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La torre è mia, dice Joppolo. No, è mia, contesta Nicotera! Ed i due comuni litigano.

Parliamo della torre Parnaso.

Una torre condivisa tra Joppolo e Nicotera e da tempo alla base di forti discussioni.

Nell’ultima seduta del consiglio comunale di Joppolo, l’assemblea municipale, presieduta dalla consigliera Florinda Albino, ha accettato la donazione della Torre Parnaso e di una porzione di terreno circostante la stessa da parte del proprietario, Giuseppe Stefano Laghi, grazie anche alla mediazione del consigliere Giovanni Preiti.  

sindaco di Joppolo Carmelo Mazza dice “Non posso che esprimere tutta la mia personale soddisfazione e quella dell’amministrazione. Sicuramente un grande giorno per la nostra comunità, in quanto la “Torre Sant’Antonio”, comunemente chiamata “Torre di Joppolo” o “Torre Parnaso”, ricade nel territorio contestato dei comuni di Joppolo e Nicotera ma ha sempre rappresentato il simbolo identitario di tutta la comunità joppolese. Secondo fonti storiche accreditate, invero, la costruzione della “Torre” coinciderebbe con lafondazione stessa del Municipio di Joppolo”. 

Appresa la notizia nella vicina Nicotera vi è stata una levata di scudi.

«La torre - sono stati i commenti a caldo - è storicamente appartenuta al territorio di Nicotera».

Nei prossimi giorni, tra l’altro, si preannuncia un’iniziativa forteda parte della terna commissariale che regge il Comune e che potrebbe rivendicare la territorialità della “Torre Parnaso”. 

La torre venne edificata lungo la fascia di costa tra Nicotera e Joppolo, per la difesa della incursioni saracene.

La torre finite le incursioni saracene è divenuta simbolo di liste elettorali.

Il bello è che qualche tempo fa i due comuni di Nicotera e Joppolo, hanno trovato unità di intenti, concordando in un protocollo d’intesa, per mettere insieme le forze ed intercettare i necessari finanziamenti per salvare l’importante bene culturale.

Ma ora da Nicotera si dice : “Dalla collaborazione per il recupero all’ ”annessione” ce ne passa! .

Se gli amici della lista in parola si sentono attratti dalla Torre, fino al punto di indicarla come segno identificativo della loro lista elettorale, non può che far piacere tenendo sempre a mente però, per stare in ambito culturale, il titolo del celebre romanzo di Leonardo Sciascia: “a ciascuno il suo”».

Pubblicato in Cronaca

campora calcioL’Amministrazione Comunale di Amantea esprime sdegno e ferma condanna in relazione all’atto vandalico compiuto ai danni del campo sportivo di Campora San Giovanni.

Le scritte apparse stamattina, infatti, offendono le nostre comunità ed il nostro senso civico. Sono frutto di inciviltà e di sprezzo per il bene pubblico.

Scrivere sui muri frasi banali e ingiuriose è un atteggiamento da codardi. E, nella fattispecie, rischia di alimentare sentimenti negativi e conflittuali dannosi per il nostro vivere civile.

Campora e Amantea sono un’unica realtà operosa, accogliente e generosa fatta da persone perbene. Quanto apparso sui muri dello Stadio di Campora San Giovanni nulla ha a che vedere con i sentimenti dominanti nella nostra comunità.

È bene, tuttavia, che – dinnanzi a fatti come questi - le energie civili, morali e intellettuali presenti nel nostro territorio si mobilitino sempre più. Ed in tale ottica, l’Amministrazione comunale è impegnata in un’opera atta ad alimentare le coscienze con i migliori sentimenti comunitari, agevolando azioni di contrasto nei confronti della deprivazione culturale e dell’illegalità.

Rimane lo sdegno per un atto vile, che offende la città tutta.

Amantea, 22 gennaio 2018

L’Amministrazione comunale

Pubblicato in Campora San Giovanni

Riceviamo e pubblichiamo "Questo è il senso della decisione dell’ amministrazione comunale.

Ma ecco le giustificazioni formali:

-impossibilità di usare il capannone. Ve la diciamo noi la verità. Per amore della città e del suo carnevale ci siamo assunti la responsabilità di fare usare ai giovani carristi il capannone anche se questo mancava delle minime condizioni di sicurezza. Ora ci piove persino! Ed allora abbiamo deciso che fosse necessario PRIMA metterlo in sicurezza. Ma la cosa più vergognosa è che viene ricordato che il capannone ci è stato dato in concessione gratuita. Che significa ? Il capannone è stato finora dato ai carristi senza costi. Gratuito a noi, gratuito a loro! A Campora il capannone del PIP viene dato direttamente ai carristi senza costi. Perché viene rimarcato che a NOI è stato dato in concessione gratuita? La differenza tra Campora ed Amantea è che NOI abbiamo detto basta ad assumerci responsabilità di usare beni senza rispetto delle leggi!

-Continui conflitti tra il Comitato ed i carristi. VERGOGNA. Non una parola sul fatto che questi pseudo conflitti derivano esclusivamente dal fatto che il comune non eroga i contributi necessari a contribuire alle spese di realizzazione dei carri. Un esempio. Avanziamo tutto il contributo del 2016( non è stata fatta nemmeno la delibera:eppure il carnevale si è svolto!). Avanziamo tutto il contributo del 2017 il cui acconto pari 5000 euro doveva essere erogato entro il 20 gennaio 2017!. In queste condizioni cosa potevamo o possiamo dire ai giovani carristi ed alle loro giuste pretese?

Ma ora qualche domanda all’amministrazione comunale.

Bellissimo l’eufemismo “Dopo aver più volte tentato di stimolare il Comitato Carnevale riguardo all’organizzazione dell’edizione 2018”. Peccato che sia falso. Abbiamo avuto diversi incontri durante i quali abbiamo detto che la salute e la serenità dei carristi erano le cose più importanti, che pertanto i carri dovevano essere realizzati in piena sicurezza e che, comunque, noi avremmo dato le chiavi del capannone al sindaco, per questo carnevale, così che fosse l’amministrazione ad assumersi la responsabilità del suo uso, come avviene per Campora SG!. Ecco perché siamo stati esautorati , perchè pretendevamo il rispetto della legge e la sicurezza per i ragazzi. Per rispetto del carnevale e della città siamo stati in silenzio, ma ora basta. Ora è tempo di VERITA’.( vedi allegato)

Dove si sta realizzando il carro nuovo?. E’ un locale sicuro? E’ agibile? Lo vedremo! E per questo carro sono stati assunti impegni finanziari? Guardando gli atti del comune non ci risulta! Però ci è stato detto che i carristi hanno due linee di credito per il materiale di 900 e di 600 euro. Non solo, ma ci dicono che il comune ha preso impegni per 600 euro di costo del trattore e per 600 euro di costo della musica. Praticamente 2700 euro! Per un solo carro. E questo prima ancora di esautorarci!.

Campora ha avuto lo stesso trattamento?

Ma andiamo alla principale falsità!

Siamo stati accusati di avere diversità di vedute!

Dopo 26 anni di onorato rapporto con la città, con i carristi e con le amministrazione comunali , dopo aver contribuito a grandi carnevali, siamo accusati di diversità di vedute! Sapete a cosa si riferiscono? Al fatto che non ci appariva rispettoso degli utenti del carnevale “rinverdire” i vecchi carri e proprio per questa visione del carnevale abbiamo suggerito un evento piuttosto che fare una magra figura con carri vecchi!

Tutti devono sapere che venerdì scorso (avantieri) , nella sede dell’Auser in viale Trieste, abbiamo avuto un aperto e leale confronto con la consigliera Ciccia Caterina, delegata al carnevale, che ha condiviso la nostra proposta di un carnevale con il solo carro nuovo, ma con la partecipazione di un gruppo di 30 persone che suonano strumenti strani creando allegria( abbiamo le email ).

Poi il ripensamento! Non nostro ma dell’Amministrazione comunale.

Altro che “incompatibilità di fondo nell’atteggiamento e nell’approccio ad un evento che dovrebbe innanzitutto rappresentare un momento di leggerezza, aggregazione e divertimento”

La verità è che noi abbiamo offerto comunque la nostra collaborazione ad organizzare il carnevale ma il comune senza soldi ( ma poi se li vuole trovare li trova come merci date gratuitamente ma direttamente ai carristi) deve avere l’onestà di rinviare il “ famoso” carnevale di Amantea ad altra futura edizione.

Di un carnevale fallimentare l’amministrazione si assumerà la piena responsabilità.

Ora suona le campane e chiama a soccorso tutto e tutti, anche i comuni che un tempo erano il carnevale di Amantea e poi sono stati dimenticati.

Facile così, vero?

Volevate un capro espiatorio, vero?

Ma noi non ci stiamo!

La nostra dignità e quella dei ragazzi che hanno onorato la città, il carnevale, ed il comitato ce lo impedisce.

Amantea 21.1.2018                                                   p          il Comitato Carnevale

Pubblicato in Primo Piano

Il mare è agitato e la spuma bianca ne copre la gran parte.

Un abbraccio potente e candido quello che avvolge la scarna spiaggia facendola scomparire sotto i suoi ripetuti ed intensi marosi.

Quando ti avvicini la salsedine ti sfiora le guance riempiendole di sale e di iodio.

Più facile ed affascinante osservarlo dall’alto.

Dalle colline di Amantea a guardarlo ritorna in mente la canzone “Il mare d'inverno” di Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone cantata oltre 30 anni fa da Loredana Bertè

“È solo un film in bianco e nero visto alla TV.
E verso l'interno qualche nuvola dal cielo che si butta giù.
Sabbia bagnata una lettera che il vento stà portando via.
Punti invisibili rincorsi dai cani stanche parabole di vecchi gabbiani.
E io che rimango qui solo a cercare un caffè.
Il mare d'inverno.
Alberghi chiusi manifesti già sbiaditi di pubblicità.
Mare mare qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.
Mare mare qui non viene mai nessuno a farci compagnia.
Mare mare non ti posso guardare così.
Perché questo vento agita anche me.
Passerà il freddo e la spiaggia lentamente si colorerà.
La radio e i giornali e una musica banale si diffonderà.
Perché questo vento agita anche me.
Questo vento agita anche me”.

Una canone che è la canzone dei paesi di mare di tanta parte della nostra Calabria.

Quei paesi che aspettano che l’inverno passi con il suo grigiore e con i suoi silenzi

Quei paesi che aspettano che le spiagge di colorino dei colori degli ombrelloni, dell’ azzurro del mare calmo e del grigio della sabbia e si riempiano di vita, di musica , di gelati e di pizze.

Amantra 17 gennaio 2018.

Pubblicato in Primo Piano

aslCarissime cittadine e carissimi cittadini,

teniamo a fare chiarezza riguardo ad un articolo apparso sulla stampa nei giorni scorsi sul Poliambulatorio cittadino.

Nell’articolo si denuncia un ritardo nelle prenotazioni annunciando una missiva al Sindaco della Città.

C’è da dire subito che stupiscono i toni con cui ci si rivolge al Presidente della Regione Oliverio che, tra l’altro, ha sempre dimostrato grande sensibilità alle istanze provenienti da questo territorio, con particolare riferimento alla materia sanitaria. Se la Casa della Salute di Amantea è stata inserita nei documenti di programmazione dell’Asp, infatti, è grazie alla sua determinazione e vicinanza.

Rispetto a quanto riportato, poi, è necessario innanzitutto chiarire che il Sindaco della Città non è un Dirigente dell’Asp, ma si occupa della programmazione dei servizi territoriali e si accerta che gli stessi vengano erogati (per questo ci siamo recati all’Asp nei giorni scorsi). Inoltre, dobbiamo precisarlo, nessuna missiva ad oggi è pervenuta nelle mani del Sindaco!

Occorre, tuttavia, fare delle ulteriori precisazioni. Dal report, prontamente inviato dalla Direzione Distrettuale, infatti, si evince come confrontando i tempi di attesa dei vari Poliambulatori quelli di Amantea risultano tra i più “accettabili”. Inoltre, da una ricerca effettuata dal responsabile URP, non risulta che i nominativi riportati nell’articolo abbiano mai usufruito di prestazioni presso il Poliambulatorio della Città.

Siamo esterrefatti.

L’obiettivo del nostro sopralluogo del 9 gennaio aveva (ed ha) l’obiettivo di portare all’attenzione dei nostri interlocutori istituzionali gli interventi da realizzare per migliorare l’offerta dei servizi del Poliambulatorio in prospettiva della sua evoluzione. Ma interventi atti ad affrontare criticità reali; in tal senso vanno, ad esempio, le nostre richieste di aumento delle ore per alcuni specialisti e quelle per una loro maggiore presenza settimanale.

Resta la profonda amarezza per la pubblicazione di notizie che ledono l’immagine della Città e del nostro Poliambulatorio.  

Con i più cari saluti

L’Amministrazione Comunale

Pubblicato in Politica

I lavoratori della Lamezia Multiservizi hanno annunciato lo stato di agitazione che appare probabile culmini in una giornata di sciopero.

Il motivo, spiegato in una nota delle Rsu nonché a firma delle sigle sindacali, Cgil, Cisl Reti e Uiltrasporti, è quello della “mancata retribuzione della tredicesima mensilità e del mese di dicembre 2017(Rifiuti a Lamezia)

Non solo ma la Multiservizi deve pagare a quattro anni di arretrati di buoni pasto

Gravi pertanto lo stato di notevoli disagio e le difficoltà alle centinaia di famiglie che vivono di questo solo reddito.

Tra questi anche i lavoratori del cantiere di Amantea.

Se la Multiservizi non provvederà a pagare il personale non resta che lo sciopero.

Ma la Multiservizi ha una notevole esposizione debitoria avendo elevatissimi crediti verso i comuni di Lamezia Terme e di Amantea

Un cane che si morde la coda.

I comuni non pagano la Multiservizi, il personale sciopera , le città restano sporche

Così stanti le cose . “A fronte di una situazione così delicata e nella totale incertezza di poter esigere nell’immediato quanto maturato, l’assemblea ha proclamato lo stato di agitazione che culminerà in una giornata di sciopero se i problemi sopra esposti non dovessero essere risolti nel tempo che la procedura stabilisce”.

Rifiuti a Roma

Pubblicato in Cronaca

L’intervento dei carabinieri solo dopo la fuga della 28enne vittima del sequestro.

Sarebbero stati tenuti in casa dell’uomo sotto la minaccia di un fucile per non pagare un debito.

Amantea. Sequestro di persona e minaccia aggravata dall’uso delle armi.

 

Con questa accusa, F.A. , 53enne incensurato di Amantea è stato arrestato da carabinieri della compagnia di Paola per aver tenuto sotto la minaccia di un fucile una giovane 28enne e del suo fidanzato 30enne, anch’essi residenti nella cittadina del cosentino.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane ragazza, in compagnia del fidanzato, si era presentata presso l’abitazione dell’uomo per provare, per l’ennesima volta, ad ottenere il compenso di una pregressa collaborazione lavorativa tra i due, riferita al mese di settembre 2017.

Il 53enne, dopo aver convinto con una scusa i due giovani ad entrare in casa ed a sedersi in salotto, spostatosi in un’altra stanza, avrebbe fatto ritorno imbracciando un fucile a pompa carico.

Il 53enne, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, a questo punto, dopo essersi posizionato davanti alla porta di ingresso per impedire la fuga ai due ragazzi, forte della disponibilità di un’arma da fuoco carica, avrebbe iniziato a minacciare di non farli uscire e che per loro sarebbe finita male.

Solo una momentanea distrazione dell’uomo, forse causata dall’arrivo della moglie, avrebbe permesso alla ragazza di raggiungere la porta d’ingresso della casa e darsi alla fuga. Ci sono voluti altri quindici minuti affinché il 53enne, probabilmente temendo che la ragazza potesse allertare le Forze dell’Ordine, lasciava andare anche il fidanzato.

I carabinieri della Stazione di Amantea, intervenuti tempestivamente sul posto a seguito di richiesta dei due giovani, una volta ricostruita la vicenda, traevano in arresto con l’accusa di sequestro di persona, minacce aggravate dall’uso delle armi e detenzione abusiva di armi da fuoco.

La perquisizione domiciliare dell’abitazione dell’uomo, infatti, consentiva di rinvenire e sottoporre a sequestro 3 fucili, di cui 2 illegittimamente detenuti, e quasi un centinaio di munizioni.

L’uomo, terminate le formalità di rito, su disposizione del sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Paola, è stato tradotto in regime di arresti domiciliari presso la sua residenza, in attesa della celebrazione dell’udienza per direttissima nel corso della quale, nella mattinata odierna, ne è stato convalidato l’arresto.

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genteSono giovani e meno giovani, ci sono chi studia e chi lavora, molti che si arrangiano. Sono un pezzo di questo paese, quelli che producono la ricchezza che altri si dividono, quelli che fanno andare avanti le cose, quelli che si mantengono onesti mentre pochi arraffano tutto. Sono quelli che non sono mai ascoltati, che non hanno amicizie importanti, che non hanno un partito. E che però credono nell’impegno e nella collettività, e per questo ogni giorno militano in centri sociali, associazioni, comitati di base, collettivi, sindacati, portando avanti attività sociali, doposcuola gratuiti, ambulatori e palestre popolari, mettendo su reti contro la povertà, cercando di difendere i territori e i centri storici dalle devastazioni, attivandosi quando c’è un terremoto o un’emergenza… Appartengono a quell’Italia che la televisione e i mass-media in genere non raccontano, perché fa più comodo rappresentare un paese di individui isolati, depressi e arrabbiati che si fanno la guerra fra di loro, piuttosto che il paese solidale, che nella crisi sta imparando l’aiuto reciproco, a rispondere insieme ai bisogni, a denunciare gli speculatori, i politici corrotti, le inefficienze, gli sprechi. 
Non sono famosi, non fanno comodo a nessuno. Anzi chi li governa, dall’Europa al più piccolo paese, vorrebbero farli sparire. Ma esistono, sono vivi e attivi su tanti territori, si fanno e si faranno sentire, diventeranno sempre di più il riferimento che le persone non trovano e non troveranno nelle istituzioni. 
Hanno deciso di mettersi al servizio del popolo, degli ultimi. E lo fanno con dedizione, come persone che sanno di stare combattendo una battaglia lunga e dura. Una battaglia contro l’arroganza del potere, il ricatto della fame, l’egoismo e l’ignoranza. Purtroppo sono stati, fino ad oggi, senza un esercito, senza un piano di battaglia generale, troppo spesso divisi, chiusi ognuno nella propria resistenza… E’ una umanità stanca di subire questa politica. Ogni giorno riescono a strappare sul territorio tante piccole vittorie, prendono sempre più atto che non è vero quello che gli hanno insegnato, che non cambia mai niente… Sono convinti che vincere si può, se si lavora con tenacia, rendendo protagoniste le persone. Loro sentono addosso l’entusiasmo, ma non riescono a portarlo su una dimensione nazionale, farlo sentire a larghe masse. Per questo chiedono di unirsi, per far arrivare più lontano la loro azione, per incidere sulla politica ai livelli più alti. 
Tutte le forze politiche usano lo stesso spartito musicale. Ormai gli italiani si trovano di fronte tre destre: quella del PD, quella della Lega e Berlusconi, quella del Movimento 5 Stelle. Nessuna di queste forze offre una risposta ai bisogni veri dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, delle giovani generazioni. Nessuna di queste forze può dare una mano alle comunità, perché nessuna vuole fare le uniche cose che potrebbero davvero cambiare la vita dei cittadini: prendere la ricchezza dalle tasche dei ricchi, fare politiche sociali, investimenti pubblici, messa in sicurezza dei territori, fermare abusi e speculazioni. Mentre la condizione di vita degli inascoltati è in continuo peggioramento, sfiorando livelli drammatici nel Mezzogiorno, si preparano mesi spaventosi di campagna elettorale, in cui ognuna di queste forze farà a gara per affermarsi come la più intollerante, la più razzista, la più repressiva. Ci sono cittadini che non vogliono essere spettatori di questo teatrino. Vogliono aggregarsi, agire, e imporre i loro temi. Con l’informazione, con le lotte, con una presenza viva sui territori che tolga consenso a chi ancora ha la faccia tosta di volerli ingannare ancora una volta.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Politica

poloiticaLeggo, sempre su Tirreno News, fonte inesauribile di notizie su Amantea, che il consigliere comunale, Roberto Aloisio, ha rinunciato ad una caterva di “deleghe”. Probabilmente l’intenzione del sindaco era quella di delegare i consiglieri comunali più fidati a seguire alcune tematiche, e questo perché la delega al consigliere comunale, per chi non lo sapesse, è un atto di pura rappresentanza. Per intenderci, l’assessore alla Manutenzione svolge poteri esecutivi ed amministrativi, avendo lui la diretta responsabilità della delega, nonché potere autonomo, gestionale e di firma. La stessa delega ad un consigliere comunale affida semplici funzioni collaborative di carattere generale, ma estranee a quelle competenze prettamente assessoriali. E del resto è ciò che stabilisce l’articolo 42 del TUEL(Testo unico degli enti locali), che individua nella figura del consigliere comunale funzioni di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’attività della Giunta (composta da Assessori) e del Sindaco. Il consigliere quindi non può essere chiamato a gestire direttamente un settore dell’amministrazione per conto del Sindaco perché si troverebbe contemporaneamente nella posizione di controllato (in quanto consigliere delegato) e di controllore (in quanto consigliere). Secondo la giurisprudenza però lo statuto comunale però può prevedere la delegabilità da parte del sindaco ad un consigliere di alcune competenze, che non comportino l’adozione di atti a rilevanza esterna e compiti di amministrazione attiva, limitate ad approfondimenti collaborativi per l’esercizio diretto delle predette funzioni da parte del sindaco che ne è titolare. Un probabile motivo della rinuncia delle innumerevoli deleghe, da parte del consigliere Aloisio, potrebbe risultare la presa di coscienza dello stesso sul valore effettivo di una “delega”. Infatti, il consigliere comunale delegato non è componente della giunta. Non riveste la carica formale di assessore, ma solo quella di “delegato” nei settori indicati».  Vale, tuttavia, il criterio generale secondo il quale il consigliere può essere incaricato di studi su determinate materie e di compiti di collaborazione circoscritti all'esame e alla cura di situazioni particolari, che non implichino la possibilità di assumere atti a rilevanza esterna, né di adottare atti di gestione spettanti agli organi burocratici.
Il consigliere, infatti, svolge la sua attività istituzionale in qualità di componente di un organo collegiale, il consiglio, che è destinatario dei compiti individuati e prescritti dalle leggi e dallo statuto. 
Poiché il consiglio svolge attività di indirizzo e controllo politico-amministrativo, partecipando «alla verifica periodica dell'attuazione delle linee programmatiche da parte del sindaco e dei singoli assessori» (art. 42, comma 3, del Tuel) ne scaturisce l'esigenza di evitare una “inadeguata” commistione nell'ambito dell'attività di controllo.  Meglio tardi che mai, per il consigliere Aloisio, scoprire che le deleghe sono molto fumo e niente arrosto. Meglio andare a funghi, ed essere coinvolto direttamente nell’azione.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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asinoI cuginetti dell’attuale Junta Pizzino, hanno deciso di tirare le orecchie ai loro parenti. “La constatazione più curiosa che ci viene fatta dai cittadini quasi quotidianamente è proprio lo stupore di come solo un anno fa ogni giorno c’era qualcuno pronto ad attaccarci per il nostro operato ed oggi che siamo nell’immobilismo totale tutti stanno zitti.”

E’ chiaro che quelli della ex Junta Sabatino sono disavvezzati a leggere. Lo trovano disdicevole. Proprio sulla stessa testata giornalistica, dove viene pubblicato il loro “rimprovero” all’attuale Juntina, vengono pubblicati una serie di articoli non certo affettuosi nei confronti dell’attuale Junta dei cuginetti di campagna Sabatino. La cosa sorprendente è che “Tirreno News” titola: “Il gruppo Sabatino attacca duramente l’amministrazione Pizzino”: “Un immobilismo che si tocca con mano, prova ne è la perdita di un finanziamento, in un settore nevralgico come quello della raccolta differenziata, per non aver risposto in tempo a delle integrazioni richieste; prova ne è il porto chiuso da cinque mesi per il quale il vicesindaco aveva promesso un immediato intervento ma ad oggi è più insabbiato che mai; prova ne è il fatto che oggi dopo più di dieci anni di lavoro il personale delle cooperative che operano per il comune di Amantea è rimasto a casa perché l’ente non ha fatto né il bando per il nuovo affidamento né la proroga del servizio.”

Quello che viene fuori da questa tiratina di orecchie è che il cretino fa tenerezza, si è convinti che, poverino, sbaglia in buona fede, per cui, pazienza se non ne imbrocca una, non lo fa apposta. Ed anche l’impreparato può contare su un certo tasso di comprensione: si ha sbagliato, ma imparerà. Insomma, pur di evitare un corrotto possiamo accontentarci di un cretino o un ignorante totale che non faranno grandi cose, ma neppure grandi disastri. E poi:” Riteniamo che la situazione sia molto grave e necessiti di una presa di coscienza e di uno scatto di orgoglio di questo esecutivo affinché modifichi il proprio modo di affrontare l’amministrazione di questa città bellissima e complicata.” Non si sa se bisogna piangere o ridere.L'Italia è stata educata alla menzogna per più di vent'anni. L'alfiere massimo è stato Berlusconi, sfacciato, solare, nella sua insolenza. Bugie come ciliegie, una tira l'altra. Una volta che si inizia a mentire, si riduce la sensibilità del cervello alla disonestà. Un po' come se il campanello d'allarme che risuona nella mente in questi casi, diventasse a un tratto silenzioso. Insomma, nel tempo diventa più facile continuare a comportarsi in modo scorretto. Peccato che la ex Junta Sabatino non provi a spiegare la sua implosione agli Amanteani e tutte le cose belle che ha realizzato per “questa città bellissima e complicata”. Per loro la vergogna è ufficialmente scomparsa dall’orizzonte dei valori e dei sentimenti individuali e collettivi.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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