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Redazione TirrenoNews

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14 maggio 2014. Operazione Chimera. In manette 26 persone appartenenti alla cosca “Cerra – Torcasio – Gualtieri”.

28 ottobre 2014 . Operazione Chimera Due . In manette “altre” 18 persone, sempre della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri.

Ad eseguire gli arresti il Nucleo investigativo dei carabinieri di Catanzaro, insieme alla Compagnia di Lamezia Terme.

16 le ordinanze di custodia cautelare in carcere

Una l’ordinanza di arresti domiciliari

Tutti sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata alla commissione di estorsioni a danno di imprenditori e commercianti dell'area lametina, nonché all'illegale porto e detenzione di armi.

A finire in carcere esponenti di spicco della cosca, Cerra-Torcasio-Gualtieri, quali Pasquale Torcasio 45 anni e Cesare Gualtieri, 36 anni, ed inoltre vari componenti del gruppo di fuoco dell'omonima cosca.

L'indagine costituisce il prosieguo dell'operazione "Chimera" del maggio scorso e si è sviluppata grazie alla collaborazione di vari imprenditori.

Un ulteriore provvedimento in carcere è stato eseguito dalla Dia di Catanzaro.

I dettagli completi si avranno nella conferenza stampa convocata a Catanzaro per le ore 11, 30 presso il Comando provinciale dei carabinieri

Ci avviciniamo ad un nuovo inverno ed ecco ricomparire lo stesso spettacolo, sempre uguale da anni: passiamo per la strada statale e vediamo che gli operai dell' Anas ancora una volta hanno messo un semaforo sulla corsia.

Il tratto è sempre il solito: tra l'hotel la Principessa e il torrente Torbido.

 

In realtà anche nel periodo estivo per un lungo periodo e' stata utilizzata una sola corsia di marcia a causa delle mareggiate. Si parla di un intervento già appaltato ma noi assistiamo solo ad interventi "tampone" che negli anni hanno buttato in mare - é proprio il caso di dirlo- milioni di euro di soldi pubblici.

Sulle cause ci sentiamo di dire che il fenomeno dell'erosione è stato agevolato dall'uomo o meglio dalla politica, quella che ha voluto un porto in una sede inadeguata e che non è stato in grado di fronteggiare le conseguenze dei continui insabbiamenti pur avendo speso altri milioni di euro per un sistema di bypass al quale non è mai giunta la corrente elettrica e che non ha mai funzionato.

A tutto ciò si aggiunga che la statale, dopo il crollo del ponte sul fiume Savuto è rimasta l'unica arteria di collegamento nella zona.

Chiediamo d' intervenire tempestivamente e lo chiediamo con forza: non si puo' più stare a guardare l' isolamento tra 2 province sul litorale tirrenico, e se dovesse esserci una nevicata sulla autostrada, come spesso avviene sul tratto di Lagonegro, si potrà dire che l' Italia resterà divisa in due.

Sarebbe un disagio per tutti: agricoltori, commercianti, scolari, impiegati e tutti coloro che devono muoversi da nord verso sud e viceversa, considerando anche la presenza dell'aeroporto di Lamezia, della Stazione ferroviaria, dei presidi ospedalieri, della casa circondariale e di tutte le diverse realtà che offrono servizi o impiegano cittadini residenti nel comprensorio.

Fino al 2006 l'alternativa alla statale 18 era costituita a monte dalla provinciale 163/1, cioè la strada del famigerato ponte che fu chiuso al transito nel 2006 e crollò definitivamente nel 2008. Da allora, e sono passati 8 anni, tante manifestazioni e incontri organizzati da cittadini, agricoltori e comitati civici.

E poi tante promesse da politici di ogni estrazione, ma ancora ad oggi nulla di concreto è avvenuto.

Il comune di Amantea ha persino indicato nel 2013 nel piano di protezione civile che "la strada ed il ponte relativo sono d'importanza strategica per i collegamenti con il lametino, in quanto costituiscono nella gestione dell'emergenza una fondamentale alternativa alla statale 18 che collega sulla fascia costiera le intere province di Catanzaro e Cosenza".

Ma adesso al di là delle parole chiediamo fatti e comportamenti. Si potrebbe ad esempio ripartire da un consiglio comunale aperto allargato ai comuni limitrofi , attraverso il quale programmare una linea comune seria e fondata su precise assunzioni di responsabilità da parte degli enti coinvolti. 

Il M5S in Comune e , fra poco in Regione, farà sentire la sua voce.

La nota del consigliere di minoranza del comune di Longobardi avvocato Nicola bruno

“Lo scorso 27 ottobre, il consiglio comunale di Longobardi, dopo essere stato diffidato dal Prefetto di Cosenza, ha approvato con i soli voti della maggioranza, il bilancio di previsione 2014.

Duro l’intervento dell’avvocato Nicola Bruno: <<Premesso che il bilancio di previsione dovrebbe evidenziare la azioni future del comune e non quello che è stato già fatto, questo previsionale manca di contenuti, di linee strategiche, di programmazione.

Nulla è stato stanziato per lo sviluppo locale, per i giovani, per il turismo religioso, vista la prossima canonizzazione del Beato Nicola Saggio, per l’assistenza sociale, lasciando i cittadini privi di qualsiasi prospettiva.

Prevede, al contrario, tasse e tributi al massimo, zero servizi, zero manutenzioni, zero investimenti, nessuno sviluppo e, soprattutto, nessuna attenzione alle fasce deboli.

E’ evidente che si tratta di un bilancio squisitamente tecnico, fatto solo per far quadrare i conti.

Non è un bilancio politico, basato su una programmazione volta alla soluzione dei numerosi problemi che affliggono la nostra comunità ed alla pianificazione di una graduale crescita sociale, economica e culturale del Paese>>.

Peraltro , continua Bruno << le previsioni di spesa in esso contenute sono eccedenti le reali capacità finanziarie dell’Ente; le previsioni di entrate sono “molto ottimistiche” e tra l’altro disattende il Piano di Riequilibrio finanziario pluriennale, riproposto ed approvato il 2 settembre u.s.; insomma, è inattendibile, incongruo, incoerente>>.

Da qui –ha concluso il capogruppo di minoranza Bruno- <<il nostro voto contrario all’approvazione del bilancio di previsione e relativi allegati per l’anno 2014>>.

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