Ancora una volta ci dobbiamo occupare di un femminicidio avvenuto però non in Italia ma questa volta in Pakistan.
Una bella ragazza di 25 anni si era pazzamente innamorata di un ragazzo italiano e per questo sgarro fatto alla sua famiglia è stata severamente punita.
E’ stata barbaramente sgozzata.
La ragazza era cresciuta in Italia e precisamente a Brescia, aveva frequentato le scuole italiane e aveva ottenuto finanche la cittadinanza italiana.
Si era pazzamente innamorata di un ragazzo che voleva sposare, che voleva passare i suoi giorni col ragazzo che lei aveva scelto liberamente e che da lui voleva avere dei figli.
Tutto questo non si è potuto realizzare perché la sua giovane vita è stata spezzata da un padre padrone che non ammetteva che sua figlia si comportasse come gli occidentali e che potesse sposare un uomo non scelto ed imposto dai familiari come del resto avviene in Pakistan e nelle altre nazioni islamiche.
Purtroppo è una regola di vita che ancora oggi esiste in quei lontani paesi.
Le ragazze non possono sposare i ragazzi che amano, ma i ragazzi che i genitori sceglieranno per loro a volte cugini o vecchi per pura convenienza.
La ragazza di nome Sana ha rifiutato le nozze combinate e imposte dalla famiglia e per questo sgarro è stata sgozzata.
Uccisa perché voleva vivere come le altre sue compagne di Brescia, perché voleva vestirsi e comportarsi all’occidentale, perché voleva sposare il ragazzo che amava e non uno sconosciuto e forse molto più grande di lei.
La ragazza aveva studiato a Brescia e a Brescia si era ben inserita.
Il viaggio in Pakistan fatto per andare a trovare i famigliari per un breve periodo forse per annunziare il giorno delle nozze le è stato fatale.
Non è più tornata in Italia.
La sua morte l’abbiamo appresa da un video postato dalla famiglia.
I funerali si sono svolti secondo il rito islamico.
Secondo i familiari la ragazza è morta in un incidente, secondo i tanti amici che aveva a Brescia è stata sgozzata dal padre e dal fratello.
Padre e fratello sono stati arrestati dalla Polizia, ma non ci sono conferme.
Infatti una sua amica ha scritto che i familiari inquisiti sono stati già liberati e la vicenda è stata chiusa.
La ragazza non è morta per incidente, ma di infarto.
Dal Pakistan, però, arrivano notizie contrastanti e frammentarie.
Addirittura si apprende che la ragazza non sia morta di infarto, ma si sia suicidata.
Non è la prima volta che ci siamo occupati di tristi vicende del genere, di giovani donne vittime di violenze da parte dei familiari solo per aver fatto scelte a loro invise.
Nell’agosto del 2006 a Ponte Zanamo un’altra ragazza è stata uccisa dai familiari e poi sepolta nel giardino di casa con la testa rivolta verso la Mecca, perché voleva vivere come le altre sue amiche all’occidentale, truccarsi, indossare pantaloni, camicette attillate, uscire di casa con le amiche, frequentare ragazzi italiani.
Si era opposta alle tradizioni familiari.
E il 15 settembre 2009 viene uccisa Sanaa Dofani di anni 18 mentre si trovava in auto con il fidanzatino italiano.
E ancora un’altra ragazza indiana di 27 anni nel maggio 2012 viene strangolata dal marito e gettata nel Po perché viveva l’occidentale.
Così hanno commentato gli amici e le amiche di Brescia della sventurata ragazza ancora sotto shock:- Ha pagato la sua voglia di libertà-.
E così Matteo Salvini, il leader leghista che vuole diventare Presidente del Consiglio, ha twittato:- Quanta tristezza, quanta rabbia!
In Italia nessuno spazio per chi viene a portare questa cultura-.
Secondo Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia, Sana – è vittima di un fondamentalismo tribale, di una cultura da cui non abbiamo nulla da imparare -.
di Francesco Gagliardi