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Questi i comuni “salvati” dalla Sorical!?!?

I Comuni interessati sono:

In Provincia di Cosenza: comuni di Corigliano Calabro, Rende, Rossano, Castrovillari, Acri, Cassano all’Ionio, San Giovanni in Fiore, Amantea, Cetraro, Scalea, Paola, Montalto Uffugo, Bisignano, Castrolibero, Luzzi, Crosia.

Nella Provincia di Cosenza sono interessati inoltre tutti i Comuni serviti dall’acquedotto Abatemarco, in virtù di uno specifico protocollo sottoscritto con la Prefettura di Cosenza.

In Provincia di Catanzaro: comuni di Lamezia Terme, Sellia Marina, Soverato, Borgia;

In Provincia di Crotone: comuni di Cirò Marina e Isola Capo Rizzuto;

In Provincia di Reggio Calabria: comuni di Taurianova, Siderno, Palmi, Gioia Tauro, Villa San Giovanni e Rosarno

In Provincia di Vibo Valentia: comuni di Tropea, Pizzo, Nicotera, Mileto, Serra San Bruno, Filadelfia, Ricadi e Rombiolo.

Si tratta della ricerca satellitare delle perdite di acqua

Sia dalle reti di adduzione che da quelle di distribuzione

Questa tecnologia è già usata in America, Australia e in Europa soprattutto in Spagna e Romania, e da quale anno anche in Italia.

Ora sarà attuata anche in Calabria e ad Amantea.

Arrivano tempi duri per gli allacci abusivi?

Secondo noi , NO!

Pubblicato in Primo Piano

C’è stato un tempo in cui il carnevale di Amantea era certamente il miglior carnevale della Calabria.

Un carnevale che si distingueva tra i migliori in Italia

Un carnevale tutto amanteano( Campora compresa, ovviamente)

 

Poi il numero e la qualità dei carri (non più in concorrenza) si ridussero, ma vennero in soccorso di Amantea i carri degli altri comuni, tra cui Belmonte Calabro, Longobardi e Fiumefreddo Bruzio.

Poi tutti questi comuni si astennero dal partecipare e si diedero da fare per creare un “loro” carnevale.

Tra tutti soprattutto Fiumefreddo Bruzio.

Quest’anno il carnevale si è tenuto, sia ad Amantea che a Fiumefreddo Bruzio.

E senza esprimere giudizi sulla loro qualità registriamo che ad Amantea hanno sfilato DUE carri, di cui UNO di Campora San Giovanni.

A Fiumefreddo Bruzio, invece, TRE.

Praticamente Fiumefreddo Bruzio batte Amantea 3 a 2.

Per garantire la manifestazione e la tutela dei partecipanti è stato richiesto l’ intervento di alcuni volontari della protezione civile

Tra loro Tonino, Daniele, Maturino e Luca Guzzo.

Pubblicato in Belmonte Calabro

carnevale2018Quando alcuni sottolineano il fatto che gli “Amministratori” pubblici di Amantea sono dei “bravi ragazzi” (o ragazze), che “bisogna fidarsi di loro”, fin da subito enfatizzano la propria credibilità senza alcuna provocazione di alcun tipo, io suggerirei di diffidare di costoro! Gli abusatori amministrativi tendono a “risucchiare” nel loro vortice le vittime con dolci promesse, falso rimorso e parole vuote sulla loro intenzione di cambiare soltanto per abusare della loro vittima (una città intera) in modo ancora peggiore. Nella mente inferma dell’abusatore, questo testare i limiti è una punizione per aver reagito all’abuso. Quando un povero narcisista-amministrativo prova a schiacciare il bottone del “reset emotivo”, delimita con ulteriore forza i limiti dei propri concittadini piuttosto che farli retrocedere. Le persone tossiche ed abusive, nel vestire i panni amministrativi della cosa pubblica, amplificano nell’esaltare la propria capacità di essere gentili e compassionevoli dall’alto del loro “scranno”. Spesso chiedono ai cittadini di fidarsi delle loro capacità a prescindere, senza prima costruire una solida base di effettiva fiducia. Normalmente esibiscono un alto livello di empatia all’inizio del loro rapporto con i propri concittadini per prenderli per i fondelli, per togliersi la falsa maschera soltanto in un secondo momento. Nella fase di svalutazione del ciclo dell’abuso, quando la falsa maschera comincia pian piano a cadere, si scoprono come in realtà sono: terribilmente crudeli, insensibili e sprezzanti.

Sminuire e tentare di denigrare qualcuno è il punto forte del “politico” tossico, e il suo tono di voce è soltanto uno degli strumenti in suo possesso. Il sarcasmo può essere una via comunicativa divertente quando entrambe le parti sono d’accordo, ma i narcisisti agresti lo usano costantemente come metodo per manipolare la realtà e denigrare chiunque si dovesse azzardare a criticare il loro operato. Se si prova a reagire in qualsivoglia modo, infatti, è evidentemente perché “si è troppo sensibile”. Venendo costantemente trattato come un ingenuo e preso di mira quando osa esprimere se stesso. In una situazione del genere, il semplice cittadino dovrà stare particolarmente attento rispetto all’esprimere i propri pensieri e opinioni al fine di non venir rimproverato e punito. Questa autocensura permette all’abusatore di zittire le persone con sempre meno sforzo, perché purtroppo il cittadino comincerà a farlo, in autonomia.

I “political narcisi” tendono a ingigantire precauzionalmente qualsiasi cosa percepiscano come una minaccia alla propria superiorità e al proprio ruolo ricattatorio (un esempio su tutti: l’utilizzo delle cooperative). Nel loro piccolo mondo, i politici nostrani sono gli unici a poter avere sempre ragione e chiunque osi dire il contrario crea una ferita narcisistica che spesso sfocia in rabbia. Nei casi peggiori queste persone scelgono di esprimere la propria rabbia narcisistica attraverso gli insulti quando non riescono a trovare un modo migliore di manipolare l’opinione altrui o gestire le altrui emozioni. Gli insulti sono il loro metodo più semplice per buttare giù, umiliare e offendere l’altrui intelligenza, l’altrui aspetto e comportamento, invalidando allo stesso tempo l’altrui diritto ad essere un individuo con un proprio punto di vista e con una propria dignità. Narcisisti, sociopatici ed altre personalità tossiche tentano continuamente di testare i limiti delle persone per capire quali possono oltrepassare. Più violazioni riescono a commettere senza conseguenze, più porteranno le cose agli estremi.

I narcisisti patologici si sentono attaccati quando la loro percezione di avere diritto a tutto, il senso di superiorità e la loro autostima vengono messi in discussione in qualche modo, e piuttosto di affrontare i disaccordi attuando dei compromessi, preferiscono negare il diritto di avere un punto di vista, tentando di instillare paura negli altri rispetto alle conseguenze dell’essere in disaccordo con loro e del non rispettare le loro richieste. Per loro, la risposta a qualsiasi sfida è un ultimatum, e la formula “devi fare questo o io farò quest’altro” diventa un tormentone quotidiano.

Un segno chiaro di miseria è l’incapacità del piccolo politico Amanteano di rendersi conto delle proprie mancanze, e l’atteggiamento di usare ogni potere in suo possesso per evitare di esserne ritenuti responsabili. Questo comportamento è come una proiezione. La proiezione è un meccanismo di difesa utilizzato per deviare la responsabilità di un comportamento o un tratto negativo, attribuendolo a qualcun altro. Agisce come una digressione che porta a evitare le proprie responsabilità.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Politica

Faccio una premessa. Conosco Pino Aieta da quando era sindaco di Cetraro e so che ha sempre difeso gli interessi della sua città .

Cosa che non posso dire, tantomeno con la stessa intensità, per molti i politici di Amantea.

Ora mentre la sanità amanteana sta morendo, lui che da Amantea ha avuto bei voti ,distrae ( caso mai non fosse stata già di per sè distratta) la società e la parapolitica proponendo : «Convochiamo gli Stati generali del Tirreno cosentino»

E tutto perché secondo lui : «È il momento di trovare una soluzione alla crisi profonda dell’area»

Dice, infatti, Giuseppe Aieta «Subito dopo le elezioni, per evitare che si possa speculare sulla proposta, è necessario convocare gli Stati Generali del Tirreno cosentino al fine di porre rimedio alla crisi profonda certificata dagli impietosi dati Istat che relegano la Calabria all’ultimo posto in termini di occupazione e il Tirreno cosentino come l’area di crisi più preoccupante falcidiata dallo smantellamento di presidii industriali che avevano rappresentato negli anni un argine alla disoccupazione dilagante».

Poi il consigliere regionale del Pd continua sostenendo «Archiviata la fase industriale non si è stati in grado di sostituirla con un’alternativa credibile che desse opportunità ai giovani così come agli uomini e alle donne espulsi dal mondo del lavoro.

Eppure il Tirreno cosentino offre attrattori turistici unici e irripetibili mai considerati nelle politiche di sviluppo, se non da isolate misure che, però, non hanno prodotto alcun beneficio perché sganciate da una visione che tenesse conto dei punti di forza e dei punti di debolezza di questo territorio.

È una storia lunga quella del Tirreno testimoniata da ciò che la natura ci ha consegnato: Isola di Dino, Arcomagno, Isola di Cirella, Scogliera dei Rizzi, Acque termali.

Per non parlare di ciò che gli uomini, in un passato ormai remoto, hanno costruito: Torre Talao, parchi archeologici, Centri Storici, Chiese. Su tutto spicca l’opera del più illustre dei calabresi, San Francesco di Paola, con il suo suggestivo Santuario. 

Con il mare che accompagna e bagna ogni località in attesa di essere guarito da un progetto finalmente serio che tenga conto dell’entroterra e non solo dei depuratori».

Infine conclude evidenziando che «È il momento di mettere insieme sindaci, imprenditori, organizzazioni sindacali, associazioni, parroci, uomini e donne giovani e meno giovani perché al centro della giusta rivendicazione vi siano le persone, ovvero la società insediata, di un territorio capace di gestire e difendere la propria bellezza».

Caro Aieta , questo è il discorso di chi ha una buona sanità e la tutela della salute ed il lavoro che ne derivano.

Prima di ogni cosa qui in questa parte di tirreno ( Amantea e sud tirreno) abbiamo bisogno ALMENO della casa della Salute e non di chi sta rubando al nostro poliambulatorio tutto quanto è possibile “rubare”, mentre tutti sono distratti o fanno finta di non vedere, sia la politica, sia la magistratura.

Concludo.

La colpa comunque è della nostra politica ( e della nostra società) vergognosamente inerte e silente. Ed il PD non è certamente estraneo a questa grave situazione ! .

Pubblicato in Primo Piano

Nessun comunicato ufficiale ma un elemento indiretto dal quale, però, si può desumere che, anche, nel 2018 il carnevale ci sarà.

Sia ad Amantea che a Campora San Giovanni.

E questo elemento è una ordinanza firmata personalmente dal sindaco Pizzino.

Parliamo della ordinanza n 4 del 30 gennaio 2018.

E proprio nelle prime righe della ordinanza si legge che “ nei giorni 12 e 13 febbraio 2018 si svolgeranno i tradizionali festeggiamenti in occasione del carnevale con sfilate di carri allegorici, gruppi in maschera, spettacoli musicali e di intrattenimento che interesseranno le principali strade e piazze di Amantea centro e di Campora san Giovanni”.

L’ordinanza poi continua con la considerazione che “per lo svolgimento del suddetto evento è prevista la interruzione al traffico dei due centri urbani il che renderà difficile se non impossibile raggiungerli da parte degli studenti e dei docenti e del restante personale scolastico, trattandosi in gran parte di persone provenienti sia dalle contrade e frazioni di Amantea sia da altri paesi”

Ed infine conclude l’ordinanza sostenendo che “ per quanto esplicitato si tiene necessario disporre per i suddetti giorni 12 e 13 febbraio la chiusura di tutte le scuole statali di ogni ordine e grado di Amantea e della frazione Campora sg al fine di evitare la insorgenza di disagi per gli studenti e per tutto il personale ed eliminare situazioni di pericolo e/o intralcio allo svolgimento della manifestazioni”

Personalmente restiamo fortemente sorpresi.

Dobbiamo cioè ritenere che i “tradizionali festeggiamenti del carnevale” si svolgeranno di mattino cioè quando gli studenti vanno a scuola o ne escono donde le supposte difficoltà, ma qualcuno è in grado di spiegarci, per esempio, come il carnevale possa incidere sulla accessibilità del Liceo scientifico posto sulla SS18 delle colline di Amantea raggiungibile da nord, da est e da sud senza entrare in Amantea e nemmeno nel centro( Corso Italia) di Campora SG ?

Comunque sia abbiamo, così, la certezza che il carnevale si farà!

Ed ancora la certezza che ci saranno ” sfilate di carri allegorici”, quindi più di uno!

Non solo, ma, almeno, nella ordinanza si assicura che ci saranno “ gruppi in maschera, spettacoli musicali e di intrattenimento”; una manifestazione in grande, allora!

Evidentemente sono stati trovati da qualche parte i soldi per fare un grande carnevale!

Bene , molto bene!.

Ma questo vuole dire che stiamo uscendo dalla crisi finanziaria?

Quello che non capisco è che anche sabato 10 alle ore 16.00( come lunedì 12, sempre alle ore 16.00) in quel di Campora SG ci sarà la sfilata dei carri allegorici ma l’ordinanza per il 10 febbraio non prevede la interruzione delle attività scolastiche!

Come mai?.Spiegatecelo, per favore! Grazie!

Non solo, ma ad oggi 3 febbraio non troviamo né una delibera , né una determina che indichi le spesa da fare e ne assuma il relativo impegno finanziario.

Come mai?.Spiegatecelo, per favore! Grazie!

nave-jolly-rosso-webCi risiamo! A distanza di anni ancora una volta ci dobbiamo occupare della nave Jolly Rosso che si spiaggiò sul lungomare di Amantea e precisamente in località Formiciche nel dicembre del 1991. Sono passati 27 anni ed ancora si parla di inquinamento delle acque del fiume Oliva, di radioattività, di rifiuti tossici prelevati dalla nave piaggiata e che poi sarebbero stati interrati lungo il corso del fiume e nei terreni agricoli circostanti, di elevata mortalità e dulcis in fundo di mutazioni morfologiche delle trote che vivono nelle acque del fiume Oliva. La Corte d’Assise finalmente ha emanato la sua sentenza: Tutti assolti. Non solo sono stati assolti i proprietari terrieri della zona altamente inquinata, Vincenzo Launi, Giuseppina Marinaro, Antonio Sicoli, Arcangelo Guzzo, ma anche l’imprenditore Cesare Coccimiglio. Il Sig. Coccimiglio era il principale imputato accusato di avere interrato con i propri mezzi e con l’ausilio dei suoi dipendenti i veleni prelevati dalla Jolly Rosso e poi interrati nell’alveo del fiume Oliva. Un verdetto che ha lasciato tutti perplessi e il PM Maria Francesca Cerchiara ha subito impugnato la sentenza facendo ricorso alla Corte d’Appello, perché, evidentemente, i veri responsabili del disastro ambientale ancora non sono stati individuati. Nel corso del processo sono emersi però: l’avvelenamento delle acque e la radioattività del territorio. Le trote del fiume presentano mutazioni morfologiche non riscontrabili in natura e un livello di radioattività nel territorio molto alto. I terreni interessati, tutti terreni coltivati, appartengono non solo al Comune di Amantea, ma anche ai comuni limitrofi di San Pietro in Amantea, Serra d’Aiello e Aiello Calabro.

Pubblicato in Italia

menzogna-voceQualche anno fa il filosofo Theodor Adorno scriveva “ La menzogna mostra di considerare l’altro a cui si mente come uno stupido e serve all’espressione del disprezzo” Il potere socio-politico e affaristico mette in campo la più temibile delle sue armi, la menzogna, e con essa muove il suo assalto contro l’umanità. I più deboli cedono per primi, ma la sorte dei più forti è, certamente, più tragica: sono più consapevoli degli altri di ciò che sta accadendo, e contro di essi si accanisce la violenza del potere, fino al punto in cui anch’essi cedono alla menzogna ordita contro di loro.
L’epilogo tragico lascia l’amaro in bocca e suscita molti interrogativi, come sembra intendere il poeta polacco Czesław Milosz, che l’uomo è destinato ad essere schiacciato dalla menzogna e dalla violenza del potere? 
“ Il potere affida a gente con occhi da mercante di gioielli,
Offre onori a gente con l’anima d’un gestore di bordelli.
I suoi migliori figli resteranno sconosciuti,
Appariranno una volta sola per morir sulle barricate.
Le amare lacrime di questo popolo tagliano il canto a metà,
E quando a un tratto il canto tace, si gridano facezie”. 
Si è riusciti a far accettare all’uomo che se vive è solo per grazia dei potenti. Pensi dunque a bere il caffè e a dare la caccia alle farfalle. Dalla finzione all’ipocrisia, dall’ironia all’imbroglio, dalla falsità alla dissimulazione, fare una fenomenologia della menzogna non è un’impresa semplice per molte ragioni: sia perché è una questione che si può affrontare secondo approcci differenti, dal campo giuridico, antropologico, sociale, psicologico e neuroscientifico, sia perché si confronta per contrasto con la sincerità e dunque con la verità. Tralasciando valutazioni morali, la filosofia politica delle Liberal democrazie moderne, fin dal suo sorgere ha considerato l’inganno verso il popolo uno strumento politico necessario per preservare l’ordine sociale. Riflettendo sul potere della menzogna non si può tralasciare, che sul piano politico, la menzogna si presenta come straordinario strumento di potere, come un’arma. Forse la più potente. Sono tante le forme del mentire politico: occultamento della verità, distorsione del significato degli eventi, presentazione come veri di fatti non veri. Ormai tutti sappiamo che erano false le notizie che affermavano che l’Iraq era in possesso di armi di distruzione di massa. Ma quelle menzogne hanno avuto il potere di scatenare una guerra grazie alla diffusione che i media hanno dato loro. Infatti, il successo di una menzogna dipende dalla sua accettazione sociale. Per questo il politico ha bisogno di controllare i mezzi di informazione. Un articolo del New York Times del 30 maggio 2004, in cui l’articolista definiva “fallimento istituzionale e non individuale” l’informazione data a suo tempo dal suo giornale sulle armi possedute dall’Iraq, portava come titolo: “Armi di distruzione di massa o di distrazione di massa?”

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Cronaca

salparete marsiliSei un appassionato di pesca sportiva? Sei un vero e proprio professionista? In entrambi i casi non puoi fare a meno di utilizzare il nuovissimo modello di salparete “Marsili”.

Sempre più persone oggi si appassionano di pesca, e sono sempre di più le tecniche di pesca utilizzate; sono tante le federazioni sportive presenti nel nostro paese, e sono tantissimi i tornei di pesca che vengono organizzati su tutto il territorio nazionale; sono innumerevoli, infine, gli attrezzi di ultima generazione utilizzati oggi, e sempre di più la tecnologia che investe un settore per tanto tempo rimasto molto ancorato su elementi di tradizione più che di innovazione. Che molti pratichino la pesca per pura passione o perché lo si trovi un hobby rilassante da trascorrere all’aria aperta, è indispensabile dotarsi di quanto la tecnologia oggi è capace di offrirci per agevolare questo hobby, o quello che magari è un vero e proprio lavoro. Anche se poi la pesca sportiva è solo un modo per mettersi in una posizione di parità con la propria preda, ed anche se l’obiettivo non è nemmeno quello di catturare la preda o di nutrirsene. Sia che la pesca venga intesa solo come una sfida con se stessi per cercare di catturare il pesce per poi liberarlo nuovamente in mare (quella che gli anglosassoni chiamano la “catch & release”), sia che l’idea sia quella di catturare il pesce ma senza ucciderlo (no-kill), in entrambi i casi è opportuno dotarsi di un buon salparete.

Per tutti gli innamorati sia di pesca sportiva, ed ovviamente anche per i professionisti esistono in commercio dei verricelli utilissimi per raccogliere le reti. Uno di questi è il nuovissimi modello “Marisili”. Si tratta di una salparete che è utilissimo per raccogliere, appunto, le reti, ma anche per nasse e calume. Il tutto senza il minimo sforzo. Infatti il salparete è elettrico, dotato di un motore da 300 w. Il motore è estremamente affidabile e silenzioso. Il salparete modello “Marsili” è un attrezzo sicuro e a basso consumo. Infatti “Marsili” consuma appena 20 A, ed è dotato di un fusibile di protezione. Come ogni salparete è dotato di invertitore di marcia e di un regolatore di giri. Un attrezzo, dunque, indispensabili ancora più che utile per chi pratica la pesca sportiva a livello di passione o per i professionisti. Acquista qui il tuo salparete  oppure il 0039 3478532838

Il motore del “Marsili”, affidabilissimo per raccogliere reti automaticamente e senza nessuno sforzo, è il gioiellino di questo salparete costruito interamente in acciaio inox lucidato. Ciò permette al salparete di non temere la corrosione. Nessuna paura quindi per gli agenti atmsferici o per la salsedine: l’acciaio inox, infatti, preserva l’intero salparete, compresa la ruota da 35 centimetri di raggio anch’essa totalmente in acciaio inox.

Anche la velocità di recupero del salparete è ottima. Infatti il salparete “Marsili” ha una velocità di recupero di 18 metri al minuto.

Per informazioni sul salparete “Marsili” si può chiedere informazioni telefonando, in orari di ufficio, al seguente numero: 3478532838

Pubblicato in Italia

Da non crederci!

Sembra che il mondo intero ce l’abbia con Amantea.

La politica normalmente fa molto poco, spesso niente o fa esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare.

Ma ora sembra che pure la natura sia nemica della nostra città!

Ma ecco di cosa parliamo: pensate che diversi anni fa un fico selvatico è nato in un buco di un muro del centro storico

Nessuno ci ha fatto caso.

In verità nessuno fa caso alle tante piante che nascono e crescono nei muri del centro storico e che li indeboliscono e spaccano.

E nessuno nemmeno sa se la competenza al taglio sia del comune o del proprietario del terreno su cui insiste il muro.

Di fatto questo piccolo fico è diventato enorme ed il tronco ha spaccato il muro.

Lo si vede dalle foto.

Non solo si è spaccato il muro ma si è anche sollevato anche il marciapiede della strada soprastante.

Una strada sulla quale passa mezza Amantea !

E nessuno sembra aver mai visto niente!

Già! E perché mai si dovrebbe vedere?

Ad Amantea non si vede mai niente.

Nessuno e mai.

Amantea è il paese dove ognuno di noi si fa i c…i propri, anzi è quel paese dove non devi parlare male del potere , e soprattutto dell’Amministrazione.

Noi non vogliamo parlare male dell’amministrazione, non sapremmo nemmeno a chi ascrivere la responsabilità di questo fatto.

Cioè quando sia nato questo fico.

Ora denunciamo il problema perché si provveda a far redigere un progetto generale di eliminazione delle piante che nascono e crescono sui muri del centro storico per evitare danni

E soprattutto che si disponga la approvazione di un regolamento che imponga tale manutenzione.

Locandina - Per non dimenticare 27.1.18-page-001Carissime cittadine e carissimi cittadini,

il 27 gennaio del 1945 furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz rilevando l’orrore del genocidio nazista.

Oggi in questa data ricordiamo le vittime dell’Olocausto e coloro i quali si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. È il giorno in cui diciamo “no” alla violenza e ci schieriamo dalla parte dei diritti di libertà, del rispetto, della dignità umana.

Ancora oggi, per il mondo, ci sono tanti genocidi, guerre e violenze che costringono molti a lasciare la propria dimora ed a scappare rischiando la propria vita in mare o in mille altri modi.

La data simbolica del 27 gennaio ci insegna che non ci può essere presente senza memoria.

Sabato 27 gennaio 2018 - alle ore 11.00 in piazza dell’Emigrante – l’Amministrazione Comunale insieme ad un nutrito gruppo di Associazioni ricorda le vittime della Shoah.

Dopo i saluti del Sindaco Mario Pizzino, i lavori saranno introdotti da Franca Santelli e seguiranno le relazioni di Lucia Groe e di Alfonso Lorelli. Saranno, inoltre, recitati dei brani a cura de “La Buffa agitatori culturali”.

Invitiamo tutti a partecipare.

Con i più cari saluti

Il Sindaco Mario Pizzino

Il delegato alla Cultura Enzo Giacco

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