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Redazione TirrenoNews

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La vicenda è nota ed ha avuto un’eco nazionale.

Eppure tutto è nato dalla felice intuizione del luogotenente Antonio Nappi, comandante del gruppo radiomobile della compagnia di Paola.

Questi transitando sulla Statale 18 sulla sua auto notava che gli automezzi che lo precedevano rallentavano improvvisamente per il timore che gli automobilisti avevano dell’autovelox posizionato in una macchina non d’istituto a bordo strada.

Ed è da lì che è nata la felice indagine penale che ha portato al sequestro di più di 5 mila verbali, di sette autovelox e altrettante autovetture che venivano utilizzate per i rilevamenti elettronici, nonché di numerosa documentazione, come alcune delibere consiliari con le quali i comuni interessati avevano dato in gestione il servizio.

Sono nove le persone al tempo accusate in concorso di truffa e abuso d'ufficio: Francesco Emiliano Lio (46 anni), di Rende; Sergio Chiappetta (57) di San Fili; Gianfranco Chiappetta (55) di San Fili; Francesco Egidio Magnone (55) di Belmonte Calabro; Francesco Scilinguo (56) di Longobardi; Rocco Chilelli (57) di Longobardi; Vincenzo Aloise (44) di Fiumefreddo Bruzio; Carmine Petrungaro (63) di Fiumefreddo Bruzio; Settimia Storace (43), di Paola.

Lio venne indagato dai carabinieri in quanto proprietario dell’impresa Speed Control, concessionaria del servizio pubblico di rilevazione della velocità, che secondo l’accusa non sarebbero state eseguite con l’uso di segnalazioni preventive e ben visibili occultando o non mettendo bene in vista le macchinette; installando gli autovelox su vetture private anziché su auto della polizia municipale.

La indagine diede luogo alla ben nota sentenza del Tribunale di Cosenza (del 7/5/08) con la conseguente pronunciazione della Corte di Cassazione (sentenza n. 11131/2009) secondo la quale nascondere le apparecchiature di rilevamento della velocità integra la fattispecie del reato di truffa contro gli automobilisti.

Ora al via il troncone del processo . Il luogotenente Antonio Nappi è stato sentito dal giudice.

Molta la attesa nelle comunità per i riflessi che il processo ha per le migliaia di contravvenzioni elevate ed illegittime.

Pizzo calabro: dai fondali oltre 100 kg di eternit

Giovedì, 31 Gennaio 2013 21:35 Pubblicato in Reggio Calabria

Oltre duemila metri quadrati di fondali marini antistanti la costa di Pizzo sono stati bonificati dal personale della Capitaneria di porto e dai sommozzatori provenienti da Messina.

Traduzione : è stato bonificato uno spazio di 40 x 50 metri, o se volete 20 x 100.

I sub della Guardia Costiera hanno prelevato dai fondali oltre cento chili di eternit che sono stati successivamente depositati in contenitori speciali per il successivo smaltimento.

Traduzione : cento kg di amianto è praticamente un tetto di una casa. Insomma qualcuno ha tolto i fogli di amianto di una casa vicino al mare. Li ha messo su una barca e li ha scaricato a mare dove sono meno avvertibili che a terra!

Al termine dell'operazione è stata depositata una informativa alla Procura di Vibo Valentia. “Si tratta di un'attività ambientale di sicuro successo", ha commentato il comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, Paolo Marzio.

Traduzione: In Italia le forze dell’ordine trovano ogni giorno tantissimo amianto abbandonato sul territorio talvolta senza farsene vanto

"Quando le istituzioni si uniscono - ha aggiunto - per contrastare le illegalità, riescono, come in questo caso, a raggiungere i risultati sperati. Bonificato, grazie a queste operazioni nelle quali sono stati rinvenuti e recuperati altri rifiuti di tipo solido urbano, un tratto di fondale marino che proprio perché vicino a costa, poteva essere pericoloso per la balneazione". "Continueremo ad operare sull'intero Compartimento Marittimo di Vibo Valentia Marina - ha concluso il comandante Marzio - per verificare, accertare e reprimere eventuali inquinamenti dell'eco-sistema marino".

Traduzione : si tratta di una normalissima azione di tutela dell’ambiente. Vanto, forse, sarebbe stato evitare che l’amianto fosse scaricato nell’ambiente. Vanto, forse, sarebbe stato trovare il vero responsabile e farlo condannare. Qui c’è qualcuno che ora ride perché non è stato sanzionato e non ha speso una lire per lo smaltimento; ride perché siamo noi che ora paghiamo i costi di smaltimento. Un po’ di modestia non guasta!

Aspetteremo fino alle 14 di venerdì 1 febbraio : se anche a quella data il Presidente del Consiglio Regionale, on. Francesco Talarico , non avrà convocato il Consiglio regionale, tre settimane dopo il 13 gennaio , per l’approvazione della legge sul precariato riprenderemo la nostra lotta, questa volta senza sosta e a tempo indeterminato. Crediamo che il parere di un comitato giuridico non debba conoscere tempi biblici. Non abbiamo voluto fare interviste televisive per non generare nell’opinione pubblica il sospetto che fossimo, in piena campagna elettorale, soggetti politici .

Ricordiamo ancora una volta che 1.032 lavoratori non dirigenziali delle Asp sono a forte rischio , in assenza della legge, atteso che il prossimo mese di luglio la Corte Costituzionale deciderà riguardo all’impugnativa operata dal Governo nei confronti della Regione Sardegna sui requisiti temporali della legge 296/06.

Non vorremmo che passasse il messaggio che siccome cinque consiglieri regionali su 50 sono candidati in posizione eleggibile per questo l’Assemblea venga paralizzata . Cosi facendo si darebbe l’immagine di un’istituzione che è subordinata alle logiche di partito. Agli onorevoli Lorenzo Cesa e Francesco Talarico , che ci hanno onorato della loro attenzione, ricordiamo ancora una volta che la nostra sorte è nelle loro mani : lo ricordiamo anche al sen Gino Trematerra, segretario regionale dell’Udc., mentre noi lo sappiamo bene …..”

Intanto:

  1. 1)Mario Marino, segretario regionale della Cisl Medici, dice:

A) Auspichiamo la convocazione del Consiglio regionale ad horas per l’approvazione della legge sul precariato

B) Abbiamo apprezzato la disponibilita’ espressa ancora una volta dal presidente Talarico

C) Abbiamo apprezzato il gesto di responsabilita’ dei Cobas che hanno sospeso fino al primo febbraio lo sciopero della fame e ogni iniziativa di lotta

  1. 2)Tonino Gentile (Pdl) dice: ''Chiedo ufficialmente e formalmente al Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Francesco Talarico, di convocare al più presto il Consiglio Regionale e di definire l'iter del progetto di legge 399/9, giacente in Assemblea: e' un obbligo che abbiamo come classe politica dinanzi alle richieste e alle sofferenze di centinaia di lavoratori calabresi che temono di poter essere privati del diritto alla stabilizzazione''.
  2. 3)Katia Stancato, numero tre al Senato nella lista Udc-Monti-Fli.dice che "La protesta dei Cobas e dei sindacati di base Confsal , appoggiata anche dalla Uil e dalla Cisl, per l'approvazione della legge sul precariato non ci trova insensibili”
  3. 4)E di nuovo Tonino Gentile (Pdl) dice “Stamattina ho richiesto, ancora una volta, al presidente Talarico la convocazione del Consiglio regionale per l’approvazione del disegno di legge di razionalizzazione sul precariato non dirigenziale: voglio pubblicizzarlo non per avocarmi meriti, né per chiedere voti a nessuno, ma solo per insistere sulla necessità di un provvedimento che non può essere differito”.

Difficile capire se le elezioni politiche prossime saranno sufficienti a far passare la legge sui precari senza che essa appaia come sorretta da interessi politici.

 

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