Emira Ciodaro è medico. Opera in Paola dove svolge la sua azione politica ed in questa veste è presidente del Consiglio Comunale. Riveste anche la carica di componente della Commissione per le Pari Opportunità fra uomo e donna, nominata con decreto del presidente del Consiglio regionale calabro Talarico n. 20 del 16 settembre 2010
La vicenda della condanna prende le mosse nel 2005 ed è relativa alla morte di una neonata avvenuta nella clinica Tricarico di Belvedere Marittimo.
Secondo l’accusa la ginecologa Emira Ciodaro sarebbe stata contattata da un’infermiera che operava nella stessa clinica al fine di verificare le condizioni della paziente Aida Gullo, in procinto di dare alla luce una bambina.
Aida Gullo era una paziente della dottoressa Ciodaro.
L’ infermiera osservando i tracciati fetali si era resa conto che occorreva un intervento medico.
Pur non «non prestando alcun tipo di servizio presso la clinica Tricarico” come ricorda l’avvocata della Ciodaro Gino Perrotta, la dottoressa la mattina dopo si recava alla clinica Tricarico ma senza rilevare dai tracciati “problematiche così rilevanti”.
Ma la situazione si aggravò e la nascitura morì per ipossia ,strangolata dal cordone ombelicale.
Da qui la denuncia della Gullo alla competente procura della repubblica.
Il processo di primo grado si concluse con la condanna della Ciodaro ad un anno ed 8 mesi confermata anche in seconda istanza.
Per l’avvocato Perrotta ora occorre ricorrere in Cassazione.