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Riccardo Clemente

Collaboratore dal 2009, da tempo ormai realizza insieme alla redazione articoli su Amantea, ma di fondamentale importanza è il ruolo di "informatore".
Splendidamente, infatti, raccoglie informazioni preziose su vicende locali ed in numerose  occasioni ha permesso la realizzazione di veri e propri scoop di cronaca locale realizzati dallo Staff del portale TirrenoNews.Info

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Commercio elettronico, i pro, i contro e le prospettive

Domenica, 20 Novembre 2016 18:34 Pubblicato in Italia

e-commerce-esteroLe ultime analisi sul commercio elettronico in Italia ci parlano chiaramente di crescita del settore in termini di acquisti e fatturato, di una predominanza dei venditori esteri, di una crescita del settore editoria e di quello del cibo fresco, ed anche di quello dei servizi come nel caso dei giochi online su piattaforme sicure come Casino.com.

Se il settore cresce nel suo complesso è in atto anche una sua profonda trasformazione. Sempre più commercianti affiancano il negozio online a quello fisico ma non manca chi utilizza solo il canale online. In entrambi i casi è necessario affidare a professionisti la creazione del negozio virtuale, della promozione e della logistica. La concorrenza è sempre più estesa perché al negozio fisico ed al centro commerciale si sono affiancati il centro commerciale online e i negozi online.

Cerchiamo di capire, allora, quali siano i pro e i contro del commercio online e quali saranno le prospettive del settore per i prossimi anni.

 

I PRO

Il più importante punto a favore per iniziare a vendere online è sicuramente l’acquisizione di nuovi potenziali clienti: è in atto da anni un trend crescente di utilizzatori di internet; ancora più notevole è l’aumento tra chi utilizza smartphone e tablet; in fortissimo aumento anche il numero di acquirenti online.

Un altro punto a favore per l’apertura del negozio online è il fatto che il negozio non chiude mai. Lavora 24 ore su 24, sette giorni su sette, anche nei festivi, e spesso gli acquisti (non solo quelli online) vengono fatti nel weekend, e cioè quando si ha più tempo.

Il negozio virtuale ha pochissimi costi fissi. Oltre la creazione e l’aggiornamento del sito internet non c’è praticamente nessun altro costo. Nel negozio fisico c’è l’utilizzo di personale, l’affitto del locale, spese di illuminazione, ecc.

L’investimento iniziale abbastanza ridotto è altro punto a favore per il negozio online. Se si vendono prodotti a target specifici o comunque di nicchia è anche più facile raggiungere nuovi potenziali clienti attraverso siti tematici, blog e forum tematici. Oltre all’investimento iniziale è più basso anche il costo di una campagna di marketing

 

I CONTRO

Uno svantaggio del commercio elettronico riguarda la sua freddezza sensoriale: il prodotto è il medesimo ma l’esperienza d’acquisto cambia molto. Nel canale fisico l’interazione porta a conoscere il bisogno del cliente, c’è empatia, possibilità di consigliare il prodotto adatto, possibilità di evidenziare i vantaggi del prodotto stesso. Nel canale online il prodotto viene presentato soprattutto con immagini e acquistato con un clic, ma manca l’esperienza sensoriale del tatto o dell’olfatto.

La mancanza di fiducia è altro elemento che rappresenta uno svantaggio per il commercio online. La mancanza di fiducia deriva dal timore derivante dal pagamento online tramite strumenti come la carta di credito e da quello che sarà il reale comportamento del venditore e del corriere che consegna la merce.

La concorrenza è un aspetto fortemente incentivante per l’acquirente, ma dal puto di vista del venditore la concorrenza fortissima porta a ridurre i margini di guadagno e cercare servizi di logistica più convenienti, prezzi d’acquisto più bassi, ridurre le spese per il packaging.

Il feedback può rappresentare uno dei “contro” del commercio elettronico. Se il prodotto non risponde alle esigenze o, una volta acquistato, l’acquirente si rende conto che se avesse potuto utilizzare tutti gli stimoli sensoriali non lo avrebbe acquistato è necessario dare massima assistenza al cliente stesso. Ciò serve ad evitare che il cliente rilasci un feedback negativo sull’acquisto direttamente sul negozio online, sui social network o su forum tematici.

Gerardo Sacco si e' raccontato al Festival d’Autunno

Domenica, 20 Novembre 2016 08:39 Pubblicato in Calabria

saccoLa storia di un originale e insuperato interprete delle tradizioni e delle identità locali come simbolo di speranza per il riscatto della Calabria.

 

E’ quella che il Festival d’Autunno ha voluto raccontare accogliendo il maestro orafo Gerardo Sacco, protagonista dell’incontro conclusivo della sezione culturale tenutosi al Museo MARCA di Catanzaro. Apprezzato in tutto il mondo per le sue magnifiche creazioni di gioielli in cui i colori del Mediterraneo e della Magna Graecia rivivono dando nuova linfa vitale alla storia del territorio, Sacco è stato l’ospite di una serata promossa in suo onore, in occasione dei cinquanta anni di attività.

 

Ad introdurre la serata è stata Antonietta Santacroce, direttore artistico del Festival, che ha sottolineato la volontà di chiudere la settimana culturale con una testimonianza positiva: “La storia personale di Gerardo Sacco è la dimostrazione vivente di come con l’impegno e la dedizione si possono superare le difficoltà nella nostra terra conquistando, partendo dalla piccola Crotone, la fama internazionale”. 

 

La serata, moderata dal giornalista Rai Michele Cucuzza, ha visto il maestro orafo dialogare con il pubblico e con Francesco Kostner, coautore del libro “Sono nessuno!” in cui viene ricostruita un’affascinante e coinvolgente avventura umana e professionale. Un racconto di vita che ha preso forma grazie anche alla sensibilità dell’editore Florindo Rubbettino che ha portato il proprio saluto evidenziando il valore della testimonianza di vita e di lavoro di Gerardo Sacco la cui profondità d’animo è dimostrata anche dalla volontà di destinare interamente i ricavati della vendita del libro alle famiglie terremotate.

 

L’orafo delle dive – tra cui le attrici Liz Taylor, Glenn Close, Brooke Shields - riportando alcuni aneddoti della sua lunga carriera, ha voluto lanciare dei messaggi importanti specialmente per le nuove generazioni: “Dai grandi personaggi con cui ho lavorato – ha detto - ho imparato che il dono più importante è quello dell’umiltà e dell’amore per il proprio lavoro. Nei miei incontri quotidiani con i giovani nelle scuole e nelle università dico sempre che non si può avere tutto e subito. Ho la quinta elementare, la mia scuola è stata la strada, ma da bambino rifiutai di fare il barbiere per seguire la passione. La sete di sapere e di imparare mi ha spinto sempre a sperimentare nuovi modi di fare gioielli. Dove c’è l’ignoranza regna sempre il male”.  

 

Il dibattito è stato intramezzato dalla sfilata di alcune giovani modelle che hanno indossato le creazioni rese celebre da grandi personaggi del mondo del cinema, del teatro e della televisione.

Nel corso dell’incontro, Kostner, nel commentare alcuni episodi raccontati nel libro, ha aggiunto che “Gerardo Sacco rappresenta l’esempio di chi non ha mai perso la fiducia, un calabrese che ha dimostrato come la storia, la tradizione, l’identità della nostra terra possono essere interpretati in maniera innovativa tanto che, proprio pochi giorni fa, la sua esperienza è stata al centro dell’inaugurazione di un master in arte orafa. Anche un grande scrittore – ha continuato - come Saverio Strati ha riconosciuto il suo talento nell’essere riuscito a valorizzare e a far conoscere il grande patrimonio identitario del territorio, dando anche un contributo importante nel tentativo di dare una soluzione ai mali di questa terra”. 

 

Con la storia di successo di Gerardo Sacco si è così concluso il ciclo degli eventi culturali organizzati nell'ambito della XIV edizione del Festival d'Autunno. Un itinerario che ha indagato temi di grande attualità e che ha avuto come comune denominatore il Sud. Lo straordinario successo di pubblico ha certificato la felice intuizione del direttore artistico del Festival, Antonietta Santacroce, che è riuscita a coniugare la complessità degli argomenti con un parterre di ospiti di grande spessore, dando vita a conferenze che hanno coinvolto i presenti e anche tutti coloro che le hanno seguite sulla pagina Facebook della rassegna.

riaceLa Calabria intesa come terra di accoglienza e incontro è stato il tema ampiamente discusso durante il dibattito dal titolo “La Calabria: terra d’incontro nel secondo millennio”, il quarto appuntamento della sezione culturale del Festival d’Autunno, denominata “Kalon Brion. Lo spirito della Calabria, la Calabria dello spirito”.

 

Ieri sera, presso il Museo MARCA di Catanzaro, moderati dalla giornalista Mediaset Giancarla Rondinelli, il sindaco di Riace Mimmo Lucano, ha discusso del suo modello di accoglienza per gli immigrati, per il quale è stato inserito nell’elenco delle personalità più influenti del mondo dalla rivista americana “Fortune”.

 

Ospiti della serata anche il sindaco di Gioia Tauro Giuseppe Pedà, il giornalista calabrese, il neo Cavaliere della Repubblica Michele Albanese,e Vincenzo Pepe, Presidente della Fondazione di cultura meridionalista Giovanbattista Vico.

«Oggi parleremo di un tema attualissimo per la nostra terra: quello dell’accoglienza e della sicurezza in tema di immigrazione. Lo facciamo con delle personalità che ci sveleranno le problematiche di un argomento per tutti noi molto sentito», queste le parole di Antonietta Santacroce, direttore artistico del Festival, che ha aperto l’interessante dibattito. Gli interventi hanno permesso al numeroso pubblico presente in sala, di poter toccare con mano la realtà dell’immigrazione in Calabria, discutendo degli elementi positivi e delle difficoltà di una terra, che ha fatto dell’accoglienza la sua mission.Il sindaco Lucano ha parlato della sua esperienza di accoglienza che ha ripopolato il borgo di Riace, facendo sorgere nuove opportunità lavorative e diverse esperienze di integrazione: «Abbiamo vissuto quest’esperienza come l’opportunità per una cittadina che aveva bisogno di ripopolarsi. Incontrare nuove persone per noi è stato motivo di orgoglio – ha aggiunto – perché l’essere umano in quanto tale va compreso e accolto e a Riace lo abbiamo fatto in modo incondizionato. Accoglieremo questa gente fino a quando avremo posto – ha concluso – perché abbiamo sperimentato che nel nostro paese la diversità può convivere in condizioni di normalità».

 

Il Sindaco Pedà ha parlato invece delle difficoltà che deve affrontare chi si trova a gestire il problema immigrazione in una realtà come la Calabria: «Anche a Gioia Tauro sono pronto ad accogliere gli immigrati – ha detto – ma devo tenere presente le difficoltà che quotidianamente affrontano i miei cittadini».Per Albanese «Riace è un’esperienza positiva che, però, non può essere riproposta in tutte le altre realtà perché ogni contesto è diverso. Questo fenomeno va gestito con più ordine da parte delle istituzioni. Ogni uomo vuole accogliere l’altro, ma è essenziale garantire sicurezza».

 

La riflessione di Pepe, infine, ha puntato a focalizzare il problema sul concetto della sostenibilità. «Fino a quanto sarà possibile accogliere? Fino a quando il Governo italiano potrà reggere questa situazione?». Tutti quesiti che bisogna porsi quando un’economia fatica a garantire benessere a tutti i suoi cittadini. Occorre, dunque, progettare un futuro che possa al contempo continuare ad accogliere i migranti e garantire benessere ai cittadini che in questo particolare momento storico hanno bisogno di essere sostenuti.

La sezione culturale del festival si concluderà domani sera con un incontro dal titolo “Calabria è arte. La Magna Graecia nelle creazioni di Gerardo Sacco”. Il famoso Maestro orafo calabrese, Gerardo Sacco, in occasione dei suoi cinquanta anni di attività, verrà intervistato dal giornalista Rai Michele Cucuzza. Al dibattito parteciperà Francesco Kostner, coautore con Gerardo Sacco del libro “Sono nessuno!”. L’appuntamento è fissato come sempre alle ore 18.00 presso il Museo MARCA di Catanzaro.

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