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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo e pubblichiamo la ormai costante nota della opposizione belmontese, questa volta resa in una lettera aperta dal vago sapore pirandelliano indirizzata al sindaco del Comune di Belmonte Calabro (CS)

“Egregio Sig.SINDACO,

da più tempo assistiamo , divertiti e nello stesso tempo increduli, allo spostamento ciclico dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti, in Via Corrado Alvaro già Via Serra. Per la verità eravamo convinti che gli stessi ,muniti di ruote,si muovessero da soli ,ovvero fossero semoventi ; ma ,ahinoi,siamo stati smentiti dai fatti. Con notevole sorpresa apprendiamo che, questi poveri cassonetti, vengono spostati da mano umana,possibilmente operai comunali,da Lei incaricati ,nella speranza di poter trovare definitiva fissa dimora Più volte è stato sollecitato da più cittadini perche gli stessi cassonetti fossero ubicati nell’apposita piazzola chiamata oasi ecologica,che la precedente amministrazione da Lei presieduta,oh pardon mi scusi del lapsus freudiano, la consideri una licenza poetica,ma tanto fa lo stesso, dicevo presieduta dal Sindaco Provenzano,aveva fatto costruire .Purtroppo però non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire; Lei ha continuato nel Suo testardo valzer , infischiandosene di tutti ma accontentando solo i Pochi Buoni. Vale a dire coloro che lo hanno votato. Eppure quell’opera è costata alla comunità belmontese svariati mila euro, nella speranza di risolvere definitivamente il problema. Oggi l’oasi è diventata solo ricettacolo di materiale da risulta .Diceva Totò “ ed io pago”.E cosi continuiamo ad assistere sbigottiti, e nello stesso tempo ,divertiti, alla ballata dei cassonetti che puntualmente ,ad ogni inizio di stagione, si ripete come appuntamento fisso e indifferibile. Constatata la Sua testardaggine , vorrei umilmente suggerirle ,alla prossima seduta della commissione toponomastica,di cambiare il nome della via in questione ,sostituendola con la nuova intitolazione: Via dei cassonetti. Sarebbe il giusto suggello ad un’opera comica, seria perché coinvolge ignari cittadini, colpevoli solo di non avere offerto il tributo al feudatario di turno.

Grazie per l’attenzione e ,nel mentre mi scuso per averle fatto perdere prezioso tempo nell’espletamento del suo operoso mandato amministrativo,la saluto cordialmente.

Belmonte Cal. li 12/05/2013  Dr. Giancarlo Pellegrino Capogruppo ”Uniti Per Cambiare”

La “piazza” è mia a guai a chi me la tocca!

Lunedì, 13 Maggio 2013 09:13 Pubblicato in Italia

I dittatori di ogni tempo( tanto più oggi, evidentemente) hanno bisogno delle piazze nella quali raccogliere le folle da affascinare ma anche delle quali nutrirsi politicamente.

E così gli stadi, le chiese, le piazze sono state, sono e saranno, l’anello di congiunzione tra chi vuole dominare e chi vuole essere dominato, il ponte tra il dittatore ed il popolo, tra l’uomo forte e gli uomini deboli, il campo da brucare sotto l’occhio vigile del pastore aiutato dai suoi cani .

E chi vuole governare, comandare, disporre, usare il popolo ha bisogno delle piazze.

Perfino un imbonitore televisivo come Berlusconi

Ed allora la “piazza” è intoccabile. E diventa, forse mai come oggi, il punto di equilibrio tra le masse politicamente orientate e socialmente disorientate.

La piazza la vuole da destra, il centro destra, il centro sinistra, la sinistra, per raccogliere e governare il popolo di destra, di centro destra, di centro sinistra, di sinistra.

Non più e soltanto , quindi, la massa, quella raggiungibile con la televisione, quella fatta di due milioni di persone davanti ad un milione di televisioni ma che sono incapaci di trasmettersi emozioni, di stancarsi in piedi , di agitare bandiere identificative e da cui sentirsi perfino protetti .

Abituiamoci allora al prossimo invadente uso delle piazze sperando che non avvenga quello che avvenne agli inizi del secolo scorso auspice l’introvabile “Psicologia delle Folle” di Gustav Le Bon al quale si abbeverarono sia Lenin che Hitler e che fu una vera miniera d’oro anche per Mussolini, un libro che fornì le basi teoriche per realizzare il totalitarismo, lasciando ad altri il compito di applicarle usando piazze e folle!

Non si illuda nessuno in Italia di inibire l’uso delle piazze, anche se fu in una piazza che si raccolse la folla che scelse Barabba al posto di Cristo!

Basta soltanto un burattinaio o le grida dei gladiatori.

Giuseppe Marchese

Domani lunedì 13 maggio ,ore 18.00, presso il Museo del Presente di Rende (CS), sarà presentata la proposta di legge regionale di iniziativa popolare che ha per oggetto la tutela, il governo e la gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua nella nostra regione, di cui è promotore il Coordinamento Acqua Bene Comune Calabria B. Arcuri.

Insieme a Mimmo Talarico, Consigliere regionale, e a Gennaro Montuoro del Coordinamento regionale Acqua Bene Comune, ci sarà Alberto Lucarelli, ordinario di diritto pubblico presso l’Università Sorbona di Parigi, esperto di beni comuni e diritto ambientale, protagonista della battaglia referendaria per l’acqua pubblica nel 2011.

“La proposta si prefigge l’obiettivo di favorire la definizione di un governo pubblico e partecipativo del ciclo integrato dell’acqua, in grado di garantirne un uso sostenibile e solidale, al di fuori di una logica di mercato e di profitto.

Ciò perché nonostante l’esito chiarissimo della consultazione referendaria, ad oggi nessun passo in avanti significativo è stato fatto nella direzione della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, in Italia come nella nostra regione.

Questa iniziativa vuole essere anche una risposta ai limiti del ciclo delle acque in Calabria, dove si scontano troppe inefficienze e ritardi, problemi di inquinamento e di approvvigionamento, tariffe esose per i cittadini.

Il modello Sorical non solo non è più in linea con quanto stabilito dal referendum, ma si è rivelato assolutamente fallimentare. C’è bisogno di voltare pagina”.

NdR. Una sola domanda a Mimmo Talarico ed a Gennaro Montuoro: nella proposta di legge è previsto come il cittadino possa controllare gli enti pubblici?

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