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Redazione TirrenoNews
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Sono le sette di stamattina 30 giugno e , ad est di Amantea, si nota un fumo densissimo.
La vicina mi chiede se stia bruciando qualche casa del centro storico
La tranquillizzo. Dal mio balcone, un piano più sopra il suo, si vede che l’incendio è dietro la collina del castello, dalla parte del fiume Catocastro
La prova è nelle vampoglie che riempiono l’aria e che spinte dalla brezza mattutina cadono su tutta Amantea nord riempiendo terrazzi, posandosi sulle auto, sulle strade, sporcando i panni stesi ad asciugare ed entrando dai balconi aperti.
Il fuoco è iniziato di buon mattino dietro il vecchio mattatoio ed ha cominciato a risalire la collina.
Non vediamo Vigili del Fuoco o la mitica Protezione civile amanteana che un tempo era sempre pronta per tali occasioni.
Nel corso della mattinata, poi, il fuoco arriva sul pianoro del castello per riscendere sul versante ad ovest.
Ovviamente, si tratta di un incendio casuale quale quello che origina dall’incontro tra l’erba secca e l’accendino che gli da fuoco, magari sorretto da un po’ di benzina
Ovviamente il piromane è una persona civile che ha pensato bene di dare fuoco il 30 giugno prima che arrivino i turisti e proprio per non dare lì’impressione di una città senza regole.
Volete sapere chi è stato a dar fuoco? Non lo sappiamo, ma anche se qualcuno lo avesse visto ad Amantea nessuno denuncia.
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“ Non ho un lavoro! Da tre anni campo con una indennità insufficiente alle esigenze della mia famiglia! E’ arrivata la bolletta dell’acqua ma non la pagherò! Non la posso pagare!” E’ il discorso serio, fattomi all’improvviso da un amico che mi incontra per caso in un supermercato.
“ Che le paghino quelli che hanno un lavoro, quelli a cui “danno” un lavoro. Perché è chiaro che qui in Amantea ormai lavorano solo i raccomandati! Non chi come me ha voglia e bisogno di lavorare!”
Insomma , un grido di dolore. Non unico, anzi!
E così è certo che molti non pagano perché non possono pagare. Proprio per questo aveva suggerito al sindaco di trasformare i debiti verso il comune in lavoro. Ma non sono stato ascoltato
Il risultato è stato ed è terribile
Quello che non viene pagato diventa un credito inesigibile che viene trasferito ai figli ed ai nipoti.
Ma, stando a quello che si riesce a sapere dall’esterno, la maggior parte di questi crediti inesigibili appartengono a gente che può pagare
Ed è anche per questo che sono nati i canoni rilevanti ed inaccettabili.
Ma andiamo alle bollette dei consumi
Bene o male chi ha mandato al comune il consumo al 31 dicembre 2013 si è visto tassare per quel consumo denunciato
Ma senza nessun controllo! In sostanza se uno ha inviato un consumo inferiore è stato raggiunto da un importo più basso del reale.
Se uno, invece, non ha inviato il consumo oggi si vede tassato per cifre “ad muzzum”.
La maggior parte dei cittadini, infatti, si trova bollette con consumi maggiori di quelli reali.
In sostanza gli viene chiesto non il consumo del 2013, ma anche quello del 2014 ed in taluni casi anche quello dei sei mesi del 2015.
E’ facile cioè intravvedere che le prossime bollette del 2014 e del 2015 daranno un importo inferiore a quello del 2013 ed in questa previsione potrebbero essere aumentati i canoni od il costo a mc.
La cosa strana è che la gente si lamenta al bar e soprattutto non sa a chi addebitare le responsabilità
Ed ancora più strano è che i politici di maggioranza non parlano per acquiescenza e quelli di minoranza per ignavia
Non resta che l’autodifesa. Allora controllate il consumo ad oggi e valutate se quello addebitatovi è compatibile con la lettura attuale. Se lo è pagate, se non lo è contestate.
Quello che succede comunque è inaccettabile.
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Rimborsopoli. Gli indagati per appartenenza politica
Martedì, 30 Giugno 2015 13:42 Pubblicato in CalabriaPartito Democratico n 10
Nicola Adamo( Partito Democratico) per una somma pari a € 278.856,1
Mario Maiolo, ( Partito Democratico)per una somma pari a € 88.963,25
Mario Franchino, ( Partito Democratico) per una somma pari a € 47.020,83
Francesco Sulla ( Partito Democratico) , per una somma pari a € 42.108,19
Sandro Principe, ( Partito Democratico)per una somma pari a € 35.087, 19
Carlo Guccione, ( Partito Democratico)per una somma pari a € 27.186,07
Pietro Amato, ( Partito Democratico)per una somma pari a € 13.836,23
Antonio Scalzo, ( Partito Democratico) per una somma pari a € 11.193,54
Bruno Censore, ( Partito Democratico)per una somma pari a € 10.173,86
Demetrio Battaglia, ( Partito Democratico) per una somma pari a € 8.761,75
Scopelliti presidente n 4
Giovanni Emanuele Bilardi ( Scopelliti Presidente) , per una somma pari a € 357.655,96
Alfonsino Grillo, ( Scopelliti Presidente) per una somma pari a € 95.100
Claudio Parente, (Scopelliti Presidente) per una somma pari a € 14.543,07
Salvatore Magarò, (Scopelliti Presidente) per una somma pari a € 6.610.
Popolo della Libertà n 3
Luigi Fedele( Popolo della libertà), per una somma pari a € 399.969,03.
Pietro Aiello, (Popolo della Libertà) per una somma pari a € 37.160,04
Giovanni Nucera, (Popolo della Libertà) per una somma pari a 34.777,99
UDC n 3
Pasquale Maria Tripodi (UDC), per una somma pari a € 161.091,82 per uno dei capi di imputazione, più altri € 25.200 per un secondo reato contestato.
Alfonso Dattolo,(UDC) per una somma pari a 185.169,34.
Gianluca Gallo, ( UDC )per una somma pari a 12.477,64
Autonomia e Diritti Loiero Presidente n 2
Vincenzo Antonio Ciconte, (Autonomia e Diritti Loiero Presidente) per una somma pari a 10.709,00 per uno dei capi di imputazione, più € 41.251,28 per un secondo reato contestato, più € 17.550,00 per un terzo reato
Agazio Loiero, (Autonomia e Diritti Loiero Presidente) per una somma pari a € 15.625,45, per uno dei capi di imputazione, più € 13.902, per un secondo capo di imputazione
Rifondazione Comunisti Italiani n 2
Antonino De Gaetano ( Rifondazione Comunisti Italiani)per una somma pari a € 410.588 per uno dei capi di imputazione, più € 1.254,00 per un secondo capo di imputazione.
Ferdinando Aiello, ( Rifondazione Comunisti Italiani)per una somma pari a 3.680,08, più € 20.489,15 per un secondo reato contestato, più € 16.540,76 per un terzo reato contestato
Italia dei valori n 2
Emilio De Masi,( Italia dei valori) per una somma pari a € 20.694,55
Domenico Talarico, (Italia dei Valori)per una somma pari a € 13.175,08
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