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Riccardo Clemente

Collaboratore dal 2009, da tempo ormai realizza insieme alla redazione articoli su Amantea, ma di fondamentale importanza è il ruolo di "informatore".
Splendidamente, infatti, raccoglie informazioni preziose su vicende locali ed in numerose  occasioni ha permesso la realizzazione di veri e propri scoop di cronaca locale realizzati dallo Staff del portale TirrenoNews.Info

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UN ALTRO MONDO

Lunedì, 20 Novembre 2023 13:16 Pubblicato in Calabria

barca 55Carlo Collodi scriveva: “Mangiafoco chiamò in disparte Pinocchio e gli domandò: ‘Come si chiama tuo padre?’. ‘Geppetto’. ‘E che mestiere fa?’. ‘Il povero’. ‘Guadagna molto?’. ‘Guadagna tanto, quanto ci vuole per non aver mai un centesimo in tasca’”.

Geppetto lavorava, ma non riusciva a scrollarsi di dosso la miseria: allora come oggi lavorare non libera dalla fame. 

Collettivamente i poveri sono inafferrabili. Oltre a essere la maggioranza del pianeta, sono dappertutto e anche il più piccolo evento parla di loro. Ecco perché oggi l’attività fondamentale dei ricchi è costruire muri: muri di cemento, sorveglianza elettronica, sbarramenti di missili, campi minati, controlli di frontiera, e gli schermi opachi dei mezzi d’informazione.

I luminosi vecchi tempi, son tornati a splendere di nuovo; mentre le lacrime inondano il Paese. Si avranno briciole di pane per il suddito umano. Mentre il potente sfodererà la spada "Se son ricco ho paura di diventare povero perché non voglio provare quella inaccettabile sofferenza". Questa frase, sentita in una sala cinematografica canadese, mi ha riportato a qualche anno fa mentre ero a Venezia col direttore di Rai Tre per seguire il festival del cinema.

Stavo giocando a golf con un ricco signore, che indossava pantaloni alla zuava, calzettoni di raffinato filo scozzese, maglioncino di cashmere e scarpe da golf personalizzate e il ponpon sulle mazze di radica di legno. Il distinto signore aveva deciso di erudirmi dicendomi: "Carissimo giovane amico, ragionare su una percezione tattile ha finalmente fornito la vera forma della ricchezza e della povertà, intesa esattamente come segno.

Esistono, infatti, tessuti che universalmente sono riconoscibili come “ricchi”, preziosi, associati alle situazioni di agiatezza economica. In essi l’elemento decorativo è riconoscibile e similare agli ornamenti dei palazzi, delle ville, delle cornici, dei gioielli. Con un rovesciamento della medaglia anche la povertà ha i suoi tessuti e i suoi motivi decorativi, molto diversi, generalmente lineari e geometrici, a volte narrativi, ma sempre estremamente riconoscibili.

Dunque, facile sotterrare la dignità di esseri umani anonimi e invisibili, sui quali nessuno ha interesse a investire. Bisogna isolarli, sempre più, con salari bassi, senza protezione, facilmente ricattabili, diventando diffidenti e risentiti, si la guerra tra poveri, impauriti, indifesi, disperati, abbruttiti, Dovranno consegnarsi a mani alzate a quello sviluppo senza regole così come è richiesto dal sistema finanziario internazionale.

La manipolazione di specie animali, quali scimmie e soprattutto scimpanzé ed oranghi è cosa già nota, se non al grande pubblico, alla cerchia degli scienziati dello specifico ambito. Fin qui, sorvolando ed eliminando qualsiasi considerazione etica e morale, tutto bene, sorge però un problema circa il ruolo dell’essere umano all’interno di questa nuova società, evidentemente non sarebbe possibile mantenere gli assetti sociali odierni.

Con l’introduzione di una nuova specie è il crescente disimpegno degli esseri umani dalle mansioni ordinarie e di più basso livello, a favore della nuova specie, inevitabilmente implica la necessità di diminuire il numero degli umani, in particolar modo quelli appartenenti alle fasce sociali più basse in quanto e soprattutto, per una questione economica ma anche politica, risulterebbero in surplus rispetto ai nuovi assetti sociali.

Dunque, il sistema di potere sta sperimentando nuove vie per sbarazzarsi di un po' di umanità in eccesso." Mi raccontava tutto questo, osservando il mio blu jeans e la Tshirt di "fruit of the loom" come abbigliamento stravagante di qualche suo simile e non come un semplice programmista regista di Rai salariato che, non facendo colazione nel lussuoso albergo, riusciva a pagarsi, con quei soldi, il taxi, il costo del campo da golf e la colazione presso la Club House.

Al ritorno verso l'albergo ripensavo a tutto ciò che mi era stato raccontato. Il mio pensiero andò a l’effetto serra alla sovrappopolazione della Terra e ad un detective newyorchese che investigava su alcuni omicidi strettamente legati alla carenza di cibo nel film “Soylent Green” con Charlton Heston e Edward G Robinson, e al genere umano che veniva “sfoltito” e sostituito da docili, obbedienti, ciecamente fedeli schiavi, avulsi da qualsivoglia aspirazione, con qualche piccolo desiderio, fatto da un prato verde proiettato su di uno schermo con sullo sfondo le note di Beethoven, in cambio di diventare pasticca di cibo verde per quelli che rimanevano sulla Terra.

Con il passare degli anni l’immagine del meridionale povero, pericoloso e portatore di malattie è stata sostituita da quella dell’immigrato magrebino: sempre povero, sempre pericoloso e sempre portatore di malattie. Così una bella fetta degli “italiani” descrive il nordafricano.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

castroConosciuto da tutti come il punto di riferimento del comprensorio Esaro-Pollino e di tutta l’area nord della provincia di Cosenza; facile immaginarne il bacino di utenza.Distintosi nel tempo per servizi di eccellenza, quali la telecardiologia, tanto da meritarsi la medaglia d’oro dalla Società Italiana di Telecardiologia durante il Congresso Internazionale di Bologna del 2022. Oppure si pensi alle avanguardie del servizio di Radiologia ed ancora, un Pronto Soccorso attivo h24, il servizio di Emodinamica, ed ancora, l’Unità Operativa di Ostetricia, la Rianimazione – ad oggi, questi ultimi, sempre più una rarità per gli ospedali di periferia – la Pneumologia, la Medicina, si potrebbero elencare all’infinito le qualità di questa struttura; bastino le cronache quotidiane.Un ulteriore aspetto da sottolineare, è l’attivissima rete associazionistica a supporto dell’utenza e a sostegno dei pazienti ricoverati.

Nel corso degli ultimi anni,nomenomen, tanto si è fatto per rendere l’ospedale “Ferrari” di Castrovillari, una “macchina da competizione”: nuove strutture, nuove sale operatorie; di recente, solo dopo martellanti proteste, l’arrivo dei medici cubani.

Ma cosa bisogna fare per poter andare oltre? Come si può far capire al mondo politico, alle direzioni generali delle aziende sanitarie, ma anche all’immaginario comune che, all’interno delle strutture, a portare avanti i servizi, ad attuare le prescrizioni, a sostegno dei pazienti, ci sono e ci saranno sempre una schiera di professionisti della Sanità di cui ne sono la colonna portante. Senza Infermieri, Ostetriche, Operatori Socio Sanitari, Tecnici, Fisioterapisti ed altre figure del comparto, i tanto sbandierati servizi di eccellenza sarebbero soltanto dei contenitori vuoti.

La verità è che oggi si assiste ad una gravissima carenza di personale sanitario all’interno dell’ospedale di Castrovillari. Quei pochi in prima linea nelle unità operative riescono con grande sacrificio a coprire i turni. Si pensi a realtà quali la Pneumologia, lo stesso laboratorio analisi, oppure la Cardiologia, fra salti di riposo, difficoltà a programmare le ferie, trasferimenti stagionali di unità in altri reparti, turnazioni con un solo operatore a fronte di posti letto saturi, il personale opera ai limiti dell’umano, spinto da un forte senso di abnegazione e di umanità. Ma, come ormai noto e dimostrato dalla letteratura scientifica, questo stato di cose rappresenta un pericolo sia per l’operatore, sia per il paziente. Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

Ci si domanda se la dirigenza dell’Azienda Sanitaria sia al corrente di questa situazione; se ha verificato che vi sia corrispondenza nel rapporto fra personale e posti letto, soprattutto se questi siano veramente quelli dichiarati. Ci piacerebbe pensare che, a seguito delle ultime stabilizzazioni, vi sia una razionalizzazione del personale impiegato per il Covid, in servizi ormai non più utilizzati, e che questo venga impiegato per potenziare le Unità Operative in affanno.

Giunge al Nursind l’urlo degli operatori sanitari affinché si faccia portavoce di questo problema, in quanto loro stessi, viste le condizioni, non riescono neanche a poter esercitare il diritto di sciopero, per non interrompere la continuità dei servizi alla cittadinanza.Alla luce di tutto ciò il Nursind è pronto ad attivare tutte quelle iniziative che possano aprire il dialogo con l’azienda e che possano contribuire all’immediata risoluzione del problema.

 

Cosenza, 12 Agosto 2023

La Segreteria Provinciale

NursindCosenza

pienooTutto esaurito e divertimento incontenibile allo Stadio Guido d’Ippolito di Lamezia Terme per l’unica tappa in Calabria del tour “Amore + Iva”, il nuovo mega show di Checco Zalone, che ha incantato tutti da autentico e poliedrico show man. Uno spettacolo impeccabile, suggellato da numeri record ovunque, prodotto da Arcobaleno Tre di Lucio e Niccolò Presta, affidato in Calabria alla esperta macchina organizzativa di Ruggero Pegna.

Uno spettacolo eccezionale durato oltre due ore, durante le quali Luca Medici, vero nome del comico pugliese, ha sfoderato tutte le sue doti di artista unico nella storia dello spettacolo italiano, mettendo insieme alla sua indiscutibile verve di attore comico anche qualità e abilità di musicista, cantante, imitatore. Un talento completo, capace di incantare con un carisma e una simpatia che arrivano a tutti. Con questo show, qualora ce ne fosse bisogno, Checco Zalone ha confermato anche a Lamezia di non essere solamente autore e attore di film da super incassi ma artista vero, che supera l’esame della prova dal vivo con la lode tradotta in continui applausi, risate, esplosioni di gioia, fino alla lunga standing ovation finale di un pubblico entusiasta, consapevole di aver vissuto una serata magica. Con la sua ironia sempre intelligente e pungente, mai banale, ha trascinato tutti in quella che si può ben definire la “Commedia alla Zalone”, un mix perfetto di tagliente e spiazzante umorismo, tra recitazione dal tratto spontaneo e performance tirate fuori dal suo vastissimo bagaglio di capacità artistiche e bravura. Dal cinema al live, il nuovo salto sulla prova inappellabile del palcoscenico più difficile ha dimostrato la maturità assoluta di un attore fine e completo, amato da ogni target e fascia d’età, come ha dimostrato il pubblico di ieri sera, letteralmente contagiato d’allegria. Il feeling tra lui e il suo pubblico è stato immediato, già dall’arrivo sul palco, raggiunto a sorpresa dal fondo della platea gremita, accolto da un sonoro boato. Il calore subito avvertito dall’artista, lo ha spinto perfino ad allungare la scaletta e regalare alcuni esilaranti fuori programma alle migliaia di spettatori, arrivati da ogni angolo della regione, che hanno riempito platea e tribune di uno stadio trasformato in un vero teatro sotto le stelle.

Uno dietro l’altro, sono arrivati tutti i pezzi forti della nuova scaletta, dalle irresistibili imitazioni di Muti e Vasco Rossi a quella di Bocelli, oltre a innumerevoli gag e alle arcinote hit musicali, chiuse dall’ormai storica “Angela” cantata con il coro di tutto lo stadio.

Annunciato un anno fa, Zalone è tornato in Calabria a 12 anni di distanza da “Resto Umile”, lo spettacolo presentato al Palacalafiore di Reggio, lasciando a tutti il ricordo di una notte davvero indimenticabile. Bravissimi tutti i componenti della band che lo ha accompagnato: Egidio Maggio, chitarra, Pierpaolo Giandomenico, basso, Felice Di Turi, batteria, Antonio Iammarino, tastiera, Vanessa Calderisi, sax, con una nota speciale per Alice Grasso, talentuosa cantante e attrice e per l’attore Maurizio Bousso, tutti applauditissimi.

Perfetta la macchina organizzativa, che ha curato minuziosamente ogni dettaglio per garantire al pubblico visione, acustica, comfort perfetti, non semplici in uno stadio e all’aperto. Oltre a tre enormi ledwall, serviti da apposite regie e telecamere, sono state installate anche ulteriori torri per potenziare l’audio e realizzati vari interventi per eliminare alcune criticità della struttura, come la rimozione dei pannelli in vetro del lato tribuna coperta non più trasparenti, la rinumerazione di tutti i settori, l’efficientamento dell’impianto di luci d’emergenza, la sistemazione di ulteriori servizi igienici chimici, la pulizia di tutto lo stadio, la copertura del passaggio dei mezzi.

Soddisfatti a fine spettacolo, insieme al pubblico, anche i produttori dello show Lucio e Niccolò Presta, entrambi presenti a Lamezia, e il promoter Ruggero Pegna, che li ha ringraziati per la stima e la fiducia. Meritato il “Riccio d’Argento” di Gerardo Sacco, Premio ai Migliori Live d’Autore dell’Anno del Festival “Fatti di Musica”, giunto alla sua trentasettesima edizione, oscar del live, che ora guarda ai prossimi numerosi appuntamenti dell’estate.

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