Una contestazione dura:
“Il Presidente Oliverio sbaglia a tenere per sé la delega alla cultura e al turismo.
Deve rendersi conto che è finito il tempo dei finanziamenti a pioggia per accontentare gli amici degli amici.
È tempo di privilegiare la qualità e le eccellenze.
Le iniziative che muovono i primi passi e che non sono ancora rodate, devono essere aiutate in altro modo, ma non con lo stesso bando”.
“Non entro nella polemica sulle irregolarità, sui clientelismi e sul mancato rispetto delle regole del bando; a questo punto, se ci sono, toccherà ad altri accertarle.
Io voglio riflettere sul meccanismo del bando e sulle scelte che, a monte, ha fatto il Dipartimento alla cultura.
Non si possono sperperare sette milioni di euro per finanziare 77 eventi.
Non sono e non possono essere tutti di qualità.
Sarebbe stato più logico impostare una selezione a maglie strette e valorizzare una decina di eventi al massimo, quelli che negli anni hanno dato prestigio alla Calabria, quelli di cui si parla con entusiasmo in tutta Italia, quelli che effettivamente convogliano nella nostra regione consistenti flussi turistici.
Sono stato sindaco di Diamante per molti anni ed ho visto nascere e crescere il Peperoncino Festival.
Senza questa iniziativa Diamante non sarebbe oggi la “capitale” turistica della Riviera dei cedri. Senza questa iniziativa Diamante non sarebbe conosciuta in tutto il mondo come la “capitale” del peperoncino.
Viaggio in lungo e in largo per l’Italia e per l’Europa e ogni volta che negli alberghi esibisco il mio documento d’identità, immancabilmente mi sento dire “Diamante, dove si fa il Festival del peperoncino”.
Come calabrese e come cittadino di Diamante mi sono sentito mortificato nel vedere che al Festival di Diamante che si fa da ventiquattro anni la Regione dà lo stesso contributo di tante altre iniziative appena nate”.
In sintesi secondo Caselli sono stati danneggiati i Festival storicizzati e fra questi il Peperoncino festival.
Conclude Caselli “Per l’iniziativa di Diamante solo 100.000 euro, un terzo dei finanziamenti del 2012, 2013 e del 2014.
La stessa somma a decine di eventi di cui non ho mai sentito parlare e che certamente hanno poca o nessuna incidenza nella promozione dell’immagine della Calabria a livello nazionale”.