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Campora SG. Il nuovo campo di calcetto a 5

Giovedì, 20 Marzo 2014 13:43 Pubblicato in Campora San Giovanni

Il Presidente del Consiglio di Frazione e i consiglieri esprimono soddisfazione per la delibera approvata lo scorso 12 Marzo dalla giunta comunale che ha come oggetto la costruzione di un nuovo campo di calcio a cinque nella frazione.

Importante risultato nato dall’esigenza di un nuovo impianto sportivo al centro del paese, che possa fornire le giuste strutture e attrezzature per lo sport più praticato dai giovani nella nostra città.

La nuova struttura nascerà di fronte al parco comunale, nella zona nord della frazione, vicino alla nuovo scuola materna.

L’esigenza di un nuovo impianto è stata spesso sollecitata dal Consiglio di Frazione all’amministrazione comunale ed era uno dei 10 punti che il Consiglio stesso aveva stilato in occasione della redazione del Piano Triennale dei Lavori Pubblici.

Sarà una struttura importante per la crescita delle nuove generazioni, per l’importante funzione di aggregazione e di rispetto verso il prossimo che le attività sportive insegnano.

La delibera ha come oggetto l’approvazione del progetto preliminare e l’individuazione delle fonti di finanziamento.

La prossima fase prevede l’approvazione del progetto definitivo, a cui seguirà la relativa gara d’appalto.

Il vecchio campetto verrà comunque ristrutturato.

L’intervento prevede la costruzione di un nuovo muro di cinta e l’apporto di altri piccoli accorgimenti.

Si attende, invece, risposta sulla proposta di modifiche del Regolamento che disciplina l’elezione, la composizione e le funzioni del Consiglio di Frazione, presentate quasi un mese fa.

Modifiche importanti che, secondo i consiglieri, daranno maggiori possibilità al Presidente e al Consiglio stesso di incidere sull’azione di governo delle prossime amministrazioni comunali.

Forte sarà, quindi, l’attenzione sulla realizzazione delle modifiche presentate, ritenute fondamentali per la nascita e le attività del futuro Consiglio di Frazione.

Il Presidente Marilyne Ianni

 

Riceviamo e pubblichiamo

Si è svolto sabato 14 marzo a Spadola il terzo convegno di presentazione, in Calabria, della lista civica di scopo TERRA NOSTRA, con la partecipazione dei candidati calabresi alle prossime elezioni europee, Carmen Altilia, Rosella Cerra e Francesco Tassone, quest’ultimo proprio nativo di Spadola.

Ha illustrato i lavori il responsabile regionale di Unione Mediterranea Roberto Longo. Il tema del convegno è stato introdotto dalla proiezione del cortometraggio “In Attesa dell’Avvento”, dei registi calabresi Arturo Lavorato e Francesco D’Agostino, vincitore della sezione Orizzonti al Festival del Cinema di Venezia nel 2011.

La parola è quindi passata al Sindaco di Spadola, Giuseppe Barbara, il quale ha plaudito al coraggio avuto con la presentazione di una lista meridionalista come TERRA NOSTRA, in controtendenza con l’andazzo politico odierno. Ha inoltre spiegato il perché dell’aumento di popolazione di Spadola nell’ultimo decennio, tra i pochi paesi calabresi che non hanno subito uno spopolamento, definendo il suo come un popolo attivo e produttivo , che vive in un luogo bello e fornito di servizi.

La capolista Carmen Altilia ha centrato il suo intervento sulla mala-politica accomodante e funzionale ad uno stadio di colonialismo che ha nei condizionamenti mafiosi un utile sostegno. Certo anche una finta storia ha favorito il mantenimento della condizione di colonia interna, che certo l’attuale sistema elettorale non aiuta a debellare.

L’altra candidata, Rosella Cerra, ha posto il discorso sulla definizione stessa di colonia, cioè luogo dal quale attingere manodopera e risorse, dove è utile e funzionale al colonizzatore, mantenere le genti deboli in uno stato di avvelenamento e inquinamento onde scongiurare qualsiasi tentativo di ribellione. Cita quindi alcuni esempi di nuovo colonialismo, come il caso ENI che a Crotone estrae il 15% del fabbisogno nazionale di gas metano , mentre di contro la media nazionale dei malati di tumore è circa il 30% in più.

Riprendendo direttamente il titolo stesso del convegno, nel suo intervento Francesco Tassone lo ha voluto ribaltare , omettendo il punto interrogativo, asserendo quindi che “L’avvento lo possiamo determinare noi”. Si parte certo da una presa di coscienza della condizione di colonia, ma ora che abbiamo finalmente visto l’affermarsi della verità sulla storia del Meridione, bisogna portare avanti la lotta per liberarsene. Il nostro popolo è impregnato dalla grande cultura contadina, di accoglienza, in grado di dare l’esempio di come raggiungere la pace nel mondo. Qualcosa è iniziato. Perché siamo colonia? A livello di diritti siamo tutti uguali, quindi siamo tratti in inganno; noi votiamo ed eleggiamo i nostri rappresentanti che poi non tutelano gli interessi del Sud. “In attesa dell’avvento”, uno scritto di Nicola Zitara del 1968, ha dimostrato la nostra situazione di colonia interna, e non è mai stato smentito.

Le motivazioni che hanno portato al perdurare negli anni una situazione di pseudo-arretratezza, che ha avuto origine sicuramente dall’inganno dell’Unità d’Italia, sono da ricercare anche nella spoliazione delle risorse e nell’induzione alla emigrazione. Una situazione che si è poi aggravata nel dopoguerra. In un parallelismo con la situazione attuale globale, dove l’esistenza dei paesi sviluppati avviene perché esistono i luoghi sfruttati e rapinati, lo sviluppo viene quindi definito come l’altra faccia del sottosviluppo. Mentre l’analisi sulla nostra situazione attuale prevede uno stato di dominazione attuato anche nel sistema bancario italiano, riformato nel 1989 con le Fondazioni Bancarie, le quali percepiscono gli utili sui nostri versamenti: il 96% va al Nord, il 4% al Sud! Non appare quindi per nulla eccessivo se giunge ad affermare che: la battaglia nel Meridione è quindi una battaglia per l’umanità.

È seguito un interessante e partecipato dibattito dai quali è emersa la necessità di coinvolgere il mondo culturale e scolastico affinchè la storia venga rivista e riscritta e quindi conosciuta, perché la verità non sta di mezzo, ma dalla parte dei deboli. Guardare all’Europa, certo, ma rimarcando quindi la nostra identità e soggettività.

Il Gip di Messina ha accolto la richiesta di arresto della locale Procura per il parlamentare nazionale del Pd Francantonio Genovese nell'ambito di un'inchiesta sulla formazione. Il provvedimento e' sospeso ed e' stato inviato alla presidenza della Camera.

E' la prima volta, in questa legislatura, che è richiesto l'arresto di un parlamentare. Il provvedimento del Gip, che ipotizza il reato di associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa, di richiesta di autorizzazione, dispone gli arresti in carcere. L'atto è stato già notificato da Guardia di finanza e da agenti della squadra mobile della Questura di Messina alla presidenza della Camera, che darà il via all'iter per la richiesta di autorizzazione.

"Per comprensibili ragioni di opportunità, non disgiunte dall'alto senso di rispetto che ho sempre avuto nei confronti delle Istituzioni, dei Colleghi di Partito e dei Parlamentari tutti, anticipo la mia determinazione ad autosospendermi dal Partito Democratico e dal Gruppo Parlamentare". Così in una nota Francantonio Genovese.

Quattro persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari da polizia e guardia di finanza nell' ambito del proseguo dell'inchiesta della Procura di Messina sulla formazione professionale che è sfociata anche nella richiesta di arresto del deputato nazionale del Pd Francantonio Genovese. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate al finanziamento di progetti formativi tenuti da numerosi centri di formazione professionale. Oltre ai già noti Lumen, Aram, Ancol sono finiti sotto inchiesta anche gli enti Enfap, Enaip, Ial, Training service L&C Learning e consulting, Cesam, Ecap, Esofop, Apindustria e Reti. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto, Sebastiano Ardita, e dai sostituti, Camillo Falvo, Liliana Todaro, Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, avrebbero permesso di accertare che i soggetti indagati, attraverso gli Enti di formazione e società appositamente create, grazie a prezzi gonfiati per l'acquisto di beni e servizi o, addirittura, a prestazioni totalmente simulate, sottraevano a loro vantaggio i fondi assegnati per lo svolgimento dei corsi di formazione. La gran parte degli indagati sono risultati tra loro legati da vincoli di parentela e di assoluta fiducia.

Ps e Gdf,'Genovese ha lucrato illeciti profitti' - "Il parlamentare, nel corso del tempo ha acquisito, grazie ad una rete di complici riferibili anche alla propria famiglia, il controllo di numerosi enti di formazione operanti in tutta la Sicilia e, parallelamente, di una serie di società che gli hanno permesso di giustificare le appropriazioni, così da lucrare illeciti profitti". Lo scrivono gli investigatori sul rapporto che ha portato alla richiesta di arresto del parlamentare nazionale del Pd Francantonio Genovese, firmata dal Gip di Messina e depositato alla presidenza della Camera dei deputati.

Francantonio Genovese, il primo parlamentare di questa legislatura per il quale è stato chiesto l'arresto, è nato a Messina, ed ha 43 anni, essendo nato il 24 dicembre del 1968. Avvocato, alle ultime primarie si è schierato con la corrente che fa capo al segretario Partito democratico Matteo Renzi. E' figlio del senatore Luigi Genovese e nipote del più volte ministro Nino Gullotti, entrambi esponenti dell'allora Democrazia cristiana. Nel 1998 è stato assessore all'agricoltura nella giunta provinciale di Messina. Nel 2001 è deputato all'Assemblea Regionale Siciliana e nel 2005 è eletto sindaco di Messina. Nel 2007 è anche eletto segretario regionale del Partito Democratico in Sicilia, sostenendo la corrente di Veltroni. Alle elezioni politiche del 2008 eletto alla Camera dei deputati , è divenuto componente e segretario della commissione antimafia. Riconfermato alla Camera nella Legislatura del 2013 è componente della Commissione Bilancio. Attivo anche nel campo imprenditoriale, è azionista e dirigente di una società di trasporto marittimo privato che opera nello Stretto di Messina.(Ansa)

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