Da Iacchite - 9 Gennaio 2019
Fonte: Marsili Notizie (http://www.marsili notizie.it) di Francesco Frangella
Un milione e cinquecentocin quantottomila euro (1milione 558mila euro), a tanto ammonta la sanzione che la Corte dei Conti, a distanza di tre anni dall’avvio del procedimento, ha comminato nei confronti dell’ex presidente di Fincalabra, il paolano Luca Mannarino.
Nella fattispecie si tratta di una vera e propria condanna, scaturita da un procedimento avviatosi nel 2016 e culminato nei rinvii a giudizio dello scorso mese di maggio.
Insieme a colui che a Paola in tempi recenti ha pure diretto le attività dell’associazione “Territorio Solidale” – dedita alla “social innovation” e per lungo tempo ospitata nei locali del centro laboratoriale “A. Eboli”, a Largo 7 Canali, edificio dinnanzi al quale proprio l’associazione ha organizzato uno spettacolo singolo da 8mila euro il 30 aprile 2017 , nonché struttura dalla quale sono “spariti” 6 computer, ancora oggi avvolti in un mistero – sono stati condannati gli ex consiglieri di amministrazione Marcello Martino e Pio Turano, ai quali è stata inflitta la liquidazione di 115mila euro nei confronti della Regione Calabria.
L’accusa nei riguardi di questi primi condannati, partiva da un’indagine della Guardia di Finanza secondo cui, da fine agosto a metà novembre del 2015, Mannarino – col supporto di membri del Cda di Fincalabra e col concorso di dirigenti della banca Widiba spa – avrebbe “distratto” fondi comunitari per un valore di oltre 46 milioni di euro, denaro affidato in gestione a Fincalabra col vincolo esclusivo di utilizzarli per il finanziamento di progetti presentati da piccole e medie imprese.
Dall’esposto denuncia di Carmelo Salvino, subentrato alla guida di Fincalabra nel 2016, gli inquirenti hanno ricostruito una vicenda che – così come recita una nota ufficiale della Regione Calabria – parte dalla «conclusione delle operazioni di investimento finanziario con classi di rischio alte in base alla classificazione MiFID (Direttiva UE 2004/39/CE, che modula in senso scalare e progressivo, da 1 a 7, il rischio delle attività finanziarie) in violazione delle norme comunitarie di riferimento, oltre che dell’accordo di trasferimento sottoscritto fra Fincalabra e la Regione per la gestione delle ingenti somme destinate a sostenere le iniziative provenienti dal tessuto imprenditoriale calabrese».
Tali investimenti, effettuati per il tramite di intermediario bancario qualificato (Banca Widiba spa – gruppo Monte dei Paschi di Siena), hanno causato perdite per oltre un milione di euro.
La Regione Calabria, costituitasi “parte civile” nel processo, ha evidenziato e sottolineato come le condotte contestate «abbiano arrecato grave pregiudizio all’intero tessuto socio-imprenditoriale regionale, attraverso l’utilizzo distorto ed illegittimo, a fini personali, di risorse finanziarie pubbliche (comunitarie), a tal punto da determinare una ingiustificata e difficilmente recuperabile perdita delle stesse, con danno per tutta la comunità territoriale».
Fratello di Stefano (Giovanni) – ex assessore al bilancio comunale nel corso della sindacatura di Basilio Ferrari e attuale coordinatore paolano di Forza Italia – Luca Mannarino aveva assunto il timone di Fincalabra nel 2014, prendendo il posto dell’uscente Umberto de Rose