Si fa strada a grandi passi l’ipotesi di bancarotta fraudolenta per tutte le manovre messe in atto negli anni nella clinica Tricarico di Belvedere Marittimo.
Del resto, non serviva un profeta per arrivare alle conclusioni cui sta arrivando in queste ore la procura di Paola, dopo avere effettuato perquisizioni a largo raggio, che si sono spinte fino agli uffici della Regione e dell’Asp di Cosenza.
A pochi giorni dal Decreto n. 26/2018 del 27 giugno 2018 emesso dal Presidente del Tribunale di Paola con cui si richiamavano gli ordini professionali a portare a conoscenza dei propri iscritti il rispetto di quanto dettato dal D.Lvo 18 maggio 2018 per le incompatibilità degli amministratori giudiziari, dei curatori fallimentari, dei commissari e dei loro coaudiatori, dal 25 giugno 2018 tenuti ad astenersi dall’accettare e svolgere tali ruoli in caso di incompatibilità per rapporti di parentela, affinità, convivenza e comunque, anche soltanto di assidua frequentazione con qualunque magistrato risulti addetto all’ufficio giudiziario al quale appartiene lo stesso magistrato che conferisce l’incarico, era arrivata anche la prevista ed inevitabile dichiarazione di fallimento dell’Istituto Ninetta Rosano della quale abbiamo avuto conoscenza tramite articoli di stampa su quotidiani locali.
Nello specifico della nuove norme antimafia ci eravamo interessati ed avevamo spiegato ai nostri lettori la portata delle modifiche, proprio scrivendo della clinica Tricarico e delle evidenti incompatibilità del dott. Fernando Caldiero, nominato inizialmente unico commissario giudiziario del concordato dell’Istituto Ninetta Rosano srl, e successivamente affiancato dall’avv. Pasquale Di Martino.
Adesso accade che tra i due curatori fallimentari nominati a seguito della dichiarazione di fallimento, appare proprio l’avv. Di Martino il quale, libero da amicizie e da frequentazioni non consentite sul territorio, potrà finalmente verificare e far emergere le cause di incompatibilità che hanno caratterizzato l’era Caldiero là dove, persino nell’elenco dei creditori presentato al Tribunale di Paola quale commissario giudiziale nel concordato preventivo n. 4/2016, lo stesso professionista ha indicato somme dovute ad un Istituto Bancario con il quale la società Istituto Ninetta Rosano è in causa ed è difesa dal fratello di Fernando Caldiero, l’avv. Vito Caldiero, per come si potrà rilevare dagli atti giacenti presso il Tribunale di Paola.
Ora però anche questo emergerà con certezza assoluta e proprio per il ruolo ed i poteri che la legge demanda al curatore fallimentare che, nel verificare personalmente i debiti della società fallita, dovrà tenere conto delle richieste dei vari creditori e di chi ha difeso e rappresentato, e forse continua a difendere e rappresentare, la società fallita.
La speranza è che da una situazione di evidente “sporcizia morale” e da una dichiarazione di fallimento, si possa risalire la china e ritrovare il cammino della buona sanità che la struttura Tricarico è riuscita a garantire sul territorio grazie alla professionalità dei dipendenti che lavorano in quella clinica, non certamente di chi, in quella clinica, pur risultando a libro paga ed incassando mensilmente uno stipendio, non ha mai lavorato.
Certamente i “liberi” curatori fallimentari, sapranno far emergere tali assurde situazioni che hanno in parte causato continui sprechi di denaro a danno di chi, invece, in clinica si è sempre recato con puntualità e dedizione ed è stato offeso nella propria dignità, assistendo in totale silenzio a gente che veniva negli anni ingiustamente ed impropriamente pagata.
Queste situazioni erano state sempre ben note al dott. Fernando Caldiero che, dal canto suo, per come si è visto, è arrivato persino ad accettare l’incarico di commissario giudiziale di una società alla quale ha sempre rivolto le sue preziose consulenze, fatte di operazioni finanziarie che alla lunga hanno determinato indebitamenti sino ad causarne il fallimento.
A vedere lo studio del professionista Fernando Caldiero negli anni in cui al Tribunale di Paola c’era un giudice di nome Maria Luisa Arienzo, nessuno avrebbe scommesso che si sarebbero scoperchiate tante pentole.
Evidentemente le alte temperature ed il delirio di onnipotenza che hanno caratterizzato la scalata di Fernando Caldiero, hanno trovato uno stop non preventivato scrivendo la parola fine a quei periodi “favolosi” in cui lo studio commerciale appariva come un ufficio distaccato del Tribunale per quantità delle procedure affidate proprio dal Giudice Arienzo.
Basta sfogliare qualche quotidiano degli anni passati per restare a dir poco attoniti di fronte agli annunci delle procedure che in un solo giorno si sono tenute in Via Pirrino di Cetraro Marina.
VENDITE QUALE PROFESSIONISTA DELEGATO DALLO STESSO GIUDICE
In data 16 giugno 2008 : Procedure : n. 114/85 ore 9,30 – n. 281/97 ore 11,00 – n. 261/89 ore 12,00 – n. 280/89 ore 15,30 – n. 192/89 ore 17,30 – n. 297/94 ore 18,30
In data 23 marzo 2009 : Procedure : n. 168/94 ore 9,30 – n. 23/96 ore 10,30 – n. 173/95 ore 11,30 – n. 104/99 ore 12,30 – n. 224/91 ore 15,30 – n. 112/95 ore 16,30 – n. 22/99 ore 17,30 – n. 15/99 ore 19,00
… e tante altre vendite in tante altre date diverse a sigillare una leadership colpevolmente incontrastata da colleghi commercialisti, avvocati, notai e da tanti altri giovani professionisti di cui tanto ci si è riempiti la bocca salvo poi lasciarli al proprio destino e che oggi, anche grazie ai fatti emersi nella vicenda della clinica Tricarico e dalle nuove norme antimafia dettate dal D.Lvo 18 maggio 2018, potranno finalmente vedersi garantiti e soddisfatti di poter svolgere determinati incarichi giudiziari.
Da Iacchite - 26 luglio 2018