Ieri sera, appena tornato da Roma, mi sono sdraiato sul terrazzo di Beaumont Sur Mer, contemplando l’Ulisse mare e pensando a ciò che farà la nuova Giunta di Amantea.
La nuova Giunta si vedrà costretta a mentire, come quella precedente, per piacere, per nascondere, per apparire, per giustificare e giustificarsi, per guadagnarsi la stima della cittadinanza? Come gran parte dei miei concittadini, non credo.
Oppure mentirà, come gran parte degli amministratori che hanno spadroneggiato in passato, per il puro gusto di mentire, senza un'apparente giustificazione se non quella di trasformare la realtà a misura della loro necessità o dei loro gusti: mentire per "produrre" una verità che possa affiancarsi a quella oggettiva e, in qualche misura e per qualche motivo, sostituirla, almeno nell'immagine dei cittadini che sono chiamati ad accettarla?
Attingendo slancio ed energia da un tempio laico e sacro di esempi memorabili, ipoveri di questa terra, un tempo gloriosa, assomigliavano molto ai protagonisti di un grande romanzo francese.Ma questo è il Sud Italia. Adotto questo testo come omaggio ai “Miserabili” di Victor Hugo. poveracci, usciti dalla penna del grande Autore, sono le vittime del potere, le vittime dell’ingiustizia e della giustizia, le vittime di un mondo alla rovescia, ed è giusto ricordarli.
Ci sono, è inutile negarlo, i buffoni e gli sfaccendati che si adattano a fare i miserabili piuttosto che darsi da fare a cambiare le cose, ma dire che tutti sono così sarebbe di una gravità estrema. E sarebbe persino un insulto verso chi è rimasto vittima di un sistema che, per l’avidità di chi ha pensato solo ad arricchire profittando di un sistema perverso, si trova ora doppiamente penalizzato solo perché stritolato nelle mire politiche di plutocrati senza scrupoli.
Li rivedo tutti, come quando ero un ragazzino, silenziosi sotto il palchetto di Piazza Commercio, oggi come allora, speranzosi che qualcosa arrivasse dall’alto a modificare le loro vite in questa arida terra! “Le idee non cascano dal cielo”, scriveva un grande Napoletano come Don Antonio Labriola.
Il viaggio, anche se piacevole mi ha stancato un po’, costringendomi a pensieri strani.Gli esseri umani pensano molto e molto velocemente; sono in grado di avere più di mille pensieri in un unico giorno.
Spesso sono utili, razionali e sensati, altre volte al contrario possono essere singolari, disfunzionali e irrazionali, insorgono rapidamente, uno dietro l’altro molto rapidamente, escono dal nostro controllo e ci spaventano.
Si può anche immaginare che questi incontrollabili pensierisiano un ospite inatteso e misterioso. Mettono la persona in soggezione: cosa vorrà da me quest’ospite? Sarò all’altezza? Le cose migliori nella vita vengono solo da ciò che non controlliamo, che ci sorprendono, che sovvertono i nostri piani. Forse quell’emozione, se non la si combatte, se le è permesso "di sentirsi a suo agio dentro la propria persona", svolgerà la sua funzione: produrrà cioè altri stati della mente, porterà nuove emozioni, intuizioni, idee, ottime soluzioni. Sono certo che al mio risveglio sarò ragionevole. Me lo auspico.
Gigino A Pellegrini & G elTarik