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Il Comune ha destinato una spesa di 240mila euro al concerto di capodanno degli Skunk Anansie. La location sarà piazza dei Bruzi, con il palco ai piedi del municipio

Il costo totale del concerto degli Skunk Anansie per salutare l’arrivo del 2018 nella città di Cosenza è di 240mila euro.

La cifra è riportata nella determina dirigenziale che arriva dal settore 11 che si occupa di cultura spettacoli e musei.

Il cachet dell’ex giudice di X Factor si inserisce nel più complessivo disegno di spesa di 400mila euro che l’amministrazione bruzia ha previsto per le attività culturali e di intrattenimento per le festività cittadine nel corso del 2018.

La cifra tonda di 400mila euro finanzierà tutte le attività dai gospel ai concerti natalizi, il concertone della notte di San Silvestro e tutte le attività che si svolgeranno nel corso delle festività natalizie, il concerto sinfonico di capodanno, gli eventi rivolti alla valorizzazione dei beni culturali così come quelli rivolti al supporto delle attività commerciali; le festività della Madonna del Pilerio e altre manifestazioni religiose oltre che le giornate di carnevale e di Pasqua. La cifra grossa della spesa andrà a Skin, a cui saranno corrisposti 165mila euro entro il 21 dicembre e i restanti 75mila entro la fine del 2017.

Per Cosenza – si legge nella determina – le feste natalizie rappresentano ormai da quasi un ventennio una notevole importanza che nel tempo ha consolidato il prestigio della città in ambito nazionale.

In tutto questo – continua la determina nelle considerazioni che giustificano la spesa – si inserisce il concertone di capodanno che è un evento di forte richiamo artistico e culturale, dato soprattutto dalla presenza di artisti di fama internazionale.

Il countdown per il nuovo anno e per l’esibizione degli Skunk Anansie è ormai iniziato da tempo e non sembrano nemmeno esserci più dubbi in merito alla location del concerto.

Ritorno al passato con il palco posto ai piedi del municipio su piazza dei Bruzi e piazza Bilotti che continuerà ad ospitare i mercatini di Natale.

Pubblicato in Cosenza

legnaDENUNCIATO PER FURTO E VIOLAZIONE DI SIGILLI TITOLARE DITTA BOSCHIVA.

COSENZA 2 dicembre 2017 - Nel corso di una attività di controllo del territorio i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Acri hanno nei giorni scorsi sventato un tentativo di furto di legname all’interno del Torrente Colavecchio, nel Comune di Vaccarizzo Albanese. Durante il controllo di tale area, già sottoposta a sequestro nei mesi scorsi per il reato di furto e danneggiamento, si è accertata la presenza di un camion carico di legname. Inoltre, lungo una strada adiacente è stato rinvenuto altro legname, da poco depezzato, ed una pianta di Ontano all’interno del letto del Torrente Colavecchio da poco tagliata e legata con una fune d’acciaio pronta quindi per essere recuperata e depezzata. Sul luogo erano state abbandonate altre funi nonché diverse taniche di benzina, servite certamente per alimentare le motoseghe utilizzate per il sezionamento del legname. Quanto accertato faceva supporre ad una fuga, dovuta probabilmente all’arrivo del reparto. In seguito le indagini espletate hanno condotto all’individuazione del responsabile, il titolare di una ditta boschiva, ed al sequestro di circa 10 tonnellate di legname riconducibile ad essenze tipiche dell’habitat fluviale, principalmente Ontano. Nei giorni seguenti si è notato l’ammanco di circa 20 quintali di legname posto sotto sequestro in precedenza. Le indagini hanno portato al recupero della refurtiva all’interno del cassone di un camion ritrovato in località “Salice” nel comune di Acri (CS). Si è pertanto proceduto al sequestro preventivo dello stesso ed al deferimento presso l’A.G. competente per furto aggravato e violazione di sigilli del titolare della ditta boschiva già denunciato nei giorni scorsi.

Pubblicato in Calabria

La Polizia di Modica scopre e denuncia 6 autori di vendite fittizie.

Truffato un giovane di 29 anni, attratto dalla vendita di un telefono cellulare, dopo una serie di trattative via email e per telefono si lasciava convincere ad effettuare una ricarica postepay dell’importo di 150 euro.

L’ignaro acquirente pagava quindi il prezzo pattuito, senza mai ricevere il telefono acquistato, perdendo poi ogni contatto con il venditore che non rispondeva più alle sue telefonate.

Con il passare dei giorni la vittima realizzava di essere stato truffato dal falso venditore, determinandosi a presentarsi in Commissariato per denunciare quanto era accaduto.

Le indagini del Commissariato hanno consentito di individuare l’autore di questa frode in un crotonese di 19 anni, che é stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa.

In un secondo caso a cadere nella rete di un truffatore é stato un giovane di venticinque anni allettato dalla vendita online dell’ultima versione della playstation ad un prezzo di 210 euro.

Anche questa volta, dopo vari contatti con il venditore, concordava con quest’ultimo l’immediato pagamento tramite ricarica.

Una volta ricevuto il pagamento il venditore si rendeva irreperibile non rispondendo alle numerose mail e telefonate dell’ignara vittima, che non riceveva l’oggetto acquistato e, rendendosi conto di essere stati vittima di truffa, ha sporto denuncia presso gli uffici di Polizia di Modica.

Solo in seguito alle indagini che venivano avviate sulla scorta dei dati forniti dalla vittima, gli agenti del Commissariato di Modica sono risaliti all’identità del falso venditore.

Si tratta anche questa volta di un crotonese di 33 anni che è stato denunciato per truffa.

Non si esclude che i due crotonesi possano essere complici di una medesima attività.

A cadere nella rete dei truffatori online é stato anche un giovanissimo modicano di 16 anni che aveva acquistato una playstation 4 su un noto sito di vendite online.

Anche in questo caso numerosi sono stati i contatti con il venditore il quale, dopo aver ricevuto dal giovane la somma di 150 euro tramite ricarica postepay, per rassicurarlo dell’avvenuta spedizione gli inviava tramite whatsApp la foto di una di una ricevuta postale fittizia.

La consolle acquistata non é mai arrivata a casa del giovane compratore, al quale non é rimasto altro da fare che presentarsi in compagnia del padre presso gli uffici di Polizia di via Del Campo Sportivo e denunciare la truffa patita.

Le indagini della Polizia hanno portato ad individuare gli autori della truffa in una giovane coppia di Cosenza.

In altri due casi, distinti soggetti avevano messo in vendita sul sito online un trattore ed una micro car, mai realmente posseduti, traendo dalla vendita fittizia il profitto di alcune migliaia di euro pagate nel primo caso tramite bonifico bancario e nell’altro tramite vaglia postale. Anche gli autori di queste truffe, entrambi residenti nel sud Italia, sono stati identificati e denunciati all’autorità giudiziaria.

Una denuncia collegata al fenomeno del phishing è stata sporta presso gli uffici del Commissariato di Modica da parte di una giovane modicana caduta nella trappola di alcuni malintenzionati. In questo caso alla giovane perveniva una mail fittizia recante il logo “Carta Si”, che la invitava all’aggiornamento dei dati della propria carta di credito, inducendola a fornire informazioni personali, finanziari e codici di accesso.

Acquisiti i dati necessari gli autori della truffa hanno eseguito all’estero due transazioni dell’importo di oltre 1.000 euro. In questo caso le indagini della Polizia hanno consentito di accertare che le operazioni di prelievo erano state eseguite all’estero.

Per non cadere nelle mani dei truffatori in rete la Polizia di Stato suggerisce agli utenti dello shopping online di usare la massima prudenza negli acquisti, scegliendo i venditori geograficamente più vicini e, se possibile, concludere l’affare incontrandosi personalmente ai fini di un acquisto sicuro.

E’ opportuno altresì avvalersi di piattaforme di vendita online che offrano protezione contro le truffe.

Ma la cosa importante è denunciare, denunciare, denunciare!

E poi sarebbe bene sapere i nomi dei truffatori in modo che ognuno se ne potrebbe guardare!

Pubblicato in Crotone

Cosenza 10 novembre 2017.

Nei giorni scorsi i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza, hanno dato esecuzione al sequestro preventivo emesso dal Giudice indagini Preliminari del Tribunale di Cosenza di un’area edificabile di circa 7000 mq di proprietà di una società immobiliare cosentina.

L’area posta tra Viale Parco e Via Popilia, il cui valore commerciale è di circa 4 milioni di euro, è stata oggetto nel mese di maggio di un intervento dei Carabinieri Forestali.

In particolare si è accertato durante l’intervento che l’amministratore di una società immobiliare ed alcuni suoi collaboratori stavano procedendo alla combustione di rifiuti depositati ed abbandonati in modo incontrollato sul suolo.

Con tale attività illecita, che sprigionava nell’aria una densa ed intensa colonna di fumo tale da rendere insalubre l’aria di una vasta area del territorio del capoluogo era stato dato alle fiamme un grosso cumulo di rifiuti su un’area di circa 200 mq tra i quali rifiuti plastici che durante la combustione rilasciano idrocarburi policiclici aromatici – sostanze altamente inquinanti e tossiche.

Le fiamme sono poi state spente grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco.

Per tale attività illecita furono identificati i responsabili e deferiti alla competente Procura della Repubblica di Cosenza per il reato di combustione illecita di rifiuti.

A termine delle indagini effettuate anche tramite accertamenti delegati all’Arpacal, Agenzia Regionale Protezione Ambiente, la Procura della Repubblica di Cosenza ha chiesto ed ottenuto dal competente Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, il sequestro preventivo dell’area, in considerazione che, la norma per la quale sono indagati i responsabili, prevede la confisca obbligatoria in caso di condanna.

Pubblicato in Cosenza

Dopo due anni lascia il comando dei carabinieri della provincia di Cosenza il colonnello Fabio Ottaviani.

Il comando passa in mano al 44enne colonnello Piero Sutera alla sua prima esperienza lavorativa in Calabria e con alle spalle il servizio prestato nella provincia di Palermo.

Il colonnello Piero Sutera è nativo di Comiso, e si trasferito a Palermo, dove ha frequentato le scuole.

Ha perfezionato i suoi studi all'Accademia militare di Modena.

Nell'Arma dei carabinieri dal 1993, è laureato in Scienze Politiche e Giurisprudenza.

Ha Compagnia di Taormina e poi ha lavorato per nove anni presso l'ufficio Operazioni del Comando generale dei carabinieri.

Negli ultimi 2 anni ha diretto il comando del Gruppo Monreale, forte di sette compagnie e 57 stazioni del territorio.

Prima di venire a Cosenza il Colonnello Sutera ha incontrato il sindaco Capizzi: il quale ha dichiarato “La sua mano si è vista su questa città .Dal punto di vista dell’ordine pubblico è innegabile la presenza costante sul territorio. Ed era da tantissimi anni che non si vedeva un comandante del Gruppo in giro per Monreale. I cittadini queste cose le notano subito.

Il colonnello Sutera ha così preso ufficialmente il comando dell’arma dei carabinieri ed ha dichiarato: «Penso di dover entrare in punta di piedi e con grande umiltà“. Ho lasciato la Sicilia ma porto in Calabria “ il ricordo del calore umano travolgente che ho ricevuto”».

Poi coglie il punto «La sicurezza partecipata deve essere una nostra priorità. Dobbiamo lavorare in collaborazione con le forze di polizia, con le associazioni di categoria e con i cittadini che sono le vere sentinelle del territorio».

Vuole cioè continuare ad usare i metodi, soprattutto preventivi, usati nella provincia di Palermo.

E così ha concluso«Il carabiniere deve essere una figura amica, dobbiamo lavorare per creare una coscienza civile sempre più forte, affronto questa avventura con la dovuta incisività»

E proprio per queste sue dichiarazioni ora in tanti si aspettano cambiamenti anche alla base, cioè nelle stazioni sul territorio.

Sarà vero?

Non resta che aspettare!

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Pubblicato in Primo Piano

Sei persone sono state denunciate per reati contro la fede pubblica e per lo smaltimento illecito.

Posti sotto sequestro 600 metri cubi di rifiuti edili.

 

E’ il risultato di un accurato controllo svolto dalla Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza a tutela dell’ambiente.

L’attività, svolta nell’area urbana del comune di Cosenza ha accertato che sei persone, cinque di Cosenza e uno di Marano Marchesato, al fine di non consentire la tracciabilità di rifiuti provenienti da attività di demolizione onde consentire un illecita gestione e smaltimento degli stessi, con dichiarazioni ideologicamente mendaci in atti pubblici, dichiaravano quantitativi palesemente falsi e di molto inferiori a reali quantitativi di rifiuti prodotti.

I militari, dopo aver acquisito i titoli abilitativi presentati presso i competenti uffici comunali hanno proceduto alla verifica in un cantiere tra Viale Parco e Via Cesare Curcio.

Dopo aver effettuato i dovuti riscontri hanno contestato agli indagati i reati di falso e di illecita attività di gestione di rifiuti a carico del committente dei lavori, della ditta esecutrice e dei progettisti e direttori dei lavori.

Si è pertanto posto sotto sequestro il materiale rinvenuto proveniente dall’attività di demolizione di alcuni vecchi fabbricati e dei muri perimetrali dell’area in cui tali fabbricati insistevano, dei quali una parte era ancora depositata in un grosso cumulo e altra era stata illecitamente smaltita in violazioni di legge.

I sei sono stati deferiti alla competente Procura della Repubblica di Cosenza per reati contro la Fede Pubblica e per reati ambientali.

Tale attività rientra nei compiti istituzionali di controllo diretti alla regolare gestione dei rifiuti prodotti dalle attività imprenditoriali al fine della corretta tracciabilità e corretta gestione degli stessi secondo le previsioni normative vigenti, essendo questa attività di pubblico interesse, che ha, quale obiettivo primario, la promozione di alti livelli di qualità della vita umana, da realizzare attraverso la corretta salvaguardia dell'ambiente secondo i principi di prevenzione e precauzione.

COSENZA 23 ottobre 2017

Pubblicato in Cosenza

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota della “Unione Nazionale dei Consumatori” cosentina

Cosenza. In data odierna è stata inaugurata la sede della neo costituita delegazione per l’area urbana di Cosenza dell’Unione Nazionale Consumatori alla via Panebianco, n. 326 presso lo studio dell’avv. Pierluigi Basile del foro bruzio.

L’Unione Nazionale Consumatori (UNC), indipendente da partiti politici e sindacati, è la prima associazione a tutela dei consumatori in Italia, risalendo la sua fondazione al lontano 1955 ad opera di Vincenzo Dona, riconosciuto pubblicamente come il fondatore del consumerismo italiano.

Già attiva in ambito regionale, con brillanti ed importanti successi ottenuti negli anni soprattutto dalla delegazione di Reggio Calabria facente capo al coordinatore regionale, avv. Saverio Cuoco, la neo delegazione bruzia si propone di perseguire concretamente lo scopo originario ed immutato dell’UNC: la tutela del consumatore e degli utenti.

L’obiettivo è dunque quello di tutelare gli interessi della comunità dell’hinterland bruzio nella fruizione di servizi pubblici e privati per far fronte al notorio squilibrio patito dai consumatori stante la loro perpetua posizione di debolezza negoziale, specie nell’ambito dei servizi di telecomunicazione, radiotelevisivi, assicurativi, bancari, finanziari, energetici e di sicurezza stradale.

Particolare attenzione sarà dedicata al settore dell’e-commerce o degli acquisti online, notevolmente proliferato nell’ultimo decennio e destinato a svilupparsi ancor di più negli anni a venire.

Nondimeno si vigilerà sulla tutela dell’ambiente, dei beni storico-archeologici e paesaggistici e soprattutto sulla sicurezza e sulla salute dei cittadini attraverso la promozione delle risorse naturali offerte dal territorio.

Con l’iscrizione all’associazione si avrà diritto a ricevere assistenza e consulenza legale nell’ambito delle forniture dei servizi di energia elettrica, gas, telefonia, pay-tv, ma anche nel settore della e-commerce, nelle controversie con istituti di credito e finanziari, nelle ipotesi di prodotti difettosi e di vacanze rovinate.

A testimonianza dell’impegno sin qui descritto si richiederà formalmente la concessione di uno spazio per l’apertura di un ulteriore sportello di assistenza ai comuni di Cosenza, di Rende, alla Provincia ed anche all’Università della Calabria per condividere, con l’ausilio delle istituzioni, il percorso volto a favorire una piena tutela dei diritti degli utenti e consumatori, coinvolgendo anche in modo formativo gli studenti.

Per ulteriori informazioni e per il tesseramento si invita la cittadinanza tutta a contattarci a mezzo mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. , al fax + 39 0984.17.12.052, su facebook alla pagina “unione nazionale consumatori Cosenza” o a raggiungerci presso la nostra sede.

Si inoltra preghiera alla S.V. di dare informativa di quanto sopra e si ringrazia anticipatamente per lo spazio concesso.

Molti cordiali saluti. Il delegato dell’area urbana di Cosenza          Avv. Pierluigi Basile

Pubblicato in Cosenza

Ormai l’Asp sembra non eserciti più i controlli igienico sanitari sui prodotti in produzione e distribuzione.

E così lo fanno Finanzieri e Carabinieri.

Questa è la più recente.

 

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, hanno effettuato specifici controlli nell’area silana rilevando numerose irregolarità nella conservazione e commercializzazione di prodotti alimentari.

Sono stati infatti sequestrati sette quintali di prodotti alimentari sequestrato e sanzioni per oltre 180 mila euro nei confronti di dieci persone.

I prodotti erano privi di requisiti igienico – sanitari previsti dalla normativa vigente.

Complessivamente sono stati sequestrati 6 quintali di mosto ed oltre600 litri di vino; ma anche un quintale di prodotti alimentari e suini da allevamento.

In generale è emersa la violazione degli obblighi comunitari a tutela del consumatore in quanto i prodotti alimentari venivano commercializzati, omettendo le previste comunicazioni agli Organi di controllo, Regione Calabria e A.S.P. di Cosenza.

 

L’esercizio di una attività imprenditoriale di distribuzione di alimenti infatti, è sottoposto agli obblighi di comunicazione e autorizzazione previsti dalla normativa comunitaria, recepita nel nostro Ordinamento con il Decreto Legislativo n. 193 del 2007.

Si tratta di disposizioni a tutela della sicurezza alimentare che prevedono l’obbligatorio rispetto di un insieme di procedure volte a prevenire le possibili contaminazioni degli alimenti (cd “sistema HACCP” – Hazard-Analysis and Critical Control Points), alla quale si aggiunge la disciplina della tracciabilità ed etichettatura del prodotto, di cui al Decreto Legislativo n. 109 del 1992.

In particolare, l’idoneità igienica dei locali e degli automezzi impiegati costituisce necessario presupposto per la corretta conservazione del prodotto destinato al consumo umano.

Per quanto riguarda l’allevamento di animali, il Decreto Legislativo n. 200 del 2010 prevede specifici obblighi in capo all’allevatore, quali la registrazione presso il Servizio Veterinario costituito nelle sedi delle Aziende Sanitarie Provinciali, l’istituzione di un registro di carico e scarico degli animali detenuti e l’identificazione degli stessi.

Prosegue l’attività del Corpo a tutela del consumatore e degli imprenditori onesti.

Pubblicato in Cosenza

Sul sito del comune di Amantea è pubblicato un avviso tratto dal sito www.centrostudi futura.org con il quale si avvisa che :”Tutti coloro che entro il 28 agosto 2017 hanno presentato domanda per essere ammessi al colloquio in una sessione straordinaria di recupero che sul sito www.centrostudifutura.org è stato pubblicato il calendario delle sedute straordinarie”

Nel calendario si legge che per tutti i progetti che si realizzeranno nella provincia di Cosenza i candidati, muniti di valido documento di identità personale non scaduto, dovranno presentarsi il giorno 31 agosto 2017 alle ore 17.00 presso il Centro studi Futura sede di Cosenza in via Panebianco 229.

In sostanza tutti i candidati dei progetti del servizio civile di Amantea che non hanno effettuato gli esami nel mese di Luglio e che hanno presentato istanza di nuovo esame potranno presentarsi il 31 agosto presso il Centro studi Futura sede di Cosenza in via Panebianco 229 alle ore 17.00.

Pubblicato in Campora San Giovanni

Ma Cosenza è una capitale della droga?

Sembrerebbe dimostrarlo il fatto che mentre la Squadra Mobile di Cosenza metteva a segno sette arresti bloccando un'organizzazione dedita allo spaccio di droga, la Guardia di Finanza, sempre coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, metteva a segno una seconda operazione, applicando un'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari di Cosenza, denominata "Ovuli itineranti" nei confronti di un gruppo di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di usura, spaccio di sostanze stupefacente e furti.

Una operazione che ha portato all’esecuzione di 4 misure cautelari personali e di varie perquisizioni locali, effettuate con l’ausilio delle unità cinofile del Corpo

Ma già nei mesi scorsi erano stati arrestati ( lo scorso mese di marzo), due spacciatori che avevano ingerito ovuli imbottiti di eroina.

Le indagini sono partite da un usuraio appartenente alla malavita cosentina che applicava interessi annuali pari al 120 % della somma prestata usuraie ai danni di una vittima, che versava in condizioni di difficoltà economica.

Le fiamme gialle hanno ricostruito i rapporti d’interesse tra l’usuraio ed altri soggetti dediti principalmente allo spaccio di droga, destinata al consumo locale, ed ai furti di accessori di autoveicoli, rivenduti nel mercato parallelo per occultarne la provenienza.

Gli spacciatori, secondo quanto ricostruito dalla Finanza, per rifornirsi della droga stipulavano accordi preliminari con i fornitori, situati nella zona di Casal di Principe, e incaricavano del trasporto altre persone che ingerivano ovuli contenenti eroina, all’interno del proprio corpo, e ricevevano un compenso solo se la consegna andava a buon fine.

Ad insospettire i finanzieri è stato il comportamento di alcuni individui che si recavano frequentemente nella città di Cosenza, simulando visite di cortesia nei confronti di amici o conoscenti, mentre nei fatti operavano come veri e propri corrieri umani di droga.

Il monitoraggio di questi comportamenti ha permesso di selezionare due uomini, provenienti dalla zona del casertano, che sottoposti ad esami diagnostici risultavano aver ingerito un considerevole quantitativo di “eroina bianca”, caratterizzata dall'elevata purezza, con cui si sarebbero potute realizzate oltre 700 dosi.

Provvidenziale si è rilevato l’arresto di uno dei due soggetti, gravato da precedenti specifici, che aveva programmato, nei giorni immediatamente successivi, l’esecuzione di una rapina in un ufficio postale situato nella provincia di Cosenza.

Le tecniche di trasporto occulto attraverso l'ingestione di ovuli, particolarmente difficile da individuare in occasione dei controlli di polizia, risultano molto pericolose per la salute dei soggetti che le praticano poiché li espongono al rischio di rottura degli ovuli e alla diffusione diretta della sostanza stupefacente nell’organismo.

Pubblicato in Calabria
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