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Il GAC, toponimo di Gruppo di Azione Costiera, è uno strumento per lo sviluppo della economia locale ed in particolare della Pesca. La vicenda del GAC ha pieno giornali e consigli comunali e proprio per questo consigliere Sergio Ruggiero ha protocollato la “Richiesta di convocazione della commissione consiliare per le Attività economico produttive presieduta dalla consigliera Elena Arone proprio sulla Questione del GAC.

“Atteso che-dice Ruggiero- :

- dal Consigliere delegato al GAC Rubino le uniche informazioni riferite alle attività del Gruppo d’Azione Costiera pervenute alla Città e ai Consiglieri sono state apprese a mezzo stampa e che le stesse riportano solo ripetute e gravissime accuse (mai smentite da Rubino) nei confronti del Consiglio del GAC;

- lo strumento Piano di Sviluppo Locale, elemento base dell’attuale GAC, per come approvato dalla precedente Amministrazione volge al termine (fondi comunitari 2007/2013) e che quindi trattasi di un progetto già datato che va solo concluso;

- nessuna informazione in merito alla programmazione dei prossimi fondi comunitari per lo sviluppo della pesca e dell’area costiera è stato elaborato, proposto, discusso, argomentato da Rubino delegato eletto in consiglio, e già assessore delegato all’indomani delle elezioni ormai risalenti a quasi un anno;

- l’assessore delegato, in nessun modo, a nostra conoscenza, ha inteso proporre iniziative tese all’agevolazione del partenariato, all’aggregazione dei comuni della costa, alla discussione e alla elaborazione di proposte e/o per la costituzione di nuovi strumenti giuridici per lo sviluppo locale, con grave nocumento, riteniamo, al ruolo di guida del comprensorio assunto in passato dalla nostra Città”

Poi conclude sulla necessità di :

“ dare un senso fattivo e non parolaio alla Nostra partecipazione al GAC;

- riscontrare gli esiti delle attività per lo sviluppo locale determinatisi a seguito delle passata attività di programmazione dei fondi per la pesca, e quindi chiarire la veridicità delle accuse mosse da Rubino al Consiglio del GAC;

- valutare le azioni concepite, ideate, concepite ed eventualmente portate avanti da questa Amministrazione (oltre alle illazioni di Rubino);

- fornire validi strumenti conoscitivi all’assessore delegato e di provare a segnare un punto di orientamento ai fini dell’attivazione delle politiche per lo sviluppo dall’area costiera”

E chiede : “la convocazione della Commissione competente, nella quale, a norma del Regolamento comunale, si richiede la presenza dell’attuale Presidente del GAC, dott. Pasquale Ruggiero, e del Consigliere delegato, prof. Antonio Rubino”. Il Consigliere Sergio Ruggiero

Ora la parola alla consigliera Arone.

Il consigliere Sergio Ruggiero dopo Francesca Menichino esprime le sue preoccupazioni ed invita a lasciare lavorare gli inquirenti.

“Intendo manifestare massima preoccupazione circa il ripetersi di atti delittuosi che scuotono la nostra Comunità, riferendomi all’ennesimo incendio di un’auto, testimonianza lampante di un ormai consueto, diffuso e drammatico ricorso al comportamento criminale nella nostra città.

E mi pongo con estrema cautela rispetto ai contenuti delle inchieste giornalistiche riferite a indagini e iniziative giudiziarie atte a “smascherare rapporti tra amministratori ed esponenti della malavita”. Si tratta di questioni delicate che adombrano scenari oscuri e che, se confermate, mortificherebbero ancora una volta l’immagine della città e metterebbero in discussione la legittimità dell’attuale Governo cittadino.

Ma io a tutto questo non credo, e non ci voglio credere.

Io non sono un organo di polizia né un giudice, non dispongo di elementi per formulare giudizi né mi compete emettere sentenze.

Ma voglio esprimere la sincera speranza che le voci di coinvolgimenti illeciti a carico di qualche membro del Governo cittadino non corrispondano al vero, e che la politica amanteana si ponga inequivocabilmente, e nella sua totalità, dalla parte giusta della barricata.

E la barricata deve essere robusta, innestata sulla negazione del favore ad ogni costo, del clientelismo più o meno spicciolo elevato a sistema, dell’accordo preelettorale da stipulare con chiunque pur di vincere le elezioni, come se vincere le elezioni consentisse di conquistare il

Paradiso, o fosse l’unica cura per guarire da un male incurabile.

Non voglio credere che qualche politico in carica abbia varcato la soglia di quella maledetta zona grigia che asseconda interessi deviati, rendendosi complice della brutalizzazione civile e morale della Comunità.

Non voglio credere, e dico che aldilà del confronto e dello scontro politico, seppur vibrato, esiste un orizzonte di umanità e di rapporti interpersonali che mi induce a considerare avversari e non nemici da abbattere ad ogni costo i membri della Maggioranza, e non mi nega la possibilità di fermarmi

e prendere con loro un santissimo caffè senza dovermi sentire a disagio, articolo o non articolo. Smetterei piuttosto di impegnarmi in politica.

E allora, in quanto Consigliere di opposizione mi dispongo, come sinora ho fatto, a giudicare la Maggioranza sul terreno del confronto democratico circa le scelte e il modo di governare.

Una Maggioranza, a mio modestissimo parere, morta e sepolta nella tomba di una politica sterile e

obsoleta che mi trova in disaccordo sulle fondamentali scelte (Piano opere pubbliche, Piano Urbanistico, Tributi, Bilancio, Welfare, Governo del territorio, dei servizi e delle infrastrutture, Organizzazione degli uffici), e non intravedendo una prospettiva in grado di propiziare un percorso di rilancio della Comunità.

E’ il mio parere, ovviamente confutabile.

Nel chiedere agli Organi preposti di fare chiarezza, per il bene di Amantea e Campora, ricordo a me stesso che essere ascoltati dagli inquirenti non equivale a un giudizio di condanna.

Con questo pensiero, lascio a Chi di competenza il compito di consegnarci la verità dei fatti.

Amantea 14 marzo 2015 Sergio Ruggiero

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Dopo Gianfranco Suriano che scriveva “Da indiscrezioni sembrerebbe che sia in atto da parte di alcuni nostri amministratori comunali una forte pressione per far sì che questa tutela non venga inserita nel bando di prossima emanazione come invece avviene, in questi casi, in tantissimi Comuni in tutta Italia.

 

Se questo fosse vero, sarebbero purtroppo confermate le voci che da mesi circolano in Città che vedono soprattutto i componenti della Giunta comunale alla spasmodica ricerca di soluzioni lavorative per sistemare amici “politicamente” vicini, parenti e propri elettori” e che rivolgeva “ un accorato appello a tutti i componenti del Consiglio comunale che evidentemente sono animati da valori di equità, giustizia sociale, correttezza amministrativa affinché si adoperino, con ogni mezzo lecito, per evitare tale ingiustizia e il consumarsi nella nostra Città, già gravemente martoriata da eventi criminosi, di pratiche amministrative immorali e assolutamente non edificanti che contribuiscono, purtroppo, a scoraggiare tutti quei cittadini che credono nel ruolo imparziale e onesto dell’amministratore pubblico e delle Istituzioni nel loro complesso”, ecco che i consiglieri Sante Mazzei, Concetta Veltri, Bruno Miriam e Sergio Ruggiero intervengono ed inviano al sindaco ed all’assessore al lavoro la seguente nota assunta al protocollo Prot. Comunale n 4204 del 04.03.2015:

 

SALVAGUARDIA DEGLI AUSILIARI DEL TRAFFICO

Nell’apprendere l’imminenza della pubblicazione del nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione dei parcheggi a pagamento, gli scriventi esprimono profonda preoccupazione circa il destino lavorativo degli ausiliari al traffico attualmente in servizio nel Nostro Comune.

A tal proposito si rammenta che il bando precedente conteneva una clausola di salvaguardia per gli ausiliari già impegnati nel servizio, impegno che ha reso possibile acquisire specifiche competenze da parte degli stessi operatori.

La salvaguardia rappresenta una misura prevista da diversi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, normalmente pensata proprio per garantire il mantenimento dei posti, tutelare i livelli occupazionali ed evitare strumentalizzazioni di carattere clientelare.

L’eliminazione della clausola di tutela in questione lederebbe dunque un principio di giustizia sociale, e mortificherebbe le aspettative di persone, donne e uomini, che da anni compiono con impegno e dedizione il proprio lavoro, contribuendo all’ordine e al decoro di Amantea e Campora san Giovanni.                

 

Ricordiamo peraltro che i soggetti interessati, soprattutto nella prima fase di avviamento dei parcheggi a pagamento, a causa dello svolgimento delle proprie funzioni hanno subito aggressioni e minacce in più di una circostanza, pagando un tributo personale all’istituzione di un servizio tanto utile alla collettività e all’Ente comunale.

Si comprende dunque, quanto sia opportuno e soprattutto giusto confermare nel prossimo bando di gara la salvaguardia di che trattasi.

Amantea 04.03.2014 Sante Mazzei, Concetta Veltri, Bruno Miriam e Sergio Ruggiero

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Ed ora passiamo ai fatti! Scrive il consigliere Sergio Ruggiero:

“Nel corso del Consiglio comunale di Lunedì 23 u.s., ho naturalmente manifestato vicinanza all’ottima Agente s.ra Anna Montemagno per il vile e gravissimo atto intimidatorio che ha subito, e con Essa all’intero Corpo della Polizia Municipale di Amantea.

Ho sottolineato l’importanza dell’attività svolta, del prezioso lavoro sviluppato quotidianamente dal Corpo, presidio di civiltà su cui puntare per l’affermazione della legalità e la tutela dell’ordine pubblico nella nostra città, ed ho ovviamente condannato l’inqualificabile gesto criminoso. Ho anche aderito all’ottima proposta della Consigliera di Minoranza Veltri di rinunciare ai gettoni di presenza in Consiglio a beneficio della costituzione di un risarcimento all’Agente Montemagno.

Nel contempo ho avuto modo di sottolineare la necessità di porre in essere atti concreti che individuino adeguate e possibili misure di tutela della sicurezza personale dei Nostri Agenti.

Parliamo infatti di persone che operano in una realtà, quella di Amantea, in cui purtroppo il comportamento criminale assume rilevanza, tanto in termini di gravità degli episodi, quanto in termini di frequenza. In questo scenario (si rammenta che anche l’ex comandante Angeli aveva subito un analogo danneggiamento), il Datore di lavoro, cioè il Comune, non può non tenere conto dei rischi correlati allo svolgimento del delicato ruolo degli Agenti a fronte della molteplicità dei compiti di Pubblica Sicurezza (mantenimento dell’ordine pubblico, sicurezza dei cittadini, tutela della proprietà, osservanza delle Leggi e dei Regolamenti Generali e Speciali, attuazione delle Ordinanze delle varie Autorità e soccorso in caso di calamità).

In considerazione dei compiti istituzionali, nonché delle attribuzioni di Agente di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza, il vigile urbano, meglio dire l’Agente di Polizia Municipale, è investito della qualità di Pubblico Ufficiale come previsto dall’articolo 357 del Codice Penale. Ci rendiamo conto di che parliamo?

Si tratta di compiti delicatissimi, anche di carattere sanzionatorio, che espongono gli Operatori a rischi di aggressione, ritorsione, vendetta, intimidazione, e per i quali occorre un’adeguata tutela, oltre che di un elevato grado di professionalità.

Sono convinto che ad Amantea si renda necessario rafforzare il Corpo, sia nel Suo complesso che a livello individuale, in modo che gli Operatori possano agire con serenità e possano finalmente sentirsi “Agenti di seria A” al pari degli Agenti degli Altri corpi di Polizia. E questo è possibile nella misura in cui il datore di lavoro, cioè il Comune, persegua l’obiettivo.

Facendo riferimento alle Norme vigenti, ho inteso lavorare alla stesura di un Regolamento comunale per l’istituzione di un’adeguata forma di tutela rispetto ai rischi correlati alla mansione, pur tenendo presente la necessaria sostenibilità economica del provvedimento. L’elaborato è pronto, ed entro il mese di marzo sarà discusso, e spero, approvato e reso operativo.

La retorica della circostanza va bene se è funzionale all’innalzamento del livello di guardia di fronte a fatti che segnano una deriva civile e morale della comunità. Va bene se serve alla presa di coscienza di un problema drammatico che coinvolge tutti.

Ma deve anche essere funzionale all’assunzione delle responsabilità connesse al ruolo di ciascuno. E il mio ruolo di Consigliere comunale, sia pur di Minoranza, mi dice che devo andare dritto in questa direzione. Amantea 27 febbraio 2015 Sergio Ruggiero

Decine e decine di coltivatori diretti, molti dei quali con i loro trattori, temporaneamente strappati alla terra , artigiani del PIP di Amantea, molti amministratori di maggioranza e di minoranza del comune di Amantea giornalisti e televisioni locali si sono riuniti nell’ampio piazzale dell’Albergo del Savuto per manifestare la propria adesione alla iniziativa del Comitato Ricostruiamo il Ponte sul Savuto guidato da Giuseppe Ruperto che ha fortemente voluto questo sit-in.

Hanno detto basta ai ritardi della politica.

Hanno detto basta ai silenzi della politica

Hanno detto basta alle bugie della politica

Sono arrabbiati, stanchi ed insoddisfatti

“Così non va!”- è la loro ultima parola- “E’ tempo di azione”. Poi continuano dichiarando”prima delle elezioni tutti ad interessarsi, ora vogliamo che si mantenga fede agli impegni assunti ed alle prese di posizione a favore di un’opera che era ed è indispensabile”

Poi concludono con un appello :” Chiediamo un incontro urgente con il presidente Oliverio che ci aveva assicurato che diventato Governatore della Regione avrebbe provveduto alla soluzione del problema del ponte”

Infine la affermazione forte che “ Se al massimo entro 15-30 giorni non saremo convocati ci vedremo costretti ad altre forme di lotta più radicali. Siamo stanchi di essere presi in giro”

Peraltro del Ponte sul Savuto sembra che non si interessi più nessuno.

Si parla della SS18 e del rischio che il mare la porti via , ma del Ponte sul Savuto più nulla

Si parla della Galasso per intendere il collegamento con la autostrada ma del ponte niente come se nel progetto più grande possa essere ricompreso il problema dell’isolamento dei collegamenti tra nord e sud della Calabria

Si parla del Porto e di Coreca e di Oliva ma del Ponte sul Savuto poco o niente

Per fortuna invece agricoltori, imprenditori ed alcuni politici locali sembrano avere le idee più chiare.

Parliamo dell’agricoltore che ha ricordato che sono costretti ad usare la statale 18 per raggiungere i campi di lavoro aumentando così i rischi per loro stessi e per coloro che usano questa strada trafficata; il ponte in sostanza non solo risponde in caso di emergenza ma costituisce anche una via alternativa per i mezzi agricoli

Parliamo del presidente della associazione per la tutela e lo sviluppo della cipolla rossa signor Antonio Veltri della omonima azienda Veltri il quale ha ricordato che la mancanza del Ponte sul Savuto è una grave lesione allo sviluppo della principale coltura agricola che è proprio la cipolla rossa dolce che da lavoro a migliaia di persone.

Parliamo dell’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Amantea dr Sergio Tempo e dell’assessore all’agricoltura , sempre del comune di Amantea, dr Gianluca Cannata.

Parliamo dei consiglieri di Minoranza del comune di Amantea Veltri Concetta, Francesca Menichino e Sergio Ruggiero

Parliamo dei consiglieri di Minoranza Alessandro Salvatore e Elena Arone.

Tutti i politici intervenuti ed intervistati dalle televisioni locali hanno sottolineato la concorde volontà della amministrazione comunale di Amantea, senza distinzione di posizione politica, di operare decisamente nella direzione della ricostruzione del Ponte, perché solo questa ricostruzione offre la garanzia della conservazione del collegamento tra il nord ed il sud della Calabria, dell’accesso in tempi corretti per la vita delle persone agli ospedali di Lamezia e di Catanzaro, della fruizione dell’aeroporto di Lamezia terme, del conferimento degli stessi rifiuti alle poche discariche autorizzate , dell’accesso agli uffici regionali di Catanzaro e di Reggio Calabria.

Anzi, per vero, i consiglieri di minoranza di Amantea hanno diretto la loro attenzione verso un incontro al quale invitare non solo il territorio ed i suoi attori, tra cui aziende, imprenditori, organizzazioni di categorie e sindacati , ma anche i politici regionali e quelli dei comuni interessati tra cui Amantea, Cleto e Nocera Terinese, proprio per rafforzare la comune volontà che deve essere spiegata unitariamente e fortemente a fronte di inaccettabili ritardi e di fortissime esigenze di sicurezza e di sviluppo.

Oltre ad alcuni rappresentanti del comitato Ricostruiamo il Ponte sul Savuto erano presenti decine di aziende agricole di cui alcune con i propri trattori ( azienda Rossi Domenico e Rossi Franco, azienda Russo Domenico, azienda Dino Russo, azienda Ruperto Michele , azienda Ruperto, azienda Longo Domenico)

Menichino e veltri

Alcuni trattori

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Una lettera accorata in difesa di Coreca, quella di Sergio Ruggiero.

 

Una lettera con la quale esprime il suo pensiero che ci sembra sia anche il suo ”credo” e, nel mentre, esprime la sua amarezza su una vicenda che vede tante posizioni distinte e distanti su un fatto ordinario della nostra storia locale che sembra essere assurto a palestra di democrazia e di partecipazione, mentre, in realtà, è soltanto un esercizio di rappresentazione della propria visione del modello di mondo, od anche degli interessi avuti o rappresentati.

Una lettera, comunque, che contesta , in primis una amministrazione di “ponti e passerelle” , capace, cioè, di fare scelte che nessuno deve permettersi di contestare , ma che trova difficoltà quando la comunità osserva e contesta

Una lettera, infine, che contesta un popolo( se popolo è quello amanteano) che tenta di salvare( giustamente ) Coreca , ma si dimentica di parlare delle case sciollate, del castello, della torre di guardia, della passerella con ascensore che abbiamo avuto il coraggio di dichiarare inutile.

Ma ecco lo sforzo di Sergio Ruggiero:

“LA DIFESA DI CORICA

A distanza di due mesi da Consiglio Comunale del 18 settembre 2014, con lettera prot. 18590 del 21.11.2014 chiedevo lumi al Sindaco e agli Assessori all’Ambiente ed ai Lavori pubblici circa eventuali proposte alternative che l’Amministrazione avrebbe dovuto produrre/ricercare rispetto al

progetto approvato dalla Regione. La mia comunicazione così concludeva:

… Tanto premesso,

appare doveroso allo scrivente consigliere richiedere, e pertanto richiede, informazioni sullo stato di svolgimento della pratica, ed in particolare:

· Quali iniziative siano state intraprese da parte degli Uffici e dagli Assessorati comunali competenti;

· Quali autorità siano contattate;

· Quali organi tecnici e scientifici siano stati interpellati, e quali pareri siano stati espressi

Ad oggi nulla è sostanzialmente cambiato, neanche all’esito del recente incontro tecnico catanzarese. Quindi, l’unico progetto in campo è il solito, quello che avevamo chiesto di rivedere,

mentre incombe la data oltre la quale il finanziamento sarà sostanzialmente vanificato.

Non è lo scoglio di Corica che deve essere protetto, non ne ha bisogno, il suo rapporto con il mare dei Tirreni va avanti da sempre, con una spiaggia che ai suoi piedi periodicamente scompare e ricompare. Oggi la spiaggia non c’è per tutta una serie di ragioni ascrivibili, credo, alla compromissione da parte dell’uomo dei meccanismi naturali di formazione ripariale. Una complessa questione di sistema. Nel merito esiste una copiosa letteratura, e comunque ogni ragionamento che abbia un senso non può prescindere da importanti orizzonti temporali. Nel nostro caso incombe una data, e perciò rimaniamo sul pezzo.

Restano da proteggere le opere umane, pubbliche e private, abitazioni, alberghi, strada, servizi di

rete. Ma quale prezzo la comunità è disposta ad accettare in termini di “invasione dell’elemento naturale”? Da una parte ci sono coloro i quali vedono minacciati i propri interessi, e invocano

l’intervento, io dico legittimamente. Si tratta di poche persone, poche noci che non fanno molto rumore. Altri, invece, più numerosi, sono orientati a privilegiare l’aspetto ambientale, di particolare rilevanza per ciò che di bello Corica rappresenta, anche in questo caso legittimamente.

Se dobbiamo delegare al mare la decisione di risolvere il problema, è fatta. Egli va dove deve andare, e allora addio alberghi, addio strada, addio case. D’altra parte, se non fossero state realizzate le barriere, addio lungomare di Amantea, addio strade, addio case, addio pizzerie, gelaterie…. E’ una possibilità che qualcuno ha invocato, ovviamente qualcuno che non ha proprietà minacciate dal mare.

Posso presentarmi? Sono un ex socio fondatore del WWF di Amantea, uno che è cresciuto a pane ed ecologia, che l’ecologia l’ha masticata, l’ha digerita, ne ha fatto cemento per la costruzione della propria (modesta) muraglia culturale. E sono un consigliere comunale, che pertanto in questa storia deve dire la propria, possibilmente con chiarezza. Perché, sapete, ci sono quelli del ni, cioè quelli che si esprimono a seconda di chi si trovano davanti, e poi ci sono quelli che non parlano mai per guardarsi la mano. Dovessimo contrariare qualche potenziale elettore?!

E dovendo parlare con chiarezza, voglio dire che non accetto che si perda il finanziamento e che

non si faccia nulla, perché questo esporrebbe il litorale di Corica alla distruzione.

Non siamo ancora giunti al tempo del Giudizio Universale, all’indomani del quale l’evangelista

Giovanni, nell’Apocalisse, profetava che il mare si sarebbe trasformato in una lastra di cristallo e

non ci sarebbero state più tempeste e annegamenti. E invece le tempeste ci saranno, e possono fare molto male. Già oggi, ed il mare ultimamente sta scherzando, la situazione è peggiorata

rispetto a questa estate.

Io non sono un tecnico del settore, ma ricordo che all’università studiavamo la fenomenologia dell’erosione costiera sui testi del Vallega (Arturo Suriano se lo ricorderà). E ricordo d’aver letto che purtroppo l’efficacia delle barriere soffolte è molto limitata, e d’altra parte il suo impiego dati batimetrici e meteo marini di riferimento. Questioni complicate sulle quali io mi dichiaro ignorante. Stando alla letteratura, tuttavia, e stando a quello che dicono i tecnici della regione, la

soluzione più efficace è proprio quella che non ci piace, la barriera emersa a protezione di un ripascimento artificiale che allontani i marosi dalla riva. D’altra parte ricostituire l’arenile senza una

barriera non serve, ne abbiamo prova ad Acquicella dove in pochi anni non c’è rimasto nulla.

E adesso potrei parlare dell’incanto di Corica (che è incantevole davvero) fermo restando che a nord e a sud c’è il disastro, un orribile muro di cemento eroso e spaccato, in qualche modo protetto ai piedi da una barriera radente, addirittura un pozzo rotto di cui si vede la gola, un manufatto pèndulo e frantumi vari, insomma, scoglio a parte, uno sfasciume, soprattutto a sud.

E se pensassimo a questa circostanza come ad un’occasione per mettere un po’ d’ordine?

Mi piacerebbe che si ripulisse tutto, si rivestisse il muro di contenimento con frammenti della stessa pietra di colore verde (compatibile con lo scoglio) con cui si dovrebbe eseguire l’opera di difesa, che si mettessero a dimora essenze adeguate lungo il bordo della strada. Insomma, mi piacerebbe che si intervenisse con un sistema di opere atte alla riqualificazione coerente ed integrale della zona. Bisognerebbe valutare se nell’ambito del finanziamento previsto sia possibile far tutto: in fondo l’opera accessoria più impegnativa, il rivestimento del muro, andrebbe fatto con la stessa pietra che si può frantumare e murare. Ma senza protezione tutto questo è impossibile, e su questo lancio un invito ad allargare lo sguardo verso tutti i punti cardinali.

E se per farlo dobbiamo accettare il progetto presentato, che a quanto pare rimane l’unico che disponga di tutti i pareri necessari, accettiamolo. La spiaggia davanti allo scoglio non sarebbe una novità, ci sono quadri e foto che lo dimostrano, magari ribassando compatibilmente l’altezza della barriera. Se poi è possibile non perdere il finanziamento ricercando altre soluzioni, meglio!

Ma ripeto, non perdiamo il finanziamento.

Credo sia opportuno fare una considerazione circa il modo con cui questa Maggioranza affronta il problema, sottolineando che un Assessore è un Assessore e un Sindaco è un Sindaco, che hanno vinto le elezioni, hanno accettato di amministrare, sono pagati per farlo, e devono fornire soluzioni. E se non ci sono, devono spiegare cosa hanno fatto per cercarle, e francamente non mi pare che in questo la Giunta abbia brillato. E poiché trattiamo di una questione spinosa, la Maggioranza da subito ha scelto di coinvolgere tutti, a differenza del piano delle opere pubbliche sulle quali ha deciso di non ascoltare nessuno, per poi destinare ad altro uso i finanziamenti per il lungomare che versa in condizioni pietose, o non considerare degna di interesse la vergognosa questione delle case sciollate, o non discutere sull’attraversamento pedonale a Campora san Giovanni optando per una costosa passerella con ascensore che non userà mai nessuno.

Magnifico! Quest’amministrazione sarà ricordata soprattutto per ponti e passerelle.

Grande rispetto per le opinioni di tutti, ma occorre pensare anche alle ragioni delle noci. Non pretendo il consenso e non lo cerco, l’unico bisogno che ho è di fare quello che ritengo giusto. Ho sbagliato? Possibile, ma l’infallibilità non è di questo mondo.

Sergio Ruggiero

Pubblicato in Politica

Rosario Cupelli cittadino attivista M5S scrive ancora sulla questione Coreca e dice:

“Il 19 gennaio si è svolto alla Regione Calabria un tavolo per la questione erosione a Coreca, presenti tecnici, associazioni e rappresentanti comunali. Riunione terminata senza decisioni”.

Poi esprime il suo parere e dice:

“Il mio parere” è che la “questione “Coreca” deve partire da alcuni punti fermi, che sono:

1)         i lavori di protezione vanno fatti, il finanziamento non va perduto, ma qualsiasi opera deve avere come obiettivo principale IL RISPETTO del paesaggio e dell’ambiente;

2)         NON va utilizzata la sabbia del Fiume Oliva, abbiamo diritto come cittadini alla bonifica del fiume, NO all’utilizzo della sabbia inquinata, anche se trattata, per qualsiasi opera. Poi, quali garanzie abbiamo sull’efficacia di questi trattamenti? Nè vale la risposta “tanto fra 3 o 4 anni la sabbia andrà ugualmente in mare”. Intanto perché andandoci gradualmente, ha un impatto diverso rispetto ad una massa enorme posizionata in breve tempo. Poi perché il concetto PRIORITARIO è che va risolto il problema generale, in altre parole l’inquinamento del fiume Oliva”

Poi l’attivista contesta l’amministrazione ed in particolare il sindaco la quale ha dichiarata di essere in difficoltà nell’assumere la decisione che vorrebbe condivisa , la quale cosa appare difficile se non impossibile. Ecco le sue parole:

Su questi temi serve una chiara presa di posizione della Giunta, come emerso dalla riunione la decisione spetta al COMUNE, mi sorprende che il Sindaco dichiari al tavolo tecnico in Regione “che è in difficoltà” nella decisione.”

Poi insiste e chiede al Sindaco di precisare quali sono queste difficoltà.

Ed insiste chiedendo se le difficoltà ” dipendono dalla persona che era seduta di fronte, Suriano, proprietario dell’Hotel “la Scogliera”, che come tutti sanno spinge per la realizzazione di questo dannoso progetto, progetto che voglio ricordare usa soldi pubblici, quindi questi soldi vanno usati per realizzare finalità pubbliche, non per favorire privati”.

Ricordiamo che il sig Suriano ha diffidato l’amministrazione ad operare per evitare danni al suo albergo.

Poi Cupelli insiste e chiede se :” Corrisponde al vero che l’Assessore all’ambiente, Rubino, non si è espresso, così come gli altri della maggioranza comunale presenti al tavolo?” e porge un altro attacco politico chiedendo se sia “ vero che l’assessore Tempo Sergio si è invece dichiarato FAVOREVOLE, come il consigliere di minoranza Ruggiero Sergio fece in consiglio? “, affermando di notare “ che non hanno solo il nome in comune, ma un grande e gentile inciucio”.

Insiste, inoltre, sostenendo che “ Il Comune non deve avere tentennamenti, non può averne, la decisione può essere una sola, un nuovo studio su soluzioni alternative, barriere sommerse, massi lavici, geotubi, ecc. ecc., meno costosa e meno impattante dal punto di vista ambientale”.

Conclude infine affermando che “Di fronte alla mancanza di volontà del Comune di farsi carico dell’affidamento di una nuova progettazione, SERVE un’iniziativa popolare per:

a)         raccolta fondi per assunzione nuovo progettista;

b)         manifestazione popolare o raccolta firme verso la Regione per bloccare il finanziamento fino alla redazione e all’approvazione del nuovo progetto;

c)         altre proposte da parte dei cittadini che devono sentire il problema, basta ignavia, basta girarsi dall’altra parte per convenienza.

Al più presto devono partire iniziative pubbliche su questi argomenti, agli uomini e alle donne responsabili spetta farsi promotori e promotrici dell’organizzazione, di farsi carico dell’onere delle proposte.

Non si può permettere che per incapacità o per interessi venga distrutto un simbolo storico di Amantea.

Inoltre, ritengo sia opportuno legare la vicenda Coreca al problema lungomare, al territorio di Amantea in generale, che va difeso e valorizzato, perché diventi finalmente volano di incremento turistico ed economico. La salvaguardia del territorio deve diventare una fonte di sviluppo e una risorsa, in particolare per le future generazioni. Rosario Cupelli cittadino attivista M5S”

Pubblicato in Primo Piano

Se c’era una cosa che mancava era la giusta e doverosa attenzione da parte della politica sul Centro storico di Amantea; una attenzione che sembra arrivata con la neo consigliera comunale Elena Arone

Nella sua nota stampa la consigliera delegata dichiara una cosa bellissima ed inusuale .

«Per attuare una politica di rivalutazione del centro storico ho pensato fosse giusto rapportarmi con le persone che ogni giorno lo vivono e lo amano come se fosse casa loro.

Ho raccolto idee e suggerimenti e grazie al loro contributo riusciremo quanto prima ad avviare e consolidare delle azioni di abbellimento”.

Siamo certi che la poca gente del posto avrà segnalato alla consigliera comunale la vergogna delle “Case Sciollate” che come acutamente ha osservato il vice sindaco GB Morelli durante la pregevole conferenza di fine anno sono “ una struttura privata ed una vergogna pubblica”

Due attenzioni, quindi, della maggioranza che si aggiungono a quella insistente e provocatoria del consigliere di minoranza Sergio Ruggiero.

Cancellare la immagine più negativa e contestualmente più pericolosa quale i ruderi di una guerra indimenticabile ma comunque lontana sembra il primo passo per aggiungere fascino al centro storico ed eliminare quanto di più disdicevole vi insiste

Lo afferma la consigliera Arone quando dice che intende portare avanti : “Un lavoro di conoscenza e di studio – del Centro Storico- che consentirà nei prossimi mesi di avviare le giuste sinergie operative ed istituzionali per rendere il centro storico di Amantea quanto meno più gradevole alla vista di turisti e visitatori”.

Non ci dispiacerebbe che, ed inoltre, il centro storico venisse reso gradevole anche alla nostra vista di cittadini amanteani che amiamo il centro storico ed apprezziamo gli sforzi seri e non occasionali che si fanno per la sua salvaguardia”

Ma ecco come continua la nota stampa della consigliera comunale Elena Arone sul centro storico di Amantea :

« Abbiamo iniziato con il riportare l’arte in quello che è il suo luogo d’origine naturale, agevolando l’opera di artisti e pittori che hanno rappresentato le proprie ispirazioni sui portoni delle case che si aprono lungo i vicoli e sulle vie che s’inerpicano fino al castello.

Nella prossima primavera proseguiremo con il posizionamento di piante e fiori e con le bandiere che riporteranno gli stemmi delle antiche famiglie nobiliari del luogo.

Allo stesso tempo verranno posizionate le insegne con la descrizione dei palazzi più antichi ed importanti. Amantea potrà così riappropriarsi della propria storia e della propria identità, dando modo alle nuove generazioni di conoscere una parte importante della propria memoria.

Molti di questi progetti sono frutto dell’ingegno di persone che come me amano il centro storico e che credono fortemente nelle potenzialità di un sito che deve tornare a splendere di luce propria e non solo per i ricordi del bel tempo che fu.

Da questo punto di vista un ringraziamento va alla Pro loco per le iniziative di sensibilizzazione programmate nei mesi scorsi che hanno consentito di ripulire parte della città vecchia e di organizzare delle degustazioni di prodotti tipici.

I passi da compiere sono ancora tanti.

Il mio augurio per l'anno che verrà è di riuscire a fare quanto più possibile per migliorare la percorribilità delle strade, il decoro urbano e la frequentazione delle case che devono tornare a nuova vita, per non parlare poi delle botteghe e delle gallerie d’arte».

Vista questa nuova e vitale attenzione la speranza di una reale e non illusoria speranza di vera attenzione verso il centro storico sembra reale.

A che servirebbe infatti abbellire con quattro piante il centro storico se poi le “Case Sciollate” restano non solo un pericolo ed un fatto disdicevole ma anche il luogo dove allignano e proliferano topi e serpi?

Auguri allora al Centro Storico. Che il 2015 sia almeno l’inizio di un vero rispetto alla nostra storia!

Pubblicato in Cronaca

C’è una storia amanteana riportata costantemente nei secoli , anzi ripetuta nei secoli

C’è poi un’altra storia poco od affatto conosciuta e3 che deve essere depositata nelle teste e nei cuori degli amanteani

È questo l’obiettivo di un gruppo di amici che si muovono ne “Lo Scaffale” e che sono cercatori di notizie dalle quali trarre emozioni e palpiti.

Stasera un nuovo pezzo di storia sarà mostrato per la prima volta agli amanteani

“Il Lions club di Amantea ha organizzato una serata di approfondimento culturale dal titolo “AMANTEA SARACENA, SECOLI IX E X”, che si terrà venerdì 19 dicembre 2014, ore 17,00, presso il Mediterraneo Palace Hotel di Amantea.

Interverrà per i saluti Michele Scialis, presidente Lions Amantea, Giuseppe Sconzatesta, del Cenacolo “Lo Scaffale”, che tratterà “La scoperta della miniatura del “Synopsis historiarum”, e Sergio Ruggiero, anch’egli del Cenacolo “Lo Scaffale” , il quale concluderà la serata con il corpo della relazione.

L’incontro, che sarà moderato da Emilio Ruggiero, vice presidente Lions, prevede la presenza dell’attrice Paola Scialis che si cimenterà nell’interpretazione di alcuni brani tratti da “Le Mille e una notte”, e di un brano della cantica “Gli amanteoti” scritta dal poeta amanteano ottocentesco Pasquale Furgiuele.

La serata, che si prospetta molto interessante, intende offrire un approfondimento sull’argomento riguardante la dominazione araba della fine del primo millennio, fornendo un’ordinata esposizione della letteratura storiografica corrente nelle disponibilità del cenacolo “Lo Scaffale” di Amantea, e presentando elaborazioni utili alla comprensione della realtà dell’epoca.

Oltre agli aspetti bellici e politici riguardanti l’Emirato saraceno di Al-Mantiah, la sua nascita, la sua evoluzione e il suo tramonto, la relazione non mancherà di trattare questioni riguardanti l’eredità tecnologica e culturale che la dominazione saracena ha lasciato alla nostra città e all’occidente in generale, ad esempio nel campo della navigazione, dell’astronomia, nella geografia, ma anche nell’agricoltura, nel commercio e nella pesca, e di riflesso nel linguaggio corrente.

La scoperta della ormai famosa miniatura del Synopsis Historiarum” “scovata” dall’internauta Giuseppe Sconzatesta, e poi diffusa dal cenacolo “Lo Scaffale” (l’assedio bizantino di Niceforo Foca ad Amantea nell’anno 886 d.C.), ha stimolato un notevole interesse sulla storia altomedievale della nostra città, periodo oscuro ed in gran parte inesplorato.

Siamo però certi che gli appassionati de’ “Lo Scaffale” non mancheranno di riservarci sorprese che consegneranno ulteriori tasselli alla generale conoscenza di studiosi e appassionati.

E d’altra parte è notevole l’attività di divulgazione culturale che i Lions di Amantea intendono promuovere, soprattutto attraverso partenariati che, come in questo caso, si profilano prodighi di ottimi frutti.

A Cura de Lo Scaffale

Pubblicato in Cronaca

Il Problema Sociale delle Case Sciollate viene affrontato dal Consigliere di minoranza, Sergio Ruggiero

 

Sarà contenta la signora Santa Gallo perché finalmente la politica amanteana ed i mass media si degnano di dare attenzione al vergognoso problema delle “Case sciollate” , cioè del rudere della seconda guerra mondiale che da oltre settanta anni è il simbolo del male e della morte

Il male della guerra ed il male della inedia e dell’abbandono

Il simbolo della morte degli uomini e della speranza

Ma ecco che dopo alcuni interventi anche in consiglio comunale, inascoltati, ovviamente “il consigliere di minoranza Sergio Ruggiero, rappresentante in Consiglio della lista Nuova Primavera–Spirito libero, ha presentato alla Giunta Comunale una richiesta di intervento sull’area delle “case sciollate” nel centro storico di Amantea.

A tal proposito, nei giorni precedenti era stata tenuta una riunione alla quale hanno partecipato lo stesso Sergio Ruggiero, Gianfranco Suriano e Biagio Miraglia della Nuova Primavera ed il presidente di Spirito Libero Amantea Robert Aloisio.

Ecco il testo della richiesta, protocollata al n. 19457 del 05.12.2014 e diretta al sindaco ed a tutti gli assessori.

Oggetto: Case sciollate

Intendo portare alla Vs attenzione la questione in oggetto, ribadendo il mio “sconforto” di fronte al piano delle opere pubbliche recentemente approvato dalla Maggioranza, che non ha inteso inserire, come da me segnalato in Consiglio Comunale, il recupero dell’area delle “case sciollate”.

Ancora una volta, dunque, l’Ente comunale rimane distante rispetto all’esigenza di porre rimedio a ciò che io reputo una vergogna cittadina, uno sfregio alla bellezza e all’integrità del nostro centro storico, scrigno di originalità e di unicità, di ricchezza materiale e immateriale.

Nella certezza che anche voi condividiate il mio pensiero, mi permetto di formulare alcune considerazioni, ed un invito.

Non riconoscere la necessità di intervenire sulle “case sciollate”, come da colpevole consuetudine pluridecennale ad Amantea, significa non riconoscere veramente l’importanza del nostro centro storico. Io dico qui, e sommessamente denuncio, che da troppo tempo se ne parla, talora se ne straparla, spesso se ne parla senza avere la giusta contezza di ciò di cui si parla. Non si spiegherebbe altrimenti come la classe dirigente della nostra città non abbia ancora rimediato ad una così grave ferita del tessuto urbano, visibile da dovunque ed oltremodo mortificante per la qualità del paesaggio, inaccettabile ad ogni ordinario barlume di sensibilità e di intelletto.

I centri storici italiani, e naturalmente quello di Amantea, sono la plastica testimonianza della nostra civiltà, e, nel processo di globalizzazione generale, beni essenziali di distinzione e caratterizzazione storica, identitaria, artistica, culturale e paesaggistica, e ambiti preziosi per l’attivazione di percorsi economici evoluti.

Amantea non può e non deve rinunciare ai propri caratteri di “unicità”, ma non rinunciare significa affrontare i problemi del degrado e dell’abbandono, senza per questo ricorrere, nel merito della “case sciollate”, a costosi progetti che parlino un linguaggio violento e approssimativo, a parer mio inadatto alla delicatezza di un contesto che fornisce referenti architettonici ed urbanistici cui far riferimento senza rischiare di commettere errori.

Segnalo peraltro, che la condizione del sito è fonte di un grave disagio di carattere igienico sanitario e di pericolo per la sicurezza. A tal proposito, le reiterate e inascoltate (ed io aggiungo legittime) richieste della signora Gallo, sottolineano definitivamente, semmai ce ne fosse bisogno, l’ammorbamento della questione con la solfa dell’indifferenza al degrado.

Propongo dunque che si intervenga, con un’opera dal costo contenuto, che sgomberi le macerie, recuperi uno spazio utile, conferisca al contesto ordine e bellezza, agevoli il percorso di via Duomo e reggimenti l’acqua meteorica. Questa, infatti, appantanandosi tra le macerie, penetra al di sotto del manto stradale e finisce per imbibire il corrispondente muro di contenimento il quale, temo, per questa causa presenti preoccupanti segni di deterioramento strutturale, come si può evincere ad un semplice sguardo. Pensate quanti problemi comporta il protrarsi dello scempio, problemi ai quali l’Amministrazione, io credo, abbia l’obbligo di rimediare.

In merito al piano delle opere pubbliche, come Vi è noto, io ho espresso contrarietà al relativo piano. Ma Voi siete stati eletti, Voi governate e dunque decidete. E allora, io dico, decidete di occuparVi dell’area delle “case sciollate”, con intelligenza (che non è mai spendacciona), magari ricorrendo ad una progettazione interna e utilizzando qualche possibile ribasso sulle opere che avete deciso di privilegiare.

Io “sto sul pezzo” rendendomi disponibile a fornire ogni possibile collaborazione, e utilizzando le mie attribuzioni di Consigliere comunale perché la cosa si faccia, non si strafaccia, e si faccia bene.

Segue l’elaborazione di una possibile sistemazione dell’area.

Cordialmente     Sergio Ruggiero

Pubblicato in Primo Piano
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