“Vada via, brutto 2016”, così titola il suo augurio di fine anno il nostro amico Francesco Gagliardi, innamorato della nostra quotidianità, del nostro passato, delle nostre consuetudini, dei riti e delle tradizioni, di quel “bell’essere e bel vivere” della nostra gente umana e sincera, che della modestia e della serenità faceva uno stile di vita che permetteva di incontrarsi in chiesa , nelle piazze, nelle vie e di darsi un buongiorno vero che durava fino al prossimo, magari accompagnato , quando era necessario, da un cespo di scarola e quattro “cap’ì patati” che sarebbe stata la minestra di quel giorno per lei e per i figli.
Ne diamo pubblicazione, non dimenticando di ringraziarlo per essere la nostra memoria viva di un “paese che non c’è più” ed insieme di porgergli i nostri auguri di Buon Anno.
“Sì, fila via, brutto anno bisestile 2016, anno davvero funesto.!
Noi ti avevamo sognato davvero bello,molto bello, radioso, pieno di fascino, di pace e di amore, ma i sogni sono svaniti fin dall’aurora ed è rimasta la cruda realtà, che ci ha riservato cataclismi, assassini, truffe, incendi, case crollate, alluvioni, terremoti, guerre, stragi, arresti,caos negli ospedali, nelle strade, nelle scuole. Nei tuoi 365 lunghi giorni invece di renderci felici hai portato nelle nostre case, nelle nostre aule scolastiche, nei nostri posti di lavoro, giorni infelici, tristi e bui. I nostri fratelli hanno ucciso i fratelli seminando odio, terrore, costernazione e morte. L’anno che finalmente sta andando via sarà difficile da dimenticare. Quante rovine hai combinato con quelle terribili scosse di terremoto del 24 agosto e 30 ottobre nell’Italia centrale. Hai completamente distrutto la bella cittadina di Amatrice e l’incantevole Norcia. Quante case distrutte e quante vite spezzate. Hai causato tanti danni, gravissimi ed estesi, agli edifici e al patrimonio storico e artistico. Paesi completamente distrutti che ora rischiano di diventare fantasma. Migliaia di sfollati. Hai devastato il Piemonte e la Liguria con le esondazioni, le alluvioni. I giorni di forte maltempo hanno causato ingenti danni all’agricoltura. Per diversi giorni le scuole sono rimaste chiuse, alcune tratte ferroviarie sono state interrotte, molte persone hanno dovuto abbandonare le proprie case, molti danni hanno subito le strade comunali e provinciali, con frane e smottamenti, con paesi e frazioni isolate senza luce e senza acqua potabile. Ma quest’anno sarà difficile da dimenticare principalmente per le stragi terroristiche che hanno colpito il cuore dell’Europa ( Nizza, Bruxelles e Berlino). A Nizza un camion guidato da un terrorista islamico ha ucciso centinaia di persone che assistevano agli spari dei fuochi d’artifizio e a Berlino mentre facevano shopping nei mercatini di Natale. E non possiamo dimenticare neppure i vari disastri aerei che si sono verificati in questo infausto anno 2016. Uno in America latina dove l’aereo, rimasto senza carburante, si è sfracellato al suolo causando la morte di una intera squadra di calcio come quella del Grande Torino a Superga nel 1949.. E ultimo in ordine di tempo quello che si è verificato una settimana fa, proprio il giorno di Natale. Il Tubolev russo precipitato nel Mar Nero subito dopo il decollo provocando la morte delle 92 persone a bordo decimando l’intero coro dell’Armata Rossa di Mosca.
Via, brutto 2016! Non c’è stato giorno che, ascoltando la radio e guardando la televisione, non abbiamo sentito fatti di sangue. Si è sparato e ucciso in Afghanistan, in Siria, in Iran , in Irak, nei paesi dell’America latina. Molti uomini e donne e tantissimi bambini sono morti affogati nel nostro Mare Mediterraneo che cercavano di scappare dai loro paesi di origine per sfuggire alla fame, alla persecuzione e alle guerre.
Il male sembra prevalere sul bene, i cattivi sui buoni. Ma l’ultima parola sarà di quel Bambino, all’apparenza indifeso, fragile, umile, nato in una stalla umida e fredda, perché non c’era posto per lui in una stanza di albergo. A lui e soltanto a lui sarà riservata la gloria del trionfo ed i cattivi saranno un giorno sterminati, radiati dal regno dei cieli.
Abbiate fede negli uomini,nelle istituzioni, nel Cristo, figlio del Dio vivente. E il nuovo anno che verrà sia per tutti voi felice, sereno, tranquillo, non più pervaso dall’odio, dal rancore, dalle guerre, dalle uccisioni, dai terremoti, dalle alluvioni, dalle incomprensioni, ma dall’amore, dalla pace vera e duratura. Pace a tutti voi, amici lettori di Tirreno News, al direttore, ai collaboratori, a tutti i bambini del mondo, ai vostri amici e parenti vicini e lontani dalla nostra amata terra di Calabria, agli amministratori dei nostri paesi, a tutti, alle Forze dell’Ordine che giorno e notte sono al servizio dei cittadini e rischiano la loro vita per difenderci dai vili attentati terroristici, e che il nuovo anno che verrà sia per tutti voi felicità che inebria i cuori. E un pensiero affettuoso va ai nostri cari emigrati in terre lontane che hanno dovuto abbandonare la loro terra e i loro affetti in cerca di lavoro in terre straniere, talvolta anche ostili. Chi scrive è stato per lunghi 16 mesi e 2 giorni in missione ONU in Korea, quando l’Italia ancora non ne faceva parte, e sa cosa significhi passare le feste natalizie lontano dall’Italia, dai propri cari e dai propri affetti.
Buon Anno!