Il Sap, sindacato autonomo di polizia, ha emanato la seguente nota:
“La nostra organizzazione sindacale vuole portare all'attenzione degli organi di stampa ed dell'opinione pubblica le gravi carenze organizzative in occasione dello sbarco del 3 novembre scorso.
In particolare, nella mattinata di venerdì il personale del locale ufficio immigrazione si recava presso le strutture adibite alla ricezione dei cittadini extracomunitari, al fine di attivare le postazioni necessarie alla pre-identificazione degli stessi, ma la sorpresa degli operatori è stata grande, considerato che all'interno degli stabili gli operatori hanno letteralmente trovato di tutto, persino escrementi di topo.
A quel punto era chiaro che in quelle condizioni non si sarebbe potuto operare, per cui i nostri colleghi si sono dovuti attrezzare per pulire e riassettare e, per quel poco che si poteva fare, igienizzare i locali interessati.
Non solo, all'inizio dell'arrivo dei cittadini extracomunitari, i poliziotti hanno dovuto organizzare i lettini e le aree attrezzate alla ricezione dei migranti.
Ma come si dice: in questi casi al peggio non c'è mai fine, e difatti lo stesso personale nel corso delle operazioni si è dovuto preoccupare di gestire la distribuzione dei pasti caldi ai migranti, nonché la distribuzione delle coperte attraverso il personale impiegato in ordine pubblico.
Per concludere, alla fine il personale si è dovuto anche preoccupare delle assegnazioni dei migranti sugli appositi autobus che li avrebbero accompagnati successivamente nelle città ospitanti.
Tirando le somme, la perfetta macchina organizzativa ha retto solo grazie all'impegno del personale di polizia che si è adoperato affinchè vi fossero tutte le condizioni di operatività necessarie, nel caso di specie.
Ci auguriamo che tali gravi problematiche non si verifìchino più e che ogni componente necessaria si adoperi nel settore di specifica competenza, ma soprattutto nell'eventualità di un nuovo sbarco che i locali siano messi in sicurezza ed adeguatamente ripuliti in tempi utili per il loro utilizzo”
NdR. Ma è giusto? E se Vibo non ce la fa più e l’accoglienza è un obbligo perché non si usano anche gli altri porti calabresi ora che la Sicilia è chiusa?