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Si è svolto ieri pomeriggio presso la sale consiliare del Comune di Amantea, e per volere dell’amministrazione, premiazione ai due noti barbieri amanteani.

In tempi di precarietà della occupazione la storia di Michele e Nicola Guido , barbieri del “Salone Centrale”, appare fortemente atipica , quasi assurda.

Stiamo parlando di una attività che Michele( il più anziano dei due fratelli) inizia nel lontano 1958.
Una azienda familiare quasi subito integrata dal fratello Nicola.

Una attività durata ben 54 anni, fino all’atteso pensionamento nel 2012.

Una vita dedicata al lavoro, senza quasi mai un giorno di assenza dalla piccola bottega dove giorno dopo giorno incontra i suoi clienti e li vede crescere da bambini a ragazzi e poi uomini.


E tanti i riconoscimenti . Dal “Premio Italia”, all’”Accademia internazionale per le scienze economiche e sociali”, all’”Oscar alla Professionalità”, all’” Ercole d’oro” alla “ Medaglia al merito professionale europeo”, e tanti ma tanti altri piccoli e grandi riconoscimenti.
Riconoscimenti alla professionalità ed alla simpatia sono invece quelli che per anni gli hanno riservato gli amanteani, che per anni hanno varcato la soglia del “Salone Centrale”.  


Da qui l’orgoglio di artigiani DOC ed infine la assegnazione da parte della Confartigianato de “ Il Maestro artigiano” e la proposta di nomina di “Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana” del gennaio 2010.


A coronare la lunga onorata attività anche l’attestato di merito rilasciato dal comune di Amantea e la cerimonia di oggi 23 ottobre nella sala consiliare e durante la quale Michele commosso ha ringraziato tutti , dal Signore all’ex sindaco Tonnara, al sindaco f.f. Vadacchino , a tutti i presenti.



GALLERIA FOTOGRAFICA DELLA PREMIAZIONE

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E’ stato appena pubblicato il rapporto Svimez 2012 e se ne è fatto un gran parlare su tutta la stampa italiana ed anche su quella regionale calabrese.

Doveroso da parte nostra trattarne e lo abbiamo fatto con un articolo appena pubblicato dal titolo emblematico “ Grazie Loiero, grazie Scopelliti: avete ucciso la Calabria e gran parte dei calabresi” riportando i dati più emblematici e significati della nostra regione.

La nostra attenzione è stata attratta da una popolazione autoctona che diminuisce mentre aumenta la popolazione di migranti residenti.

Qualche dato:

-negli ultimi 20 anni sono emigrati dal SUD 2,7 milioni di persone

-nel 2011 si sono trasferiti dal mezzogiorno per il centro nord circa 114.000 abitanti 8 ( dalla Campania 36.400, dalla Sicilia 23.900, dalla Puglia 19.900, dalla Calabria 14.200).

-in direzione opposta da nord a sud rientrano 61.00 persone ( Campania 16.00, Sicilia 15.00, Puglia 10.000).

Nel 2011 dal sud per il nord di quelli emigrati per lavorare il 25% era laureato ( raddoppiato in 10 anni) ed il 39% era diplomato. In sostanza solo il 36 % aveva il titolo di studio minimo!

I luoghi di emigrazione sono nell’ordine di grandezza di arrivi Roma, Milano, Bologna, Parma, Firenze, Modena, Reggio Emilia e Bergamo.

Poi la scoperta della fortissima emigrazione di laureati .

Dal 2002 al 2011 i meridionali laureati emigrati per l’estero sono stati 20.000.

Sempre dal 2002 al 2011 dal sud sono emigrati verso il nord il 5% dei laureati meridionali, dalla Calabria ( Dinami, Mandatoriccio, Cariati, Chiaravalle, Girifalco, Bisignano, AMANTEA, Soriano e Corigliano Calabro), dalla Sicilia(Ravanusa e Caltagirone), dalla Campania ( Futani e Lauro), dalla Puglia( Stigliano).

Un ennesimo record in negativo per Amantea che manda i suoi laureati nel nord ed assume i laureati di altri comuni!

Ed oggi emigrano soltanto giovani!

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Ha chiesto disperatamente aiuto la palma di Via Dogana mentre il cancro del Punteruolo Rosso senza metastasi la invadeva distruggendola foglia dopo foglia, asciugandone la linfa vitale ed ingiallendola.

Intanto, mentre si assiste inermi a questa eutanasia senza che qualcuno se ne assumi l’onere, come se questa pianta fosse figlia di nessuno, come se nessuno la avesse piantata( e forse è così!), il Punteruolo semina i suoi bozzoli e fra poco le crisalidi usciranno all’aria per correre vicino o lontano a fare un’altra vittima

Già, perché è chiaro che non curare la palma di Via Dogana, significa agevolare la uccisione di tante altre palme del territorio.

Non solo, ma la responsabilità del comune di Amantea non sembra limitarsi a garantire la morte della palma pubblica, ma anche quella di non indurre la cura, o se necessario il taglio, senza pericoli di diffusione del Punteruolo Rosso.

Insomma si tratterebbe di una garanzia alla diffusione del Punteruolo così da cambiare lo stesso panorama della città.

Ricordate la distruzione dei bellissimi pini marittimi che arricchivano e costituivano il panorama di Amantea? Nessuno se ne curò! Ed il panorama della città venne a cambiare! In peggio ovviamente.

Ora proviamo, provate , ad immaginare la nostra città senza le palme, elementi storici del nostro panorama.

Questa volta non resteremo indifferenti.

Questa volta denunciamo pubblicamente questo silenzio.

E che serve ci chiediamo potare le palme del lungomare, gli aranci amari di via Margherita per apparire più accoglienti in occasione della Fiera di Ottobre?

Quante palme saranno ancora vive per la prossima Fiera 2014?

Prendiamo atto della ordinanza n 152 del 12 ottobre 2013, pubblicata il 14 successivo con la quale si ordina a tutti i cittadini proprietari di palme infette dal Punteruolo Rosso di darne comunicazione al Servizio Fitosanitario regionale e di adottare a propria cura e spese le misure necessarie( preventive, di risanamento, abbattimento e distruzione

Prescritte dal Piano di Azione regionale per l’eliminazione ed il contenimento del punteruolo della palma.

Quello che appare incredibile, potremmo dire risibile, è che si vieti di depositare le piante abbattute e le loro parti nei cassonetti della spazzatura, nei cestini o presso il centro di raccolta.

Osserviamo che praticamente chiunque potrebbe gettare le parti infette della palme malate in ogni altra parte del territorio comunale!!

Possibile che nessuno spieghi al comune che occorre imporre l’affidamento delle parti di pianta malata ad aziende specializzate che devono certificarne la avvenuta distruzione con le modalità di legge?

E

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