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Redazione TirrenoNews

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La squadra mobile di Vibo Valentia ha eseguito un decreto di perquisizione e sequestro negli uffici del dipartimento 10 della Regione Calabria, a Catanzaro, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica vibonese sui contributi percepiti da alcune aziende per l'incentivo dell'occupazione e la concessione della cassa integrazione in deroga. Gli investigatori, in particolare, hanno sequestrato documenti negli uffici del dipartimento 10 Settore lavoro, politiche della famiglia, formazione professionale, cooperazione e volontariato. I bandi al centro delle indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Mario Spagnuolo e dal pm Michele Sirgiovanni, sono due. Il primo e' un avviso pubblico per finanziamenti a incentivi occupazionali, che risale al 2011, ed il secondo e' un bando per la concessione di cassa integrazione in deroga. Con il sequestro dei documenti, gli inquirenti intendono accertare se vi siano state irregolarità nella distribuzione dei fondi.(ANSA)

C’era una volta la Unione di centro, per tutti UDC, il partito di Casini, quello che cercava un posizionamento “di riguardo”, collocandosi un po’ a destra ed un po’ a sinistra e tentando di avere anche la pretesa della sua correttezza politica.

Un UDC che seguì pedissequamente la politica montiana a livello nazionale, sposando il PDL in Calabria e Crocetta in Sicilia.

Un UDC dai mille volti e dalle mille sfaccettature

Un UDC che prima di grillo, quando nel 2008, corse da sola, portò a casa il 5,6% dei consensi che le permise di schierare sul campo 37 deputati e 6 senatori (4 più 2 transfughi del Pd).

Oggi l’UDC sembra si sia liquefatto.

Ed allora si cercano le ragioni.

Ahimè, in luogo di cercarle, nel popolo che non li ha votato più le cercano nei loro comportamenti e danno luogo ad vere e proprie guerre.

In Calabria la riunione del comitato regionale è stata infuocata.

Tanto che alla fine l’unica cosa che li ha messo d’accordo è stata la considerazione che “l'alleanza con il movimento civico di Mario Monti è stato un errore politico di enormi dimensioni”

Non ragioni di merito, ma ragioni di tattica!.Incredibile!!

Ma andiamo per ordine

Ovvio che la guerra sul campo la abbia portato che questa vicenda la ha vissuto sulla propria pelle: cioè Mario Tassone, escluso per ragioni di età, il quale seguendo linea tracciata a livello nazionale: ha chiesto il «Congresso straordinario e azzeramento dei vertici regionali».

L'ex parlamentare non guarda in faccia nessuno ed a testa bassa attacca la linea di Trematerra «La sconfitta elettorale riguarda tutti e non solo alcuni. Qui, però, mi sembra di essere in un partito padronale come quello incarnato da Berlusconi dove il dissenso è represso e chi prova a ragionare viene messo alla porta. Sto provando a dire da mesi che non va bene questa professione di fede incondizionata al Pdl di Scopelliti ma bisogna avviare una verifica seria, non come quelle del nostro segretario che durano al massimo trenta minuti».

Trematerra incassa ma sta male.

Prende le difese Roberto Occhiuto il quale accusa Tassone di «non aver fatto campagna elettorale per il partito».

Ma Tassone non demorde e replica: «Non sono stato invitato a nessuna iniziativa.Anzi, - dice rivolgendosi anche al segretario e al presidente del consiglio regionale Franco Talarico – mi avete escluso completamente dalla campagna elettorale».

Nessuno che parli delle dimissioni di Stillitani, quasi che siano usuali le dimissioni di un assessore regionale.

Solo Alfonso Dattolo dice di non «avere paura di un ridimensionamento del partito nella giunta regionale. Scopelliti sa bene quanto valiamo e se dovesse cambiare idea saremo pronti ad assumere le nostre determinazioni»

Parole in libertà, detta da orgoglio più che da consapevolezza.

Certo che se Bersani accogliesse l’invito di Renzi ad un “rendez vous, incontro, inciucio, accordo- ognuno lo chiami come vuole con il PdL, ci sarebbe da chiedersi cosa resterebbe dell’UDC.

Riceviamo e pubblichiamo:

Stamattina è stata inaugurata la Via Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Giustissimo ricordare Carlo Alberto Dalla Chiesa, nobile figura della storia dell’Arma dei Carabinieri, nobile figura dello Stato italiano, esempio della lotta contro la mafia e contro il malaffare, eroe del nostro tempo ed esempio del sacrificio anche della vita per amore della patria, per amore della giustizia, per rispetto della legge.

Ma avremmo voluto esserci anche noi Minoranza!!!

Possibile che si celebri il generale Dalla Chiesa dimenticando il principio della democrazia, di correttezza, di giustizia per le quali egli sacrificò della propria vita e che imponeva che tale evento fosse partecipato a tutti, a noi ed alla cittadinanza?.

Possibile che l’amministrazione comunale inviti tutti, dalle istituzioni scolastiche ai rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e si dimentichi dei Consiglieri di Minoranza del nostro comune?.

Non solo, ma tra i componenti di Minoranza il sottoscritto svolge il compito di Consigliere Provinciale di questo Collegio. Non Giovanni Battista Morelli in quanto tale, ma il Consigliere Provinciale di questo Collegio, oggi Giovanni Battista Morelli, doveva essere invitato ad una cerimonia importante di questo genere. Non è stato invitato l’Europarlamentare On. Mario Pirillo.

Ma forse per l’Amministrazione Tonnara non solo non è importante invitare la Minoranza ma neanche chi del luogo occupa ruoli istituzionali diversi. Perché?

Della intitolazione disposta con una vecchissima delibera di Giunta del 27 giugno 2012 n. 107, non si è mai discusso, nemmeno a livello di partecipazione, in Consiglio, non si è discusso nelle commissione consiliari.

Della manifestazione pubblica è stata data informazione alla stampa ed ai componenti della maggioranza.

Ma l’Amministrazione Tonnara non ha partecipato l’evento alla Minoranza, quasi come se la ritenesse estranea al contesto cittadino, estranea alle importanti celebrazioni civiche?

Si è preoccupata di impegnare come al solito i ragazzi delle scuole superiori ma non di dare notizia ai rappresentanti del popolo.

E’ questa la democrazia attiva, partecipata, che la giunta Tonnara ha diffuso nelle campagne elettorali?

Anni fa l’Amministrazione Tonnara ha nominato una Commissione di esperti, di professionisti locali e conoscitori della storia amanteana come il Prof. Roberto Musi ed altri che hanno dovuto redigere un elenco di Amanteani che hanno lasciato un segno del loro passato nella storia cittadina a cui intitolare appunto strade e piazze cittadine. Che fine ha fatto il risultato di quella Commissione?

Giornate come oggi non solo mortificano la Minoranza, le Istituzioni Locali e la democrazia in generale ma mortifica anche i componenti di quella Commissione che credeva nel lavoro a loro affidato.

Viene spontaneo dare un senso o una motivazione a quanto accaduto. Ma un senso logico esiste tra persone di buon senso appunto. Bisognerebbe invece capire come definire quanto accaduto o meglio definire chi doveva sapere come comportarsi. Quindi dare una definizione a questa Amministrazione? Totò classificava gli uomini in “uomini”, “ominicchi” e “quaquaraquà”. Lascio ai lettori la propria conclusione. Io personalmente non voglio considerarli nella terza “categoria”… Mi ritengo però offeso, come componente di Minoranza del mio importantissimo Consiglio Comunale, come Consigliere Provinciale, ma soprattutto come cittadino amanteano per quanto accaduto.

Abbiamo già contestato questo comportamento illegittimo in occasione della conferenza di servizi sul nuovo porto ed ancora più fortemente lo contestiamo in questa occasione, chiedendo le ragioni di siffatta logica che persegue nella esclusione della opposizione.

Ribadiamo che continueremo a sollecitare questa amministrazione assente e parziale.

Amantea lì 22.3.2013

                                                           IL CONSIGLIERE COMUNALE

                                                        GIOVANNI BATTISTA MORELLI

                                                          ANTONIO RUBINO

                                                          GIUSEPPE NESI

                                                          FRANCO CHILELLI

 

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