Anticipiamo che si tratta di una provocazione forse difficile da capire e perfino difficile da accettare per coloro che la capiranno.
I geomorfologi ed in parte gli studiosi dell’ambiente( classicamente chiamati “ambientalisti”) temono che in Italia ci saranno terribili modifiche del territorio.
Una di queste, di cui si parla da tempo, invero, ma oggi in ancora di più, è il rischio di innalzamento del livello del mare , e soprattutto, dell’avanzamento del mare.
Recentemente i geomorfologi a Taranto hanno lanciato l’allarme, derivato da una attività di ricerca condotta negli ultimi tre anni lungo l'intera fascia costiera italiana, che segnala il rischio di un avanzamento della linea di battigia anche di 10 metri in un anno.
Ne ha parlato Giuseppe Mastronuzzi, geomorfologo dell'Università di Bari e coordinatore del gruppo di ricerca sulla morfodinamica costiera istituito dall'Associazione italiana di geografia fisica e geomorfologia (AIGeo).
"Abbiamo scelto la Puglia per la divulgazione degli studi e per l'Associazione italiana di geografia fisica e geomorfologia - precisa Gilberto Pambianchi, presidente nazionale dei geomorfologi italiani - perché è una regione che ha una costa bellissima, ma duramente colpita da vari fenomeni di dissesto idrogeologico. Consegniamo alla comunità italiana e a chi è preposto alla pianificazione delle opere uno strumento scientifico che contribuirà al miglioramento della qualità della vita di tutti, alla sicurezza delle persone e dell'ambiente naturale"
Addirittura tra qualche decennio comuni importanti come Cagliari, Catania, ma anche Taranto, la Versilia, la piana di Fondi e quella Pontina, non faranno più parte della mappa geografica del nostro Paese.
Amantea che ha conquistato la sua breve piana negli ultimi 400 anni potrebbe sparire totalmente.
Gradualmente, certo.
Negli anni sessanta chi ricorda le interruzioni della circolazione ferroviaria ad Acquicella?
Pochi, forse nessuno.
E chi ricorda che il rilavato è stato spostato verso monte?
Pochi, forse nessuno.
E chi fa caso al fatto che le nostre spiagge stanno letteralmente sparendo?
Eppure lo segnaliamo insistentemente.
La soluzione non sono le barriere!
Quelle barriere che un tempo permettevano il rinascimento a nord ma che creavano problemi a sud dove le spiagge sparivano
L’unica soluzione è stata, ed in qualche modo ancora è, il ripascimento artificiale visto che quello naturale è di fatto bloccato dall’abuso dei prelievi nei fiumi, dalle dighe realizzate negli alvei e dalle piogge scarse di questi ultimi decenni.
Avremo sempre meno spiagge e meno turismo balneare ( meno“bagnanti”) tanto più con il mare (fintamente) pulito.
Ma Amantea può salvarsi ed essere ( ridiventare) la antica perla del turismo cosentino.
Ma solo se muove verso il futuro prossimo con intelligenza.
Giuseppe Marchese