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Redazione TirrenoNews

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“Continua, su disposizione del Comandante Provinciale del Corpo Forestale Giuseppe Melfi, il controllo del territorio mirato all’attività di repressione delle discariche abusive ed al controllo dello smaltimento dei rifiuti.

Nei giorni scorsi l’ennesimo sequestro ad opera degli uomini del Nipaf, Nucleo Investigativo del Corpo Forestale di Cosenza che a Roggiano Gravina hanno posto i sigilli ad una area di circa 1000 metri quadri adibita a discarica aziendale da una ditta che opera nel campo dell’edilizia e che usava tale area per smaltire illegalmente ingenti quantitativi di rifiuti costituiti principalmente da residui, fanghi e scarti provenienti dalla lavorazione del marmo, rifiuti ferrosi, rifiuti plastici provenienti da imballaggi nonché rifiuti provenienti da attività di demolizione edile, tutti miscelati tra loro.

I rifiuti erano dislocati sull’area in cumuli, con un’altezza media di due metri

Nel corso delle indagini è stato accertato che il titolare dell’impresa, un uomo del luogo di 68 anni attraverso i suoi dipendenti smaltiva, bruciandoli ingenti quantitativi di materiale plastico derivante da imballaggi.

Per tale reato l’uomo dovrà rispondere del reato di discarica abusiva e combustione illecita di rifiuti.

Il sequestro è stato convalidato dalla Procura della Repubblica di Cosenza”.

Non anticipiamo nulla di fronte a questo nuovo possibile “pastrocchio” , in particolare se sia vero o meno, e se sia vero o meno nella misura di seguito esposta, ma certo DOBBIAMO CHIEDERCI, dove è la minoranza ed in essa chi faccia (ancora o mai) vera opposizione, visto che questi fatti devono essere denunciati da cittadini e non da politici!!!.

Ecco la vicenda:

“Nuovo caos al Comune di Amantea !!! Questa volta sembrerebbe legato al bando di concorso per la stabilizzazione di lavoratori socialmente utili o di pubblica utilità.

In base alla legge 147 del 2013 il Comune di Amantea e' stato beneficiario di un contributo economico di € 12.926,93 da parte della Regione Calabria per la stipula di un contratto a tempo determinato parziale (26 ore settimanali).

Criterio indispensabile per l'utilizzazione del contributo il dover perentoriamente stipulare il contratto entro il 31 dicembre 2014.

Alla luce dell'ottenimento di questo contributo il comune di Amantea, avendo nel suo organico la dipendente che si trovava nella condizione indicata dalla legge , si attiva per utilizzare questo contributo e a mio avviso combina l'inimmaginabile.

Anziché prorogare di un anno il contratto del lavoratore ed utilizzare così i fondi regionali, emana un bando interno ed assume il lavoratore a tempo INDETERMINATO a 30 ore settimanali con qualifica dirigenziale D1.

Sembrerebbe nulla di strano se l'amministrazione invece di utilizzare il fondo regionale avesse scelto di assumere il lavoratore/lavoratrice trovando la copertura finanziaria sul proprio bilancio.

Avrei ritenuto questo, se non fossi entrato in possesso di una richiesta da parte della Regione Calabria di riduzione delle ore da 30 a 26 per garantire la copertura economica dell'intero anno.

Premettendo e sottolineando che quanto da me sostenuto vede completamente estraneo/a alla vicenda il lavoratore/lavoratrice che mi risulta essere persona capace, competente e molto professionale, è opportuno a mio avviso sapere se :

Si stanno utilizzando i fondi regionali destinati all'assunzione a tempo determinato per l'assunzione fatta a tempo indeterminato ?

Se non fosse così, come può la Regione Calabria chiedere al Comune a partire dal 1 Maggio 2015 la riduzione delle ore da 30 a 26 settimanali nonostante il lavoratore abbia vinto un concorso a tempo indeterminato a 30 ore settimanali ?

La copertura economica prevista in bilancio e' comprensiva del contributo regionale ?

Se fosse così (per un'altro refuso dell'amministrazione comunale),qualora si dovesse restituire quanto eventualmente già percepito, la copertura economica ci sarebbe comunque ?”

È possibile assumere a tempo indeterminato con qualifica dirigenziale un lavoratore LSU o LPU ed utilizzare comunque il fondo regionale?

Spero che con queste mie domande mi stia completamente sbagliando, e proprio per la tutela del lavoratore (che ripeto completamente estraneo/a alla vicenda) tale situazione venga presto chiarita.

La trasparenza amministrativa deve essere il faro guida di ogni amministrazione.

Mi auguro che si chiarisca pubblicamente anche perché se non mi fossi sbagliato avrebbe serie ripercussioni sul bilancio comunale che presto si dovrà approvare.”

Certo il dubbio è anche nelle parole del mancato consigliere comunale Ianni Palarchio, ma se il fatto fosse vero ci troveremmo di fronte ad un nuovo filone di indagine come qualcuno nei giorni scorsi già ipotizzava?

Nel silenzio della comunità, della politica e delle istituzioni la voce del popolo è costretta a levarsi, più o meno flebile, più o meno forte, alla ricerca della verità. Pochi “uomini” interessati alla verità, non un esercito ma uno sparuto manipolo di avventurosi. Tra questi certamente Gigi El tarik. Questo il suo ultimo sforzo”.

 

“Ogni giorno che passa i cittadini di Amantea, si ritrovano relegati sempre più ad interpretare un ruolo subalterno allo strapotere di alcuni furbi che, approfittando della “miopia istituzionale”, pensano di   muoversi a loro piacimento sul territorio demaniale e di pubblico utilizzo.

In Italia abbiamo 7.500 km di coste, che equivale alla distanza che c’è da Roma a Pechino. Con angoli di paradiso ancora da valorizzare. Le spiagge sono ad oggi occupate da 28mila imprese balneari, dal chiosco al bagno con gazebi di design e il Wi-Fi quasi dappertutto. Attività nate in famiglia, che sempre più spesso diventano aziende in grado di occupare decine, centinaia di persone. D’estate. Ma in molti casi, per tutto l’anno. Nell’ultimo decennio il loro numero è cresciuto costantemente, con migliori performance al Sud. La vacanza al mare con ombrellone e sdraio e un bagnino che veglia sulla nostra sicurezza. Ma l’attività va ben oltre, in termini di servizio e strutture: dal ristorante al parco giochi, dagli spazi per la pratica sportiva alla beauty farm. In Calabria negli ambiti territoriali di propria competenza l’Autorità Portuale di Vibo Marina amministra e gestisce il demanio marittimo tirrenico ed in particolare cura il rilascio di concessioni demaniali per lo svolgimento delle più svariate attività che spaziano da quelle terminalistiche, cantieristiche,  industriali, o prettamente commerciali/artigianali a quelle di carattere industriale e in genere per qualsiasi occupazione del demanio che sia richiesta in via temporanea, per motivi contingenti (ad es. cantieri edili), o in forma continuativa per la gestione delle attività consentite dalla normativa vigente. Il titolo concessorio può essere rilasciato sotto forma di licenza o di atto formale, in relazione alla tipologia, dimensioni, durata della concessione e degli investimenti effettuati dal concessionario. In questi giorni sono venuto a conoscenza di una concessione rilasciata oltre 50 anni fa nel Comune di Amantea in provincia di Cosenza e che riguarda uno dei luoghi più belli della costa amanteana in località Coreca. Concessione su “un’area demaniale marittima” di 1790 metri quadri ad “uso agricolo” e di dover corrispondere all’Erario “ in riconoscimento della demanialità del bene concesso……il canone di lire seimila”. Quella concessione aveva la durata di 48 mesi con scadenza nel mese di ottobre del 1965 ed impegnava il concessionario a rinnovare la concessione dopo la naturale scadenza. Si legge sempre sulla presente concessione che “Il Comandante del Compartimento avrà però sempre facoltà di revocare la presente concessione quando lo ritenga necessario, per qualsiasi ragione, a suo insindacabile giudizio senza che il concessionario abbia diritto a compensi, indennizzi o risarcimenti di sorta…..”. L’area in oggetto, oggi sembra essere diventata di proprietà privata e apparentemente rendendo non più valida la concessione del 1961 nella quale si legge “…tutte le opere costruite dal concessionario senza espressa autorizzazione dell’Autorità Marittima e non facilmente asportabili restano acquisite allo Stato.”

 

Si riporta in questo testo sia la mappa della zona della concessione sia le foto scattate in questi giorni. Sarebbe opportuno che le Autorità competenti facessero chiarezza su tutto ciò e portare a conoscenza degli Amanteani che si vedono ogni giorno di più limitati nell’uso dell’arenile demaniale e dunque l’accesso a quel mare da sempre frequentato sia da loro che dai turisti in visita ad Amantea.”

 

Poi l’invito, forte e deciso: “ Quello che le Autorità competenti devono assolutamente chiarire ai cittadini sono i seguenti punti: Se la concessione in oggetto è tuttora agricola oppure è diventata altro. I 1790 metri quadri sono ancora bene demaniale o altro? Questo perché c’è un imprenditore che ne rivendica la proprietà e dunque ne impedisce l’accesso a chiunque. Se l’imprenditore dovesse essere nel giusto sarebbe necessario informare la cittadinanza quando avvenuta la vendita della zona demaniale in questione. Oppure, se dovesse risultare ancora appartenere al Demanio, se per quei 1790 m2 è stata chiesta una concessione”. Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Se dovessimo avere la invocata risposta la pubblicheremo.

 

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