Ed ecco il sogno della notte invadere la mia mente. Sul terrazzo, inarcavo la schiena. Respiravo a pieni polmoni. Una barca a vela fendeva il mare di Ulisse. La osservavo in lontananza. Mi sorrise. Mi sembrò bellissima. Le sorrisi. Mi venne voglia di navigarla.Voglia di possederla. Di stringerla forte a me. Sentire il sole sulla sua poppa. Salirle a bordo! Star bene. Star bene insieme! Che c’entra tutto questo, con il mondo, con la barbarie, con la tristezza del vivere? C’entra il mondo. Il mondo come un grande enorme battello. Questo battello che ruota e si muove velocissimo intorno al sole portando con se alberi, case e l’umanità.
L’amministrazione “allegra e impunita”, diquesta nostra cittadina del Sud, da parte dei Commissari, ha portato questi ultimi a non prestare un minimo di attenzione a ciò che viene detto loro da vari cittadini. Alcune persone riportano che i sopracitati Commissari si sono scrollati di dosso con un semplice movimento di spalle, la denuncia che è stata rivolta loro sulla inagibilità dello Stadio della settimana scorsa.
Questo atteggiamento, dei sopracitati Commissari, si è trasformato in un male terribile le cui metastasi si sono allargate in modo generalizzato. Invasivo. Silenzioso. Difficile da debellare. Che uccide moralmente e fisicamente.
Una Cittadinopoli infinita, che cambia aspetto e si rigenera anno dopo anno. Che non scava soltanto voragini nei bilanci pubblici ma genera un pericoloso deficit di liberal-democrazia e devasta l’ambiente in cui icittadini ‘sopravvivono’.
A chi “rompe” il vivere collettivo, alcuni cittadini hanno deciso di opporre una Calabria di chi costruisce, di chi salda le parole ai fatti, la speranza all’impegno, la conoscenza alla responsabilità. Sapendo che riparare gli strappi frutto dell’illegalità significa prima di tutto essere uniti noi, costruire il “noi” della corresponsabilità e della giustizia sociale.
Non esiste un’unica, completa, e universalmente accettata definizione di putrefazione sociale. Ogni tentativo in questo senso incontra inevitabilmente problemi di natura culturale, metodologica, disciplinare e normativa. A fronte di tale oggettiva difficoltà, si preferisce individuare un elenco di azioni illecite.
Si evince come, accanto ad un concetto meramente penalistico di disfacimento, si sia fatto spazio un concetto più “amministrativistico”, una nozione decisamente più ampia, che rinvia non solo a condotte penalmente rilevanti, ma anche a comportamenti che sono fonte di responsabilità di altro tipo, capaci di generare situazioni di illegittimità e di malfunzionamento amministrativo.
La decomposizione nella nostra cittadina, come tante altre realtà del Meridione, è diventato un male incurabile, le cui metastasi si sono allargate in modo generalizzato. Invasivo. Silenzioso. Difficile da debellare. Che uccide moralmente e fisicamente.
Una Cittadinopoli infinita, che cambia aspetto e si rigenera anno dopo anno. Che non scava soltanto voragini nei bilanci pubblici ma genera un pericoloso deficit di vita in una collettività e devasta l’ambiente in cui si vive.
La putrefazione con i suoi costi diretti e indiretti è un fardello pesante per i disastrati bilanci di questa ex perla bagnata dal Mare di Ulisse, ancora più allarmanti sono i danni politici, sociali e ambientali: la delegittimazione delle istituzioni e della classe politica, il segnale di degrado del tessuto morale della classe dirigente, l’affermarsi di meccanismi di selezione che premiano depravati e depravatori nelle carriere economiche, politiche, burocratiche, il dilagare dell’ecomafia, attraverso fenomeni come i traffici di rifiuti e il ciclo illegale del cemento, che si alimentano quasi sempre anche grazie alla connivenza della cosiddetta “zona grigia”, fatta di colletti bianchi, funzionari e tecnici compiacenti, politici corrotti.
Il disfacimento della collettività ruba ai cittadini il futuro, in tutti i sensi. Una mega tassa occulta che impoverisce il paese sul piano economico, politico, culturale e ambientale. Un male che comporta rischi per la credibilità della Calabria. Crea disuguaglianze, massacra le politiche sociali, e tiene in ostaggio una intera Regione. Un deterioramento presente in tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana. Una decomposizione che in alcuni periodi la si scopre di più e in altri meno, ma che resta il reato occulto e permanente della storia millenaria di questa città!
Il Dio degli Dei, Zeus era abituato a guardare la Terra dall’alto dell’Olimpo e la trovava deserta e desolata anche se abitata da uomini e da animali. Questi vivevano stentatamente, nascosti nelle loro tane e nelle profonde caverne dalle quali uscivano raramente e solo di notte, gli uni temendo gli altri, s'avventuravano fuori in cerca di cibo. Dopo aver riflettuto sulla misera vita dei meridionali, Zeus mandò in basso Epimeteo, figlio di un Titano, con il compito di migliorare l’esistenza degli uomini e degli animali, dotandoli di artigli, zanne, ali, fiuto, udito, velocità, astuzia e forza. All’uomo del Mezzogiorno, che per paura era rimasto nascosto, non diede nulla.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik in missione segreta.