Il primo di aprile quest’anno coincide con due avvenimenti importantissimi: Il giorno della Santa Pasqua e il pesce di aprile.
Due ricorrenze: una prettamente religiosa e l’altra divertente e burlesca. Della Santa Pasqua sappiamo quasi tutto.
In questo santo giorno celebriamo la resurrezione di Nostro Signore.
E ogni anno Roma è invasa da migliaia di fedeli che si recano in Piazza San Pietro, anche se blindata per paura di attentati, per ascoltare la Santa Messa celebrata da Sua Santità Papa Francesco e ricevere la benedizione impartita dalla loggia pontificia Urbi et Orbi.
Ma passiamo al pesce di aprile, una usanza antichissima che si perde nella notte dei tempi.
Anche quest’anno abbiamo dovuto registrare alcuni scherzi, molto belli e divertenti, che vanno dall’hamburger al cioccolato al tonno da bere.
Tra le trovate più divertenti e più riuscita è sicuramente la famosissima bufala diffusa dalla BBC il primo di aprile del 1959.
In quella occasione la BBC mandò in onda un servizio giornalistico in cui si annunciava che gli Svizzeri si stavano godendo un abbondante raccolto di spaghetti.
Ciò era dovuto non ad un abbondante raccolto di grano ma ad un cambiamento climatico.
C’era stato quell’anno un inverno particolarmente mite.
Il documentario mostrava agli esterrefatti e creduloni spettatori immagini meravigliose e campi maestosi di alberi da frutta carichi di spaghetti e i braccianti agricoli che raccoglievano estasiati gli spaghetti al posto della frutta.
Moltissimi telespettatori furono ingannati da quelle immagini spettacolari e la BBC ricevette migliaia di telefonate perché volevano sapere com’era possibile piantare un albero di spaghetti.
Poveri citrulli.
Per avere gli spaghetti ci vuole la farina e un bel campo coltivato a grano.
I cronisti della BBC risposero divertiti alle domande dei telespettatori e suggerirono che era sufficiente non un campo di grano ma di mettere gli spaghetti belli e pronti in un vaso con la salsa di pomodoro e aspettare il miracolo.
E qui, amici lettori di Tirreno News, mi viene in mente il Campo dei Miracoli di Collodiana memoria.
Mi viene in mente il libro di Pinocchio di Carlo Lorenzini e la scena bellissima e divertente in cui il Gatto e la Volpe suggeriscono al credulone Pinocchio di piantare in una buca le quattro monete d’oro che aveva ricevuto da Mangiafuoco.
Da quelle quattro monete d’oro sarebbero nati quattro alberi maestosi pieni di monete.
Bastava innaffiare la buca e aspettare il miracolo.
Miracolo che non si è verificato, perché le monete, nottetempo, furono trafugate dai due lesti furfanti che avevano ingannato il credulone Pinocchio.
Vediamo ora in breve quali sono stati gli scherzi coi fiocchi di quest’anno fatti da alcune ditte famose destinati agli amici e ai clienti.
Incominciamo con le scarpe smartphone.
Scarpe da ginnastica dove gli speaker sono integrati nella suola e i lacci diventano fili per caricare la batteria.
Poi c’è l’hamburger al cioccolato.
Questo è uno scherzo pensato da Burger King per i suoi affezionati clienti: Pane al cioccolato, burger al cioccolato alla griglia, salsa al lampone, anelli di cioccolato bianco.
Ma sta arrivando, c’è scritto sotto la foto del prodotto: Forse.
Cuscino per studiare dormendo.
Questa invenzione ideata dalla Chegge Inc. ha avuto un ottimo successo presso gli studenti svogliati e che non studiano durante il giorno.
Ecco la soluzione miracolosa a tutti i problemi.
Tu dormi tranquillo con la testa poggiata su un morbido cuscino e intanto ti fa memorizzare tutte le nozioni che poi ti serviranno per superare gli esami il giorno successivo.
In questo giorno non poteva mancare l’idea lanciata da una industria calabrese produttrice del tonno in scatola, la famosa industria Callipo.
Notizia naturalmente falsa. La nota industria del tonno ha scritto su Facebook: Tenetevi pronti, il 2 aprile lanceremo una bevanda energetica eccezionale.
Quale? Tonno da bere.
E si vede una lattina col marchio Callipo 1913 e la scritta: Aromatizzato al bergamotto e alle clementine di Calabria.
Mi fermo qui. Buona Pasqua a tutti e attenti al Pesce d’aprile.
di Francesco Gagliardi