La trasmissione Rai Tre “Chi lo ha visto” del 29 maggio scorso ha divulgato una lettera anonima arrivata in Redazione dalla Calabria nella quale si segnalava che in una chiesa di un piccolissimo paese della Locride, Placanica, si trova il corpo di un bimbo murato nel sottotetto.
La notizia divulgata ha fatto molto scalpore e ha rotto la tranquillità di questo antico borgo, che noi conosciamo molto bene, perché qui opera un personaggio conosciutissimo ed anche molto seguito che è Fratel Cosimo, il mistico dello Scoglio.
La lettera, come abbiamo detto, non è firmata, scritta a penna con inchiostro nero con lettere tutte maiuscole, evidentemente per non farsi riconoscere, ha informato la Redazione della Trasmissione che il corpo di un bambino è stato murato in un sottotetto di una chiesa di Placanica e precisamente nella Cappella dell’Addolorata.
Ma perché l’estensore della lettera non si è firmato?
Se il caso fosse vero avremmo potuto saperne di più e le autorità religiose e i carabinieri avrebbero potuto svolgere le indagini con precisione e il piccolo paese sarebbe ritornato nella pace e nella tranquillità. Invece, così, tutti ne parlano e tutti non sanno cosa fare.
Il Vescovo di Locri, informato, ha fatto subito sapere che andrà fino in fondo per vedere se c’è davvero qualcuno sepolto all’insaputa delle autorità religiose sepolto nella chiesa di Placanica.
Una troupe della trasmissione “Chi lo ha visto” si è recata finanche a Placanica e una giornalista ha parlato con gli abitanti del paese e pure col parroco Don Bruno il quale ha affermato che effettivamente i Carabinieri stanno seguendo il caso e che circa una decina di mesi fa c’è stata una indagine, però non hanno trovato nulla.
Lui non ha saputo dire niente di più.
L’inviata giornalista con la sua troupe ha visitato la Cappella dell’Addolorata ed effettivamente ha trovato che la porta segnalata nella lettera anonima non esiste più perché è stata murata.
Ora le indagini proseguono a pieno ritmo, si dovrà abbattere la porta murata e vedere cosa si nasconde dietro quella porta.
Il Vescovo, Mons. Francesco Olivo, Vescovo della Diocesi Locri- Gerace, invita tutti ad evitare facili allarmismi su un evento che si è svolto presumibilmente più di trenta anni fa e di cui ora si viene a conoscenza in modo anonimo e frammentario.