Da Facebook
Siamo alla resa dei conti e questi conti mi vedono come l’unico politico calabrese a non meritare la candidatura perché macchiato di terribili colpe.
L’unico».
Esordisce così sulla sua pagina facebook il consigliere regionale Orlandino Greco, sul quale nelle ultime ore si è abbattuto il veto di Pippo Callipo che ha lanciato un vero e proprio ultimatum sulle liste pulite.
A poche ore dalla presentazione dei candidati a consigliere.
«E quali sarebbero queste colpe? – continua Greco –
Io che non sono neanche stato rinviato a giudizio, perché dovrei pagare?
C’è un giudice che deve ancora esprimersi sulla richiesta di rinvio e che potrebbe anche pronunciarsi rigettandola così come è stata rigettata la richiesta di misura cautelare più volte da parte del Gip, del Tribunale del Riesame e anche dalla Cassazione che ha dichiarato inammissibile l’azione della Procura».
Nei confronti di Greco, la Dda di Catanzaro ha di recente chiesto il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione elettorale e voto di scambio.
Accuse che il consigliere contesta: «Sono amareggiato – dice – perché chi mi conosce sa quanto la politica dia senso alla mia vita, quanto ami la mia terra e come, da sindaco, abbia amministrato con trasparenza e integrità denunciando quelli che oggi mi accusano.
Ridicolo.
Ridicolo è il trattamento che mi è stato riservato.
Ridicolo e vergognoso.
Ma dov’è lo Stato di Diritto?».
A suo dire, dietro la mancata candidatura ci sarebbe il fatto che viene considerato «scomodo». «Così come è scomodo il movimento che mi onoro di rappresentare – conclude -.
Siamo una forza inarrestabile che cresce sempre di più e mette radici in ogni territorio.
Amici, hanno paura di noi e se questo da un lato mi gratifica dall’altro mi impone delle responsabilità.
E oggi mi sento responsabile.
Ma non finisce qui.
Sono più carico che mai e quanto accaduto, insieme al sostegno di tutti, mi motiva ad andare avanti perché la Calabria, quella bella, è ancora possibile».
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Storia locale della Calabria
Secondo la DDA i successi elettorali di Greco a Castrolibero nel 2008 e nel 2013 sarebbero stati ottenuti grazie al sostegno elettorale ricevuto, in cambio di denaro e assunzioni, dal gruppo criminale guidato da Michele Bruni, alias “Bella bella”, e dal clan “Rango-Zingari”
Dopo anni la Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio del consigliere regionale di centrosinistra Orlandino Greco, ex sindaco di Castrolibero, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione elettorale e voto di scambio.
Tra gli imputati figura anche Aldo Figliuzzi, ex assessore di Castrolibero la cui posizione, vista l’assenza durante l’udienza, è stata stralciata e sarà riunita al procedimento nella prossima udienza del 17 febbraio 2020.
Gli illeciti contestati agli imputati si riferiscono al periodo che va dal 2008 al 2013.
Secondo l’accusa, i successi elettorali di Greco a Castrolibero nel 2008 e nel 2013 sarebbero stati ottenuti grazie al sostegno elettorale ricevuto, in cambio di denaro e assunzioni, dal gruppo criminale guidato da Michele Bruni, alias “Bella bella”, e dal clan “Rango-Zingari”.
Nel corso dell’udienza, l’accusa – rappresentata dall’ex pm della Dda Pierpaolo Bruni, attuale procuratore della Procura di Paola – ha chiesto anche le condanne per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato:
Fabio Bruni, 6 anni e 2 mesi di reclusione;
Violetta Calabrese, un anno e 6 mesi;
Alessandro Esposito, 6 anni e 4 mesi di reclusione;
Mario Esposito, 6 anni 4 mesi;
Adolfo Fogetti, 3 anni e 6 mesi;
Ernesto Foggetti, 3 anni e 6 mesi;
Marco Foggetti, 4 anni e 8 mesi;
Massaro Marco, 3 anni e 8 mesi;
Giuseppe Prosperoso, 5 anni e 10 mesi.
Il prossimo 17 febbraio l’accusa si pronuncerà nei confronti di Figliuzzi e la parola passerà poi alle difese.
Oggi hanno parlato anche le parti civili costituite in giudizio, la Regione Calabria e il ministero dell’interno tramite l’Avvocatura dello Stato.
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Paola
Ecco cosa dice Graziano Di Natale, presidente del consiglio comune di Paola, già consigliere provinciale:
“Con tempismo perfetto e consolidato, Orlandino Greco aprirà a Paola il punto d’incontro di IdM (Italia del Meridione).
I cittadini paolani potranno finalmente vedere in faccia l’onorevole Orlandino Greco e dirgli del perché si fa vivo solo a un mese e mezzo dalle elezioni, dov’era quando si combatteva la battaglia per non far chiudere l’Ospedale, della fine dei finanziamenti per la festa di S.Francesco mai giunti nelle casse comunali…
Saranno molte le cose su cui l’Onorevole Greco dovrà rendicontare.
Nel frattempo NOI andiamo avanti, con la passione che ci ha sempre contraddistinto e con la sicurezza che i cittadini paolani non si faranno più abbindolare.“
Non crede al “miracolo” Graziano di Natale.
Gia!
Perché riapparire” a Paola, cinque anni dopo, ovvero in periodo di campagna elettorale è un modus operando fortemente contestabile.
A Paola, Orlandino Greco, è supportato da Francesco Aloia, consigliere comunale della Maggioranza Di Nataliana e dall’assessore Francesco De Cesare, finito al centro di un Turn-over che potrebbe “costargli” il posto di assessore nel comune di Paola.
Non si rende conto Di Natale che comunque Orlandino Greco ha reso omaggio alla città del Santo
Noi, ad Amantea, non sappiamo nemmeno se si farà vedere.
Per dire che cosa, poi!
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Paola
CASTROLIBERO (COSENZA) - Concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione elettorale e voto di scambio con la cosca Bella bella prima e Rango-Zingari poi: sono le accuse mosse nei confronti di Orlandino Greco e Aldo Figliuzzi, riferite ai tempi in cui erano rispettivamente sindaco e assessore di Castrolibero e dalle quali, il prossimo 13 febbraio, i due politici saranno chiamati a difendersi in aula.
Quel giorno, infatti, avrà inizio a Catanzaro l’udienza preliminare che li riguarda insieme ad altre otto persone, ritenute tutte coinvolte a vario titolo nelle tanto deprecate - almeno da parte della Dda - vicende elettorali del 2008 e del 2013.
Erano quelli i tempi in cui Greco amministrava Castrolibero con consensi bulgari, ma il sospetto degli inquirenti, è che molti dei suoi successi elettorali siano state ottenuti grazie al supporto della malavita, in particolare del gruppo guidato dal defunto Michele Bruni, alias Bella bella.
Quest’ultimi avrebbero ottenuto in cambio dazioni di denaro, ma l'ipotesi è che una delle monete di scambio fosse anche una serie di assunzioni in una cooperativa messa a disposizione della cosca.
Su tali argomenti si sono espressi nel tempo i pentiti Adolfo Foggetti, Ernesto Foggetti, Roberto Calabrese Violetta, Edyta Kopaczynska, Marco Massaro e Daniele Lamanna.
Più volte, la Dda ha provato a chiedere misure cautelari per i due politici sotto inchiesta, ma tutti i tentativi operati in tal senso non hanno trovato sponde nei Tribunali di turno.
Greco è difeso dagli avvocati Franco Sammarco ed Enzo Belvedere mentre a rappresentare in aula Figliuzzi ci sarà Pasquale Naccarato.
Attraverso il suo profilo Facebook, Orlandino Greco ha evidenziato:«Dopo 4 anni di indagini, 3 richieste di provvedimenti cautelari rigettati prima dal Gip, poi dal Tribunale del Riesame e per ultimo dalla Cassazione si giunge, il 13 febbraio, davanti al Gup per capire se dovrò essere processato o no.
La serenità della mia coscienza, supportata da comportamenti sempre improntati alla correttezza e alla legalità, la mia storia politica sempre rivolta a combattere ogni forma di criminalità con azioni concrete, fatti circostanziati e la mia educazione ai valori altissimi della costituzione immediatamente mi riconducono alla riflessione politica».
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Cosenza
È la domanda che ci siamo posti dopo aver letto la interrogazione del consigliere regionale Orlandino Greco.
Greco si è chiesto «Qual è il lavoro svolto dalle Asp della Calabria per arginare o limitare il fenomeno della presenza di zanzare tigri?».
E per saperlo ha nientemeno ha presentato un’interrogazione rivolta al presidente della giunta regionale.
Eccola «Secondo i dati del bollettino meteo di Vape Foundation, resi noti – scrive Greco nell’interrogazione – da Anticimex, azienda internazionale specializzata nel Pest Management e nei servizi di igiene ambientale, sono Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia le province con l’indice potenziale di infestazione di zanzara tigre più alto, ossia 4 in una scala di intensità da 0 a 4.
A Cosenza si registra, invece, un livello medio-basso (2).
In tutte le province la tendenza futura è in crescita, mentre l’indice di calore è compreso tra i 32 e i 40 gradi a Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia e tra i 41 e i 54 gradi a Reggio Calabria». Secondo Greco «i rischi delle punture da zanzare tigre sono pericolosamente dannosi per la salute degli esseri umani, essendo portatori di numerosi virus.
Occorre pianificare – aggiunge il consigliere regionale – gli interventi su diversi livelli, sia nella gestione delle disinfestazioni che nel supporto del servizio sanitario, sia nella comunicazione verso il cittadino riguardo ai rischi e alle conseguenze».
Una domanda a Greco.
Perché non ha rivolto la domanda direttamente alle AASSPP e si è invece rivolto a Mario Oliverio?
Non sa il consigliere Greco che il governatore non si è mai occupato della zanzara tigre
Non ci risulta che la regione abbia disposto tramite le AASSPP un sistema di monitoraggio e controllo della Zanzara Tigre con ovitrappole sul territorio regionale.
Non ci risulta che la regione abbia disposto tramite le AASSPP la stampa di un opuscolo per la educazione ed informazione dei cittadini sui comportamenti corretti e su quelli da evitare. Un opuscolo che sarebbe utile magari da inviare alle scuole della regione.
Non ci risulta che la regione abbia disposto la creazione di un gruppo di Lavoro Regionale multidisciplinare composto da igienisti, epidemiologi, entomologi, biologi, medici, veterinari, esperti di salute pubblica e altri professionisti coinvolti a vario titolo nelle attività di sorveglianza ai vettori e del quale i sindaci potessero servirsi
La verità ignorata da Greco è che solo i sindaci( non tutti) si sono interessati della lotta alla zanzara tigre disponendo disinfestazioni ma senza che nessuno dell’ASP abbia accertato la utilità delle medesime!
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Cosenza
Castrolibero. Avviso conclusione delle indagini per il consigliere regionale Orlandino Greco nell’inchiesta di Castrolibero che lo vede accusato di corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso.
Le accuse vertono su un presunto patto elettorale tra la cosca Bruni-Zingari e l’allora classe politica di Castrolibero, comune dell’hinterland cosentino guidato dal sindaco Orlandino Greco e dal suo vice Aldo Figliuzzi.
Insieme ad Orlandino Greco sono finiti nel calderone Aldo Figliuzzi, Adolfo Foggetti, Ernesto Foggetti, Marco Massaro, Roberto Violetta Calabrese, Mario Esposito, Alessandro Esposito, Marco Foggetti, Fabio Bruni, Giuseppe Prosperoso.
Nel registro degli indagati dunque ci sono ben quattro collaboratori di giustizia: Adolfo Foggetti, Ernesto Foggetti, Marco Massaro, Roberto Violetta Calabrese.
Il 2 giugno del 2015 inizio la vicenda giudiziaria degli indagati allorquando la Distrettuale di Catanzaro ricostruì i presunti illeciti che vennero perpetrati durante le elezioni comunali del 2008. Secondo gli inquirenti l’allora candidato a sindaco Greco e il suo vice Figliuzzi avrebbero promesso “vantaggi illeciti attraverso la realizzazione di atti contrari ai propri doveri d’ufficio, quali l’assunzione di sodali della cosca Bruni all’interno della cooperativa di servizi denominata “Orizzonte Verde” (aggiudicataria di appalto di servizi per conto del comune di Castrolibero)» ad Ernesto Foggetti, Marco Massaro, Roberto Violetta Calabrese, Mario Esposito, Marco Foggetti, Fabio Bruni e Giuseppe Prosperoso, nonchè promettendo e assicurando la permanenza nel posto di lavoro presso la predetta cooperativa di Mario Esposito e Marco Foggetti pur in presenza di loro reiterate e ripetute assenze presso il luogo di lavoro da parte di entrambi e comunque nonostante i due svolgessero la loro attività lavorativa in modo del tutto negligente, ricevendo in cambio della predetta promessa – poi mantenuta – l’impegno elettorale (procacciamento di voti e affissione manifesti elettorali) da parte degli appartenenti alla cosca Bruni – impegno poi concretizzatosi materialmente, in particolare i predetti sopra riportati.
Con l’aggravante dell’articolo 7 per aver posto in essere la condotta espressione di metodo mafioso ed al fine di agevolare la cosca “Bruni” con minaccia implicita nella richiesta di voti nei confronti degli elettori a favore di Greco e Figliuzzi presenziando agli ingressi delle scuole quale forma di intimidazione; nel chiedere i voti a nome e per conto del capo cosca Michele Bruni (“Devi votare e basta; amu e vincere nui”;
Greco e Figliuzzi tra l’altro sono accusati dagli inquirenti della distrettuale ” di avere consegnato oltre 20 mila euro a Ernesto Foggetti in qualità di referente di Michele Bruni ottenendo a proprio vantaggio e a vantaggio della coalizione elettorale il procacciamento dei voti da parte degli appartenenti alla cosca Bruni
Dunque venti giorni di tempo per elaborare e presentare memorie difensive o decidere di essere sottoposti ad interrogatori o rilasciare dichiarazioni.
Nel collegio difensivo sono presenti gli avvocati Gianluca Acciardi, Giorgia Medaglia, Franco Sammarco, Vincenzo Belvedere, Pasquale Naccarato, Nicola Rendace, Anna Virga, Maria Rosaria Gabriele, Rossana Cribari, Antonio Gerace, Maria Karen Garrini.
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Cosenza
Ne abbiamo parlato.
La Sorical è in liquidazione da 5 anni.
Il suo futuro è incerto.
Comuni non pagano.
Ora che si avvicina Natale il consigliere regionale Orlandino Greco vorrebbe, come babbo natale, portare ai dipendenti una buona notizia.
Vorrebbe, cioè, che si liquidasse subito la Sorical
Ma, ovviamente, conservando il personale.
Tutto il personale.
Ed ovviamente si riferisce a tutto il personale che per entrare nella Sorical ha fatto un pubblico concorso impegnandosi allo spasimo per vincerlo.
Non ci sembra giusto, come afferma Orlandino, che siano licenziati coloro che hanno vinto il concorso per avere il posto di lavoro!.
E così il consigliere dice: «La difficile situazione che stanno vivendo i dipendenti della Sorical desta una preoccupazione sempre maggiore».
E poi continua sostenendo
«La società a gestione mista pubblico-privata, ormai in liquidazione da cinque anni, resta ancorata ad un futuro incerto che lascia nella totale incertezza i dipendenti.
Urge un confronto al più presto in consiglio regionale per fare chiarezza sullo stato in cui versa la società così da individuare una decisione che garantisca un futuro certo ai dipendenti che dopo anni di formazione, specializzazione e lavoro sul campo stanno attraversando un momento di grande difficoltà.
È indispensabile chiudere nel più breve tempo possibile lo stato di liquidazione della società e ripartire, attraverso una celere adozione delle procedure previste dalla nuova normativa sulla gestione del servizio idrico integrato, assicurando continuità a tutti i lavoratori coinvolti nel servizio».
Ma il buon Orlandino manifesta di essere preoccupato non solo per i dipendenti ma anche per tutti i calabresi che senza la Sorical avrebbero continuamente l’acqua.
E questo non è giusto.
E così dichiara «L’attuale condizione in cui versa Sorical ha ricadute evidenti anche sull’efficienza del servizio idrico in Calabria con alcune comunità particolarmente penalizzate che stanno affrontando la drammatica condizione di una quotidianità senza il bene pubblico primario dell’acqua.
Per tali ragioni ho richiesto l’inserimento come punto all’ordine del giorno del consiglio regionale una discussione su questi punti così da individuare una soluzione atta a garantire investimenti nelle infrastrutture del settore idrico e, soprattutto, un futuro certo a tutti i lavoratori coinvolti Il consigliere regionale Orlandino Greco (Op) chiede che la discussione venga posta all'ordine del giorno».
Bene.
Ora sappiamo a chi dire grazie se in futuro non avremo acqua.
Od avremo tariffe altissime!
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Calabria
Il Tribunale del riesame respinge la richiesta di arresto per il consigliere regionale Orlandino Greco e per l’ex consigliere provinciale Aldo Figliuzzi.
Per entrambi non sussistono gravi indizi di colpevolezza né esigenze cautelari.
Nel dispositivo del tribunale, per Orlandino Greco soltanto la campagna elettorale del 2008 merita dei maggiori approfondimenti investigativi.
L’ex sindaco di Castrolibero oggi consigliere regionale eletto nella lista “Oliverio presidente” e Aldo Figliuzzi erano stati accusati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro di corruzione elettorale e voto di scambio politico-mafioso.
All’epoca dei fatti il pm dell’antimafia Pierpaolo Bruni, oggi procuratore a Paola, aveva richiesto l’arresto.
La misura cautelare è stata però rigettata nel mese di dicembre.
La scelta è stata successivamente impugnata dal procuratore Nicola Gratteri il quale sostenne come fosse necessaria la restrizione della libertà per gli indagati.
A pesare sull’intero quadro probatorio per i due politici ci furono le dichiarazioni di sei collaboratori di giustizia: Roberto Calabrese Violetta, Adolfo Foggetti, Ernesto Fogetti, Marco Massaro, Daniele Lamanna ed Edyta Kopaczynska.
L’appoggio del clan ad Orlandino Greco, difeso dall’avvocato Franco Sammarco, sarebbe arrivato grazie alla consegna di una mazzetta di 20mila euro consegnata da Greco per ottenerne l’appoggio durante la campagna elettorale.
Sia Greco che Figliuzzi, difeso dall’avvocato Pasquale Naccarato, hanno ribadito nel corso delle testimonianze processuali come i rapporti con il defunto Michele Bruni (ex reggente del clan Bella-bella) non avessero nessun fondamento.
Linea difensiva basata dunque sulla inattendibilità dei racconti dei pentiti.
Oggi il verdetto atteso ormai da mesi.
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Era il 14 settembre 2014 quando Orlandino Greco venne ad Amantea.
E quel giorno incontrò il gruppo di amici nella foto.
Dopo due anni e mezzo Orlandino Greco è ritornato ad Amantea
Era accompagnato da Raffaele Papa Coordinatore Provinciale del movimento L'Italia del Meridione (IDM).
Nella occasione un pensiero è andato a Francesco Chilelli e Paolo Le Rose “persone esemplari animate da slancio sincero rivolto al bene della comunità e la cui assenza pesa notevolmente”.
Ma occorre ricominciare ed allora i rappresentanti del movimento hanno nominato Massimo Boiocchi coordinatore cittadino
Boiocchi , insieme agli amici presenti, “dovrà adoperarsi a breve nel promuovere iniziative rivolte a portare all'attenzione generale le varie problematiche della cittadina tirrenica che vive una crisi politica ed istituzionale che nuoce all'intera collettività”.
Nei giorni scorsi si è svolto ad Amantea alla presenza del leader del Movimento Orlandino Greco e del un incontro tra i militanti dell'Italia del Meridione.
L'assemblea ha analizzato e discusso della situazione politica locale anche in vista delle prossime elezioni amministrative ed a valutare la presenza di IdM.
Ed è questo il primo comunicato del neo coordinatore Massimo Boiocchi:
"Nei giorni scorsi ho ricevuto la nomina di coordinatore cittadino del movimento L'Italia del Meridione (IDM) ed è in questa veste che oggi mi rivolgo ai cittadini di Amantea.
La nostra città sta vivendo un periodo buio, soprattutto a causa delle gestioni politiche amministrative che negli anni si sono succedute e che non hanno saputo valorizzare le tante potenzialità che questo territorio ha, in particolare quella turistica a danno dell'economia e dello sviluppo dell'intera cittadina.
Amantea merita una classe politica in grado di rilanciare le diverse attrattive presenti sul territorio, curandone tutti gli aspetti, tanti dei quali trascurati dalle precedenti gestioni amministrative.
Basti pensare, ad esempio, allo stato di degrado in cui versano strutture comunali e zone di verde pubblico per non parlare del lungomare, abbondonato a se stesso e privo di adeguata illuminazione.
È con grande onore che ho accettato questa nomina, per la possibilità datami di attivarmi insieme alla parte politica di un movimento, l'IDM che sta segnando con le proprie azioni i territori dell'intera regione ed ora è il momento anche di Amantea.
Intraprendere un'azione politica seria e mirata al recupero di una città, Amantea, che ha goduto in altri anni di un ruolo centrale nella provincia di Cosenza e le prossime elezioni amministrative diventano lo strumento legittimo per quel cambiamento di rotta giusto e necessario, per una comunità che ha il diritto di ritrovare anche nella politica un alleato e un mezzo per rinascere.
Ringrazio per l'opportunità il consigliere regionale Orlandino Greco, leader dell'IDM, il segretario regionale sen. Nicodemo Filippelli e il provinciale Raffaele Papa, per il lavoro fin ora svolto sui territori, per ridare dignità, valenza politica e possibilità di sviluppo e di crescita delle nostre comunità e della Calabria intera".
Una lista di Orlandino Greco per le comunali?
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Primo Piano
accLa vicenda è nota a tantiL'ex sindaco di Castrolibero Greco (difeso dagli avvocati Franco Sammarco e Vincenzo Belvedere) e l'ex vicesindaco Aldo Figliuzzi (difeso da Pasquale Naccarato), sono accusati di voto di scambio.
Stamattina giovedì 2 febbraio davanti al Tribunale del Riesame di Catanzaro si è svolta l'udienza per discutere l'Appello presentato dalla Dda sulla richiesta di arresto a carico del consigliere regionale e di altre persone coinvolte in un'inchiesta su mafia e politica nel Cosentino.
In una ventina di pagine, i magistrati della Procura antimafia ripercorrono le parole dei pentiti, che al gip non erano bastate, da sole, per accordare l'arresto dei politici, che per l'accusa avrebbero barattato soldi e assunzioni con il clan Bruni prima e con i Rango-Zingari poi per le amministrative 2008 e 2013 di Castrolibero.
I legali di Orlandino Greco hanno evidenziato l'inammissibilità dell'appello e le contraddizioni emerse dai racconti dei pentiti.
In particolare, secondo i legali, la versione di Adolfo Foggetti verrebbe smentita da quella poi resa da Daniele Lamanna.
La difesa di Greco ha, inoltre, depositato una memoria difensiva e documentazione attestante la corretta condotta di Greco quando ha ricoperto il ruolo di sindaco di Castrolibero.
Secondo i legali del consigliere regionale «Non esistono riscontri alle dichiarazioni dei pentiti che accusano Orlandino Greco
Il pm della Dda Camillo Falvo ha invece insistito sulla sussistenza dei presupposti dell'arresto, argomentando in modo dettagliato e approfondito i contenuti esposti nell'appello.
La Dda ha poi depositato il ricorso presentato in Cassazione contro la scarcerazione di Esposito.
Il presidente Valea ha rinviato l'udienza al 7 febbraio per la posizione di Prosperoso il cui legale oggi era assente, mentre sugli altri si è riservato la decisione.
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Cosenza