Nuovo intervento, ieri sera, degli uomini della Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina, comandata dal Capitano di Fregata (CP) Antonio LO GIUDICE.
Intorno alle ore ventuno è giunta segnalazione alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia di due persone in difficoltà rimaste intrappolate su degli scogli in località Baia di Riaci.
I soggetti in questione, un uomo ed una donna, intenzionati a raggiungere la spiaggia di Tropea attraverso la fascia di mare caratterizzata da scogli e passaggi angusti, non accorgendosi dell’imbrunire, non hanno avuto la possibilità di proseguire il proprio cammino, risultando, pertanto isolati al buio.
I malcapitati, dopo aver riferito di essere in buone condizioni di salute, hanno trasmesso, con l’ausilio dello smartphone in loro possesso, la propria posizione.
La Capitaneria ha pertanto disposto l’immediato invio in zona della motovedetta deputata agli interventi di soccorso, la CP 808; contestualmente sono stati allertati i vigili del fuoco, trasmettendo loro la posizione delle due persone da recuperare. La motovedetta, giunta sul punto, non ha avuto la possibilità di attuare il recupero, a causa della presenza di scogli affioranti. Anche i vigili del fuoco hanno riscontrato difficoltà a recuperare via terra le due persone, in quanto, una di loro, a causa di una caduta, ha riportato una ferita ad un ginocchio.
L’unico modo per attuare il recupero è risultato essere caratterizzato dall’impiego di un natante a remi, recuperato nel porto di Tropea, di proprietà del Sig. G. G., che, da lui stesso condotto, si è avvicinato alla battigia e, con l’aiuto di personale della Capitaneria, giunto via terra, nonché dei vigili del fuco ha trasbordato i due soggetti in difficoltà a bordo della motovedetta CP 808.
Successivamente la motovedetta stessa ha sbarcato i due malcapitati presso il porto di Tropea dove, ad attenderli, vi era personale sanitario del 118 al fine di prestare un primo soccorso al soggetto infortunato al quale è stato diagnosticato un lieve trauma contusivo al ginocchio destro.
Messe in sicurezza le due persone in difficoltà, l’equipaggio della CP 808 ha ripreso la navigazione verso il porto di Vibo Valentia Marina.
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Un confronto sereno e costruttivo che seppur nella diversità delle posizioni ha messo in luce l’obiettivo comune di fare tutto il possibile non solo per salvare la zona di Coreca, ma per restituirle la dignità che merita.
La riunione tra i progettisti che hanno ideato il piano di ripascimento costiero che prevede la costruzione di una barriera emersa lunga 107 metri e con un’altezza sulla cresta dell’acqua di due metri, le associazioni che propendono per la realizzazione di una scogliera soffolta come quella costruita a protezione della rupe di Tropea, e l’amministrazione comunale che cerca di determinare una soluzione che oltre a essere la più condivisa possibile garantisca anche il risultato ottimale, ha avuto inizio con qualche minuto di ritardo.
Il sindaco Monica Sabatino e gli ingegneri Alberto Borsani e Franco Lorello, referente dell’ufficio tecnico comunale, hanno effettuato prima dell’incontro l’ennesimo sopralluogo allo Scoglio Grande di Coreca per potersi rendere conto, ancora una volta, della realtà delle cose.
Le criticità non mancano di certo: nella zona a Sud il litorale che protegge il rilevato stradale ed alcuni fabbricati tende progressivamente a ridursi, mentre nella zona a Nord le fondamenta del muro che sorregge il rilevato stradale del vecchio tracciato della Ss 18 è oramai ben visibile. Segni evidenti che è necessario intervenire.
«Oltre a queste necessità – spiega il primo cittadino – incombe la problematica relativa alle diffide che i titolari di alcuni stabili hanno inoltrato all’ente municipale a salvaguardia delle rispettive proprietà, minacciate dal possibile avanzare dal mare. Siamo ben coscienti del valore che la Scogliera di Coreca ha assunto nell’immaginario collettivo e siamo consapevoli che dobbiamo fare qualcosa.
E le variabili non sono certo di poco conto: da un lato la possibilità che il finanziamento stanziato dalla Regione Calabria su disponibilità dell’Unione Europea possa tornare a Bruxelles è concreta, dall’altro il rischio che venga dato il via libera ad un’opera che potrebbe mutare l’aspetto originario di Coreca è quanto mai presente.
Ci troviamo dunque ad agire in questo scenario, ecco perché abbiamo chiesto agli esperti, che sono i nostri punti di riferimento, di confrontarsi tra loro e di sottoporci le proprie conclusioni in tempi strettissimi, consentendoci di non perdere il finanziamento già stanziato.
A breve verrà convocato un tavolo tecnico tra le parti per consentire di analizzare nel dettaglio l’intero iter e dare alla luce un piano unico condiviso da ambientalisti, progettisti e amministrazione. In fondo l’obiettivo comune è dare un futuro a Coreca ed è da questo che dobbiamo ripartire».
Ufficio stampa comune di Amantea
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