Le città del Mezzogiornosono ammirevoli, sotto certi aspetti. A noi Meridionali,l’amore del bello non ci insegna lo sfarzo, né la cultura ci stanca. La ricchezza è per noi uno stimolo di attività, non motivo di superbia loquace. Qualcuno in passato scriveva: “Quando la sete di denaro e di potere prevalgono sull’etica, quando l’avidità divora l’uomo al potere e non esistono più princìpi morali su cui fare riferimento, ogni mezzo è lecito per riuscire a placarla”.
Uno dei migliori registi italiani, Mario Monicelli, spesso diceva: “La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena”. Sono certo che Monicelli era a conoscenza del “Discorso sulla dignità dell'uomo” di Pico della Mirandola, considerato il «Manifesto del Rinascimento». Scritto nel 1486, contiene infatti l'esaltazione della creatura umana, come creatura libera e capace di conoscere e dominare la realtà intera; esprime la convinzione che ogni individuo è artefice della sua propria esistenza. Recentemente il concetto espresso da Pico della Mirandola è stato ripreso dalla giurista Mireille Delmas-Marty, che ha proposto di inserirlo fra i diritti fondamentali e inalienabili dell’uomo, in quanto caratteristica specifica della sua identità.
La capacità di lottare per la propria realizzazione è ciò che i Greci chiamavano ‘areté’ (apparve la prima volta nell’Iliade).Parlare di virtù voleva dire parlare di ciò che rende la vita umana degna di essere vissuta, ricca di significato ed esempio per gli altri. Significava anche individuare alcune peculiari abilità, come quella di sapersi decidere e di saper governare se stessi. Tra coloro che hanno cercato di specificarne ulteriormente i contenuti vi sono poeti, letterati e infine filosofi. . A questi ultimi si devono i maggiori approfondimenti, tanto che nel cercare che cosa sia la virtù e nello sforzarsi di praticarla essi hanno dato vita ad una nuova branca del sapere, l’etica. Richiedeva conoscenza e un carattere forte, che non si lasciava abbattere dalle sventure e affrontava le malefatte di pochi ai danni dei più, è ciò che contraddistingueva l’uomo virtuoso, eccellente. Ma non bastava e non basta sicuramente oggi. E’ necessario avere una esatta visione delle cose per fare la mossa vincente.
Questa esatta comprensione della realtà e come modificarla a beneficio della maggioranza dei cittadini, è il compito proprio della ragione. Forse è giunto il momento, per loro ricchi e prepotenti, di piangere e gridare per le sciagure che hanno provocato ai cittadini nei secoli! Le loro ricchezze sono imputridite, le loro vesti dovranno essere divorate dalle tarme; i loro ori ed argenti dovranno essere consumati da una qualsiasi forma di ruggine, che dovrà levarsi a testimonianza contro di loro per poi divorarne le carni con il fuoco. Hanno accumulato tesori! Hanno ingannato, sfruttato e defraudato semplici cittadini. Hanno gozzovigliato sulla terra e saziati di piaceri, si sono ingrassati, probabilmente, per il giorno della loro miserabile fine.
Gigino A Pellegrini& G elTarik in collegamento dalla Magna Grecia.