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Riceviamo e pubblichiamo :

Ho scelto di accettare questa candidatura all’esito di una profonda e meditata riflessione. Ho dato la mia disponibilità avvertendo di non sentirmi solo, grazie ad un valido gruppo di persone che si impegnano e mi sostengono, mi pungolano e mi stimolano, e che continueranno a farlo anche qualora dovessi diventare sindaco, ma con l’imperativo condiviso di invertire rotta. Esiste una città e un comprensorio ricco di talenti, colpevolmente inespressi, talvolta emarginati, e tanto potenziale umano, che possa rendere fecondo l’impegno di agevolare buoni propositi e costruire valide speranze per le famiglie, per la comunità, per il territorio.

Accetto la candidatura con l’intenzione di imprimere una svolta alla politica locale, immaginando una forma di governo aperto al confronto, ai migliori contributi e alle migliori idee. Amantea e Campora San Giovanni possono esprimere, lavorando insieme, e nel reciproco riconoscimento delle rispettive peculiarità, quella forza utile al rilancio economico e produttivo dell’intero Basso Tirreno cosentino, e alla costruzione di un contesto attento ai temi del lavoro, dell’occupazione e alle problematiche di carattere sociale.

La fioritura del nostro territorio non può prescindere, dunque, da una svolta. Non può prescindere da una pratica politica e amministrativa attenta a ricercare e cogliere, con rinnovata competenza e sollecitudine, le opportunità e le risorse disponibili. In questa visione strategica, assume rilevanza l’attenzione ai bandi europei, nazionali e regionali, al fine di cogliere le offerte del quadro generale di sostegno, con l’obiettivo di stimolare l’economia, difendere la qualità della vita e rendere competitivo il nostro territorio.

Occorre rinvigorire lo spirito di comunanza tra Amantea e Campora San Giovanni, quello spirito e quella rinnovata volontà di fare fronte comune rispetto alle sfide del presente e del futuro, affinché la nostra comunità possa ambire ad una prospettiva migliore rispetto a quella che oggi drammaticamente “percepiamo”. In questo scenario risulta irrinunciabile assicurare risposte e sostegno, nei limiti del possibile, a chi attraversa momenti di difficoltà reale, anziani, famiglie, giovani. Abbiamo il gravoso ma imprescindibile compito di recuperare il senso della dignità legata all’appartenenza, e di stimolare la volontà del fare. Dobbiamo farci carico di un impegno chiaro circa la proposta di una classe politica che lavori a vantaggio della comunità e dei cittadini tutti, rompendo gli schemi spartitori del passato, ma con l’occhio attento al merito e alle competenze.

Immagino la politica come impegno personale, imperniato al buon senso e alla legalità, qualcosa a cui profondere lo stesso impegno che ho sinora riservato alla mia professione e alla cultura, nella convinzione che anch’essa rappresenti un’arma da utilizzare per far fronte all’oblio dell’identità e alla mortificazione delle coscienze. Da impiegare, ad esempio, per la valorizzazione della nostra storia, lavorando per tradurla finalmente in un formidabile punto di forza, facendo leva sull’orgoglio, sulle competenze, e sull’esistenza delle tante e trascurate, ancorché preziose, testimonianze e vestigia di un passato glorioso. Da impiegare anche sul centro storico della nostra antica e nobile città, orgoglioso custode di una storia plurimillenaria che attende solo di essere studiata, conosciuta, vissuta, amata, mostrata, offerta.

Inoltre, intendo attivare e trasmettere ai compagni di viaggio la mia sensibilità per le politiche legate alla tutela dell’ambiente. La raccolta differenziata, vera, organica ad un piano di riciclo e valorizzazione dei rifiuti, che coniughi salute collettiva, decoro ambientale ed opportunità lavorative; le nuove forme di energia, le nuove tecnologie, la tutela del verde, del decoro e della dignità urbana; la tutela del mare e dalle spiagge, delle campagne. Di tutto quello che, in sintesi, possa rappresentare elemento di ricchezza, che oggi più che mai s’impone di difendere e promuovere. Occorre, dunque, lavorare sulla qualità del contesto, con azioni congiunte e coordinate tra pubblico e privato, al fine di creare, ad esempio, un ambiente favorevole allo sviluppo del turismo, che non può crescere senza la giusta attenzione alla godibilità ambientale e all’identità del territorio. Non può crescere il turismo, e rischia invece l’agonia, se si continua a lasciare da soli i pur coraggiosi operatori del settore. Con questo spirito m’impegno a non produrre manifesti e materiale cartaceo inutile, invitando i futuri candidati a fare altrettanto, perché più di un voto vale il decoro dell’ambiente, per tutti, da subito e per sempre.

Sono queste, in breve, le idee di fondo che sorreggono i programmi da proporre durante la campagna elettorale, e che intenderò attuare con pragmatismo e concretezza qualora dovessi diventare Sindaco.

Concludo con un appello a tutti i cittadini, candidati e non, affinché la prossima campagna elettorale non diventi pretesto litigioso su fatti, fatterelli e chiacchiericcio di paese, ma divenga piuttosto momento di sano confronto democratico sui temi riguardanti il futuro della nostra comunità.

A tutti i candidati a Consigliere e a Sindaco, auguro una buona e serena campagna elettorale.

Pubblicato in Politica

Fissato per Lunedi pomeriggio, ore 18.30, presso la sede in via Elisabetta Noto n°64 l'incontro delle lista "La Nuova Primavera" con giornalisti ed mezzi di informazione web, nel corso del quale verrà comunicato UFFICIALMENTE il candidato a Sindaco per le amministrative del prossimo Maggio (Sergio Ruggiero secondo indiscrezioni).

In data di domani (lunedì 17 marzo) alle ore 18,30 presso la propria sede, sita in via E. Noto n. 64 ad Amantea, la Lista “La Nuova Primavera” incontrerà i giornalisti dei quotidiani e i responsabili dei siti web di Amantea.

Nel corso dell’incontro sarà comunicato il nome del candidato Sindaco della Lista “La Nuova Primavera” che parteciperà alle prossime consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio Comunale di Amantea, previste per il prossimo 25 maggio 2014.

Con la scelta del candidato Sindaco, prosegue speditamente il progetto politico-amministrativo della “Nuova Primavera” che dovrà costituire, per tutto il nostro comprensorio, un punto di svolta rispetto agli oramai superati modelli di amministrazione della cosa pubblica.

Si coglie l’occasione per ringraziare tutti i cittadini, e non sono pochi, che in questi giorni hanno mostrato grande attenzione al movimento civico “La Nuova Primavera” e, soprattutto, alla sua azione di ascolto delle esigenze della collettività, che continuerà incessantemente sino al momento del voto.    

Questo è il testo del comunicato pervenuto oggi da parte del portavoce della lista Gianfranco Suriano.

Figurarsi se potevamo aspettare fino a domani e lasciare che scattasse il totoscommesse sul nominativo del candidato Sindaco. Ma non siamo riusciti ad ottenere alcuna anticipazione sul nome.

Ma da indiscrezioni……il candidato a sindaco è nientemeno che SERGIO RUGGIERO

Una sorpresa, letteralmente una sorpresa, visto che Sergio Ruggiero è conosciuto come architetto e, soprattutto, come scrittore e non certamente come politico.

Non solo, ma Sergio Ruggiero è il fondatore de Lo Scaffale, il laboratorio culturale che si propone di accelerare la cultura amanteana partendo dalla conoscenza della storia locale e regionale, una associazione che si avvale di un gruppo di colti tra i quali Vincenzo Segreti, Roberto Musì, Peppe Marchese, Filippo Vairo, Gregorio Carratelli, Giuseppe Sconzatesta, eccetera, eccetera

Un uomo nuovo della politica locale che non ha nessuna responsabilità della grave situazione nella quale versa l’economia cittadina con una altissima disoccupazione, per non parlare della cultura cittadina.

Un uomo nuovo dal quale ripartire per avviare la città su un percorso di sviluppo positivo.

Un uomo nuovo che per il suo riconosciuto equilibrio potrebbe essere un elemento capace di attrarre coloro che sono stanchi di una politica fatta sempre dalle stesse facce e dagli stessi poteri.

Un uomo nuovo dalle mani pulitissime al punto da potersi vantare di non aver mai chiesto nulla al comune e dì non essere compromesso in alcun modo e con nessuno

Un uomo nuovo che potrebbe essere una valida alternativa a candidati che portano sulle proprie spalle la responsabilità di una Amantea che sta morendo

Un candidato che potrebbe anche essere il candidato di aggregazione delle forze politiche e degli uomini politici che vogliono con sincerità fare qualcosa per la città e non per se stessi e le proprie lobbys

Pubblicato in Politica

Vi presentiamo la magistrale recensione al nuovo libro di Vincenzo Segreti “Michelangelo Buonarroti e Galeazzo di Tarsia nel Rinascimento “, edito dalla Casa editrice The Writer, MI, 2013 presentato presso l’Hotel Mediterraneo di Amantea.

“ Presentare stasera il libro di Vincenzo Segreti, Michelangelo Buonarroti e Galeazzo di Tarsia, ultima sua fatica letteraria, è per me motivo di orgoglio e di compiacimento verso una persona colla quale, quasi quotidianamente, si è andata consolidando, per comuni interessi culturali, un’antica amicizia sorta sui banchi di scuola, quando lui maestro ed io allievo iniziammo, coadiuvati in questo da altri carissimi amici di eguale sensibilità, un percorso fatto di letture e di riflessioni condivise, sui più svariati temi affrontati. Posso dire che di grandissimo significato è stato l’aiuto che ne ho tratto da questa frequentazione non solo per la mia formazione quanto per la mia sicurezza nel gestire per esempio, testi storico-letterari che presentavano una certa difficoltà nel decrittarli dal punto di vista filogico-linguistico, soprattutto sul versante delle lingue classiche di cui Vincenzo è da considerarsi insuperato esegeta. Ha fatto poi da sponsor al mio primo timido debutto di storico “in erba” fino ad accompagnarmi in lavori più strutturati ed organici. Ed è anche per questo, motivo d’orgoglio, come dicevo, sottolineare quanta partecipazione intendo attestargli davanti a questa sua nuova opera che vede come protagonisti due figure assai complesse nel panorama letterario del Rinascimento italiano pur con le molte differenze che i due si portano dietro.

Ma a spiegare tutto questo ci penseranno, dopo di me, gli amici Vincenzo Napolillo e Gaetano Marchese, i quali, con le loro affilate analisi, ci diranno dei due e dell’autore. Io in verità ho visto crescere il libro, ne ho seguito in qualche modo la gestazione e qualche volta sono stato anche interlocutore dell’autore che, piegato, per così dire, sui testi da interpretare, veniva poi preparando le tessere del suo mosaico, sempre più pieno di chiose e di interpolazioni.

A me non resta che fare una breve sintesi delle origini del libro in esame e della sua stesura, materialmente affidata alla valentìa, nel campo della scrittura informatica e digitale, di Franco Veltri che alla fine ha fatto il prodotto.

La cosa nella mente di Segreti era nata dalla preparazione di un breve saggio su Michelangelo, sollecitato in questo da alcuni amici cosentini quando nell’ottobre del 2012 furono indette giornate michelangiolesche a Cosenza. In una nota di cronaca giornalistica locale l’evento veniva così salutato: “Un grande successo, quello di oggi, di eloquenza e bellezza. Michelangelo, dunque, è servito da meravigliosa liaison per raccontare la storia e l’identità di un popolo, di una città, di un sentire. Cosenza come teatro di un Rinascimento che è spesso sconosciuto ai più, con la sua storica Accademia, con uomini che sono ricordati in un epitaffio eterno tra i grandi di ogni tempo, da Aulo Parrasio a Bernardino Telesio, dal vescovo Martirano che partecipò al Concilio di Trento all’astronomo Giovan Battista Amici, da Lucrezia della Valle a Sertorio Quattromani in un abbraccio incommensurabile tra le arti, letteratura, scienza, poesia e naturalmente bellezza. Michelangelo avvalora quindi l’importanza di Cosenza come la piccola Atene che può annoverare un patrimonio intellettuale, artistico e architettonico di strepitosa forza concettuale.” [Redazione - 30 ottobre 2012 (www.cittametropolitana.it)]. Poi era seguita la lectio magistralis del critico d’arte e scrittore Gianfranco Labrosciano.

Poiché come si dice, da cosa nasce cosa, la ricerca fu ampliata e quando Segreti cominciò ad appassionarsi sempre più alla questione, scoprì che alcune poesie d’amore di Michelangelo per la poetessa Vittoria Colonna facevano il paio per la stessa poetessa con quelle scritte da Galeazzo di Tarsia, barone belmontese del Regno di Napoli. A quel punto la ricerca prese la direzione di qualcosa che avesse un maggiore respiro e una più vasta prospettiva di ricerca e di indagine.

Ecco, il libro è tutto qui, con due sezioni: la prima contenente la storia della personalità, dell’arte e della poesia di Michelangelo nel contesto del Rinascimento italiano, la seconda quella del belmontese nel contesto della Calabria del cinquecento.

I due personaggi sono analizzati fin nelle loro più intime fibre; dalle loro opere di pittore, scultore ma soprattutto di poeta, per Michelangelo, di poeta per il di Tarsia, prorompe una realtà umana di grande forza. Non per stabilire un facile schematismo ma, giusto per fissare due destini, ci troviamo di fronte come ad un diorama che li abbraccia in un unico sguardo: da una parte l’umore mercuriale dell’uomo, per dirla con un noto critico letterario, e la poesia intesa come via verso una salvezza ultraterrena del toscano, dall’altra il “furor eroticus” del calabrese, con la sua doppia personalità di delicato poeta d’amore, ma feudatario tirannico e banditesco.

Si tratta di un lavoro di grande impegno critico-filologico, fitto di note e di acute notazioni critiche che spaziano anche nel campo della storia dell’arte e della filosofia, sorretto poi da una scrittura di linearità e scorrevolezza, oserei dire, classiche. Anche un apparato iconografico che inframmezza il testo, risulta puntuale e attentamente adeguato.

Questo libro, che si colloca nella ricca bibliografia dell’autore, tra i più penetranti per correttezza formale ed esegesi critica per quanto riguarda opere di poesia come quelle prese in esame, giunge buon ultimo ad arricchire una già folta messe di studi su autori che, solitamente vengono trascurati, cioè poco studiati, specie nei programmi scolastici dei licei e fors’anche delle università.

Gennaio 2014 Roberto Musì

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La Società Dante Alighieri, comitato di Crotone, guidato dall’ottima Anna Cantàfora ha aperto l’anno culturale 2014 con la presentazione del romanzo “Nel segno del cuore” dell’amanteano Sergio Ruggiero (Mannarino Editore – Brescia).

Il romanzo, già finalista alla III edizione del Premio Nazionale “Un libro amico per l’inverno” (cerimonia di premiazione aprile 2014), è attualmente in selezione al “Concorso letterario internazionale città di Massa”.

Il romanzo interpreta liberamente le vicende legate al rapporto amoroso tra Anna Carratelli, badessa del convento di santa Chiara, e il medico Nicola Guercio, vicenda “scandalosa” degli anni ’30 del ‘700 amanteano di cui sono rimaste tracce in numerose carte giudiziarie e in un misterioso epistolario.

Un amore scandaloso, due eventi miracolosi, due tragiche vendette e la comparsa di un segno misterioso che sembra collegare tutto. Sospetto, scandalo, terrore, mistero, passione, fervore religioso, dispute teologiche e l’ombra del demonio che fa da contrappunto alla comparsa del segno dell’amore: il cuore. Un complicato enigma che mette a dura prova il coraggio e il fiuto dell’investigatore.

La Società Dante Alighieri, con sede a Roma, è stata fondata nel 1889 da un gruppo di intellettuali guidati da Giosuè Carducci. Ha lo scopo di «tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando l’amore e il culto per la civiltà italiana». I Comitati sparsi nel mondo sono 423, diffusi in sessanta Stati, e curano l’attività di circa 8.698 corsi di lingua e cultura italiane. La “Dante Alighieri” assicura la presenza del libro italiano con 300 biblioteche disseminate in ogni parte del pianeta.

Il comitato di Crotone, particolarmente attivo nella valorizzazione delle espressioni culturali rilevanti nell’ambito regionale, ha voluto il romanzo amanteano per la cerimonia di apertura dell’anno culturale 2014, apprezzandone sia la qualità narrativa che la valenza in termini di rappresentazione storico-sociale.

Città di Rende Evento patrocinato dall’UNESCO

Rosa finalisti (tra circa 700 partecipanti) della 3° edizione 2013-2014

1. All’ombra del gigante di Gianna Botti (Altro Mondo Editore) - ROMA

2. L’ultima carezza di Vincenzo di Rita Fiordalisi (Editoriale progetto 2000) - COSENZA

3. Mina, la fatina del lago di cristallo di Elisabetta Bagli (Edizioni Villaggio Ribelle) - MADRID

4. Sogno amaranto di Cinzia Cavallaro (Edizioni Joker) - MILANO

5. Memorie di un bancario di Vittorio Sartarelli (Montedit) - PALERMO

6. Odore di bimbo di Giovanna Albi (Robin Edizioni) - TERAMO

7. L’incrocio di Anna Cibotti - (YouCanPrint) - RAVENNA

8. Le radici del dopo di Benito Patitucci ( Luigi Pellegrini Editore) - COSENZA

9. Il problema di Ivana di Ciro Pinto (Edizioni Draw Up) - NAPOLI

10.Il peso del silenzio “Viaggio nella memoria” di Vittorio Cimino (Edizioni Era Nuova) - VITERBO

11.Nel segno del cuore di Sergio Ruggiero (Mannarino Editore) – AMANTEA

12.Il silenzio della neve di Giuseppe Filidoro (Osanna Edizioni) - PADOVA

13.Non smettere di scrivermi di Alessio Silo ( David and Matthaus) - FROSINONE

14.La Nina, Una Pinta e la Santa Maria di Cristiano Musina (Aletti Editore) - VENEZIA

15.Anche le galline posso volare… di Maria Pia Vido (Albatros) - VENEZIA

16.La carta strappata di Marco Bresciani (Edizioni Draw UP) - ROMA

17.La cucina arancione di Lorenzo Spurio (TraccePerLaMeta edizioni) - JESI

18.Nosside di Rocco Giuseppe Greco (Laraffa editore) - COSENZA

19.Yes,we call di Gabriele Fabiani (Periferia) - COSENZA

20.Il buio della mente,la luce nell’anima di Donato Di Capua (Kimerik) - POTENZA

21.Lavoratore per “caso” di Lucia Collo (David and Matthaus edizioni) – NOCERA INFERIORE

22.La Signora del pavone blu di Maria Concetta Preta (Youcanprint) – VIBO VALENTIA

23.Il Tunnel di Luisa Bolleri (Ibiskos Editrice Risolo) - PARMA

24.Lungo la strada di Roberta Lorusso (Edizioni Erranti) - BARI

25.Alea di Rolando Zucchini (Leone Editore) - FOLIGNO

26.Shoah in bianco e nero di Riccardo Abati (Leone Editore) - PADOVA

27.La vita è molto più di Marco Righetti (Leone Editore) - TREVISO

28.I vessilli del cielo di Elga Battaglini (Leone Editore) - LUCCA

29.Un calcio alla SLA - Marco Scelza : la mia storia di Gabriella Serravalle (ANANKE) - SENIGALLIA

30. Io e mio figlio…gioia e dolore (Senza via d’uscita) di Paola Pittalis (YouCanPrint) - ALBANO LAZ.

31.Ama e fai ciò che vuoi di Laura Corsi (Edizioni Creativa) - ROMA

32.La tua strada è la mia di Maria Bruno ( Albatros) - BARI

33.Il Sogno dei sogni di Raffaella Brignetti (Terre Sommerse) - ROMA

34.La libertà della vertigine di Alberto Vailati (Echos edizioni) - IVREA

35.…Dal suo terrazzo si vede il Monviso di Mario Chiabrera (ANANKE) - TORINO

36. La Forma, il Vuoto e il Buio di Igor Alessandro Cerri (Casa editrice Kimerik) - BUONOS AIRES

La cerimonia di premiazione si terrà il 23 aprile 2014, in occasione della Giornata Mondiale del libro e del Diritto d’Autore, presso la Sala Tokyo, Museo del Presente, Rende

Pubblicato in Crotone

C’era un tempo in cui Amantea era sicuramente se non la culla, una delle culle, della cultura sull’irraggiungibile tirreno cosentino. Era il tempo dei premi letterari “ Città di Amantea”, delle prime estemporanee di pittura, dei circoli culturali che proponevano perfino il teatro, dell’Arena Sicoli e della sua intensa rassegna del cinema estiva che mostrava il senso ed il valore nella nostra mediterraneità , il tempo dei salotti buoni nei quali la cultura veniva almeno conservata.

Era il tempo in cui la biblioteca di Amantea non solo esisteva ma veniva perfino frequentata a differenza di oggi che è sbrindellata, dilaniata e scomparsa.

Poi il declino. E’ questa l’ immagine della cultura che emerge da una prima lettura attuale.

Ma si avvertono i prodromi di una rinascita

Ci prova “Lo Scaffale” che è partito da poco e che sta provando semplicemente a riscoprire e riaggregare chi ama la cultura.

E lo fa aprendosi a nuovi amici che possono integrane le visioni interne agli obiettivi che man mano stanno emergendo al suo interno.

Auspice una serata di agosto ed il giardino di Gregorio Carratelli ecco la giornalista Adele Sammarro, felice new entry del laboratorio culturale voluto da Sergio Ruggiero in memoria del fratello Massimo.

Ma chi è Adele Sammarro?.

Ci sono almeno tre risposte.

La prima vera ma fredda fatta di tratti biografici:

“Docente di lettere in servizio presso scuole superiori di Paola ma residente a Castrolibero, laureata presso l'università della Calabria in lettere classiche.

Vincitrice di varie borse di studio , di cui una conferita per la migliore tesi di laurea. Attualmente ricopre la carica di dirigente sindacale Anief e dirigente regionale Confedir per l'Università, la Ricerca e l'Istruzione.

Esperta nella formazione professionale. Con esperienze consolidate nel campo della normativa e della legislazione scolastica. Lavora, altresì, come corrispondente presso L'Ora della Calabria, ha scritto varie recensioni letterarie. Autrice di un saggio storico dal titolo "Storia di Macchia albanese". Carattere estroverso e sensibile con ottime capacità comunicative, nutre particolare attenzione per i fatti che riguardano la cultura in generale”

La seconda fatta di percezione: Adele è una “donna” colta dalla intelligenza pronta e comunicativa . A tanto aggiunge una forte ed indomabile sensibilità pienamente femminile al cui interno ella muove sia nel lavoro, che nelle passioni, che nelle relazioni umane . Caratteristiche arricchite da una personalità ricca, aperta e sincera, gioiosa.

La terza esprimibile da due aggettivi “ affascinante e solare”.

Tre risposte tutte vere. Poi occorre conoscerla. Solo allora, ognuno, a seconda della personale sensibilità, può accettarne una o più di quelle espresse o farsene un’altra.

Certo è che Adele Sammarro non passa inosservata. Non lo è stata certamente nell’incontro di conoscenza di ieri l’altro!

Pubblicato in Primo Piano

Ha mantenuto la promessa l’assessore ai lavori Pubblici Sante Mazzei e fra poco inizieranno i lavori di manutenzione straordinaria del muro di Via Indipendenza corrispondente alla zona di largo Fava ed al vicolo che dallo stesso largo collegava alla zona della chiesa di San Nicola dell’Eremo.

Per fortuna i lavori saranno eseguiti dalla ditta dell’Ingegnere Neve, già noto per la serietà profusa nella esecuzione dei lavori pubblici e per la professionalità della sua squadra tecnica

Come noto il muro venne realizzato a fine anni venti quando si realizzò la statale 18 che attraversò Amantea nel suo interno per evitarne il suo isolamento anche se si dovette dar luogo alla intensa demolizione di antichi fabbricati urbani.

Ed il muro mostrava tutta la sua età anche per l’abbandono nel quale venne lasciato per quasi 90 anni.

Si tratta di un buon segno quello del recupero e messa in sicurezza di una delle parti più belle del centro storico amanteano e di cui Sergio Ruggiero nel suo bellissimo romanzo “ Nel segno del cuore” offre imperdibili richiami.

La esecuzione di questi primi lavori, ai quali speriamo seguano altri, potrà permettere di percorrere i luoghi del romanzo cogliendone quell’intimo “senso storico” che aiuta a comprendere la bellezza dei passi del romanzo di Ruggiero.

 

Riceviamo e pubblichiamo:

“Nella foto la premiazione de’ Il respiro del Mare”, vincitore della II edizione del Premio letterario nazionale “Un libro amico per l’inverno”, a Rende.

Si è svolta presso il “Museo del Presente” di Rende, la cerimonia di premiazione della II edizione del Premio letterario nazionale “Un libro amico per l’inverno” organizzato dall’Associazione culturale “GUECI”, con il patrocinio del comune di Rende.

Il romanzo “Il respiro del mare” dell’amanteano Sergio Ruggiero, edito da Franco Mannarino, si è classificato primo tra 630 opere in concorso provenienti da tutta Italia”.

Continuano i riconoscimenti ed i premi a Sergio Ruggiero.

Nel mentre il nostro prolifico scrittore edita( sempre per i tipi Mannarino) il suo nuovo lavoro “ Nel segno del cuore” l’Associazione rendese premia Sergio Ruggiero.

All’autore ed all’editore ( entrambi amanteani) i complimenti del nostro sito

Pubblicato in Calabria

Entusiasmante!

Sono pochi i romanzi che ti avvingono così intensamente da costringerti a leggerli tutto d’un fiato, a cercare ogni giorno più tempo possibile da destinare a scoprire, pagina dopo pagina, la storia che narra le vicende dei suoi protagonisti.

Ed ancora più rari , spesso definiti capolavori della letteratura, i romanzi che attraggono nel loro interno  il lettore che se ne sente parte integrante, e non solo osservatore, al punto da percorrere i viottoli di questa antica città insieme a chi li ha abitati veramente, e così intensamente da sembrargli di rivederli quando dovesse percorrerli oggi.

Un romanzo che è una finestra su una società ormai lontana e che la storia narrata aiuta a conoscere.

Storie di ordini religiosi usati conflittualmente, storie di uomini semplici ed eroi del proprio tempo, di pavidi e di coraggiosi, di poveri e di ricchi, di violenze e di amori.

Amore tra uomo e donna, amore tra padre e figlio, amore tra gente che si incontra per la prima volta, amore universale.

Amore, la parola d’ordine di Sergio Ruggiero. Riproposto, non solo casualmente presente, nelle sue opere in tutte le forme, motore delle sue storie, segno di distinzione, elemento fondante.

La ricchezza,poi, delle appassionanti storie personali che si fondono nel romanzo, sono circonfuse di perle di conoscenza della antica medicina, delle antiche casate amanteane, dei rapporti tra ordini religiosi tardo medievali, frutto di accurate ricerche e studi, che si mostrano con lievità, pagina dopo pagina, così da costituire nell’interno del romano un vero e proprio saggio di storia religiosa e sociale.

Un grande romanzo dove si trova di tutto, mistero compreso.

Ma la reale grandezza di quest’opera mi sembra sia l’insegnamento morale che se ne trae: la speranza.

Quella speranza cercata e che in un “mondi di lupi” permette di non sacrificare soltanto le pecore.

Speranza che diventa palpabile dalla lettura dell’epilogo dell’opera.

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Primo Piano

Questa volta si tratta del 1° premio del Premio Internazionale GueCi.

Ecco il verbale della Giuria e la valutazione finale delle opere partecipanti al Premio Letterario Nazionale "Un libro amico per l’inverno" 2012‐2013

Indetto e organizzato dall'Associazione Culturale GueCi con il Patrocinio del Comune di Rende

Le Giurie del Premio Letterario Nazionale "Un libro amico per l’inverno" 2012‐2013 così composte:

Giuria Lettori: Annalaura Cittadino jr. Dott. Francesco De Santo, Sonia Filippelli. Alessandra Gentile,Serena Greco, Giulia Carmela Montalto, Anna Trombino, Zaira Turano.

Giuria Critici:

Presidente Premio Anna Laura Cittadino ( presidente Ass.ne GueCi ‐scrittrice poetessa)

Presidente di Giuria Michela Zanarella (giornalista –recensionista‐ scrittrice poetessa)

Membri Giuria Dott.ssa Anna Canè ( bibliotecaria) Dott. Giuseppe Lorin (giornalista‐è attore ) Dott.ssa Giusy Mosca (giornalista‐scenografa)

Nelle varie fasi di esame delle opere il Presidente del Premio e la Giuria Lettori avevano proceduto a preventive valutazioni di merito al fine di una preselezione degli elaborati propedeutica al giudizio finale. La Commissione ha valutato le opere in base ai seguenti canoni:

1. Rispondenza ai requisiti previsti dal bando di concorso

2. Tematica del contenuto

3. Elaborazione del contenuto

4. Originalità del contenuto

5. Efficacia del messaggio ed emozioni suscitate

6. Stile .

La preselezione ispirata ai citati canoni si è concretizzata nell'individuazione di una griglia di 45 Autori Finalisti su 630 Autori partecipanti.

In seconda fase di esame della valutazione delle opere la Giuria Critici in base ai requisiti sopra citati e tenendo conto della valutazione in fase finale della Giuria Lettori ha così decretato:

1° Premio Il respiro del mare –Sergio Ruggiero (Editore Mannarino)

2° Premio Questo uomo nuovo ‐Marianna Rombaldi (Aletti Editore)

3° Premio Il compito di Clara –Alessandro Faino ( Leone Editore)

Premio Speciale Giuria Critici Virginia‐ Claudia Ryan (Leone Editore)

Premio Speciale Giuria Lettori Niente di magico tranne l’amore –Giada Del Greco (edizioni DrawUp) Premio Speciale Presidente Lo chiamarono Jehsua‐ Carlo Forni Niccolai Gamba (Kimerik) Premio Speciale Profumo d’ Autrice (Targa Autieri) Mi si è fermato il cuore‐ Chamed ( Leone Editore)

Premio Speciale d’ Autore ( Opera pittorica di Rita Mantuano) Amo la vita (Storia di un malato di SLA)‐ Giacomo Guglielmelli (Comet Editor Press)

Premio Cultura Leone Editore Premio Speciale fuori concorso. Niente so, niente ho visto‐Angelo De Simone (Casa editrice Cleos)

Menzione d’ Onore (in ordine alfabetico per Autore)

Rosso –Mario Aloe (Albatros) Email a quattro zampe‐Gianna Botti (Altro mondo editore) Il custode del ponte – Emilio Brancadoro ( Davide Zedda Editore) Gocce d’amore (ovvero la malinconia del successo) Antonino Crisafi (KimeriK Storie e magie della costa‐Brunello Gentile (Porto turistico di Jesolo) Il sangue dei miserabili‐ Giuseppe Iannarelli (Aletti Editore) Il quadro. Il coraggio di credere‐ Graziella Idà (Calabria Letteraria Editrice) Il buio La luce L’amore –Rosaria Minosa (Albatros) Elia, mia cara. (Il bruco e la farfalla)‐ Saverio M. Pagliuso (Falco Editore) Due solitudini un destino –Paolo Pagnotta (Aletti editore) Lettere mai lette‐ Susanna Polimanti (Kimerik) Fornarino‐ La voce di Dioniso ‐ Diego Vian (Edizioni Granviale La culla di Giuda‐ Alessandro Vizzino (edizioni DrawUp)

Menzione Speciale

(in ordine alfabetico per Autore) L’enigma del Messia‐ Giuseppe Barcellona ( Edizioni La Zisa) Io, oltre il dolore‐ Anna Maria Borella (Davide Zedda Editore) Le anime volano via –Marco Bovo (Leone Editore Vintage caffè‐ Filippo Caira (Luigi Pellegrini Editore) Calabria with love –Gianni Callari ( iUniverse) Le tre corone –Antonio Calcagno (La mongolfiera) Lo spettacolo deve continuare‐ Debora Carcea (Edizioni Eracle) Nel nostro anno ( Il racconto di un’epoca) Francesco Caroli (Schena Editore) Resta con noi – Celeste (FC) L’uomo che salvò la vita al Duce‐ Roberto Ciai (Leone editore) L’ ostacolo‐ Artemisia Giuliani (libero di scrivere edizioni) Lettera a Dino‐Shanna Serena Guarino ( Marco Del Bucchia Editore ) Le ancelle degli oracoli(Simelilor illusion‐ Gianni Maltese (Albatros) Opus de Hominibus‐ Mauro Montacchiesi (Il Convivio) La casa di Moda‐ Raffaele Montefusco (Apollo Edizioni) Frammenti‐Domenico Nava (il mio libro.it L’orizzonte delle possibilità‐ Laura Pavia (Pilgrim Edizioni Sotto la croce del Sud –Vittoria Addari Petrucci (ProMissione Africa‐Mozambico) Prima del dopo –Benito Ruggiero (Edizioni Positano news) Storie vere di vita vissuta‐Vittorio Sartarelli (il mio libro.it Non è colpa mia – Andrea Schinardi ( Davide Zedda Editore) Io sono amore‐ Maria Cristina Sermanni (Edizioni Creativa) Erpin e il suo cane Lilli sull’isola della gioia‐ Alba Silva (Montedit) Il dramma delle donne che hanno amato‐ Ileana Tudor (Massetti Rodella Editori)

Pubblicato in Cosenza

Non finisce di sorprendere il nostro romanziere Sergio Ruggiero. Ovunque li presenti i suoi romanzi ricevono la attenzione delle commissioni giudicatrici e gli ambiti riconoscimenti. Ecco l’ultimo in ordine di tempo. Parliamo del premio internazionale Tulliola – FORMIA))

Ed ecco la Motivazione della premiazione:

“Se sullo sfondo narrativo incombe la guerra straziante tra cristiani e mussulmani o l’incubo delle continue scorribande dei saraceni lungo le coste della città marinara di Amantea o di quelle tirreniche tra XV-XVI SEC., il romanzo di Sergio Ruggiero, Il respiro del mare, edito da Man-narino, Brescia, si connota per l’intrigo delle vicende individuali e collet-tive e, in particolare, per la riuscita dipintura psicologica delle figure femminili. In una terra intrisa di sangue, con il respiro cupo di angosce e sofferenze secolari, segnata da odi religiosi e da passioni violente e ine-stinguibili, l’Autore fa vibrare due grandi affetti: l’amore e l’amicizia. Il primo, tra due poveri giovani, Mariella e Sbardo, che dopo mirabolanti peripezie coroneranno la loro sacra unione; il secondo, tra il coraggioso Petrilishca e Sbardo, fin da ragazzi schierati in opposte bande che si fronteggiano a colpi di sassaiole e di randellate, per poi ritrovarsi e aiutarsi l’un l’altro fino all’estremo sacrificio dell’uno a salvezza dell’altro. Sulle vicende di questi protagonisti s’intrecciano, su piani diversi, le va-rie storie dei fatti d’arme e si dipana l’ordito stesso della trama. Tuttavia, nello scorrere veloce delle pagine, il romanzo si fa coinvolgente, oltre che per il prorompente e a volte fascinoso linguaggio nella rappresentazione di miti e favolose leggende, anche per le coraggiose incursioni nelle tra-dizioni popolari rievocate, in più punti, con il dialetto. Anzi, sarebbe ve-nuta meno quella speciale patina di autenticità narrativa che il romanzo gelosamente custodisce, qualora l’Autore ne avesse sottratto la sapida sapienza degli stacchi lessicali con abili intarsiature, ora in di un latino chiesastico – adattissimo per la creazione di densa atmosfera di denun-cia di sette e di stregoneria, in uno scenario sacrale e orripilante, ora di formulari o conversari vernacolari studiati con cura dall’Autore, tanto che Egli stesso si premura, nella pagina dei ringraziamenti, di ricordare gli studiosi e gli amici le cui fonti gli hanno permesso spunti e riferimenti preziosi per la tessitura del suo testo. In più, se la battaglia di Lepanto è il momento di snodo tra le due parti del romanzo, è anche vero che essa è l’occasione per l’Autore per ritagliarsi il suo cantuccio per denunciare – per voce dei suoi personaggi - l’iniquità bestiale della guerra, che per al-cuni è mezzo di gloria per il blasone della casata, per altri è la condizione di un riscatto sociale e civile, per molti è la presa d’atto – ex post – che quel conflitto ha creato, nello stesso tempo, inutile violenza e nuovi e ir-riducibili rancori. Quindi, questo romanzo - Il respiro del mare - che ci consegna paesaggi di rara bellezza, con la fragranza delle onde tirreniche meridionali, ci riconsegna un mondo sì primitivo, ma con eroi piccoli e grandi di un’epica virilità, di indomito coraggio e contrassegnati da un innato spirito di dominio e di rivolta. L’Autore è ben consapevole di pos-sedere strumenti narrativi ben collaudati con lungo e appassionato eser-cizio di lettura, ma è anche fornito di una robusta capacità inventiva e costruttiva, che gli garantiscono di graduare l’incalzare degli avvenimen-ti, senza stancare né l’occhio del lettore né perderne la complice simpatia per l’attesa della chiusura della trama.

“Il respiro del mare” (Mannarino editore Brescia);

-premiato a Lucca quale finalista (quarto ex equo) al Concorso inter-nazionale “Giovane Holden” di Viareggio 2012;

-premiato dall’Associazione culturale “Sifeum” di Castrovillari 2012;

-premiato da Pro Loco e Amministrazione comunale di Bovalino 2012;

-premiato (secondo classificato) alla XXI Edizione del Premio Internazionale Tulliola 2012 – 2013 di Formia.

-Finalista al Premio Letterario Nazionale " Un libro amico per l'inverno", Rende (finale aprile 2013).

Per scrivere all’autore: mailto:ruggiero62@libero.it

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