eppure tutti gli elementi che misurano l’appeal di un territorio sono chiari ed evidenti.

Non bastano più gli sforzi degli imprenditori dei vari settori, che ad Amantea sono stati sempre lungimiranti; oggi sono determinanti iniziative pubbliche a sostegno del territorio.

Il dramma di Amantea è l’assenza da lungo tempo della incisiva presenza organizzata di una amministrazione comunale con visione lungimirante e programmatica.

Primo elemento negativo, che tiene lontano i turisti, è l’assenza di decoro urbano: sporcizia, erbacce, ruggine diffusa;

Poi gli elementi d’accoglienza e i parametri di vivibilità di bassissimo livello: spazi verdi, panchine, toponomastica, marciapiedi.

E ancor più l’informazione turistica totalmente assente: targhe, segnaletica, brochure, pieghevoli, piantine, fascicoli, guide, totem, ecc.

Questi sono gli elementi che, insieme a lungomari, lidi e spiagge, fanno la differenza, elevano l’appeal delle località, fanno diventare bandiere Blu, Arancioni, Verdi, Vele e borghi nazionali.

Insegnamenti dovremmo trarre dalla costa jonica calabrese che in pochi decenni ha colmato il gap con il Tirreno proprio grazie ai lungomari: Trebisacce, Villapiana, Soverato, Monasterace, Caulonia, Riace, Roccella Ionica, Gioiosa Ionica e tante altre a nord e a sud.

L’ultima valutazione di merito è arrivata con le Vele Blu 2015 di Legambiente. La Famosa istituzione ha valutato il peso turistico di 285 località nazionali distribuite in tutto il territorio costiero.

40 località calabresi sono rientrate nelle stime. Roccella Ionica ha ottenuto il massimo riconoscimento con le 5 vele, altre con 4, con 3, con 2, con 1.

Amantea ha ottenuto 1 vela classificata al 37° posto tra le 40 della Calabria.

Diamante e Belvedere hanno ottenuto 3 vele, complimenti a Longobardi che si è piazzata prima di Amantea che da “Mantiella a terza” in Italia è diventata quasi ultima in Calabria.

Si può anche far finta di non vedere e di non sapere, ma i cittadini amanteani vedono e sanno.

Pur comprendendo la necessità di equilibri interni alla maggioranza, il superiore interesse della collettività deve prevalere. E’ questa una occasione, per Monica Sabatino e per il suo gruppo consiliare, da non perdere per dimostrare che hanno veramente a cuore le sorti di Amantea, di tutta Amantea, rispettando le finalità di quel finanziamento utile alla bellezza di Amantea, bellezza estetica e morale.

Amantea 26-06-2015             Il Comitato Lungomare

I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Amantea, avevano iniziato a compiere una verifica fiscale nei confronti di un “evasore totale”,che pur possessore di partita Iva era sconosciuto

al fisco, non avendo mai presentato l’annuale dichiarazione dei redditi.

In tale filone investigativo veniva fuori una vera e propria fabbrica di fatture false che sembra fossero indispensabili per giustificare spese inesistenti onde contrarre i redditi delle aziende a favore delle quali venivano emesse

Si tratta di due amanteani, marito e moglie, titolari di due ditte tipografiche succedutesi nel tempo.

I due sono accusati di emissione di fatture false.

Inoltre i due sono anche accusati di distruzione e occultamento di scritture contabili, per aver cercato di occultare e distruggere i documenti contabili, la cui mancanza è stata giustificata con riferimenti a circostanze fortuite non meglio definite.

Gli investigatori invece hanno condotto minuziosi accertamenti bancari ed acquisito materiale probatorio utile a certificare gli illeciti.

Il lavoro delle Fiamme Gialle, è durato oltre due anni, ha visto anche investigazioni economico-finanziarie, con perquisizioni, sopralluoghi e quant’altro necessario, e si è al momento concluso con l’avviso di conclusione indagini emesso alla fine del mese di maggio scorso.

Ovviamente gli agenti della tenenza della Guardia di Finanza non ha mancato di riferire questo giro vertiginoso di fatture false,agli utilizzatori delle stesse deferendo all’autorità giudiziaria decine di utilizzatori residenti in tutta Italia.

Sembra che tra gli utilizzatori potrebbero esserci aziende e società che hanno ricorso a finanziamenti pubblici, ancora non tutti perfezionatori, con la possibilità, quindi, di agire sui patrimoni in essere e per un valore equivalente al valore delle false fatture utilizzate.

Anche stamattina ad Amantea qualcuno si chiedeva che cosa sarebbe potuto accadergli essendo stato in rapporti con la fabbrica delle fatture false.

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