Siamo in piena emergenza causa Covid 19 e Domenico Pallara si è dimesso da Capo della Protezione Civile della Calabria. Pallara dopo aver partecipato alla trasmissione televisiva della RAI “report” è stato costretto a rassegnare le dimissioni. In quella trasmissione aveva rilasciato una intervista alquanto imbarazzante. Aveva affermato di non conoscere i ventilatori polmonari, utilizzati in questi giorni difficili e di emergenza negli ospedali. I Ventilatori sono indispensabili perché mantengono in vita le persone affette da Covid 19. Sono subito scoppiate delle polemiche e molti hanno chiesto le sue dimissioni dell’alto e prestigioso incarico, perché la Regione Calabria non potrebbe affrontare una emergenza sanitaria avendo la vertice della Protezione Civile una persona incompetente. E le dimissioni sono subito arrivate. E’ stato lui stesso ad annunciarle durante la trasmissione televisiva regionale “Articol 21” condotta da Lino Polimeni. Le dimissioni sono state subito accettate dal Governatore della Calabria On. Jole Santelli il quale ha già nominato il sostituto in via provvisoria, in attesa della nomina definitiva attraverso una procedura selettiva. Speriamo che sia una persona seria, competente, capace e che possa affrontare le difficoltà e una eventuale emergenza sanitaria che probabilmente si presenteranno fra non molto, come si sono presentate del resto in Nord Italia.
Pubblicato in
Primo Piano
Ci chiedevamo se fosse una “trupia” od un temporale. Ed ecco la risposta
Oggi la stampa qualificata parla di “bufera”. Ben peggio, quindi. E forse la bufera non è solo tuoni, fulmini, venti impetuosi, pioggia, grandine e financo neve, ma anche ,in senso figurato, uno sconvolgimento grave, denso di avvenimenti disastrosi, dopo i quali , ci si augura, torni a splendere il sole caldo che asciuga, riscalda e fa ritornare la vita.
Poi di spalla due avvisi. Il primo è che l’inchiesta della DIA”ha abbracciato gli anni compresi tra il 2010 ed il 2013”. Ma forse anche il 2008 ed il 2009.
Il secondo è che “gli investigatori stanno tirando le somme per decidere che eventualmente iscrivere nel registro degli indagati”.
Ma ecco in sintesi la storia
Giungono alla Procura di Paola esposti anonimi.
Viene accusato il Comandante dei Vigili Amerigo Spinelli.
Ma Spinelli , addirittura incarcerato, viene assolto.
Poi arrivano altre denunce, alcune anche firmate, nelle quali si chiede di indagare sui concorsi, sulla stabilizzazione di vigili, sugli incarichi alle cooperative sociali e sulle liquidazioni alle medesime
Poi per una qualche ragione ancora ignota le indagini sui fatti del comune di Amantea passano al Commissariato di pubblica sicurezza di Paola, diretto dal vicequestore aggiunto Raffaella Pugliese.
E la Digos comincia una lungo e defatigante indagine anche su altri fatti compresi i pagamenti, le strisce blu, , gli affidamenti di incarichi e consulenze , ed infine il voto di scambio “per la gestione di alcuni settori dell’Ente”.
La somma delle risultanze , peraltro ancora in itinere, indirizza la Digos verso la DIA e si ipotizza la associazione mafiosa.
“Insomma- riporta il “Garantista”, il quotidiano che “crea indipendenza”-, il cerchio si sta lentamente stringendo e la località nepetina rischia ,ancora una volta, di essere protagonista di una inchiesta giudiziaria.”
E poi conclude” Questa volta ,però, i nomi eccellenti degli indagati potrebbero essere quelli di politici e di dipendenti comunali” .
Ma forse quanto emerso non è tutto.
Forse c’è altro che ancora deve essere tirato fuori
Forse Amantea è una necropoli di violenze e nefandezze che aspettano solo di essere tirate fuori dall’ombra che li avvolge dopo che i “commedianti” hanno spento la luce.
Ma forse bisognerebbe dire “tragedianti”.
Pubblicato in
Comunicati - Sport - Giudiziaria