Si chiama “Nell’incendio e oltre” il nuovo libro di Daniel Cundari (Editore Pellegrini, 2016).
Narratore, traduttore, performer plurilingue, indifferente alle mode del momento e apprezzato in Italia e all’estero, ha portato la sua voce in vari angoli del mondo: dalla Spagna alla Slovacchia, dalla Francia alla Germania, dalla Polonia alla Cina.
Frutto di un lavoro imperniato sul dialetto, il suo ultimo libro raccoglie componimenti legati al suo luogo d’origine, basati essenzialmente su una forma di poesia popolare, a tratti arcaica, ribattezzata “repentismo cutise” (Cuti è il quartiere di Rogliano dove è cresciuto).
Il volume, la cui prefazione è curata dal critico letterario Manuel Cohen si ispira, infatti, alle tecniche d’improvvisazione tipiche dei Paesi dell’America Latina e di alcune regioni spagnole.
Quella proposta dal giovane poeta roglianese, che a distanza di un anno ritorna in uno dei borghi più belli d’Italia, è una “poesia di rara, ispida e pura intensità o bellezza, luminosa affilata come un diamante” in cui si mescolano sentimenti, sensazioni, passioni e memoria.
Daniel Cundari sarà a Fiumefreddo Bruzio sabato 4 marzo - Enolibrobirreria ‘A Piazzetta (Largo Salvatore Fiume) dalle ore 18,30 – accompagnato dalle musiche di Sasà Calabrese (contrabbasso) e dall’antropologo Mauro Francesco Minervino.
L’evento con ingresso gratuito - che si concluderà con una degustazione dei vini cirotani da gaglioppo biologico ‘A Vita - è curato dalla neo costituita “Cooperativa di comunità Borgodifiume”.
Antonio Chiappetta Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
*Daniel Cundari, poeta, scrittore, performer e traduttore, è una delle voci più autentiche ed importanti nel panorama della poesia contemporanea italiana.
Nato nel 1983 a Rogliano(CS), nel quartiere Cuti, ha studiato Lettere Moderne a Siena e Relazioni Internazionali in Spagna, coltivando incessantemente la sua passione per i vini e i distillati.
Ha vissuto per diversi anni a Granada, città determinante per la sua formazione artistica, ma anche a Shanghai, in Cina.
Scrive in dialetto calabrese, italiano e spagnolo.
Utilizza spesso lo strumento dialettale, non in modo campanilistico, ma come lingua vera che tratta argomenti metafisici appartenenti al mondo intellettuale e ciò gli permette di confrontarsi con le voci più importanti della poesia internazionale.
Daniel è anche autore e interprete di molti spettacoli tratti dai suoi testi in cui viene accompagnato da musicisti di alto livello qualitativo. Ha portato la sua voce in vari angoli del mondo, dalla Spagna alla Slovacchia, dalla Francia alla Germania, dalla Polonia alla Cina.
Ha all’attivo sette pubblicazioni in Poesia ed una in Narrativa che gli sono valse numerosi riconoscimenti tra cui spiccano il Pericle d’Oro ed il Premio Genil de Literatura di Granada. Il 28 Dicembre 2016 ha pubblicato “Nell’incendio e oltre”, una raccolta di 52 poesie che accoglie l’ambiente immaginativo-espressivo del “Repentismo cutise” e costituisce “uno dei libri più intensi e riusciti di questi anni”, come sostiene Manuel Cohen nella Prefazione.
Versi che “s’càttanu d’amure”, scoppiano d’amore per la vita, per chi gli è caro, per la propria terra, ma anche ricchi di rabbia per la deriva dei valori quotidiani e di passione, che manifesta tutta la sua forza proprio nell’ultimo testo, quello che dà il titolo alla raccolta, in cui affronta il delicato tema della lotta alla malattia. Artiecultura.it lo ha incontrato per condividere con lui alcune delle tante emozioni che questa opera trasmette.