
Amantea. Martedì 18 dicembre 2012 gli zampognari di Acquaformosa si sono fermati ad Amantea ed hanno fatto visita all'Antica farmacia Morelli dove il dott. Alessandro li ha accolti insieme ai suoi collaboratori ed a tutti noi clienti.
“Senza ombra di dubbio, uno degli aspetti più caratteristici del folklore della Calabria è lo zampognaro. Sì, proprio lo zampognaro, quello che, cappellaccio e mantello, va girando col suo fedele strumento ad augurare buon Natale in cambio di una modesta offerta.
Da secoli ormai, con l’approssimarsi del Natale, gli zampognari di Acquaformosa, Altomonte, Laino Borgo ed altri paesi del Pollino sparsi qua e là, lasciano i loro paeselli e si recano a portare il messaggio musicale della natività in tutta la Provincia. Alcuni sono grandi interpreti con la zampogna e la ciaramella riescono a far cose incredibili, virtuosismi degni di grandi palcoscenici gente che costantemente, per tutto l'anno, vive tutt'uno con lo strumento; moltissimi altri invece, ripulite le vecchie pive, ripassate le facili note di "Tu scendi dalle stelle" e rispolverati i costumi caratteristici, partono per questa migrazione periodica che spesso dà frutti economici rilevanti.
Così in questo periodo vediamo zampognari ovunque nelle grandi città come nei piccoli centri. Essi sono molto più numerosi di quanto si creda, e, senza ombra di smentita, un buon 30% della totalità dei suonatori sono calabresi.
La zampogna, infatti, è uno strumento che, sparito ormai da anni nel nord Italia, viene costruito ancora in pochi piccoli paesi del centro e del meridione della penisola.
Per tornare allo zampognaro, chiariamo però che i suonatori calabresi non sono persone che, approfittando delle feste e della propria dimestichezza con la zampogna, si danno a facili guadagni. Lo zampognaro passa tutte le feste di fine anno lontano da casa, mentre gli altri sono in famiglia con i propri cari. Non di rado lavora la notte di Natale, al freddo, mentre gli altri si scambiano gli auguri tra parenti in mezzo a panettoni e spumanti, magari vicino al camino. Lo zampognaro si sacrifica quindi e la sua figura, negli ultimi tempi spesso screditata, va invece rivalutata perché ha un peso ed un suo ruolo. E' lui che ci fa rivivere l'autentico Natale della tradizione, che altrimenti non avrebbe il medesimo sapore, ed è la zampogna che da sola ci fa provare certe sensazioni che altrimenti non percepiremmo più.
Sono divenuti, zampogna e zampognaro, l'immagine stessa del Natale, così come l'albero o il presepe, e se tale tradizione continua molto si deve ai musici della Calabria che, a dispetto dei tempi che mutano, continuano a ricalcare antichi itinerari, che furono del loro padri e dei loro nonni, per andare ad annunciare la natività “ Franco Francescano