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Riccardo Clemente

Collaboratore dal 2009, da tempo ormai realizza insieme alla redazione articoli su Amantea, ma di fondamentale importanza è il ruolo di "informatore".
Splendidamente, infatti, raccoglie informazioni preziose su vicende locali ed in numerose  occasioni ha permesso la realizzazione di veri e propri scoop di cronaca locale realizzati dallo Staff del portale TirrenoNews.Info

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caterinaRiceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa.

 

Comincia la Fiera di Amantea e la vocazione commerciale del comune tirrenico si rinnova nel segno della tradizione. Fino al prossimo 2 novembre la città nepetina sarà al “centro degli affari e dei commerci” così come accadeva nel Cinquecento. Le strade diventano un unico grande negozio dove è possibile comprare di tutto, dallo spillo all’automobile.La ricerca dell’origine dell’evento ha interessato studiosi e appassionati, ma la memoria non arriva così lontano e definire una data certa è compito assai arduo. Ma non importa.

Il rispetto e la considerazione per questa manifestazione sono insiti nel codice genetico degli amanteani e dei visitatori: attori principali di una rappresentazione capace, una volta l’anno, di mettere tutti d’accordo, grandi e piccini in un unico ideale abbraccio. La storia recente, quella a memoria d’uomo, ci porta fino ai primi decenni del 1900, periodo in cui la fiera acquistò la denominazione ufficiale di “Fiera dei Morti” con date stabilite dal 27 ottobre al 2 novembre.

La manifestazione è anche un’eccezionale occasione che permette di vivere socialmente la città: basta fare un giro per le vie e si assiste agl’incontri tra persone che magari non si vedono da anni e che approfittano di queste giornate per poter trascorrere del tempo senza pensare ai problemi che la quotidianità presenta. Un po’ come fanno i tanti emigranti che ritornano nella città in cui hanno lasciato il cuore: la Fiera diventa così la festa per la famiglia, come il Natale o la Santa Pasqua.Il programma allestito dal consigliere Caterina Ciccia è improntato alle novità: fino al 2 novembre, oltre agli stand ed agli espositori, il pubblico potrà ascoltare i concerti delle band emergenti che si terranno ogni pomeriggio dalle 17 alle 20 in piazza Cappuccini.

«Una scelta adottata – riferisce la stessa Ciccia – per restituire a questa parte del percorso fieristico la lucentezza degli anni migliori e per offrire un momento di svago a coloro che magari sono meno interessati agli acquisti».Gran chiusura il 2 novembre con l’associazione Klampete che presenterà la rievocazione storica intitolata “La Fiera di Amantea raccontata”. Nello specifico verrà proposta la Fiera d'Ognissanti del ‘700, con l’incontro tra il comandante della piazzaforte e alcuni illustri passanti di piazza dei Cappuccini. Subito dopo in piazza Calavecchia si svolgerà la cena teatrale.

Ufficio stampa comune di Amantea

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cane wwfRiceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa da parte del Presidente C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca” - Francesco Saverio Falsetti

 

Quando si vede un cane morto per strada in tanti si girano dall’altro lato schifati ed infastiditi da quella vista. Ebbene, tante volte, quell’animale è stato ucciso perché a qualcuno dava fastidio anche da vivo, magari questo “umano signore” qualche anno prima ha regalato al figlio o al nipotino una simpatica e scodinzolante bestiolina, in quel momento gli serviva per accaparrarsi le simpatie del bambino, ma poi si sa, nella vita si cambia…….. ed il più delle volte non in meglio.

E’ quello che è successo qualche giorno fa a San Pietro in Amantea, paesino collinare a ridosso di Amantea, due belle Chiese, una bellissima Piazza, qualche centinaio di residenti e tanto verde, insomma in un’oasi di tranquillità di questo tipo tra così pochi abitanti si aggira anche un povero “sciocco” che ritiene un bel gesto la sua bravata – sono stati avvelenati ben sette cagnolini e la loro mamma, sono bastati pochi bocconi avvelenati e la fame ha fatto il resto. Una strage di animali di cui abbiamo contezza solo grazie alla delicatezza di un altro Signore Carmine Artiglieri con una sensibilità – vivaddio - ben diversa, il più delle volte occultata dall'indifferenza, dall'omertà, dalla connivenza, forse anche dalla paura. L'indifferenza perché trattasi solo di animali che contano fin quando sono utili, di cui è giustificato liberarsi se non servono più.

L'omertà e la connivenza perché non ci si immischia, non ci si inimica il conoscente o comunque chi finirebbe per risalire a chi ha parlato. Poi c'è la paura di ritorsioni: che la vendetta ricada sui propri animali. Si tratta quindi di una pratica da sempre tollerata da parte della maggioranza degli abitanti – soprattutto delle campagne, in quanto ritenuta capace di difendere gli agricoltori dagli animali cosiddetti “dannosi”. Se penso a quanta premeditazione c’è in un gesto di questo tipo, si potrebbe parlare intere ore e comunque non si sarebbe detto tutto, la capacità dì preparare "cocktail” micidiali che mirano allo sconvolgimento della sintomatologia dell'animale e quindi all'impossibilità, da parte del medico veterinario, di intraprendere corrette misure terapeutiche.

Questo povero idiota non si rende conto che immettendo veleni in ambienti urbani per eliminare un cane, magari solo perché abbaia al passaggio di gatti o perché defeca in luoghi inopportuni, rischia di creare seri problemi a bambini in tenera età che giocano tranquilli nei prati, per abitudine, portano ogni cosa in bocca o solamente le mani dopo essere venuti a contatto con escrementi dell’animale avvelenato. In questo periodo girano tanti raccoglitori di funghi, che possono venire a contatto con gli escrementi inavvertitamente o possono nascerci vicino dei funghi.

Insomma chiediamo a tutti di essere più cittadini e segnalare tali abusi che denigrano il territorio, facendo scendere a terra il livello di civiltà e di evoluzione che ci differisce dalle bestie, gli  animali che hanno la sola colpa di vivere alla loro maniera, per loro l’essere umano è “solo” il loro migliore amico, tante volte bisogna dire “purtroppo”. Chiediamo agli organi preposti alla vigilanza del territorio di attenzionare qualsiasi comportamento di sopraffazione, su chiunque, fosse anche un cane!

 Presidente C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca”

 Francesco Saverio Falsetti

antonio-rubinoL’assessore all’ambiente Antonio Rubino ha partecipato a Cosenza, presso la sede del Coni in piazza Matteotti, ad un interessante convegno sulle cosiddette «Smart City». Il termine, che si traduce letteralmente in città intelligente, indica l’insieme di strategie e politiche tese ad ottimizzare e innovare i servizi pubblici ma non solo, rapportandoli con il capitale umano, intellettuale e sociale degli stessi abitanti. L’impiego delle nuove tecnologie, infatti, consente di intervenire in diversi ambiti: dalla comunicazione alla mobilità, dall’ambiente all’efficienza energetica. Su quest’ultimo aspetto esiste anche un progetto europeo relativo alla riduzione del 20 percento delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020. Si tratta dunque di acquisire le dovute competenze, farle proprie e trasmetterle alla comunità.Una città può essere definita “smart city” quando gli investimenti effettuati in infrastrutture di comunicazione, tradizionali e moderne, riferite al capitale umano e sociale, assicurano uno sviluppo economico sostenibile e un’alta qualità della vita, una gestione sapiente delle risorse naturali, attraverso l'impegno e l'azione partecipativa. Sono essenzialmente sei gli ambiti d’azione che consentono ad una città di trasformarsi da “normale” a “intelligente”: l’economia, la mobilità, l’ambiente, le persone, la vita e la governance. L'intelligenza (smart) sta nella capacità di risolvere i problemi di queste comunità. In questo senso, l'intelligenza è una qualità interiore di ogni territorio.«Il convegno al quale ho avuto modo di rappresentare la città di Amantea – ha spiegato Rubino – non é stato soltanto interesante dal punto di vista formativo, ma ha consentito di individuare le attività che potranno essere realizzate con immediatezza anche nel nostro comune. Da questo punto di vista ritengo sia fondamentale agire con tempestività sul fronte ambientale e su quello dell’efficienza energetica, due ordini di motivi che a parer mio sono strettamente connessi tra loro. Ho già inteso avviare uno studio approfondito per determinare quali potrebbero essere gli scenari futuri e adottare conseguentemente le opportune strategie. Il comune di Amantea ha già dato la propria disponibilità a partecipare a progetti di questo tipo, soprattutto in merito a quelle che sono le politiche da adottare per il miglioramento della vivibilità futura del territorio. Seguendo il principio attuatore delle “smart city” appare chiaro che serve il contribuito della comunità e delle sue intelligenze. Ritengo utile, dunque, aprire un confronto su tali tematiche, ascoltando le idee e le proposte della collettività».

Ufficio stampa comune di Amantea

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